Storia vera di un malato esperto… tornato sano

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Storia vera di un malato esperto… tornato sano

Il racconto in prima persona di un nostro lettore che ha avuto il coraggio di scegliere vie alternative di guarigione

di Ludovico Guarnieri – 10/12/2013

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Storia vera di un malato esperto… tornato sano

Era il 1995, un giovane medico nel suo camice bianco svolazzante e lo stetoscopio che spuntava dal
taschino uscì dalla porta di un ospedale fiorentino dove stavo aspettando il risultato della biopsia del linfonodo che ingrossava il mio collo ormai da qualche mese.

Mi consegnò una busta , la parola che cercavo era lì in caratteri maiuscoli: POSITIVO.
Nel linguaggio medico moderno era la risposta ad un quesito: Si tratta di un cancro del sangue comunemente chiamato linfoma? Si – positivo.

Quel giorno, in quel corridoio e in quellOspedale cominciò un avventura che avrebbe cambiato tutto
il mio modo di vivere e di pensare. Allora non sapevo che sarei diventato un malato esperto e che
la mia esperienza sarebbe stata di aiuto a tanti altri malati che come me si sarebbero trovati
improvvisamente coinvolti nel sequestro di persona che segue alla diagnosi di cancro. Allora ero un giovane uomo che vedeva crollare la propria idea di futuro.

Dopo la diagnosi ebbi un colloquio con un ematologo presso lOspedale fiorentino di Careggi. Mi
prospettò una difficile guarigione, una serie di dure terapie chemioterapiche, un conseguente
peggioramento della qualità della vita. Ma la cosa che mi lasciò stupito e che mi fece decidere di
andare a curarmi altrove fu la frase: “Mi disturbi il meno possibile perché io sono molto occupato”.

Mi recai a Milano allIstituto per la cura dei Tumori di via Venezian. Allora il migliore in Italia
grazie al luminare che lo dirigeva. Quello che non sapevo era che il direttore era appena stato
colpito da un ictus e questo aveva precipitato lOspedale in una guerra di successione. I medici si
strappavano i pazienti lun con laltro e così mi ritrovai ricoverato nel reparto che trattava il cancro ai testicoli e non ad ematologia.

Fui ricoverato e dimesso dopo una settimana durante la quale feci la prima chemio. Nei mesi che
seguirono facevo le chemio in day hospital. Arrivavo la mattina in treno da Firenze, subivo il
trattamento e ritornavo a casa in giornata. Gli effetti collaterali peggioravano ad ogni infusione di liquidi venefici.

Fu alla sesta che cominciai ad usare Caisse Formula, una tisana che un amica mi aveva inviato dal
Canada. Cominciai a stare meglio. Alla nona chemio fui dichiarato in remissione completa.

Un anno dopo svanì lillusione di essere guarito

La malattia era ripresa ed il mio corpo era pieno di linfonodi ingrossati. Presi il coraggio a
quattro mani e feci una domanda precisa ai medici: “Quante probabilità di guarigione avevo se mi fossi curato con i loro metodi”?

Mi fu risposto: il 5%
E se non mi curo?
Ripeterono: il 5%

E’ così che decisi che avrei provato a sopravvivere utilizzando solo la medicina naturale.
Nel 1997 scrissi e pubblicai La formula di Rene Caisse la storia della tisana con la quale avevo deciso di combattere il cancro e la descrizione della mia esperienza.
Per tre anni tenni la malattia sotto controllo, con alti e bassi. Avevo cambiato la mia dieta,
mangiavo e bevevo solo cose di provenienza vegetariana e biologica, assumevo integratori ayurvedici
e Caisse Formula. Praticavo la meditazione e lo yoga e viaggiavo per propagandare quello che avevo scoperto e per scoprire quello che ancora non sapevo.
Fu un periodo intenso dove ho imparato moltissimo sulla natura umana e su me stesso. Nel 1999 si
aprì uno spiraglio. Negli USA si era sperimentata una nuova terapia a base di anticorpi monoclonali. Le nuove medicine erano appena arrivate nelle strutture ospedaliere italiane.
Consultai 7 ematologi e 4 di loro mi consigliarono per un autotrapianto del midollo. Due dissero che era troppo pericoloso e uno lasciò a me la scelta.

Cos’è l’autotrapianto del midollo

Lautotrapianto del midollo consiste in chemioterapie molto forti accompagnate da anticorpi fino ad
ottenere la remissione completa dalla malattia. A questo segue la raccolta di cellule staminali
senza malattia, da conservare in speciali celle frigorifere ad una temperatura di 360° sotto zero.
Ero avvertito: avrei potuto morire durante la cura,perché la raccolta delle staminali si sarebbe
fatta quando il sistema immunitario fosse ridotto quasi a zero. Il gioco valeva la candela; su un
piatto la mia morte prematura ma sullaltro piatto della bilancia cera un lungo periodo senza malattia. Iniziai le terapie al San Raffaele di Milano nel febbraio 2000.

Andavo in ospedale una volta al mese e vi restavo per una settimana, le chemio erano così forti da
necessitare controllo medico. Nel Novembre 2000 le mie cellule staminali, raccolte un mese prima,
dai 360 gradi sotto zero furono riportate alla temperatura corporea di 36 gradi e infuse nelle mie
vene mentre la stanza veniva immersa in un puzzo daglio da far invidia ad un ristorante indiano. E
una strana caratteristica del trapianto di cellule staminali. Alla fine dellanno 2000 ero ridotto ad uno straccio, pieno di farmaci da smaltire, ma ero vivo.

In quelle lunghe settimane in ospedale e nei mesi di chemio ad alte dosi, cominciai a scrivere il
mio secondo libro: La cosa più stupefacente al mondo, avventure di un malato esperto.

A maggio del 2001 una telefonata mi avvertì che la TAC di controllo mostrava delle tracce di
malattia nel polmone sinistro. Tornai nel reparto, nel farlo mi sembrava di entrare nel sepolcro.

Ma in pochi giorni organizzai, assieme alla mia straordinaria moglie Margherita, un consulto con uno
dei più bravi ematologi mondiali a New York, presso lo Sloan Kettering Memorial Hospital, la
dottoressa P., e successivamente sarei andato in Cina da un medico miitare dellArmata Rossa che aveva una cura tramandata dalla madre sciamana.

Quel giorno in ospedale il nuovo primario, incaricato di fresco e voglioso di mostrare il proprio potere, mi propose una biopsia al polmone e una nuova chemio.
Gli dissi che avevo intenzione di avere una seconda opinione a NY e che dopo sarei tornato in
reparto per decidere con lui sul da farsi. Se ne offese e per dissuadermi disse che forse non
avrei avuto tempo per andare a NY perché sarei morto prima: “Forse a metà giugno sarà già troppo tardi” furono le sue parole.
Grazie alla paura che questa frase mi infuse ebbi il coraggio di fuggire dal reparto e mi recai a NY
dove il consiglio ricevuto dalla dottoressa P. fu decisivo per la mia guarigione.

Tornai in Italia, mi sottoposi alla cura consigliatami in America e in settembre mi recai in Cina.
Fu un viaggio faticoso, pieno di sofferenza ma determinato dalla voglia di guarire.
Anche lì ricevetti sostegno e medicine e andai avanti fino a che si scoprì che le ultime tracce del
linfoma si erano annidate nella mia tibia sinistra dove avevano scavato un canale lungo 12 centimetri.
Il tentativo del mio sistema immunitario di localizzare e neutralizzare il cancro nascosto nelle
ossa mi aveva provocato dolori lancinanti a tutte le articolazioni, al punto di costringermi in
sedia a rotelle. Ma non mi arresi, appena scoperta la causa mi sottoposi a radioterapia ad alte dosi su consiglio del bravo ematologo che adesso mi seguiva.
La terapia funzionò, non sapremo mai se il linfoma dentro le mie ossa si era trasformato in
qualcosaltro. Non ci interessa, disse il mio nuovo medico, limportante è il benessere del paziente.
E’ da allora che la malattia non si è fatta più viva.

Nel 2004 pubblicai con Anima edizioni La cosa più stupefacente al mondo poi riedito nel 2006 da TEA in una nuova versione.
Non mi chiedo cosa mi ha fatto guarire, se la medicina allopatica o quella alternativa, o lamore
per mia moglie o il suo per me, se la mia determinazione o la semplice fortuna. 11 anni dopo
lultima terapia allopatica continuo a prendere Caisse Formula, evito lo stress e custodisco la mia
vita come un bene prezioso. Partecipo ad ogni iniziativa che mi viene proposta per il bene e i
diritti dei malati di cancro e mi auguro che questa mia testimonianza possa essere di aiuto a chi ancora si fa delle domande.

La Formula di René Caisse >> http://goo.gl/rxKasB
Ludovico Guarneri
Versione nuova
Anima Edizioni
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la_formula_di_rene_caisse.php?pn=1567

La Cosa più Stupefacente al Mondo >> http://goo.gl/4flPGu
Ludovico Guarneri
Avventure di un malato esperto – Prefazione di TIZIANO TERZANI Anima Edizioni
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la_cosa_piu_stupefacente_al_mondo.php?pn=1567

Per informazioni:
info@ludovicoguarneri.it
www.ludovicoguarneri.it
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