Sindrome dell’impostore: il ruolo di ansia e depressione

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Sindrome dell’impostore: il ruolo di ansia e depressione

Chi è ansioso o depresso è più incline a soffrire della sindrome dell’impostore, che ci fa sentire
di non meritare il successo che abbiamo. Ecco perché.

15 maggio 2025 – Chiara Guzzonato

Perché io? Davvero mi merito tutto questo successo?

Se pensate di non meritarvi gli attestati di stima per il vostro lavoro che vi arrivano da colleghi
e superiori, o se vi sentite a disagio quando vi vengono rivolti complimenti per le vostre capacità
ritenendo di non esserne degni, potreste soffrire della sindrome dell’impostore.

Coniato da due psicologhe nel 1978, il termine indica la convinzione di godere di una stima non
meritata, di essere appunto un impostore che verrà prima o poi smascherato e la cui incapacità verrà
alla luce. Da quando è stato descritto per la prima volta, questo fenomeno psicologico è stato
oggetto di numerosi studi: uno degli ultimi in ordine di tempo è stato pubblicato su Nature
Communications e ne ha indagato il legame con ansia e depressione.

SEMINARE FRUTTA VIRTUALE. I ricercatori hanno chiesto a oltre 500 partecipanti reclutati online di
giocare a Fruitville, un gioco per il computer in cui il compito dell’utente è coltivare della
frutta. Alla fine di ogni missione, per completare la quale erano necessarie capacità mnemoniche e
visive, i volontari riferivano quanto fossero sicuri delle proprie risposte; al termine dell’intero
gioco dovevano valutare invece come pensavano fosse andato.

Forse perfino Albert Einstein soffriva della sindrome dell’impostore. Pare infatti che prima di
morire abbia confidato a un amico: «La considerazione esagerata in cui viene tenuto tutto il mio
lavoro mi mette a disagio e talvolta mi fa sentire un imbroglione, anche se involontario». A
dimostrazione che capacità e intelligenza proprio non c’entrano.

IL RUOLO DI ANSIA E DEPRESSIONE. Dai risultati è emerso che chi soffriva di ansia e depressione era
incapace di vedere le proprie capacità: «Quando arrivava il momento di giudicare la propria
performance, le persone ansiose e depresse si focalizzavano solo sulle risposte di cui non erano
sicuri, ignorando totalmente quelle di cui invece erano certi», spiega Sucharit Katyal, coordinatore
della ricerca. Gli studiosi spiegano che chi è colpito da ansia e depressione tende ad essere
costantemente insicuro, e questo lo porterebbe a essere più propenso a soffrire della sindrome
dell’impostore.

COSA FARE? Per aiutare chi soffre della sindrome dell’impostore ad avere più fiducia nelle proprie
capacità, il primo passo è dare un feedback positivo: secondo Katyal è importante che queste persone
insicure riescano a focalizzarsi più sui loro successi che sulle loro insicurezze. E se nulla di
questo funziona, ricordate loro che perfino Einstein pensava di essere un “imbroglione
involontario”.

www.nature.com/articles/s41467-025-57040-0

bit.ly/4j49WE2

da focus.it

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