RICORDI e PENSIERI

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RICORDI e PENSIERI

di Umberto Di Grazia

Tre amici, io, il fisico Mario Bruschi ed il viaggiatore e scrittore Stanislao Nievo, confessammo le
nostre idee ed esperienze nel testo Le tre anime, edito dallArmando, cercando di rispondere alle
domande formulate dal famoso quadro dipinto da Paul Gaugin: Da dove veniamo, chi siamo, dove
andiamo . Le risposte affiorarono, realmente, dalle singole esperienze e furono scritte con
sincerità e coraggio nella speranza di avvicinare la vita. Tra i commenti del grande Mario Luzi, che presentò il testo a Firenze, estraggo:

– Per il fisico: Non ci sono dati sufficienti e precisa, nellinizio del suo discorso, molto giustamente, che:
Dove andiamo? come individui, inesorabilmente e inevitabilmente andiamo verso la morte ma i dati sono insufficienti!

Dicono che gli animali non possono anticipare, immaginare, pre-rappresentare il futuro cosicché in
effetti non sanno niente della morte. Luomo invece ha questo dono, e quindi vive (immagina,
sente, anticipa ) la propria morte centinaia, migliaia di volte prima che questa venga davveroLa
cosa ironica è che la morte vera, forse non la sperimenteremo mai: come potrebbe testimoniare il
signor De Lapisse, anche un secondo prima di morire si è ancora vivi. Alcuni saggi ne hanno dedotto
che la morte, essendo una non-esperienza, non è. In tal senso saremmo immortali. La cosa non mi
consola e inoltre i dati sempre più numerosi raccolti recentemente sulle DNE (Near Death
Experiences, esperienze di quasi morte ) ci fanno pensare: dopotutto forse vivremo la nostra
morte. Questo ci consola: magari vivremo anche dopo la morte. In un nuovo corpo, in un nuovo supporto per la nostra coscienza (qualunque essa sia).

Per lo scrittore e per me, le nostre esperienze fanno parte inscindibile del nostro essere
viaggiatori ed in particolare, sul dove andiamo.., : è un quesito che luomo si pone da quando
ha cominciato a parlare, ad avere un linguaggio. Questo è il punto di partenza di Nievo, che fa
coincidere lesperienza della vita umana con lorigine del linguaggio, con il principio del verbo.
Oggi la nostra grammatica mentale non fa più a pugni, ma non ha messo da parte queste domande,
fondamentali per farsi comprendere e tutto il suo discorso ( Nievo) si concentra sullesperienza delluomo. E la definizione che dà delluomo è che noi siamo lessere.

Su Di Grazia e le sue risposte sulle tre domande, dico meno perché il suo campo è meno appellabile.
Anche se devo dire che cè molta affinità tra il mio modo di sentire e il suo. Abbiamo affidato
tutta la responsabilità della conoscenza alla ragione, al sistema razionale. Però la razionalità è
sempre in bilico. Io lo sento. E sento che la conoscenza non è solo ragione. Si conosce per tante
altre vie, per altre strade. Certamente questa della razionalità come fondamento di conoscenza è una
prerogativa occidentale. Ed è anche la causa della nevrosi delluomo moderno perché comporta che una
parte delluomo è repressa, soffocata. E invece nella prospettiva di Di Grazia viene fuori.-

Fu un giorno importante per noi, eravamo in un contesto dove si parlava per cercare di comprendere e
scambiare ed il rispetto si sentiva denso e lego non fece capolino da nessuna frase, da nessun tono. Qualcuno mi chiese.., sorpreso dalle parole di Luzi nei miei confronti: Ma come si arriva a vivere e pensare come te ed il morire..? Dissi :

Mi chiedi da dove nasce il mio modo di vedere e di sentire..? ed aggiunsi:
.da esperienze fuori del normale e da quarantanni di vita spinta al cercare di comprendere ed oggi
sento che quello che vediamo, rappresenta solo una piccola porzione del tutto e che il morire è
un passaggio di un continuo in perenne trasformazione per il suo stesso miglioramento. La vita non
termina con la trasformazione dell energia-materia e nulla muore veramente, in particolare le nostre emozioni che lasciano tracce indelebili nel tempo.

A tale proposito Pausania racconta che la battaglia di Maratona fu vista dai viaggiatori in quei
luoghi per circa 400 anni; nitriti, rumori e forme erano rimasti fermi in una dimensione simile ad
un presente continuo. Esempi simili ci sono in varie parti del mondo come non mancano esempi della
percezione di una forma trasparente e tridimensionale di noi stessi, visibile in particolari momenti e/o stati danimo.

Ernest Hemingway in Addio alle Armi ( mi ero portato vari testi su questo evento di personaggi illustri e conosciutin.) fa dire ad un tenente ferito:
“Cercai di respirare.. ma il respiro non volle venire e mi sentii scagliato fuori di me e fuori e fuori e sempre nel vento.
Andai fuori veloce, tutto me stesso e sapevo che ero morto, e che era stato un errore pensare che
ero morto. Poi gallegiai, e invece di procedere mi sentii scivolare indietro. Il terreno era sconvolto e davanti alla mia testa cera una trave di legno schiantata.

Nello straordinarioudii qualcuno gridare. Pensai che qualcuno strillasse Cercai di muovermi, ma
non potei. Udii le mitragliatrici e i fucili che sparavano al di là del fiume etutto lungo il
fiume. Vi era un gran fango e vidii traccianti salire ed esplodere o galleggiare bianchi e razzi
che salivano e udii le bombe, tutto in un attimo e poi udii qualcuno vicino a me che diceva. “Mamma mia! Feci forza e mi torcei e..finalmente.. liberai le gambe e lo toccai.

Personalmente, invece, incominciai nel 1961, in un giorno di agosto. Non è facile vivere
lesperienza dello sdoppiamento, senza una preparazione, vedere cioè una forma simile alla tua,
trasparente e tridimensionale, uscire dal proprio corpo fisico, prendere coscienza che non puoi
muoverti perché paralizzato, vedere con gli occhi socchiusi e, portando attenzione allaltro
fluttuante, percepire lambiente con unestensione di 360°! Certamente ne rimasi scosso e non
trovai dopo, pur chiedendo in tutte le direzioni, le giuste spiegazioni. Le poche persone che
avevano una reale conoscenza mi dissero, più o meno: Se devi capire, capirai, lavora costantemente su te stesso.

Nelle esperienze fuori dal corpo o dilatazione della coscienza, tipiche anche degli stati pre-
morte, si vive, da subito, il senso di libertà da preoccupazioni e da problemi di ogni tipo. Più si
convive in quello stato, più affiorano sensazioni assopite di vero benessere e, poco a poco,
affiorano conoscenze complete di fatti che, nello stati normali del vivere, si afferrano solo
incompleti. E come riconoscere il senso del vero profondo, oltre i limiti della dualità e della logica.

Tutte le informazioni precedenti scompaiono per cedere il posto a qualcosa daltro che, superata la
paura, si vive profondamente con sensazioni difficili da raccontare. Si apprendono sul campo e
velocemente.. fatti che uniscono, si sente di appartenere ad una struttura più ampia, si è come la
cellula di un tuttuno che si intuisce ma di cui non se ne vedono i confini. Ed è qui che si ribalta la visione umana negativa e malata della vita.

Assistendo le persone nel loro passaggio di dimensione, comunemente chiamata morte, ho potuto
constatare eventi straordinari che mi hanno aiutato nella strada del conoscere. Tutto questo è
capitato a molti, medici e non, che hanno raccontato esperienze simili ma che hanno timore di dirle apertamente a tutti: non vogliono essere presi per pazzi.

Una delle costanti è che il doppio o involucro trasparente e tridimensionale, che ha le stesse
caratteristiche del nostro corpo e, elemento curioso, anche gli stessi vestiti, nel momento in cui
si stacca dal corpo fisico. Nellosservarlo si capisce che è ancora carico d emozioni umane. Rimane
per un po intorno alla parte fisica priva di vita, ne cerca un contatto. Si avvicina da vari punti,
ed è palese uno sforzo per comprendere ed una sorpresa nel vedersi in quella situazione. Dopo
poco, questione per noi di minuti, si allontana. Coloro che riescono a vedere simili attività,..
possono notare altre costanti. La struttura è molto simile a quella del corpo, può sembrare un calco di paraffina.

Il viso presenta solo una differenza nel colore e nella difficile percezione dei capelli e delle
sopracciglia. I piedi non sono visibili e la formasi muove scivolando con esitazione e sorpresa.
Si capisce, dallesterno, che è ancora impastata e confusa dalle informazioni percepite durante il
suo esistere nel corpo umano e dalla sua logica prevalente. Dopo succede qualcosa. E attratta dai
segnali che vengono dallesterno, si guarda intorno, noi possiamo al massimo percepire delle
variazioni di buio o luce ma per lei deve trattarsi di un qualcosa di molto più completo. Ad un
certo punto, velocemente, come attratta da un magnete, scompare con una traiettoria ben definita dentro ad una superficie densa e stranamente scura.

Nel momento in cui avviene il passaggio tra la vita e la morte, è come se le parti energetiche non
conosciute si organizzassero a più livelli, evocando anche elementi, parziali, della memoria
emozionale vissuta in un corpo: chi è presente e sensibile, può entrare in sintonia con l evocato di cui si può percepire anche forme, odori.. ed altro!
Quando la coscienza si allontana dalla parte fisica non comprende il dolore delle persone vive, le
vede ma non capisce cosa stiano facendo. Ha uno strano languore, sente che è legata ai posti ed
alle persone ma, man mano, realizza di essere, ora, in una dimensione conosciuta da sempre e giusta,
la riconosce, come risvegliata da un sogno, e si allontana verso un sistema di viaggio difficile da raccontare per noi vivi.

Secondo quello in cui credo, e secondo il mio particolare vivere, man mano che il nucleo si
allontana da noi, prende coscienza della presenza della propria energia emanata nelle dimensioni del
passato e del futuro. E come unastronave che per allontanarsi dalla terra deve dare il massimo
della spinta per superare lattrazione gravitazionale, che nel nostro caso sono le emozioni vissute,
per poi raggiungere uno spazio esterno dove basta una piccola spinta d energia per muoversi. Nello
stesso tempo lastronave, e così il nucleo, più si allontanano più hanno la visione del Tutto.

E probabile che il nucleo prenda forza e Nuova Coscienza, anche, dalle varie esperienze di vita
trascorse in una dimensione di Presente Continuo e da più Multiversi sovrapposti. La teoria della
reincarnazione, se considera il tempo con un andamento matematico lineare – esempio: il 1000a.C.,
600a.C., 10d.C., 200d.C. – non tiene conto che lelemento energia tutta, ed in particolare quella
emersada un corpo fisico, è al di fuori di queste misure logiche ed ha dominio in un Tutto senza misure di tempo ne di spazio.

Per chiarire, non mi stupirei se, morendo, riprendessi coscienza in un corpo di unepoca antica,
risvegliato ,dopo un periodo di grave malessere, dal suono della voce e dal tocco di una donna
amata. Svegliandomi direi: Che strani sogni ho fatto, ero con persone e città particolari e cera anche una donna simile a te.

Fonte: http://www.coscienza.org/_ArticoloDB1.asp?ID=1054

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