PANDEMIA 3 – La RISCOSSA

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PANDEMIA 3 – La RISCOSSA

di Valdo Vaccaro

ELEMENTI DEMENZIALI DELLA MESSINSCENA VIRALE PLANETARIA. Pubblico, per stare al passo, alcun
estratti di un lungo intervento inviateci via email dal vivace e senza peli sulla lingua dr.
Vaccaro. Purtuttavia sono abitata da una perplessità. Parlarne pro e parlarne contro significa, per
il cervello che riceve informazioni senza distinguo di non e ni, comunque parlarne e buttar legna
sull’affare mediatico che arde imponente e volenteroso di allargarsi a macchia d’olio. Ai lettori il
discernimento. (admin)

I bugiardi seriali della Sanità Mondiale

Quando il bugiardo e l’ipocrita seriale si accorgono di averle sparate troppo grosse, non esitano a
coprire le loro trovate e le loro invenzioni con altre bugie ancora più assurde e paradossali.

Lo fanno soprattutto quando si sentono miracolati e protetti dalla temporanea provvidenza divina,
come succede di norma nel campo della virologia, dove per provvidenza sovranaturale si intendono le
leggi sanitarie, il CDC (Central Disease Control), la FDA, la WHO e tutta la chiesa
medico-farmaceutica mondiale, i governi e i ministeri di tutti i vari stati ipnotizzati e
colonizzati, i loro servizi segreti.

Che l’intera questione della pandemia suina o aviaria si poggi su un’enorme menzogna, e che non
esista al mondo ed in natura un singolo virus che rappresenti una minaccia per la popolazione, lo
dovrebbero sapere ormai anche i sassi.

Ma chi gestisce il business ha capito che il vero virus è di tipo psicologico, e si chiama paura, e
ne stanno facendo uso in modo martellante, sistematico, osceno.

La Spagnola del 1919, che viene sbandierata in continuazione come spettro spaventapasseri, fu
causata dai febbrifughi e non dai virus.
Esistono prove, confermate dalle ricerche del dr Jerry Tennant, che l’uso diffuso dell’aspirina
durante l’inverno che è seguito alla fine della prima guerra mondiale, soppresse il sistema
immunitario ed abbassò la temperatura corporea a milioni di persone, e fu il vero motivo provocatore
del disastro Spagnola.

L’organizzazione opera ormai a memoria, con personaggi, strutture e bollettini pre-esistenti e ben
sperimentati
Una battaglia vinta pure sul piano dell’organizzazione, poiché in ogni pandemia, in esatta fotocopia
con le precedenti, viene creata una precisa categoria o razza di pandemiologhi, di produttori,
registi, sceneggiatori, attori e comparse, satrapi e vittime, rappresentanti e portaborse, agenti e
strilloni, per cui alla prossima edizione, non sarà mai necessario ripartire da zero.

I bollettini di guerra, stampati in milioni di copie, e distribuiti senza alcun risparmio cartaceo
in tutti gli aeroporti del mondo (considerati zone strategiche e predilette per gli scambi virali),
vengono ormai copiati alla lettera da quelli usati nella peste precedente, variando soltanto il nome
e la formula del virus.

Crisi o non crisi, i soldi per mascherine, termometri elettronici e vaccini, si trovano sempre
La segretaria, ovvero il ministro statunitense della salute Kathleen Sebelius, ha dichiarato che il
governo federale offrirà o stanzierà 260 milioni di US$ in concessioni garantite a stati e grosse
città per il programma vaccinatorio delineato.Come dire che la crisi economica può essere grave
finché si vuole, ma i soldi per mascherine e vaccini si trovano sempre, traendoli dalle tasche dei
cittadini, ignare vittime della burla. Non scordiamo, ha concluso la Sebelius, che gli Usa hanno la
quota più alta di vittime del virus A(H1N1), con 170 morti e 34000 casi confermati.

Sembra esserle sfuggito un dettaglio di non poco conto, e cioè che ogni anno nel suo paese muoiono
50000 persone a causa della normale influenza stagionale (in Italia se ne vanno 8000 per lo stesso
motivo). Tutte morti che si cercano ora di incasellare, di togliere dal settore tossico e di
etichettare abusivamente come virali e contagiose, perché è solo così che ci si guadagna sopra.

I teorici dello scafandro protettivo e il calo dell’interesse sessuale
Intanto qualcuno si lamenta del calo di interesse sessuale, del calo delle relazioni, del calo dei
corteggiamenti, del calo dei fidanzamenti, del calo dei matrimoni e del calo delle nascite, problemi
ormai sociali, evidenti ed endemici, soprattutto nei paesi sviluppati.

A chi dire grazie di tutte queste magagne che sono simbolo di uno strisciante ed accelerato
malessere esistenziale, se non ai teorici dello scafandro protettivo?
Ho detto scafandro? Sì scafandro, perché la mascherina non è altro che il precursore dello
scafandro.
Doppio preservativo per i maschi attivi, ovvero per quei pochi irriducibili tuttora dotati,
nonostante ogni dissuasione, di voglia e velleità verso l’ambita femmina.
Mascherina obbligatoria per tutti.

Bacio vietato persino tra marito e moglie.
Stare sospettosamente alla larga del prossimo, e magari anche dai propri figli.

Non parliamo poi degli animali, soprattutto se non rigorosamente vaccinati e controllati dagli enti
veterinari.
Guardare e considerare l’aria non più come amica ed alleata, ma con sospetto, come potenziale
veicolo di appestamento.
Respirazione profonda e ritmata stile yoga? Ma che scherziamo? Mascherina sterilizzata a ripetizione
e un filo minimo di aria filtrata, per minimizzare l’ingresso aggressivo dei microbi maligni.

Le basi scientifiche insomma per scardinare non solo la convivenza civile, le usanze, il buon senso
e le attitudini sociali, ma persino le leggi dei codici e i comandamenti delle tavole, squalificando
Domineddio e trasformandolo in costruttore imbecille di un mondo infame.

Tenere d’occhio quegli idioti del CDC, lo dicono persino alla Pfizer
Si ripete per filo e per segno la storia dell’AIDS, con la sola variazione che, in quel caso, il
virus HIV è stato solo ipotizzato ma mai isolato, trovato, definito, provato.

Qui sappiamo invece di essere di fronte a un mostriciattolo a tre teste che risponde alla sinistra
ed incomprensibile sigla A(H1N1), parto della sperticata fantasia dei disegnatori-di-peste.

Perché poi A(H1N1) e non P(H1N1)? Perché i disegnatori della peste sono stati solennemente richiesti
di spostare il mirino e il tiro dalla zona porcina P alla zona aviaria A, evitando di demonizzare
così gli ubiquitari allevamenti porcini.

La stessa Pfizer, leader mondiale dell’eparina di maiale, che importa in esclusiva ed in massa dalla
Cina, si è resa conto che quegli idioti del CDC stavano facendole un favore da un lato (boom
vaccinatorio) e uno sgambetto dall’altro (contrazione business eparina).
Ecco dunque la manovra correttiva, tesa a responsabilizzare tutte le specie volatili, selvatiche e
da cortile, e a santificare il maiale, coi suoi prosciutti, i suoi hamburger, le sue mortadelle e le
sue eparine.

Ed è così che si è salvata per ora capra e cavoli, intendendo per capra il terrore ansiogeno che
induce la gente a mettersi nelle mani dei monatti, e per cavoli la sacra ed ormai universale
tendenza al massacro dei porcellini.

Il concetto della trasmissbilità via aria e non via ciccia
Erano partiti, quelli di Atlanta, con l’idea della peste suina, senza prevedere che questo metteva
in crisi l’intero ordine mondiale basato ormai sulla porco-economia e sulla bovino-economia, e molto
meno sulla pollo-economia.
In ogni caso, per tacitare pure i mugugni della potentissima KFC (Kentucky Fried Chicken), una
seconda correzione è stata fatta in linea generale, inventando il concetto della
non-trasmissibilità-via-carne ma via-aria, altra perla incredibile dell’intellighenzia monatta.

La CDC abbonata agli errori eclatanti, come successe del resto con l’AIDS che doveva essere GRID
Che in seno alla CDC di Atlanta ci siano diverse anime ingenue, ovvero degli imbecilli totali, lo
sanno troppo bene in America.
Si credono divinità in Terra e continuano a non prevedere le conseguenze delle proprie azioni,
commettendo errori su errori, costringendo l’apparato a continue modifiche in corso d’opera.

La stessa cosa successe anche con l’AIDS, disegnato e pianificato ben 5 anni prima del suo lancio
internazionale sul mercato, e definito a quel tempo GRID (gay related immunodeficiency disease).

L’AIDS, una macchinazione perfetta, messa però a rischio dai suoi stessi ideatori
La pianificazione della peste del secolo era stata fatta alla perfezione, coinvolgendo Casa Bianca,
CIA, Pentagono, stati alleati, Scotland Yard, servizi segreti britannici ed israeliani, maggiori
università del pianeta, dall’Europa a Singapore, Tokyo ed Hongkong.
Ma quei geni di Atlanta erano riusciti ugualmente a farla grossa, e a rischiare di compromettere
l’intera macchinazione.

Non avevano considerato per niente una cosa fondamentale, e cioè che la politica americana odierna è
nelle mani di una lobby gay, con presidenti e vicepresidenti di enti federali, con sindaci e
assessori di importanti metropoli USA legati agli omosessuali, o spesso omosessuali essi stessi.
Ed anche allora dovette intervenire la CIA con una manovra correttiva da brivido, consistente nella
trasformazione improvvisa da GRID in AIDS, da malattia cioè per pederasti sniffatori e cocainomani,
in peste universale per maschi e femmine, ossia per tutti i comuni mortali.

Ma anche alla CIA non brillano evidentemente di grande ispirazione scientifica o di cultura
sopraffina.
Nessuno infatti si rese conto che la farsa di quel contagio non poteva reggere a lungo.
Un contagio deve colpire equamente maschi e femmine, perché si tratti di vero e credibile contagio,
insegnò Robert Koch coi suoi postulati. E l’AIDS, come malattia contagiosa, era destinata così a
perdere ogni credibilità scientifica, colpendo soltanto il 20% delle femmine.

Persa la bussola col contagio inesistente, si fa ricorso al camuffamento e alla farsa del Nobel
Il colmo della scemenza. Una sindrome inventata per terrorizzare la gente col contagio e che si
rivelava alla fine essere banale malattia tossicologica, che riguarda essenzialmente i maschi
sbandati, dediti agli strapazzi sistematici, all’alcol, al fumo, alla droga, alle ore sottratte al
sonno, o gli artisti drogati da stimolanti e cocaina.

Solo che qui non si poteva tornare indietro. Non c’era spazio per altre manovre.
Ecco allora pronta una nuova strategia, basata sui puntelli politici esterni e di contorno, come i
riconoscimenti Nobel a Luc Montagnier (Nobel per la Medicina 2008), e a Robert Gallo (candidato
vincente per il Nobel edizione 2009).
Credere all’AIDS insomma sempre e nonostante tutto, in barba alle leggi ed alle evidenze contrarie,
in nome della fede nel potere, nello stato-guida americano, nei suoi vassalli ministeriali dislocati
su ogni continente.

Il maiale che infetta l’uomo o l’uomo che infetta il maiale?
Tornando alla peste suina, i virologi erano partiti con la lancia in resta contro il povero maiale,
facendo pure un favore ideologico a Bin Laden ed ai musulmani, i quali condannano la porco-economia
non certo per amore verso il porcellino, come sarebbe giusto fare, ma perché da essi considerato a
torto animale sporco e lurido, troppo portato in particolare verso le orge sessuali.

Dalla fase numero uno dove si parlava di peste suina, si è così passati alla fase 2, dove l’H1N1
viene preceduto da una A che sta per aviaria.
Ma, a quel punto subentrava la necessità di spiegare la modalità del contagio.
Non basta dire contagio. Serve pure raccontare come esso avviene.
Dal maiale alla gallina e poi all’uomo? O invece dal maiale all’uomo e poi alla gallina, con un
addebito degli interessi?
Qui i cosiddetti scienziati del panico ne hanno dette di tutti i colori.

L’ultima è arrivata dai virologi del Friedrich Loeffer Institute, i quali danno addirittura la colpa
all’uomo di infettare il maiale e non viceversa, anche perché è tutto da dimostrare che l’uomo sia
meno sporco del maiale, e su questo non hanno davvero tutti i torti.

Un’altra scoperta interessante, un’altra ammissione dei giorni scorsi, è quella relativa al fatto
accertato che la stragrande maggioranza dei morti, ed anche dei soggetti più severamente colpiti da
influenza, corrisponde a persone obese e diabetiche, cariche di gravi problemi fisici, e dunque
afflitte da un sistema immunitario indebolito, stressato ed inefficiente.

Ma quella strada, che sarebbe poi l’unica giusta che porta a dire fuoco-fuoco, che porta a trovare
certi autori del misfatto, che sono come al solito i comportamenti balordi prolungati, le
indigestioni, le cattive digestioni, i cibi animali andati in putrefazione nel proprio corpo,
l’immobilità, gli sprechi di energie, i caffè e le cole, i the e l’alcool, gli integratori e i
dolcificanti, non viene affatto esperita, non viene nemmeno presa in considerazione.

Cucire la bocca
Anche lì è arrivato immancabile l’ordine perentorio da Atlanta.
Siete forse tutti impazziti? Chi è mai quello stronzo che manda in giro certe notizie? Nessuno si
permetta di associare l’influenza virale all’obesità e ad altri stati patologici degli appestati.

Si ripete anche qui lo schema classico già visto con l’AIDS, che nelle ultime versioni corrette e
ricorrette degli stessi Gallo e Montagnier, sotto la pressione della critica scientifica, non
sarebbe più causato dal fantomatico virus HIV, ma bensì dall’ HIV + comportamenti a rischio + cibi
impropri + droghe + alcol e fumo + mancanza sonno + attività sessuale oltre i propri limiti + cure
AZT.
Come dire insomma che la sindrome inventata AIDS (etichetta di comodo per cento diverse malattie
tossicologiche vere e reali che rendono certe persone deboli, sfiancate e denutrite come dei
bistrattati vermi) è causata esattamente da carne-zucchero-alcol-droghe-sballi, e non certo da un
HIV che, alla resa dei conti, non esiste nemmeno, se non a livello di spirito maligno.

Ma, per fare questa ammissione storica, dovranno passare altri 50 anni.
Non scordiamo che malattie falsamente-infettive tipo scorbuto, pellagra e beri-beri sono state
sbandierate come pestilenze contagiose per secoli, prima di essere alla fine decodificate da ogni
contagiosità e di finire relegate a misere malattiette da sovraccarico tossico o da carenze
vitaminiche.

La trasformazione della benefica e innocente influenza in micidiale peste bubbonica
Cosa di meglio c’è dunque se non prendere la comunissima, benefica, innocente, e persino
indispensabile influenza, e trasformarla in micidiale e redditizia peste bubbonica?

Del resto anche la medicina va capita.
Esauriti da tempo i fondi statali, le lotterie e le elargizioni generose per la ricerca
ultra-fallimentare sul cancro, in fase calante pure i fondi a favore dell’AIDS perché qualcuno
comincia finalmente a sospettare di essere stato preso indegnamente per i fondelli, la parola
d’ordine dell’Ordine Medico Internazionale è Giù le mani da Cuba, Giù le mani dall’influenza e dal
contagio.

Nessun cane al mondo è disposto a mollare il suo prezioso osso senza ringhiare, soprattutto quando
la fame comincia a farsi sentire.
Il punto centrale dell’intera questione è dunque quello economico.

L’eminente virologo tedesco Stefan Lanka, il più esperto tra quelli che spendono la vita in
laboratorio a identificare ed isolare dei nuovi virus, sembra avere le idee leggermente più chiare
degli altri.
Sa che nessun virus al mondo può essere trasformato in killer, e quindi dà una prima grossa
bastonata ai colleghi infettivologi, seguendo le orme del grande Peter Duesberg.

E aggiunge, dettaglio importantissimo, che nessuna influenza virale si trasmette con la flugge,
ovvero per via aerea, dato che i virus si concentrano eventualmente non nell’aria, ma piuttosto
nella materia vivente, o al limite in quella ex-vivente, come ad esempio in tutte le carni.
Al massimo, una forte concentrazione virale si potrà riscontrare nell’aria viziata degli ambienti
pubblici chiusi e non sufficientemente aerati, si chiamino essi aule scolastiche, discoteche,
ospedali.

Se dovessimo credere a Lanka, la presa in giro dei monatti della A(H1N1) risulta essere ancora più
colossale, avendo essi ipotizzato l’esatto contrario, dando la stura alla ossessiva ed ansiogena
produzione di miliardi di mascherine.
Non potendo essi accusare il sangue e la carne di maiale, o la bistecca di manzo, o al limite quella
delle povere e sbrindellate galline, in nome dell’intoccabile carnivorismo mondiale e delle mitiche
Kraft Food, Philip Morris, Unilever, Danone e Nestlé, MacDonalds e Burger King, Wendy e KFC, non
hanno avuto altra scelta che quella di accusare l’innocentissima aria, messa a furor di popolo sul
banco degli imputati come veicolo della mortale infezione.

Il fatto è che nessun virologo al mondo la racconta tutta giusta, nemmeno Stefan Lanka medesimo,
perché se lo facesse, si darebbe in un modo o nell’altro la zappa sui propri piedi, e dovrebbe
rimettersi da bravo a fare il biologo o, ancora più umilmente, tornarsene mogio-mogio ai suoi campi
di patate.
E, quando dice che i virus non ammazzano nessuno, ma possono fare i facchini trasportatori di altre
entità, cade pure lui nel ridicolo, in quanto tenta cocciutamente, anche lui, di ridare vita ai
morti, al pari dei suoi colleghi virologi e untori.

Credere al virus killer senza fare domande, questa è la consegna
Più che non raccontarla giusta, questa gente non la racconta affatto, che è ancora peggio.
Nasconde in continuazione l’imputato principale. Meno se ne parla e meglio è.
Questa gente non segue regole logiche, non rispetta paletti scientifici, non è sfiorata nemmeno da
scrupoli religiosi o morali.
Ma la scienza, per essere scienza anche solo materialistica, deve evidenziare i dubbi e le
perplessità, descrivere e giustificare in senso logico ogni cosa, deve dare precise definizioni e
convincenti prove.
Lo insegna Robert Koch, i cui principi e postulati, per l’attribuzione reale di responsabilità
infettive ai batteri e ai virus, reggono tuttora alla corrosione del tempo.

E lo insegna ancora di più l’altro grande biologo tedesco Peter Duesberg, membro della National
Academy of Sciences, docente di biologia molecolare e cellulare a Berkeley, che pur essendo
considerato maggiore autorità mondiale nel settore della microbiologia, pur brillando come polemista
e scrittore di rara arguzia, non muove giustamente una foglia senza attenersi alle regole di Koch.

Il suo amore per la scienza e la verità, per la trasparenza e la chiarezza, è tale che non ha
esitato a mettere in gioco la sua brillante carriera e il premio Nobel per il quale era in corsa
come pioniere nella ricerca dei retrovirus e come primo scienziato al mondo ad aver isolato un gene
del cancro.
Ha messo in gioco tutto questo per il solo gusto squisitamente scientifico di demolire punto per
punto tutta la baracca gallomontagnieriana sull’Aids, guadagnandosi ovviamente l’ammirazione
incondizionata di tutti gli scienziati americani, inclusa quella del Nobel Kary B. Mullis, ma anche
nel contempo l’ira, le maledizioni e il boicottaggio della Casa Bianca, della CIA, e della corrotta
Nomenklatura medico-farmaceutica americana.

L’illustre assente in ogni motivazione patologica è proprio il contagio
La scienza igienistica lo fa in continuazione, per tradizione, statuto e attitudine a rivelare e non
a nascondere, ricorrendo alla logica, al ragionamento, all’esperienza e alle prove.
E dimostra, fatti alla mano, che l’uomo è produttore della quasi totalità dei propri virus, e che i
virus di provenienza esterna, appartenenti ad altre creature (derivati essenzialmente da carni e
latticini) hanno pure effetti intasanti che vengono comunque bloccati e contrastati dal sistema
immunitario.
Dimostra inoltre che tutte le malattie umane non sono mai malattie di origine batterico-virale, ma
solo malattie metaboliche di assestamento e di auto-guarigione, ovvero di espulsione positiva
tossine in eccedenza, per cui l’illustre assente in ogni motivazione patologica è proprio il
contagio.

In altre parole ogni malattia ed ogni dissesto sono fatti squisitamente individuali che non possono
trovare replica e riflessi nel vicino.
Le epidemie e le pandemie, e ci riferiamo a quelle vere, e non a quelle inventate ad arte,
sopravvengono non per contagio ma, in primo luogo per ripetitività sociale degli errori alimentari e
comportamentali, o anche delle condizioni generali di dissesto umano ed ambientale.
In seconda istanza esse avvengono per simultaneità delle conseguenze di tali errori e di tali
condizioni, a volte suscitate e scatenate dall’effetto-grilletto, dalla goccia che fa traboccare il
vaso, dal placebo-negativo, dall’auto-suggestione.
Effetto grilletto e goccia traboccante che non sono essi stessi causa di malattia, essendo
quest’ultima stata accumulata al proprio interno nel lungo periodo, provocando una situazione di
preparazione, di prontezza, di incubazione e quindi di suscettibilità estrema alla patologia.

Il meccanismo di disintegrazione e di rinnovo cellulare non è malattia e non è contagio, ma normale
processo fisiologico
Alla fin fine la malattia è sempre un discorso fisiologico di metabolismo e di moria cellulare.
Centinaia di trilioni di cellule diverse (epatiche, pancreatiche, renali, epidermiche, ecc)
subiscono in continuazione un processo di moria, di demolizione, di espulsione, di ricostituzione.

In pratica muoiono al nostro interno miliardi di cellule al minuto, di giorno e di notte in
continuazione.
Quando ci arrabbiamo e quando ci sottoponiamo a stress fisici e a sovraffaticamenti di varia natura,
a strambi processi digestivi, a lungaggini e complicanze gastrointestinali, la moria cellulare
aumenta e la nostra energia metabolica diminuisce, creando le basi per una nuova crisi.
Questa è la vita. Questo è il processo vitale demolitivo-rigeneratorio.

E tutte queste cellule esaurite, sottoforma di polvere organica morta ed inattiva, di detriti
cellulari, cioè di virus, devono essere regolarmente espulse.
Per fare ciò serve che la nostra macchina umana funzioni al meglio ed in piena efficienza,
disponendo di tutta l’energia biochimica necessaria.
Quanto sopra non è malattia, e soprattutto non è contagio, ma bensì processo fisiologico
normalissimo, previsto dalla natura, dalla creazione e, se vogliamo, dal medico-biologo più
illuminato del mondo, che qualcuno chiama Dio, qualcuno Allah, qualcuno Manitou.

L’avvelenamento è sempre personale, incedibile e mai contagioso.
In diverse malattie influenzali c’è accumulazione di virus? Per forza.
Mangiato male, bevuto peggio, respirato veleni, digerito da cani, dormito con le pasticche, come fa
il sistema immunitario a fronteggiare tutte le emergenze?
Se il corpo funziona male, se l’energia nervina vitale, se l’energia bio-enzimatica viene dissipata
dalle solite bestemmie comportamentali umane, il processo metabolico interno (anabolico-costruttivo
o nutritivo, e catabolico-distruttivo o ripulente) funziona a singhiozzo, va in tilt, si interrompe,
per cui i nuovi virus, i nuovi cadaverini interni arrivano a frotte e a ondate ma non trovano la via
di uscita libera.
Vanno così passivamente a sommarsi e ad accumularsi (nota bene, non a moltiplicarsi) sui cadaverini
precedenti, sulla polvere cellulare inespulsa precedentemente. Niente altro che questo.

Ecco dunque la congestione, l’acidificazione, la tossiemia, ecco lo stato di intossicazione, di
avvelenamento virale personale e mai contagioso. Ecco pure la cosiddetta infezione batterica che
sopravviene, coi batteri che si moltiplicano attratti dal tanto materiale intasante, tutto cibo a
loro disposizione, e che poi si diradano intelligentemente a lavoro ultimato.

Troppa gente rabberciata, ovvero priva di pezzi di organi interni
Chiaro che l’avvelenamento da carne è quanto di peggio possa accadere al corpo umano.
Trattasi di un autentico attentato auto-demolitorio e mortale contro se stessi, e si materializza
comunque non in una malattia virale e contagiosa, ma in qualcosa di ancor più insidioso che si
chiama putrefazione intestinale, che porta a malattie rigorosamente tossiche quali cardiopatie e
cancro.
Personalmente, pur citando in continuazione Kautchakoff e Cambridge per la loro importanza e per il
fatto che vengono vigliaccamente tenuti all’oscuro della gente, non avrei bisogno di essi per
derivare le mie convinzioni e i miei dati statistici.

Ho troppi amici e conoscenti che 10 o 5 anni fa facevano i galletti e che oggi esprimono un
chicciricchì monco ed indistinguibile, privi come sono di un pezzo di stomaco, di un segmento del
colon, di una parte della vescica…

A lezione di febbre dall’avanzato maestro Parmenide e a scuola da Manuel Lezaeta Acharan
Questa medicina marcia -patocca non si ricorda nemmeno che il nostro grande Parmenide, qualcosa come
2500 anni fa, scriveva: “Datemi la forza della febbre e saprò fare mirabilie”. Dimostrando di essere
più avanzato e progressista della medicina rabberciata e retrogada di oggi.

Una buona e intensa febbre globale, proiettata dall’interno all’esterno come accade in tutte le
persone basilarmente sane, reattive, dal sangue fluido e circolante, è una manifestazione
fisiologica ed indispensabile nel circuito guaritivo e riequilibrante, ed è causata, gestita e
diretta saggiamente dal nostro sistema immunitario, uno che sa il fatto suo meglio di qualsiasi
medico al mondo, senza bisogno di lauree e di titoli accademici o di premi Nobel.

La febbre esterna, soprattutto quella alta, è alla fine manifestazione di reattività, di forte
energia nervina interna, e dunque di ottima salute della persona colpita, e non esiste alcun rischio
che tale febbre sfori i tetti massimi, proprio perché il sistema immunitario sa il fatto suo meglio
di qualsiasi antipiretico e di qualunque medico.

Manuel Lezaeta Acharan è il medico-iridologo cileno che con la cua acutezza mentale ha creato una
fiorente scuola di pensiero che non ha ancora dato tutti i frutti che merita, anche se autori e
terapisti naturali come Luigi Costacurta (1921-1991), Michele Manca e Carmelo Scaffidi, pescano
giustamente a piene mani dal testo La Medicina Naturale alla portata di tutti, capolavoro del genio
cileno dell’igienistica naturale.

Lezaeta parte dagli esponenti dell’idroterapia, da Vincenzo Priessnitz, dal monaco di Woerischoffen,
Sebastian Kneipp, da Luis Kuhne di Leipzig, e da padre Taddeo di Wisent, l’umile ma straordinario
frate che lo seppe strappare a morte sicura quando era studente di medicina a Santiago,
indirizzandolo nel giusto sentiero guaritivo.

La differenza fondamentale tra l’ottima febbre esterna e la micidiale e nascosta febbre interna
Lezaeta ha messo in evidenza qualcosa che continua a sfuggire alla maggioranza dei medici.
Egli ha distinto con chiarezza la differenza fondamentale tra febbre esterna (reazione naturale e
difensiva dell’organismo, da non toccare e non demonizzare), e febbre gastrointestinale interna
(condizione assai più pericolosa, causata da cibi carnei e latticini in stato di putrefazione, da
bevande alcoliche, gassate, nervine, dolcificate, e quindi condizione diffusissima e quasi
generalizzata nel mondo e nel modo in cui vive la maggioranza delle persone).
Se la febbre esterna è riscontrabile mediante termometro, per quella interna serve il paziente conto
del polso con tre dita e a più riprese, e l’esame accurato dell’iride.

Spesso succede che le persone più malandate di salute siano proprio quelle che non riescono a
rivelare esternamente il proprio accaloramento interno, in quanto la loro rallentata circolazione
sanguigna e la loro scarsa energia nervina non riescono a portare fuori in superficie la propria
febbre.
Alla luce di quanto sopra, salta ancora di più all’occhio la demenzialità dei provvedimenti imposti
al mondo dalla banda sanitaria chiamata CDC, FDA, WHO, e dai loro finanziatori Rockefeller, Pfizer,
GSK, con costosissimi tele-termometri installati in ogni aeroporto, e con controlli giornalieri per
studenti e malati di mezzo mondo, nonché per i visitatori che si azzardano a visitare scuole ed
ospedali.

Questa gente non ha tempo e voglia di contare il polso, e non ha mai creduto nella validità dei
controlli manuali, anche perché la manualità schiva gli strumenti, li rende superflui, e quindi non
produce business per nessuno.

Quanto alle pratiche salutari, al mettersi a letto e bere acqua senza prendere medicine, Dio ce ne
scampi e liberi, gli interessano ancor di meno, proprio perché producono salute, una condizione
maledettamente seccante, perché non produce prescrizioni e mantiene il mondo produttivo in
quarantena commerciale.
Il mondo deve stare malato e moribondo, deve beccarsi prescrizioni e operazioni, farmaci e vaccini,
mascherine e termometri…

VALDO VACCARO HK LTD, FREE AND INDEPENDENT SCHOOL OF BEHAVIOURAL AND NUTRITIONAL SCIENCES

www.valdovaccaro.blogspot.com
www.google.com/valdovaccaro
valdovaccaro@libero.it

da www.scienzaeconoscenza.it/

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