ONDE & MUDRA

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ONDE & MUDRA

di Riccardo Tristano Tuis

ONDE & MUDRA: surfare tra le onde theta

La fisica quantistica da oltre mezzo secolo ci parla di funzioni d’onda. Ancor prima Maxwell, con le
sue eleganti equazioni, fece luce sulla natura delle onde elettromagnetiche. Ora la moderna teoria
delle superstringhe si basa su modelli di vibrazioni di stringa, che altro non sono che onde di
frequenza, e il paradigma olografico anch’esso fa dell’onda le sue solide e profonde fondamenta.
Questo modello universale dell’onda con cui rappresentare le “vie misteriose” del mondo subatomico
si rifà ad un ordine di grandezza della natura che tutti noi riusciamo ad osservare: le onde di uno
stagno. Il paradigma olografico, al pari della teoria delle superstringhe, si fa promotore di un
modello in cui le onde siano la natura fondamentale della realtà.

Da uno stagno possiamo osservare la nostra immagine riflessa; e il paradigma olografico dice proprio
che il nostro universo fatto di persone, luoghi, cose, tempi ed eventi altro non è che un riflesso
dello stagno di quello che David Bohm chiamò ordine implicato. Una realtà soggiacente all’universo
ologramma della nostra realtà di superficie tridimensionale. Nelle profondità dello stagno c’é un
ordine superiore della realtà, che paradossalmente è infinitamente piccolo, ed è inversamente
proporzionale alla dilatazione dello spaziotempo e della maggior ampiezza di un’onda. Ovvero più
entriamo nei mondi dell’infinitamente piccolo più entriamo a contatto con matrici di realtà
superiori che dispongono di un inverosimile quantità di energia a causa della compressione spaziale
delle onde e dunque dello spazio stesso.

Il nostro cervello trasforma olograficamente la complessa forma-onda dell’universo e la converte in
onde sinusoidali che congela sottoforma di ologrammi neurali di persone, luoghi, cose, tempi ed
eventi. Tutti vengono ridotti a semplici onde sinusoidali, simulacri nella nostra simulazione
quotidiana chiamata realtà. In base allo stato di coscienza questi simulacri neurali perdono od
acquistano realtà rispetto ad altri simulacri. Difatti, nello stato ad alta coerenza del theta e del
delta il cervello elabora nuovi simulacri di ordine superiore non percepibili come entità reali
dallo stato di consapevolezza ordinario.

Anche lo stato di coscienza è associato al modello dell’onda, in particolar modo alle cosiddette
onde cerebrali. Paradossalmente, più l’onda cerebrale è lunga, ma con un maggior voltaggio, e più
l’elaborazione neurale riesce a convertire le informazioni ad alta frequenza di onde corte degli
universi nascosti dietro la cortina della materia oscura. A quanto sembra l’effetto osservatore,
enunciato dalla fisica quantistica, dove la semplice osservazione dell’Osservatore influenza la cosa
osservata, è dovuto proprio dall’onda fotonica e/o elettrodebole generata dalle onde cerebrali
dell’Osservatore. Più saranno coerenti e sincronizzate queste onde cerebrali e più lo stato di
coscienza sarà superiore dando come risultato un’osservazione più profonda e influenzando in maniera
più marcata la materia e la realtà soggiacente.

Se osservassimo due creste di due onde sullo stagno, nel momento in cui si sovrappongono
perfettamente (massima coerenza e sincronizzazione) l’effetto generato sarà di innalzare l’altezza
dell’acqua. Bene, ora immaginiamo che la superficie dello stagno sia il nostro continuum spaziotempo
e le onde siano onde pilota del pensiero. Quando due creste, o due ventri, sincronizzati di onde
cerebrali si sovrappongono l’effetto nel tessuto spaziotempo sarà di un “innalzamento dell’altezza
dell’acqua”. Ossia si genererà un effetto d’antimateria ed antigravitazionale percepito
sensorialmente come smaterializzazione o materializzazione di persone, luoghi, cose, tempi ed eventi
dal pozzo gravitazionale della nostra realtà consensuale che chiamiamo spaziotempo.

In completa antitesi, una cresta ed un ventre di un’onda cerebrale (massima decoerenza e
desincronizzazione neurale presente nello stato di veglia ordinario del beta) genererà nel tessuto
spaziotempo un “appiattimento dell’altezza dell’acqua”. Ovvero persone, luoghi, cose, tempi ed
eventi resteranno immutati. Da qui si evince che l’interferenza d’onda, che permette di modificare
la nostra realtà, è proporzionale alla coerenza e sincronizzazione delle onde cerebrali. Un cervello
ad alta coerenza è ciò che ci permette di esperire stati di coscienza in grado di avere esperienze
extrasensoriali, di creare un capolavoro o di enunciare un nuovo e più evoluto paradigma
scientifico. Finché la scienza sarà in mano alla dittatura del beta non ci sarà alcun reale
progresso, in quanto lo stato beta è troppo desincronizzato ed incoerente per osservare la natura
olistica e olografica dell’universo. L’universo, in ultima analisi, altri non è che un manufatto
della mente e non viceversa come propaganda la scienza dello status quo.

Ma i microreami di alta frequenza dell’onniverso che i mistici hanno chiamato i sette piani della
manifestazione possono in qualche modo essere esperiti da una consapevolezza come quella umana che
vive sulla superficie dello stagno, dove gli oggetti stazionano ad enormi lunghezze d’onda e bassa
frequenza? La risposta dei mistici e di alcuni fisici e neuroscienziati è un sonoro «sì» ma
continuano con un «… a patto che l’uomo cambi il suo stato di coscienza ordinario con uno
straordinario»!

Nelle Scuole Iniziatiche da millenni vengono dati ai loro adepti tecniche per immergersi nelle
profondità dello stagno per esplorare nuovi mondi fino alle origini: il Punto Zero. Quando si fa
riferimento alle tecniche implicitamente si sta parlando di predisporre elettricamente il nostro
cervello ad operare ad una maggiore coerenza quantistica che fisiologicamente appare come un
abbassamento della frequenza, ma con un maggior voltaggio con cui osservare lo spettro della
radiazione elettromagnetica dell’universo. Ai praticanti di queste antiche tecnologie del risveglio
riesce più facile una tecnica rispetto ad un’altra per riuscire ad abbassare queste frequenze, ma
per entrare in mente analogica bisogna varcare una determinata soglia. Quella soglia è data dalla
frequenza degli 8 hertz.

Sotto gli 8 Hz entriamo nello stato theta, stato in cui operano tutti i veri sensitivi, fino ad
arrivare allo stato delta (1). Il cervello, per operare con le percezioni extrasensoriali, ha
bisogno di computare la figura d’onda dell’universo al di sotto delle frequenze degli 8 hertz. Come
indurre allora il nostro cervello a surfare tra le onde theta per aumentarne l’attività ESP? Usando
impeccabilmente le discipline! Ci è stato detto più volte di come l’ambiente sia importante per
rendere più efficaci le discipline. Ma spesso passa in secondo piano come sia importante rispettare
il corpo e il nostro computer paranormale chiamato cervello. Un sonno regolare, rispettando le ore
notturne come ore dedicate al sonno, proteggersi dall’elettrosmog urbano e dai capi elettromagnetici
dannosi alle ghiandole endocrine e nutrirsi di alimenti il più naturali possibili è in sé stesso
un’altra disciplina che va praticata 24 ore su 24 (2).

COSA SONO LE MUDRA
Nelle discipline orientali sono presenti molteplici discipline che fanno uso della respirazione
(pranayama), della postura del corpo (asana), della ripetizione di una parola (mantra) e dei gesti
(mudra). Nelle Scuole iniziatiche occidentali vale la stessa cosa.
Solitamente, il termine mudra deriva da una parola babilonese che significa “sigillo”. Nella
tradizione orientale, nelle mani e nelle dita sono posti numerosi centri energetici che possono
attivarsi per regolarizzare le energie che attraversano il corpo, grazie alle mudra.

Il dott. Roberto Zamperini, fondatore dell’IRES (Istituto per le Ricerche sulle Energie Sottili),
partendo da alcune ricerche del geniale William Reich, ha fatto alcune brillanti scoperte riguardo
alcune mudra. Il Zamperini ha scoperto che alle estremità delle dita ci sono dei centri energetici
minori collegati a dei chakra primari. Ad ogni dita corrisponde un particolare chakra ed un
particolare stato neurale. Ma lasciamo che sia lui ad esporre la sua scoperta:

«I mudra indiani spesso impiegano posizioni che mettono in contatto il pollice con altre dita, anche
se qualche maestro di yoga non sa dire perché si debba fare. Se si parte da quanto ho già detto, la
spiegazione diventa banale: il mudra pollice contro medio, tipico della meditazione, collega il
basale con il chakra coronale. Così facendo, si crea una sorta di biocircuito, grazie al quale le
energie dei due grandi chakra si uniscono e si sovrappongono. L’energia fisica del chakra basale si
si riversa nel chakra coronale, che si attiva e attiva, a sua volta, il Campo Ordinatore delle onde
theta e ciò facilità l’ingresso nello stato della meditazione. Se date un’occhiata alle statue del
Buddha, vedrete che l’Illuminato è sempre raffigurato proprio in questa posizione.» (tratto da
Anatomia Sottile – Vol.I, Macroedizioni, vedi anche: Poster di Anatomia Sottile, ndr )

Il mudra che congiunge pollice con medio o pollice con medio e anulare stimola l’induzione a stati
di coscienza a cui le stesse discipline cercano di portare il praticante. Questo mudra, stando alle
ricerche del dott. Zamperini, stimola il cervello a produrre onde theta (il pollice con l’anulare) e
delta (il pollice con il medio). Il pollice va situato nel lato in del Cleanergy mentre medio e
anulare in quello out.

Il Zamperini suggerisce di usare questa mudra anche durante lo studio, che come sappiamo sarà molto
più proficuo se le onde cerebrali saranno maggiormente in theta. Ora mi sono chiesto, perché non
integrare questa mudra, che stimola le onde theta e delta, nelle discipline delle candele e degli
specchi _ e più in generale in tutte le discipline in cui è possibile integrarla? Così sia durante
la disciplina delle candele e subito dopo nella disciplina delle carte (discipline praticate alla
RSE) in cui si deve indovinare la figura e il seme, integro queste due discipline con questa mudra e
con l’ausilio del Cleanergy.

Il mio punteggio nell’indovinare le carte é leggermente migliorato dal mese in cui praticavo le
candele e le carte senza mudra+Cleanergy. Questo dunque sembra confermare che le onde theta sono più
presenti con questo accorgimento. E visto il promettente e subitaneo risultato ho voluto rendere
partecipe altri studenti&ricercatori di queste informazioni. Buon lavoro!

Riccardo Tristano Tuis © 2007

Note

(1) Il maggiore Ed Dames ha affermato che gli osservatori a distanza, impiegati dai servizi segreti,
operano in theta. Difatti più la frequenza si abbassa e più l’attività extrasensoriale si fa marcata
nel soggetto percepiente.

(2) Andrebbero evitati cibi industriali a causa della presenza di alluminio, elemento neurotossico
per il cervello e, più in generale, di tutti le bibite ed alimenti confezionati in contenitori
d’alluminio. A tale riguardo vi consiglio la lettura di Alluminio – Usi e abusi di Giuseppe Chia,
edito dalla Macroedizioni. L’acqua potabile fluorizzata, gomme al fluoro, dentifrici industriali al
fluoro, psicofarmaci, i trans-grassi e gli innumerevoli campi elettromagnetici urbani sono un altro
problema per tenere in salute il nostro cervello. Riguardo l’elettrosmog, diverse ricerche fatte da
antropologi hanno evidenziato come le capacità extrasensoriali siano maggiormente sviluppate negli
individui residenti in luoghi incontaminati od a bassissima urbanizzazione. Questo per due motivi
principali: 1) lontano dai campi elettromagnetici, dall’elettrosmog urbano e dalla chimica
industriale, ingerita sottoforma di cibo ed aria, alla lunga deteriora le caratteristiche
elettrochimiche cerebrali; 2) i ritmi caotici urbani portano il cervello a stare vigile più del
dovuto “fossilizzandosi” nella decoerenza dello stato beta (stato neurale in antitesi con lo stato
theta e la sua elaborazione di informazioni extrasensoriali).

da www.scienzaeconoscenza.it/ 25-8-2008

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