Nada Yoga – Yoga del suono

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NADA YOGA – LO YOGA DEL SUONO

Chi sei? Te lo dice la tua VOCE.

Un’antica pratica indiana, il Nada Yoga, ti aiuta a scoprire chi sei veramente dal tono della tua
voce e a liberare, con il canto e con la musica, le emozioni represse.
Sei razionale o intuitivo, estroverso o timido, pigro o dinamico? La risposta è nella voce o meglio
nella nota personale.
A ogni nota personale infatti corrisponde un tipo di personalità. Cosi’ il tipo RE è un curioso
dotato anche di grande senso pratico, il LA ha la stoffa del manager, il SOL desidera fortemente un
amore spirituale.
Lo dice il Nada Yoga, o yoga del suono, disciplina che utilizza la vibrazione del suono per aiutare
l’uomo a migliorarsi. A metterlo a punto attingendo alle antichissime tradizioni dei Veda, i testi
sacri indiani, è stato un maestro contemporaneo, Sri Vemu Mukunda, fisico nucleare e grande
musicista indiano.
Coniugando i suoi studi scientifici con la tradizione millenaria del suo Paese ha elaborato una
lunga indagine sul corpo umano e le sue risposte fisiche e psichiche al suono, arrivando alla
conclusione che ogni essere vivente è un suono.

A ciascuno la sua nota

Ogni essere umano, dice ancora Mukunda, raggiunta l’età adulta assume una vibrazione che lo
distingue e lo rende nota unica e caratteristica del grande concerto cosmico. Scoprire quale è la
propria nota personale (Tonica o Ground Tone) e come vibra dentro il corpo che fa da cassa armonica
aiuta a riarmonizzare le energie per stare meglio dentro la propria pelle, nei luoghi e con le
persone con cui si vive in tutti gli ambiti, in coppia, in famiglia, sul lavoro. Ma scoprire la
propria nota personale vuol dire anche andare alla radice della personalita’, scoprirne lati oscuri,
sorprendenti. Oltre alle parole infatti la voce nasconde in sè risonanze profonde di ciò che siamo
quando siamo realmente noi stessi. E come il corpo anche la voce manda messaggi che vanno al di là
delle parole. Basti pensare alla sola intonazione: rotta, spezzata, è spia di ansia o
preoccupazione, mentre un tono rilassato, pacato o brioso trasmette sicurezza, calma interiore o
allegria.

La scala delle emozioni

La voce dunque è spia di stati emotivi che, sempre secondo Mukunda, si possono collocare con
precisione nei chakra, i centri energetici posti idealmente lungo la colonna vertebrale, dal coccige
al centro della testa. Ogni chakra vibra a una frequenza sempre più alta man mano che si sale dalla
base della colonna alla sommità del capo e si comporta un pò come le corde di una chitarra o di un
contrabbasso. Le note più cupe, profonde vengono dalla corda che vibra più lentamente, quelle più
acute dalla corda che vibra più velocemente. In pratica come si fa l’analisi della personalità con
lo yoga del suono? La ricerca della nota personale si fa attraverso incontri individuali in un
ambiente il più naturale e rilassato possibile. Alla persona si chiede di stare in silenzio per
almeno 20-30 minuti prima della seduta, per favorire la concentrazione. Quindi, seduta comodamente
davanti all’insegnante, l’interessato comincia a parlare di tutto quanto le passa per la mente
mentre un frequenzimetro rileva le frequenze della voce. L’importante è concentrarsi sul proprio
respiro e di volta in volta sui 3 punti precisi del corpo cioè l’ombelico, il centro del petto e la
fronte dove hanno sede i chakra più importanti, quelli in cui vibra anche la nota cosmica. Entro
mezz’ora, al massimo 45 minuti, si può individuare la nota dominante e fare un quadro della
personalità. Questo lavoro di ricerca non è però cosi’ immediato e facile come sembra, perchè
possono intervenire elementi di disturbo, per esempio squilibri nel fluire dell’energia della
persona che impediscono, deviano o rendono faticosa l’identificazione della nota personale. Poichè
questo rappresenta un momento di crescita interiore va guidato, pertanto è sconsigliato qualunque
tentativo fai da te: utilizzare note improprie rilevate in modo casuale e approssimativo, può essere
persino dannoso creando grossi squilibri nella persona.

Conoscere se stessi

Trasferito nella vita pratica che cosa si può scoprire con il Nada Yoga? Per esempio se abbiamo più
attitudini ai lavori manuali o a quelli intellettuali, se siamo più autonomi o più dipendenti, se
abbiamo la tendenza a essere severi con noi stessi o indulgenti, se siamo ipercritici o
sentimentali. E nella vita affettiva se siamo inguaribili romantici in attesa del principe
azzurro/Cenerentola o realistici che non si fanno troppe illusioni sulla disponibilità e sulla
generosità dell’altro sesso. La ricerca della nota personale è solo il primo passo di un percorso di
autoconoscenza molto affascinante. Cosi’ da voci disturbate, gole chiuse, respiri frenati, il
terapeuta può scoprire che cosa non funziona e quindi aiutare a liberare le emozioni represse. Per
la cura basta cantare o ascoltare musica da soli, in coppia o in gruppo. Il tutto sotto la guida di
esperti di Nada Yoga che aiutano, attraverso tecniche di canto e di ascolto, a sbloccare le energie
negative convertendole in energie positive. Un aumento del nostro stato di consapevolezza che ci
preserverà anche da un utilizzo dannoso di suoni e musiche e sarà il nostro campanello d’allarme per
evitare situazioni pericolose per la salute. Senza contare l’acquisizione di una miglior sensibilità
musicale, di un maggior senso del ritmo e di una maggiore capacità di intonazione se si è stonati.

Guarire con la musica

Questo lavoro di scoperta del proprio strumento interiore ha effetti benefici anche sulla salute.
Infatti, facendo vibrare i chakra secondo frequenze paricolari, si stimolano gli organi e le
funzioni corrispondenti, risvegliandone le energie. Non è certo facile trovare la vibrazione giusta
per curare una certa zona del corpo perchè bisogna individuarne con esattezza timbro altezza e
durata. Il canto carnatico è una musica che si modula sull’onda dell’espirazione, con effetti molto
profondi a livello psichico ed emotivo. Non si basa sul nostro sistema musicale ma sulle 72 raga,
che sono le scale indiane. I raga (in sanscrito significa emozione) sono alla base dei canti sacri
legati ai vari momenti della gionata. Il potere curativo del suono era noto in tutto il mondo
antico. Del resto il corpo umano è stato il modello per molti strumenti musicali, con tanto di
manico (spina dorsale), cassa armonica (gabbia toracica) e corde (vocali).

Qual è la tua melodia?

Nella classica posizione del loto, a occhi chiusi è più facile raggiungere la concentrazione e il
rilassamento che aiutano meglio a sintonizzarsi con la nota personale.

A ognuno dei 7 chakra corrisponde un tipo di musica. Cosi’ se una melodia ti piace significa che
quel chakra ha bisogno di quella musica, se invece ti infastidisce vuol dire che ci sono problemi.
Fai un check up emotivo e musicale con le indicazioni di un esperto di Yoga del suono, che ti
aiuterà a scoprire quale è la melodia che ti è più consona, insomma quella che ti fa star bene.

PRIMO CHAKRA: collegato all’energia vitale. Colore rosso. Governa il plesso sacrale e il coccige.
Strumento: tamburo, batteria. Musiche corrispondenti: ritmi tribali. Se ti danno fastidio: non vivi
bene nel tuo corpo.

SECONDO CHAKRA: è il chakra della sessualità. Colore arancione. Governa i genitali. Strumento:
flauto. E’ stimolato da musiche che implicano movimenti del bacino tipo le danze sudamericane,
salsa, merenghe, samba. Chi non le ama ha una sessualità repressa, fa fatica a entrare in relazione
con l’altro sesso.

TERZO CHAKRA: è il centro della forza di volontà e dell’autoaffermazione. Colore giallo. Organi
governati: il plesso solare. Strumento: pianoforte, violino, chitarra. Ritmi corrispondenti: brani
solenni di musica classica tipo la “Cavalcata delle Valkirie” di Wagner o la “Quinta sinfonia” di
Beethoven, rock dal ritmo incalzante. Chi le rifugge è timido, ha scarsa autostima.

QUARTO CHAKRA: è il chakra del cuore e del sentimento. Colore verde. Governa il plesso cardiaco e il
timo. Strumento: la voce. Melodie romantiche, sentimentali, da Claudio Baglioni alla New Age
passando per Chopin. Per chi desidera soddisfare la propria affettività.

QUINTO CHAKRA: è il chakra della gola, della parola, della comunicazione. Colore blu. Organo
governato: la tiroide. Strumento: la voce. Lo alimentano le musiche universali di Mozart. Chi non le
sopporta ha problemi di comunicazione.

SESTO CHAKRA: corrispopnde alla mente, all’intuizione, alla chiaroveggenza. Colore indaco. A livello
fisico governa l’ipofisi. Strumento: tanpura, campane tibetane. Lo stimolano musiche da meditazione
come canto gregoriano, canto indiano, Bach, free jazz.

SETTIMO CHAKRA: o della spiritualità. Colore violetto. Organo governato: l’epifisi. Strumento: arpa.
La sua musica è il silenzio. Chi ne ha paura teme di entrare in contatto profondo con se stesso.

Ognuno di noi, secondo Sri Vemu Mukunda, vibra come uno strumento musicale risuonando in base a una
delle 12 possibilità della scala cromatica: le 7 note base più le altre 5 note alterate o diesis.
Possono risuonare in un punto qualsiasi delle tre ottave sonore in cui è diviso il corpo umano e
cioè nell’ottava bassa, dall’alluce all’ombelico, nell’ottava media, dall’ombelico alle sopracciglia
(il terzo occhio) e infine nell’ottava alta, dal terzo occhio al centro del capo (fontanelle). A
ciascuna di esse corrisponde un tipo di personalità.

TIPO SOL: è la nota cosmica, della spiritualità. Chi appartiene a questa categoria è una persona
tranquilla, armoniosa. Il suo compito: indicare la via verso l’infinito.
TIPO SOL DIESIS: freddo, cerebrale è diviso tra desiderio di concretezza e la spinta verso l’alto.
Il suo compito: mediare tra energie spirituali e terrene.
TIPO LA: attivo, dotato di senso pratico e capacità organizzative, ha la stoffa del manager. Il suo
compito: trovare lo spirituale nella quotidianità.
TIPO LA DIESIS: solitario, ambizioso desidera affermarsi attraverso lo studio e la ricerca. Il suo
compito: ricercare per il bene dell’umanità.
TIPO SI: egocentrico, bugiardo anche con se stesso, a volte geniale, tende a prevaricare per
desiderio di autoaffermazione. Il suo compito: imparare a essere più umile e più sincero con se
stesso e con gli altri.
TIPO DO: generoso, idealista, compassionevole, armonioso. Il suo compito: ricordare che il Cielo può
esistere anche sulla Terra.
TIPO DO DIESIS: artista e sognatore, auspica il ritorno a una vita semplice, naturale. Il suo
compito: trasferire sul piano del reale i sogni più belli e le aspettative migliori del genere
umano.
TIPO RE: concreto, stabile, consapevole dei suoi limiti e dei suoi pregi. Il suo compito:
riconciliarci con la Terra che abitiamo.
TIPO RE DIESIS: dinamico, curioso, ma anche invadente. Il suo compito: seminare il dubbio, smuovere
gli immobilismi.
TIPO MI: personalità forte, dominatrice fino alla prepotenza. Il suo compito: ridimensionare il suo
Ego smisurato.
TIPO FA: intuitivo, può essere un sensitivo naturale. Il suo compito: mediare tra il rumore della
quotidianità e il silenzio della preghiera e della meditazione.
TIPO FA DIESIS: socievole, amante della vita all’aria aperta, creativo in qualunque campo. Il suo
compito: creare qualcosa di nuovo per l’umanità.

Approfondimento sul sito www.sublimen.com

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