Musiche del mondo. I canti sacri dall’India all’isola della Tartaruga.

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Musiche del mondo. I canti sacri dall’India all’isola della Tartaruga.

di Stefano Fusi – auraweb.it

Una donna giovane, madre di due figli, che conduce incontri magici e semplici, dalla grande forza
spirituale: è Luz, che da anni a Milano e in Italia conduce seminari e raduni di canti devozionali,
e suona e canta anche insieme al suo compagno, Tannì, maestro di didjeridoo.

Ad ascoltare Luz e a partecipare ai suoi incontri si entra in uno spazio particolarissimo: una voce
versatile e decisa, un flauto che sa ricamare delle magnifiche trame, anche percussioni e
didjeridoo. E soprattutto l’ispirazione, che viene sempre dall’interiorità e dalla coscienza del
sacro in ogni sua forma. È una personalità che rispecchia la natura del mondo di oggi: tutto unito
oltre i confini (è il titolo del suo sito, un programma), alla ricerca del benessere dello stare
insieme a cantare e celebrare.

Colombiana di nascita, olandese d’adozione, cittadina del mondo, Luz Amparo Boerma ha viaggiato in
Europa e Medio Oriente, dove ha conosciuto “il popolo dell’Arcobaleno”, che s’incontra ogni anno in
tutto il mondo in pow-wow musicali e culturali che durano intere settimane, e durante i quali ci si
scambia musica e canti spirituali di ogni continente. Nei raduni dell’Arcobaleno Luz ha conosciuto
Tannì, suo compagno nella vita e nella musica, suonatore e insegnante di didjeridoo, lo strumento
degli aborigeni australiani: insieme tengono seminari e presentano questo straordinario repertorio.

Luz suona il flauto, la chitarra, il didjeridoo e le percussioni le e canta canzoni di popoli di
tutto il mondo, dei Nativi americani e di sua creazione. Luz conduce anche incontri alla scoperta
delle carte-medicina dei Nativi americani. Gli animali-medicina sono i poteri spirituali della
natura ci rivelano qual è il nostro animale-totem la guida spirituale in questa vita il nostro
passato, presente e futuro.

“Gli animali-medicina parlano il linguaggio dell’amore e ci insegnano a riscoprire la nostra
connessione con la Madre Terra”
Twylah Nitsch, Donna-medicina del Clan del Lupo della Nazione dei Nativi americani Seneca
(Irochoesi).

I BHAJAN: I CANTI SACRI DELL’INDIA

“Quando dei grandi esseri cantano, irradiano un’incredibile energia. Possiamo dimenticare il mondo e
i suoi problemi. La loro sola presenza colma i cuori d’amore e di devozione per Dio”.
Amma

I Bhajan sono i canti devozionali della tradizione dell’India. Sono invocazioni alle forze
spirituali che ci aiutano a ritrovare la pace e l’armonia, a sviluppare la devozione e la
concentrazione. Semplici e accessibili a tutti, si cantano in coro. Sono canti che ripetono
continuamente semplici frasi di invocazione agli Dèi e alle forze spirituali; la ripetizione è
costante, e dura finché l’energia del gruppo li sostiene; le variazioni arrivano quando il tappeto
sonoro s’è consolidato, insieme all’effetto dell’unione del gruppo.

Per cantarli, bisogna prima di tutto lasciarsi andare al piacere di cantare in sé, sentire dentro di
noi che i pensieri se ne vanno per lasciare spazio alla pura presenza nell’attimo, nel respiro,
nella voce.

Luz ha appreso e cantato i Bhajan per anni nei raduni del “popolo dell’Arcobaleno” che si incontra
ogni anno in diversi luoghi del mondo a cantare e suonare musica spirituale. I Bhajan guidati da Luz
sono quindi insieme antichi e moderni. Rivissuti con la sensibilità dei nostri giorni, restano
carichi dell’energia spirituale dell’India. Sono una nuova via di salute e ricerca spirituale per il
mondo d’oggi.

Il primo è sempre il Bhajan in onore di Ganesha, la divinità che rimuove gli ostacoli e augura
benessere e prosperità: significa “Ganesha ci protegge”. Poi ci sono i Bhajan per Shiva, che
trasforma e fa evolvere; per Kundalini, l’energia cosmica che possiamo risvegliare in noi; per
Krishna, l’Avatar di Vishnu (la persona fisica che manifesta nel mondo la luce)… e i Bhajan per il
guru, la guida interiore, per Kali-Durga, la Grande Madre, per i fiumi sacri che scendono dalla
dimora degli Dèi…

Ogni incontro è diverso, secondo i partecipanti e l’atmosfera: Luz improvvisa e canta anche i “nuovi
Bhajan” del Popolo dell’Arcobaleno, dedicati alla pace, all’amore, alla semplicità, alla verità…
Tutti possono partecipare: non è richiesta alcuna particolare conoscenza musicale o capacità canora,
né si deve aderire ad alcuna fede o via religiosa; lo si fa semplicemente per scoprire dentro di sé
e con gli altri la gioia, il piacere e le benedizioni della musica e del canto.

OM-AUM-AMEN- L’ANIMA DELLA MUSICA

Nei loro seminari “Om-Aum-vibrazioni per l’anima” Tannì e Luz usano il potere curativo della musica
per favorire il rilassamento, l’introspezione e un contato intimo con il mondo interiore: molte
persone hanno esperienze di sensazioni e immagini di calma e benessere e ricevono risposte sulle
proprie situazioni interiori. I brani sono meditativi, ispirano pace e armonia, inducono i
partecipanti a lasciar andare la propria mente sull’onda del suono.

Tutto è vibrazione: dalla pietra che vibra lentamente, ai motori che si muovono veloci; dalle
vibrazioni tranquille e serene della natura a quella rapide della città. Il nostro corpo, la nostra
mente e la nostra anima “rispondono” alle vibrazioni dell’ambiente, come un diapason risponde al
suono; cosi la nostra musica dona pace e armonia. Nei seminari, si impara a percepire queste
vibrazioni con tutto il corpo, a lasciarsi andare, a entrare in risonanza con la musica.

Nei seminari suonano didgeridoo, percussioni, flauto e voce. Il didgeridoo è uno strumento che emana
vibrazioni fortissime, le più potenti da quelle emesse da qualsiasi strumento musicale. Infatti gli
aborigeni lo usano per entrare nel “Tempo del Sogno”, lo spazio sacro della creazione spirituale, in
cui ci si trova in contatto con lo Spirito. Le percussioni e i flauti rappresentano il battito del
cuore e il respiro, l’energia che ci fa vivere.

La voce è l’anima che si manifesta nel mondo. Tutto il corpo entra in sintonia con questa musica;
“massaggiato” dal suono, vibra e entra in contatto con l’energia, la mente e l’anima. Per una volta,
è il corpo, guidato dalla musica, a insegnare alla nostra parte cosciente e razionale il modo di
stare bene e essere in armonia. Inoltre, si aggiunge l’effetto prodotto dal gruppo: nel seminario le
persone vibrano insieme, percepiscono la stessa armonia, entrando in sintonia fra loro. Si crea un
onda di benessere che le unisce, moltiplicando gli effetti positivi dell’esperienza.

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