Musica, strumento di guarigione
10/01/2014
DAL SUONO TUTTO CIÒ CHE CREA
La musica è molto più che un semplice susseguirsi di note stampate su di un pentagramma. La musica è suono e il suono è all’origine della vita, spiegano le religioni e non solo.
Lintero Universo è una sapiente miscelazione di suoni, più o meno articolati, che danno origine
alle varie forme di vita. Ripristinare lo stato di salute significa riequilibrare tali suoni e renderli melodiosi come erano in origine.
Fabio Pianigiani, in collaborazione con la Scuola di Agopuntura Tradizionale della città di Firenze,
ha elaborato musiche che aiutano a ritrovare lo stato di benessere perduto. Lintervista:
da lastampa.it
LM&SDP
«In principio era il verbo», ma potremmo dire il suono, la vibrazione: condizione che ha dato fine
allo stato di immobilità per generare la vita così come la conosciamo noi. Pertanto, quando tutto è
in equilibrio, possiamo parlare di musica, armonia; quando non lo è, probabilmente, si tratta solo
di rumore, frastuono. Nonostante ciò, lincessante ritmo di contrazione ed espansione che tutto permea, non ha mai fine.
Tutto questo accade nel mondo intorno a noi, ma anche nel mondo dentro noi. Lo stato di salute è armonia, melodia, mentre quello di malattia è mera confusione.
Da sempre le medicine millenarie, come quella ayurvedica e cinese, conoscono questi aspetti
fondamentali per il benessere dellindividuo. Siamo noi, uomini moderni (!?), palesemente distaccati
dallintero Universo, che non ci rendiamo conto di come la serenità e la salute non siano elementi
da ricercare allesterno, ma si trovano da sempre dentro noi. Siamo sempre noi che suddividiamo
mente e corpo o, peggio, organi, sangue, ormoni come fossero elementi posti qua e là alla rinfusa,
quasi per errore. Laver perduto leterna connessione con il noi, per aver dato voce soltanto allio ci ha fatto ignorare questa grande verità.
Ma niente è perduto, perché una briciola dellantica conoscenza, ancora palpita nel cuore di persone
che oggi la diffondono al fine di riportare un po dellequilibrio che, inconsciamente, tutti stiamo cercando.
Tra queste vi sono persone come il dottor Cracolici che, insieme, a un musicista deccezione, Fabio
Pianigiani, ha scelto di integrare le conoscenza dellagopuntura tradizionale con suoni che armonizzano i vari elementi, riconosciuti in tutte le medicine orientali.
Pianigiani ha elaborato una serie di CD dedicati interamente ai singoli elementi che permeano
lintero Universo: Fuoco, Metallo, Acqua, Terra, Legno. Oppure, in termini ayurvedici potremmo dire: Vata (Metallo e Legno), Pitta (Fuoco e Acqua) e Kapha (Acqua e Terra).
Ogni CD è la corretta fusione di strumenti a corda come chitarre e mandolini, ma anche bouzuchi, miscelati con sapienti dosi di musiche etniche.
Ascoltandoli non si può non notare come lascolto del fuoco per esempio sia la
rappresentazione sonora di ceppi ardenti, ma anche di pulsazione, attività, trasformazione. Ma non
solo: questo CD è intervallato anche da momenti più soft ma comunque passionali, quasi come se a creare il movimento fosse stata la fluidità dellacqua.
Che dire, invece, del CD metallo? Il cui vento di sottofondo rappresenta il respiro di Madre Terra, ma anche labbandono a ciò che è arrivato il momento di lasciar andare.
Il suono del legno, invece, appare quasi incorporeo, dai suoni più alti, forse più acuti, alternati
dalla voce di Pianigiani. Difficile considerare lautore soltanto un musicista, un uomo che è stato
in grado di cogliere la vibrazione che nutre i nostri corpi. Ma probabilmente, anche lui stesso, non
si considera tale: «Mi piace definirmi un musicista pentito nel senso che dopo anni di professione
nel mestiere della musica, ero arrivato a una sorta di insoddisfazione, così ho deciso di
intraprendere un viaggio nel significato profondo del suono e dellascolto», spiega Fabio Pianigiani.
«Lascolto prosegue il musicista a esempio, attiene a vari stati di coscienza. Esistono diversi
modi di ascoltare. Lascolto è una modalità dellessere. Quando noi vogliamo che qualcosa entri
profondamente dentro e ci pervada, ascoltiamo in un modo. Quando invece cerchiamo solo
uninformazione banale, di limitata utilità, ascoltiamo superficialmente. Se vogliamo cogliere un
insegnamento profondo, una verità sulla quale siamo pronti a strutturare la nostra vita, per dare un
senso alla nostra esistenza, allora ascoltiamo con differente attitudine. Lascolto ha dunque varie
profondità che corrispondono allinteresse che ci anima. Quando linteresse è alto, sicuramente lascolto è intensamente profondo».
«Nelle scelte importanti aggiunge Pianigiani cè un ascolto profondo e quello della nostra voce
interiore è sicuramente lascolto più significativo. Purtroppo vediamo che la gente ha perduto non
solo larte dellascolto, ma anche lopportunità di essere educata ad ascoltare. La preghiera è
ascolto, la meditazione è ascolto, più meditiamo in profondità, più ascoltiamo i nostri bisogni veri
che sono quelli spirituali, ontologici e un minuto o pochi minuti di questo ascolto possono
trasformare la vita e donarci quellorientamento illuminato che noi cerchiamo da sempre verso la
felicità. Ascoltare è una questione di atteggiamento interiore che non viene insegnata nelle scuole
di musica. Eppure questa forma darte vale quanto quella del compositore o dellinterprete poiché è
un mezzo con cui lascoltatore scopre la propria creatività. Un vero ascoltatore è qualcosa di
estremamente quieto e silenzioso. In questo silenzio e attraverso di esso, giungono allanima i profondi contenuti della musica».
Cè da chiedersi, dunque, se esiste davvero un filo sottile che divide spirito o materia o se sono semplicemente uno il complemento dellaltro?
«Umilmente vorrei rispondere a questa domanda prendendo ispirazione e spunto dalla filosofia
Vaishnava. Lenergia interna – o energia spirituale – è la manifestazione della potenza interna del
Signore e costituisce il mondo spirituale, dimora originale di tutti gli esseri (in origine tutti
noi veniamo dal mondo spirituale). Al contrario dellenergia materiale o esterna, è composta di
eternità, conoscenza e felicità: sac-cid-ananda. E lenergia spirituale che anima lenergia materiale: infatti è proprio lanima che da vita al corpo».
«Lenergia esterna o materiale prosegue Pianigiani è la manifestazione della potenza esterna del
Signore, formata da ventiquattro elementi materiali (i cinque elementi grossolani, i tre elementi
sottili, i cinque oggetti dei sensi, i cinque organi di percezione, i cinque organi dazione e
linsieme delle tre influenze della natura allo stato non manifestato). Questo costituisce
lUniverso in cui viviamo. Linterazione dei suoi elementi opera sotto linflusso del tempo, a
contatto con lenergia spirituale del Signore, da cui si distingue, perché talvolta è manifesta e
talvolta non manifesta. Quindi spirito e natura materiale sono non solo complementari ma basilari
per la nostra evoluzione come anime, dimentiche del nostro vero sé. Kant disse: Lascolto di un
Corale evangelico mi dona una serenità che la filosofia non mi dà. Perché? Dove agisce la musica?
Kant afferma che la filosofia non può giungere alla dimensione della trascendenza. Indica in tal
modo il limite della filosofia, della logica razionale: la contraddizione. Quando la logica arriva
alla contraddizione, ovvero allantinomia, si blocca e va in tilt. Crolla. La filosofia dunque ha
dei limiti: quando incappa in una coppia di opposti, in una contraddizione in termini, cè
lannullamento del pensiero razionale. Kant dice di trovare una serenità, una pace, unispirazione
nella musica perché evidentemente va oltre la filosofia; la musica è capace, come strumento, di
raggiungere quella dimensione di trascendenza. Si rifà alla musica per quelle altezze che non riesce
a raggiungere con la filosofia. Naturalmente parla di canti composti in spirito ascetico, non
bisogna dimenticarlo, dunque non sono canti che ricercano la mera gratificazione dellio», sottolinea Pianigiani.
Fabio, cosa ci può dire del potere generativo del suono?
«Allinizio fu la Parola, e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Tale frase biblica non è
un prodotto della cultura avanzata, bensì appartiene al patrimonio concettuale più arcaico
dellumanità. Perfino gli uitoto, che vivono in orde selvagge nella foresta vergine sudamericana,
hanno una tradizione che afferma: Allinizio la Parola diede origine al Padre. Dove con Padre
sintende il dio celeste. Il concetto di Parola rende però soltanto parzialmente il senso
originario. Qui si tratta di qualcosa di primario e di sovraconcettuale. Gli egizi chiamavano questo
elemento primario risata o grido del dio Thot. La tradizione vedica parla, invece, di un essere
ancora immateriale che dalla quiete del non essere improvvisamente risuona, a poco a poco
convertendosi in materia, e così diventa mondo creato. Ci si avvicina forse di più alla concezione
originaria se invece dellespressione troppo logicamente determinata Parola si usano i concetti meno circoscritti di grido, suono o sillaba risuonante».
«Nella filosofia Vedanta che commenta il Rigveda si afferma che gli dèi e il mondo sono contenuti
nella parola del Veda e che il dio creatore, formando il mondo, ne rammentava il ritmo e lo prese a
modello per la creazione. LAitareya Upanishad include il suono primordiale nelluovo cosmico:
Allorché Atman covava il mondo, la sua bocca si spaccò come un uovo. Dalla bocca nacque il
discorso. Secondo il Rigveda, gli Angiras crearono la luce e il mondo con i loro canti. Nella
cosmogonia giavanese il creatore medesimo viene prima prodotto da un essere superiore che non è
rappresentabile visivamente e si manifesta solo nel suono delle campane. Dai numerosi esempi, che
appartengono alle più svariate tradizioni religiose, si può osservare come il suono sia sempre
inteso come anteriore o simultaneo a Dio. In entrambi i casi comunque, il suono è la sostanza originaria di tutte le cose».
Quindi, possiamo dire che anche le antiche medicine conoscevano lo stretto legame tra
suono-vibrazione e salute: «Da anni collaboro nella Scuola di Agopuntura Tradizionale della città di
Firenze, con il dott. Cracolici, figlio del dott. Nello Cracolici, forse tra i primi che ha portato
in Italia lagopuntura Cinese, e ho prodotto una serie di cinque CD (Terra, Metallo, Acqua, Legno e
Fuoco) sulluso delle frequenze nei cinque movimenti nella medicina Cinese. Il principio della mia
ricerca è fondato sullazione terapeutica del suono, più precisamente considerato nella sua altezza,
nel suo registro, timbro(armoniche), melodia ,armonia, orchestrazione, ritmo. Altra caratteristica
della composizione musicale e produzione di questi cinque CD (Terra, Metallo, Acqua, Legno e Fuoco)
è di unire la mia esperienza di musicista con quella di docente di Teoria e Tecniche della
produzione musicale nei Media allUniversità di Siena; ma principalmente la mia vita e le mie scelte
artistiche sono sempre state influenzate in modo decisivo da due tendenze: una operante nella sfera tecnica musicale laltra nel campo spirituale».
«I filosofi Cinesi videro nella realtà, la cui essenza ultima chiamarono Tao, un processo di flusso
e mutamento continuo, dinamico prosegue Pianigiani Tutti gli sviluppi in Natura, da quello
fisico a quelli psicologici e sociali, manifestano modelli ciclici; cosa meglio della musica può
esprimere questo movimento, il susseguirsi di una linea melodica con suoni e silenzi, lalternarsi
delle tonalità che come colori in un quadro si trasformano attraverso le dinamiche, i timbri degli
strumenti e le loro frequenze. La Medicina Cinese conosceva le corrispondenze vibratorie
note-organi e la corrispondenza tra la dominante caratteriale delluomo legata a un organo
(psicotipi). Bisogna tuttavia sapere che le note della scala pentatonica (cui si riferisce la
medicina Cinese) non corrispondevano a suoni determinati, come quelli che conosciamo noi usando la
scala temperata, ma potevano cambiare accordatura ogni mese secondo lo zodiaco Cinese, così ho
dovuto prima risolvere questo problema per trasportare correttamente i concetti della Medicina
Cinese nel nostro sistema musicale (temperato) e, cosa più importante, nella nostra modalità e
abitudine di ascolto. Per far questo ho ricercato tra diversi studiosi che prima di me si erano
posti questo problema e una grande ispirazione lho trovata nel lavoro di Leon Bence (medico esperto
di bioterapie) e di Max Meraux (compositore e musicologo) che si fonda sul principio in base al
quale gli atomi e le molecole sono capaci di assorbire un irradiazione della stessa lunghezza donda
di quella che possono emettere, metodo che si adatta perfettamente al principio delloligoterapia
(loligoterapia si preoccupa di ristabilire lequilibrio di quei minerali contenuti in piccole tracce nellorganismo)».
«Per esempio, lelemento calcio ha una lunghezza donda (in micron) di 0,39 (390nanometri) che
corrisponde alla nota di La Bemolle che ha la stessa lunghezza donda 0,39, oppure il Litio con la
nota Do e così via. La scelta della tonalità di una composizione sarà stabilita in funzione della
probabilità statistica secondo la quale le note citate saranno più frequentemente udite (secondo la
gerarchia dei gradi della scala nel sistema temperato). A esempio, se in un trattamento sono
raccomandati elementi come il bario, il calcio, il magnesio vediamo a quali suoni corrispondono
questi elementi secondo la loro lunghezza donda e costruiamo così la tonalità corrispondente. Poi
attraverso gli studi del dott. Yves Requena che presentò una tabella delle corrispondenze tra la
classificazione degli oligoelementi in cinque diatesi e quella delle costituzioni Cinesi con i loro
meridiani di Agopuntura sono arrivato alla stesura dei brani del primo CD Terra e sarà il metodo che
userò per gli altri cinque movimenti Metallo Acqua legno e Fuoco. Ma alla base di questo lavoro mi
sono accorto, dopo un lungo periodo di studio, che le cose che funzionavano meglio si basavano
certamente sulle linee guida di questi grandi ricercatori ma principalmente dovevano, in ultima
analisi, scaturire dal cuore e dallispirazione. Infatti quando Dio rivela Se stesso agli esseri
umani, è udito, Egli può apparire come luce, ma per essere compreso la Sua voce deve essere udita,
e Dio parlò. E una frase che troviamo in tutte le Sacre Scritture e i nostri orecchi sono le porte per la comprensione».
«Oggi la nostra civiltà è sempre più distratta e il messaggio dei media si basa principalmente
sullapparire e non sullessere, sullocchio e non sullorecchio, e i risultati purtroppo sono
catastrofici. Prima di venire alla luce in questo mondo e per tutta la nostra vita, anche quando
nellora della nostra dipartita, tutti i sensi ci abbandonano a uno a uno, ludito è lultimo;
questi CD sono solo un mio umile tentativo di riportare lattenzione sul vero e autentico significato della musica: unire la terra al cielo».
Fabio, lintero Universo visibile (e non) è basato sul ciclo continuo terra-cielo. Come può la musica creare un collegamento eterno tra i due livelli?
«Come abbiamo già detto parlando di spirito e natura materiale sottolinea Pianigiani partendo
dagli studi compiuti da Schneider, si può osservare come nelle cosmogonie delle più svariate
tradizioni religiose, la prima manifestazione sensibile della creazione è un suono che, a seconda
della tradizione, viene emanata dal Tao, dallabisso primordiale, da una caverna, da un singing
ground, da un uovo fulgente, dal Sole, dalla bocca spalancata di un dio o di uno strumento musicale
che simboleggia il creatore. Il suono è la forza creatrice e la sostanza dellUniverso. Tutto è
suono, nientaltro che suono. Alfred Tomatis, con il rigore dello scienziato, ha mostrato come il
sostrato di tutti i fenomeni dellUniverso sia un elemento vibratorio e, specificamente, acustico.
Tutto ruota, dallelettrone, allatomo, fino ai pianeti e alle costellazioni. La materia in sé non è
che un concentrato di vibrazioni tenuto in equilibrio da reazioni vibratorie che agiscono sotto
forma di atomi o di molecole: ogni atomo o molecola non è altro che la rappresentazione fisica di un
fenomeno vibratorio, quindi sonico, più o meno complesso. Una teoria che conferma quello che da
millenni le religioni orientali affermano con la significativa espressione: Nada Brahma, che significa Dio è suono, ma anche la Creazione, il cosmo, il mondo, è suono».
Vi sono, tuttavia, delle differenze sostanziali tra la nostra scala musicale e quella antica: «Il
repertorio musicale modale (preferisco usare il termine modale, credo sia più semplice per
definire antico e moderno) è enormemente esteso sia in senso cronologico che in senso geografico.
Esistono sostanzialmente tre grandi aree del repertorio modale in parte coincidenti:
1- La modalità popolare, cioè le scale adoperate nella musica popolare di moltissimi Paesi del mondo;
2- La modalità antica, cioè quella che generalmente si fa coincidere con la parte medievale della musica occidentale (modi gregoriani ecc.);
3- La modalità moderna o artificiale, ossia le scale che singoli musicisti o gruppi di
musicisti hanno inventato per utilizzarle nella propria musica (per esempio la scala di Debussy o i modi a trasposizione limitate di Olivier Messiaen)».
Scaviamo più in profondità: quando parliamo di Macrocosmo e Microcosmo, potremmo dire che le note utilizzate sono sempre le stesse e cambia solo lintonazione?
«Mi viene in mente Beozio che scriveva in De institutione musica, il cui soggetto è appunto larte
dei suoni: abbiamo una musica mundana (o naturale) che è quella del macrocosmo (larmonia delle
sfere), che non possiamo udire per limperfezione del nostro orecchio; la musica humana è quella del
microcosmo, ossia dellanima umana, anchessa inudibile e che può essere intesa solo discendendo in
se stessi; infine la musica instrumentalis, quella pratica, che cerca di imitare le altre due, ma rimane a un livello di pura imperfezione».
In Medicina Cinese ogni organo ha una relazione con un determinato colore. Si può affermare che le
note che scegli per un elemento-organo, utilizzino anche una frequenza vibratoria legata al colore corrispondente? (per esempio: giallo-terra-Kung)
«Il sistema musicale cinese viene spiegato in base a 5 gradi fondamentali denominati gong (palazzo),
shang (deliberazione), jiao (corno), zhi (prova), yu (ali) e viene fatto corrispondere ad altri gruppi di cinque, fattori costitutivi e caratterizzanti la vita cosmica e umana.
Nella Medicina Tradizionale Cinese ad ogni elemento, e, quindi, ad ogni nota musicale
corrispondente, è associata unemozione specifica. Perciò, se una melodia va a tonificare un dato
organo e il meridiano corrispondente, inevitabilmente favorirà linsorgenza dellemozione e delle
predisposizioni associate a quellorgano, come troviamo spiegato in maniera esemplare nelle memorie
storiche di Se Ma Tsienn: La nota Kon (Fa) agisce sulla milza e mette luomo in armonia con la
perfetta santità. La nota Chang (Sol) agisce sul Polmone e mette luomo in armonia con la giustizia.
La nota Kiao (La) agisce sul fegato e mette luomo in armonia con la perfetta bontà. La nota Tche
(Do) agisce sul cuore e armonizza luomo con i riti perfetti. La nota Yu (Re) agisce sui reni e mette luomo in armonia con la saggezza».
«Questo vale per le predisposizioni. Le emozioni associate ai cinque elementi e quindi alle cinque note della Medicina Tradizionale Cinese sono invece le seguenti:
1. La nota Kon (Fa) agisce sulla milza e induce nelluditore il cosiddetto pensiero riflessivo e lattitudine allempatia, caratteristiche tipiche dellelemento Terra;
2. La nota Chang (Sol) agisce sul Polmone e induce nelluditore lemozione associata al Metallo, cioè il senso del dolore;
3. La nota Kiao (La) agisce sul fegato e induce nelluditore lemozione associata al Legno, cioè il senso della rabbia;
4. La nota Tche (Do) agisce sul cuore e induce nelluditore lemozione associata al fuoco, cioè la gioia;
5. La nota Yu (Re) agisce sui reni e induce nelluditore lemozione associata allacqua, cioè il senso della paura.
La Musica Tradizionale Cinese conosceva solo cinque note anziché sette».
Cromatismo è un termine prelevato dal gergo musicale per indicare la variazione di frequenza di un suono. Che relazione hanno le onde elettromagnetiche con quelle sonore?
«La differenza principale rispetto alla propagazione delle onde elettromagnetiche è che le onde
sonore hanno bisogno di un mezzo elastico in cui propagarsi, essendo associate proprio alla
compressione del mezzo, mentre le onde elettromagnetiche si propagano anche nel vuoto, essendo
associate al fatto che le variazioni temporali dei campi elettrici e magnetici sono esse stesse
sorgenti di campi magnetici ed elettrici nello spazio circostante, anche in assenza di materia».
Come sono state studiate le lunghezze donda relative ai vari elementi minerali? Ci puoi fare un
esempio con qualche minerale (espresso in nanometri?). Come è stata fatta lassociazione con le singole note musicali?
«A chi è interessato a questi argomenti consiglio di leggere il libro di Lèon Bence e Max Mèreaux:
Muiscoterapia-ritmi armonie e salute. In breve esiste una corrispondenza tra gli oligoelementi (in
cinque diatesi dagli studi di J. Mènètrier) e quelle delle costituzioni Cinesi con i loro meridiani
di agopuntura, aggiungerei a queste corrispondenze: i tipi planetari, le tonalità che si addicono a ogni diatesi.
A esempio, per la mancanza di energia:
Tonalità Sol minore;
Pianeta Mercurio;
Funzioni e Meridiani: Stomaco e Pancreas;
Costituzione Cinese: Acqua;
Oligoelementi: Rame, Oro e Argento.
Ma ripeto: è un argomento non facile da trattare con poche parole, personalmente preferisco lavorare
in team dove ci sono esperti nei vari campi di studio, per evitare il rischio di affrontare ricerche
di questo tipo in maniera superficiale e aggiungere confusione con conclusioni personali e non scientifiche».
Per mezzo della tua musica, puoi aiutare la produzione di un determinato elemento da parte
dellorganismo? E lo strumento scelto, in questo caso, è importante, oltre alla musica?
«Spero di non essere frainteso ma ci tengo a dire che avvicinandomi alle dottrine filosofiche
religiose orientali (in particolare alla Bhakti Vaishnava) ho compreso un elemento sostanziale, purtroppo perduto nella nostra civiltà occidentale: larte è Sacra.
Nada Brahma: suono è Dio, o, viceversa, Dio è suono. Il termine Brahma deve essere esteso oltre
il significato di divinità, per arrivare a comprendere lintero Universo.Il musicista è considerato
un personaggio straordinario, talora semidivino, poiché egli crea traendo dal nulla. Pur non
disponendo di una materia palpabile, fa sorgere forme indubbiamente reali. E anche se non è
creatore, anche se è soltanto imitatore, ha pur sempre il potere di esercitare una certa influenza
sulla natura acustica dei creatori di questo mondo. Egli possiede la facoltà di udire la voce
segreta di tutti gli oggetti animati o inanimati, e di rifletterli. Durante il sonno riceve la
visita dei morti che gli conferiscono la capacità di trasformarsi in una dimora passeggera degli
dèi. Tutto questo per dire che non mi sento proprietario della mia musica ma solo un filtro, nella
tradizione iniziatica Vaishnava al nome spirituale viene aggiunto sempre il termine das, che significa servitore».
«Vemu Mukunda (grande maestro di Nada Yoga) ha detto più di una volta: Come la luce, se focalizzata
e indirizzata in modo particolare, può uccidere o guarire, così può succedere per il Suono. E
aggiungeva: Torniamo al Suono; allontanandoci dalla vibrazione originaria e creatrice ci siamo persi e ci siamo scollegati dalla nostra fonte di energia spirituale.
Lessere umano è capace di suonare e risuonare, indipendentemente dal fatto che sappia cantare, suonare o che conosca la musica».
Vuoi aggiungere qualcosa sul legame musica-benessere?
«Il principio base del Nada Yoga è che ogni elemento (uomini, animali, vegetali, minerali, molecole, atomi eccetera) ha una propria vibrazione naturale.
Lessere umano entra in vibrazione con la totalità del corpo e può considerarsi racchiuso in tre
ottave sonore, ma la base del processo di guarigione fisico, mentale o psichico è lintenzione pura
e distaccata dai risultati del terapeuta, che agisce sì come canale del divino, ma con libertà e
creatività. Ci sono vari livelli di creatività, come ci sono vari livelli di libertà nelle scritture
Vediche. Dharma significa ordine etico universale, che ci rende liberi nella misura i cui noi ci
armonizziamo con esso. E una libertà che a sua volta è un canone di ordine superiore che però non
opprime. Questa massima libertà che viene accolta come unutopia nel mondo fenomenico, esiste in un
sovramondo come ordine superno che non si vede ma cè. Non si vede perché non ha contraddizioni. La
vera creatività sembra che non sottostia alle leggi perché è nellordine, ma questordine è di per
sé legge, che non costringe, non chiude, ma libera. Essere retti vuol dire aderire allordine etico
universale che è la rettitudine. Quando sei nella rettitudine non devi sottostare ad essa perché tu
stesso sei la rettitudine. E come dire: un pesce non si bagna perché è nel mare».
Chi è Fabio Pianigiani
Dopo la laurea in Musicologia nel 1980 si trasferisce allestero per perfezionarsi nello studio
della chitarra. In Inghilterra ha seguito seminari di Barney Kessel (1978-79), negli Stati Uniti ha
seguito corsi della Manhattan School of Music (1979) e del Mannes College of Music (1981. Nel 1985
Fabio ritorna a Siena, dove inizia la fortunata collaborazione con Gianna Nannini, che durerà per
tutti gli anni 80. Lalbum “Profumo” (1986), prodotto da Conny Planck (Can, Ultravox, The Tourists,
Clannad, Killing Joke), si rivela un enorme successo, come accade per il conseguente tour mondiale.
In Germania e in molti paesi europei Pianigiani e la Nannini sono due superstar. Pianigiani compone,
fra gli altri, per Donatella Rettore (1991) e Riccardo Fogli (1998), di cui diviene produttore
artistico ed arrangiatore. Collabora anche con Alice, Franco Battiato, Ombretta Colli. Nel 1991
diviene tra i soci fondatori del CSB (Centro Studi Bhaktivedanta), un accademia dedicata allo studio e allinsegnamento della cultura Vedica.
Dal 2004 ha iniziato una collaborazione con il Dott, Franco Cracolici (Scuola di Agopuntura
Tradizionale della Città di Firenze) per la produzione di 5 CD collegati ai relativi cinque
movimenti della medicina Cinese: Terra, Metallo, Acqua, Legno e Fuoco. Un paio di anni dopo diviene
Responsabile Sound Design Suono Terapia Scuola Nazionale di Agopuntura Città di Firenze.
Collabora e studia la Musica Terapia nella Globalità dei Linguaggi con Stefania Guerra Lisi.
Segue la filosofia Vaishnava ed è discepolo di Matsya Avatara Prabhu (a sua volta discepolo di Shrila Prabhupada), che lo ha iniziato al Bhakti Yoga.
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