Musica “in attesa”: un ponte sonoro tra mamma e bambino

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Musica in attesa: un ponte sonoro tra mamma e bambino

Domenica 21 Novembre 2010 17:46

di Daniela Piraino

La musica durante la gravidanza è un canale privilegiato nella comunicazione mamma-bambino. Le varie
attività ritmiche e sonore proposte in musicoterapia permettono di preparare una relazione affettiva
armoniosa e distesa, nonché stimolare adeguatamente lo sviluppo strutturale e funzionale del sistema nervoso del feto stesso.
Lordine ternario del pulsare cardiaco e lordine binario del camminare o del respirare sono,
insieme ai timbri viscerali e vocali, le basi che fanno essere il grembo materno la prima orchestra
compresa nella Grande Orchestra della Terra. Il corpo materno, in un gioco di trasmissione dei
suoni, coinvolge in ogni attimo il corpo del figlio nella risonanza e la nascita segna laprirsi in
un mondo non più liquido ma fatto di aria; un mondo entro il quale lessere umano ha già imparato a
muoversi. Ora è pronto a far sentire la sua voce perché sa ascoltare. Accolto, compreso, ascoltato, ora ascolta e sarà in grado di ascoltarsi; distinguere la sua voce fra le altre.

Da sempre la musicoterapia ha fatto proprie le conoscenze inerenti lesperienza endouterina e ha
compreso come il suono, il ritmo ed il movimento siano veicoli comunicativi di grande immediatezza.
Dalle prime fasi dellembriogenesi, le cellule che costituiscono la nuova creatura si relazionano
con il mondo nella sua connotazione sonora: vibrano e sono investite dalle vibrazioni vitali del
corpo della futura mamma. La riflessione avvenuta in campo musicoterapeutico ha posto laccento
sulla correlazione tra la vita ed il suono nella sua manifestazione ritmica e motoria, per la quale
non è possibile scindere una realtà dallaltra: sin dallinizio vivere significa suonare e risuonare.

Altrettanto importante è stata la considerazione che proprio attraverso attività come giochi
ritmici, momenti di familiarizzazione con del repertorio canoro per linfanzia, spazi dedicati al
dialogo sonoro- mediante il ricalco su uno strumento del battito cardiaco della mamma, sì che la sua
pulsazione faccia da guida ad una serie di stimoli musicali ai quali consegue una reazione motoria-
ogni individuo accede alla tensione, al sentimento,allemozione e dunque al senso che si costruisce
in merito allo stesso appartenere al mondo. La stessa avventura vitale si costruisce sulla
centralità delluomo rispetto al rapporto che egli stesso realizza con il suono ampiamente inteso,
attraverso le facoltà del recepire e dellemettere che si strutturano e crescono progressivamente, consentendogli di accogliere, comunicare; creare.

Sono ormai numerose le esperienze di musicoterapia italiane ed estere e tutte confermano lutilità
di affiancare attività sonoro-musicali ai tradizionali corsi di preparazione al parto: la musica può
aiutare la gestante a rilassarsi, a contenere lansia e a raggiungere uno stato generale di
benessere psicofisico. Si può dire che la musicoterapia prenatale vuole valorizzare e potenziare in
modo naturale la crescita sia del bambino dentro la pancia della sua mamma sia della gestante, che
-in ascolto costante del suo bambino- riesce ad instaurare con lui un rapporto sempre più profondo e
stabile. Viene offerta alle donne in gravidanza una modalità per vivere i mesi dellattesa in modo
consapevole ed attivo, per conoscere e capire in anticipo i ritmi ed i bisogni del proprio figlio,
per instaurare un dialogo affettivo e totale; avviare con lui, sin da subito, una relazione
equilibrata e serena, nella quale, ancora una volta, la musica ne veicola i significati più profondi.

da http://www.dirittodicronaca.it/

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