Morbillo: prevenirlo e curarlo con la vitamina C

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Morbillo: prevenirlo e curarlo con la vitamina C

di Thomas E. Levy

L’efficacia della somministrazione di dosi adeguate di vitamina C per via endovenosa o intramuscolare nella prevenzione e nella cura del morbillo…

da Vitamina C di Thomas E. Levy (Macro Edizioni, 2007)

La ventunesima edizione del Cecil Textbook of Medicine, descrive il morbillo come una malattia acuta
e molto contagiosa accompagnata da febbre, tosse, naso che cola, occhi infiammati ed eruzione
cutanea. Benché le complicazioni importanti siano relativamente rare, il morbillo qualche volta può
essere fatale se la malattia porta a una polmonite virale o a uninfezione cerebrale virale. Il
Cecil Textbook of Medicine afferma che non cè «nessuna terapia antivirale specifica» per il
morbillo, e il riposo a letto resta la terapia raccomandata in assenza di complicazioni.
Lintervento primario offerto dalla medicina moderna per questa malattia consiste nella tentata prevenzione con luso del vaccino per morbillo, rosolia e parotite (MMR).

Klenner [1953] si trovò ad affrontare la terapia per il morbillo quando dovette prendersi cura delle
sue giovani figlie. Esse contrassero la malattia durante unepidemia in Nord Carolina, nella
primavera del 1948. La terapia con vitamina C iniziò non appena la diagnosi di morbillo fu accertata clinicamente.
Klenner era molto fiducioso che grandi dosi di vitamina C avrebbero certamente distrutto il virus in
qualsiasi momento, perciò procedette con lintento di determinare la dose minima sufficiente di
vitamina C utile a impedire lo sviluppo della malattia. Dosi di 1.000 mg per bocca ogni quattro ore
migliorarono chiaramente i sintomi, mentre dosi più piccole sembravano permettere il progredire
della malattia. Quando Klenner passò a somministrare 1.000 mg ogni due ore per bocca, ogni segno dinfezione fu eliminato in quarantotto ore.
Ma linterruzione della vitamina C a questo punto condusse a una ricaduta della malattia. Klenner
riuscì a dimostrare che usando questo dosaggio per trenta giorni il morbillo poteva essere sintomaticamente controllato ma non eliminato.

A questo punto riprese con 1.000 mg ogni due ore per quattro giorni, e linfezione scomparve
definitivamente. Klenner notò che per «la prima volta uninfezione virale poteva essere gestita come
se si trattasse di un cane al guinzaglio». Questo probabilmente è il singolo esperimento clinico
condotto da Klenner che dimostri in modo lampante come sia sufficiente una terapia a base di
vitamina C in dosi sufficientemente elevate per un periodo di tempo abbastanza lungo da uccidere efficacemente un virus aggressivo.
A seguito dellottimo successo della cura alle proprie figlie, Klenner passò a trattare nuovi casi
di morbillo con vitamina C per via endovenosa o intramuscolare. Egli osservò che poteva ottenere il
controllo completo della malattia entro ventiquattro-trentasei ore dallinizio della cura, con
risposte differenti in dipendenza del dosaggio e della frequenza della somministrazione. Klenner
notò anche che i suoi pazienti sviluppavano limmunità completa a contrarre il morbillo nuovamente
anche quando era intervenuto precocemente, guarendo la malattia prima che leruzione cutanea avesse avuto il tempo di svilupparsi.

Klenner [1951, 1953] ha riferito il caso di un bambino di 10 mesi con occhi e gola arrossati, febbre
alta (40,6 °C), tosse, naso gocciolante e macchie di Koplik. Le macchie di Koplik sono
essenzialmente le tipiche macchie delleruzione che si vede nel morbillo e che compaiono sulle
membrane mucose dentro alla bocca prima delleruzione cutanea. Fu somministrata una dose di 1.000 mg
di vitamina C per via intramuscolare ogni quattro ore. Dopo solo dodici ore la tosse si era calmata,
la gola e gli occhi si erano schiariti e la temperatura si era normalizzata. Ciononostante, Klenner
volle vedere se la febbre era fluttuante o se stava davvero rispondendo alla vitamina C, come un
antibiotico. Nelle successive otto ore non venne data vitamina C e la febbre ritornò a 39,7 °C. Nel
momento in cui la terapia con vitamina C venne ripresa, la febbre calò prontamente e il bambino ebbe
un recupero completo e rapido. Non sviluppò nessuna eruzione cutanea da morbillo e Klenner notò che nei successivi quattro anni il bambino non contrasse mai il morbillo.

Questo conferma unacquisita immunità alla malattia sebbene la malattia non si sia mai manifestata
clinicamente in modo completo. Klenner curò anche un bambino di 22 mesi con un quadro clinico simile
a quello del bambino di 10 mesi sopra menzionato. Questo bambino rispose rapidamente e con le stesse
modalità alla cura con vitamina C, e i genitori insistettero per le dimissioni dallospedale dopo
solo trentasei ore. Apparentemente ancora infettivo, il fratello e la sorella del bambino
svilupparono il morbillo quattro giorni più tardi, e il bambino ebbe una recidiva di morbillo sette
giorni dopo. Ancora una volta questo fatto rafforza lassoluta necessità di usare vitamina C in
quantità sufficiente per un periodo di tempo abbastanza lungo. Anche Paez de la Torre [1945] ha
riportato buoni risultati nella cura del morbillo con vitamina C. Kalokerinos [1976] ha riferito
sulla sensibilità del morbillo alla vitamina C e ha inoltre sottolineato limportanza di usare la
forma di somministrazione endovenosa o intramuscolare per ottenere un effetto ottimale e affidabile.

Come detto in precedenza, il morbillo può uccidere quando invade il cervello o i polmoni. Klenner
[1953] ha discusso il caso di un ragazzo di 8 anni con encefalite, uninfezione infiammatoria
cerebrale di origine virale, una complicanza di morbillo e parotite. Il ragazzo era molto sonnolento
e distratto, e sua madre riferì che lo stordimento crescente del figlio, che era associato con un
mal di testa, si era sviluppato nei precedenti quattro o cinque giorni. Benché si trattasse di un
bambino molto attivo, aveva voluto andare a letto senza esserne spinto, con una febbre a 40 °C.
Klenner diede immediatamente 2.000 mg di vitamina C endovena, e poiché non cera nessun letto
dospedale libero, il bambino venne mandato a casa. Dopo due ore il bambino sentì appetito, cominciò
a giocare per la casa e per diverse ore sembrò che avesse recuperato completamente. Però, dopo sei
ore, i suoi sintomi cominciarono a ricomparire. Dopo diciotto ore dalliniezione di vitamina C
effettuata nellambulatorio, Klenner somministrò unaltra dose di 2.000 mg di vitamina C endovena e
aggiunse 1.000 mg da dare ogni due ore per bocca. Di conseguenza, il giorno seguente il bambino era
privo di sintomi e libero dalla febbre. Tuttavia, preoccupato di una ricaduta, Klenner diede altri
2.000 mg di vitamina C in vena e confermò il regime orale per altre quarantotto ore. Il bambino
guarì completamente e non evidenziò mai danni al cervello durante i successivi cinque anni. Danni
del genere sono molto comuni quando si sopravvive allencefalite. Klenner aggiunse che casi simili
a quello di questo ragazzo avevano evidenziato risposte anche più rapide e marcate con un regime di vitamina C iniettata ogni due o quattro ore.

Klenner [luglio 1949] pubblicò anche alcune osservazioni sulla capacità della vitamina C di
proteggere dal morbillo durante unepidemia. Come cera da aspettarsi, la considerazione primaria
era il dosaggio. Klenner scoprì che 1.000 mg di vitamina C iniettati ogni sei ore fornivano una
protezione completa. Tuttavia, dosi fino a 1.000 mg ingeriti con succo di frutta ogni due ore non
fornivano una protezione completa. Questa è unulteriore, drammatica evidenza che molte delle
cosiddette megadosi di vitamina C su cui si fa ricerca e si pubblica sono del tutto insufficienti
a fronte di una grande esposizione al virus. Tutte le dosi espresse in grammi (al confronto di
quelle in milligrammi) sono considerate megadosi nella maggioranza della letteratura, anche se si
tratta solo di uno o due grammi (da 1.000 a 2.000 mg). Tuttavia, le malattie acute, specialmente
quelle infettive, metabolizzano e utilizzano vitamina C in quantità apparentemente astronomiche. Il
morbillo è una malattia infettiva nota in particolare per causare epistassi (sangue dal naso).
Lemorragia, causata dalla fragilità dei piccoli vasi sanguigni (capillari), è anche una delle
caratteristiche dello scorbuto. Questa tendenza allemorragia si risolve molto prontamente ed
efficacemente dopo la prima o la seconda iniezione di vitamina C. Lenorme carico virale riscontrato
in un caso di morbillo acuto può benissimo talvolta indurre un caso di scorbuto acuto, almeno per la maggiore propensione alle emorragie.

Ogniqualvolta, nonostante una dose di manutenzione di diverse migliaia di milligrammi di vitamina
C, alcune malattie infettive come il morbillo prendano piede, per combattere linfezione si deve
immediatamente istituire una terapia con dosi molto più elevate di vitamina C. Il fatto che la
malattia si manifesti mentre lindividuo stava prendendo costantemente diverse migliaia di
milligrammi di vitamina C al giorno non impedisce un dosaggio ancora più alto della stessa come trattamento delezione.
È stato anche dimostrato che la somministrazione di vitamina C a pazienti con morbillo ha migliorato
la funzione immunitaria. Joffe et al. [1983] hanno dimostrato che essa ha permesso un recupero più rapido dei sottoinsiemi linfocitari.
Da sola, questa informazione potrebbe sembrare non molto significativa, ma assume significato molto preciso nel contesto delle risposte cliniche ottenute da Klenner.

Come la polio e lepatite, il morbillo è unaltra delle malattie completamente curabili con vitamina
C adeguatamente dosata e opportunamente somministrata. Inoltre, quando se ne ingeriscono
regolarmente dosi adeguate, il morbillo può anche essere prevenuto. Laggiunta di altre vitamine è
pure una buona idea. Goskowitz ed Eichenfield [1993] hanno notato che nei bambini con morbillo si
riscontra unacuta deficienza di vitamina A, di solito associata a malattie più gravi. Comunque,
poiché la vitamina C può guarire prontamente un caso di morbillo completamente sviluppato, la
capacità di prevenire linfezione non è poi così importante. Infatti si potrebbe argomentare
validamente che la maniera più desiderabile di procedere potrebbe essere di contrarre la malattia,
guarirla con la vitamina C, e conseguire la risultante immunità alla malattia a lungo termine.
Questo è particolarmente vero in quanto potrebbe non essere sempre prontamente disponibile una
quantità di vitamina C adeguata e/o potrebbe non esserci un medico disposto a dosarla adeguatamente quando la malattia colpisce.

Tratto da Vitamina C di Thomas E. Levy (Macro Edizioni, 2007)

Negli ultimi decenni è stata pubblicata una quantità enorme di studi scientifici sulla vitamina C e le sue proprietà salutari. Pochi però sembrano saperlo.

Per la prima volta, grazie a questo libro, anche il pubblico non specialista potrà scoprire:

Come la vitamina C sia riuscita a guarire o abbia contribuito alla cura di molte malattie infettive
comuni, addirittura di alcune ritenute incurabili, come lepatite e la poliomielite. Grazie a questi
effetti documentati, luso della vitamina C, dosata allinterno di un protocollo di trattamento, può eliminare il bisogno di molte vaccinazioni e di farmaci tossici.

Che la vitamina C è la terapia delezione contro molte patologie potenzialmente fatali e per molte
altre condizioni tossiche che minano il corpo e per le quali non disponiamo oggi di nessun trattamento efficace.

Che la vitamina C è praticamente priva di effetti collaterali. Senza dubbio è tra i nutrienti e i supplementi più sicuri oggi disponibili.

Attraverso una documentazione imponente nel libro sono citati più di 1200 articoli da riviste
mediche e scientifiche accreditate, molti fra questi provenienti dai centri di ricerca più
qualificati e la testimonianza della propria esperienza diretta, Levy propone al lettore un
resoconto dettagliato delle prove dellimportanza della vitamina C per la nostra salute. Il libro è
corredato da una serie di appendici appositamente redatte, che forniscono al lettore informazioni utili per un approccio iniziale alluso della vitamina C.

Thomas E. Levy

Il dott. Thomas E. Levy appartiene allesigua schiera dei medici coraggiosi che seguono la scienza
evitando le trappole della politica e dell’ortodossia. Laureato in Medicina alla Tulane Medical
School di New Orleans, Professore Assistente di Medicina nella stessa Università, il dott. Thomas E. Levy è anche laureato in legge.
Ha praticato come cardiologo per 15 anni prima di iniziare la sua personale esplorazione dei molti aspetti della medicina al di fuori degli schemi tradizionali.
Attualmente è Direttore Medico del Colorado Integrative Medical Center di Denver.
È autore di numerosi libri sulla tossicità di alcune terapie dentali, sullalimentazione, sulle malattie cardiovascolari e sulla vitamina C.

Thomas E. Levy
Vitamina C
Malattie Infettive e Tossine – La via naturale della guarigione Editore:Macro Edizioni
Data pubblicazione:Aprile 2007
Formato:Libro – Pag 368 – 17×24
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__vitamina_c.php?pn=1567

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