Microonde e baionetta, la ricetta perfetta

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Microonde e baionetta, la ricetta perfetta

di Tom Bosco (nexusitalia)

Eccomi di ritorno da un’istruttiva e appassionante settimana nel sud dell’Inghilterra, dedicata ad
un approfondimento in prima persona sul fenomeno dei cerchi nel grano. Probabilmente non è estranea
l’uscita nelle sale del kolossal hollywoodiano “Signs”, interpretato da Mel Gibson, comunque
quest’anno gli “hoaxer”, i falsari che se ne vanno in giro di notte armati di assicelle, corde e
metri a produrre cerchi falsi nei campi, erano davvero scatenati, con sommo rammarico di quella
schiera di appassionati e ricercatori genuini che da molti anni studiano il fenomeno. Mi riprometto
di scrivere più dettagliatamente della mia esperienza verso la fine della stagione, quando i giochi
saranno fatti: ma da qui ad allora, mi aspetto qualcosa di speciale, anche se la formazione apparsa
davanti a Stonehenge il 4 luglio, nella sua bellezza e magnificenza, dovrebbe comunque aver messo a
tacere i soliti scettici di turno…

Vi anticipo intanto l’imminente uscita di un documentario intitolato “Cerchi nel grano – La
conoscenza silenziosa”, realizzato da Nikola Duper, che promette di essere uno dei più belli che
siano mai stati realizzati sull’argomento.

Ma a proposito di argomenti “insoliti”, in Argentina continuano a succedere cose davvero bizzarre:
un uomo di 65 anni è stato ricoverato in ospedale in stato di shock dopo il suo incontro ravvicinato
con un UFO, mentre passeggiava nei campi di sua proprietà. L’UFO gli sarebbe apparso sopra e gli
avrebbe sottratto il… cellulare! L’ufficiale di polizia che ha compilato il rapporto ha provato
tre volte a comporre il suo numero: la prima volta ha sentito distintamente il tipico suono dei
tasti che venivano premuti, la seconda la linea è rimasta aperta e ha sentito come dei sospiri,
mentre la terza nessuno ha risposto, o forse il telefono era fuori portata…

L’ondata di avvistamenti UFO continua a interessare anche gli USA, con segnalazioni provenienti da
New York, New Jersey, Pennsylvania, Washington D.C., Ohio, Georgia, Alabama, Tennessee, Illinois,
Arizona, Montana, California, oltre al Canada e, come già detto, l’Argentina. Persino il terribile
incidente avvenuto durante l’Air Show in Ucraina potrebbe essere stato provocato da un UFO di forma
cilindrica, come evidenziato dalle immagini televisive, che potrebbero persino discolpare i piloti.

Quando si parla di UFO, comunque, la memoria storica può riandare all’incidente di Roswell o persino
all’avvistamento di Kenneth Arnold, nel 1947: pochi però sono a conoscenza di quella che è stata
chiamata la “Battaglia di Los Angeles”, il primo vero e proprio avvistamento di massa avvenuto ben
cinque anni prima, il 25 febbraio 1942, e probabilmente il più sensazionale e drammatico.

Erano passate appena poche settimane dall’attacco giapponese a Pearl Harbor, quindi si può
immaginare l’effetto che può aver avuto, sulle centinaia di migliaia di residenti, questo gigantesco
disco volante in volo quasi stazionario sopra Culver City e Santa Monica, nel bel mezzo della
Seconda Guerra Mondiale. Ovviamente si pensò che si trattasse di un velivolo giapponese sconosciuto,
e venne fatto oggetto del tiro di dozzine di batterie antiaeree, che spararono qualcosa come duemila
colpi, senza peraltro provocargli alcun danno: al contrario, la ricaduta dei frammenti di proiettili
provocò danni per le strade e alle abitazioni, nonché la morte di sei persone! Lo spettacolo fu
visto praticamente da tutta la città di Los Angeles, e i giornali locali riportarono la storia con
dovizia di particolari. Eppure di questo straordinario episodio non parla mai nessuno… così come
si cerca di non parlare per nulla delle innumerevoli incongruenze che ancora circondano la versione
ufficiale dei fatti dell’11 settembre. Niente da fare: di tanto in tanto, qualcosa riaffiora, come
un nastro registrato di 78 minuti con le comunicazioni radio tra i pompieri di New York (NYFD) che
dimostrerebbe come almeno due di loro raggiunsero il 78mo piano della Torre Sud, e che smonterebbe
la versione ufficiale secondo la quale le torri sarebbero crollate perché il carburante degli aerei,
bruciando, avrebbe fuso le strutture in acciaio degli edifici. Il Dipartimento della Giustizia
statunitense, con un futile pretesto, ha ordinato che questo documento non venga reso pubblico.

I due pompieri in questione erano il caposquadra Orio J. Palmer, che stava organizzando
l’evacuazione dei feriti, e il pompiere Ronald P. Bucca. Nella registrazione le voci dei due sono
calme, e non danno assolutamente l’impressione che la situazione sia fuori controllo; Palmer aveva
notato solo due focolai di incendio, e aveva richiesto due squadre con manicotti per spegnerli: in
altre parole, qui abbiamo due pompieri veterani di fronte ad una situazione che, a loro modo di
vedere, era perfettamente gestibile. Altro che le infernali temperature intorno ai 1.000 gradi C.
che avrebbero fuso le strutture in acciaio, come riportato dal rapporto di valutazione del FEMA! Le
voci sul nastro provano che diversi pompieri furono in grado di operare senza grossi problemi per un
esteso periodo di tempo proprio presso il punto di impatto, e che il fuoco da loro incontrato non
era né intenso né particolarmente esteso.

Da notare che tutte le numerose testimonianze che hanno parlato chiaramente di una serie di
esplosioni (come quella di Steve Evans, reporter della BBC che si trovava nella seconda torre quando
fu colpita) non sono mai state prese in considerazione dalle autorità che presumibilmente si sono
occupate delle indagini.

Nel frattempo, Bush continua a rullare i suoi tamburi di guerra verso Saddam Hussein, ma non è mai
stato così solo: persino il più fedele alleato statunitense, la Gran Bretagna, esprime forti
perplessità sulle ragioni di un attacco all’Iraq. Una cosa è sicura: così come la Guerra del Golfo
fu un perfetto banco di prova per una nuova generazione di armi statunitensi (dalle “bombe
intelligenti” agli aerei “stealth”), questa nuova guerra voluta da Bush sembra l’ideale per
collaudare sul campo la generazione successiva, che vede in particolar modo l’utilizzo di microonde
ad alta potenza sotto varie forme. Chissà, forse è un segno dei tempi: non c’é tempo da perdere per
cucinarsi Saddam a fuoco lento…

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