Mantra e pensiero. Coltivare una mente silenziosa

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Mantra e pensiero. Coltivare una mente silenziosa

Yoga International Magazine, Gennaio 2005:

“Nelle antiche scuole di meditazione, la scienza dei Mantra è un preciso processo tecnico che
l’aspirante esegue al fine di conseguire i suoi obiettivi. Senza il supporto di un Mantra non
sarebbe possibile, per l’aspirante che segue il cammino della meditazione, svolgere il viaggio
interiore fino ai più profondi livelli. Ecco perchè talvolta il Mantra è descritto come una zattera,
o come un ponte con cui l’aspirante attraversa il fiume della vita, raggiungendo infine la sponda
della suprema consapevolezza.

Gli studenti si domandano spesso se qualunque parola, o suono, possa servire come Mantra, e se ne
possono scegliere una da sé, trovandone su un libro o utilizzando una parola o una frase cui sono
particolarmente legati, come ‘pace’ o ‘amore’.

In realtà gli autentici Mantra non sono stati inventati o composti da qualcuno; si tratta di suoni
che sono stati ricevuti e sperimentati da grandi saggi durante stati di profonda meditazione.

Il potere e il significato dei Mantra non deriva dal loro significato letterale, ma dal potere della
loro vibrazione sottile. Ma, questo processo non può essere spiegato e compreso fino che non sia
stato sperimentato personalmente. Per gli studenti moderni questo è probabilemente l’aspetto della
scienza dei Mantra e della meditazione che risulta più difficile da accettare.

Non c’è qualcuno che ‘dà’ un Mantra a qualcun altro, ma un Mantra viene insegnato all’interno di una
più vasta tradizione, da una maestro competente ed esperto a uno studente sincero che si dimostri
preparato a riceverlo. Questo percorso non è mai parte di una transazione economica tra studente e
maestro, e se il maestro è autentico non vi è guadagno personale, tornaconto o traccia di egoità in
tutto questo.

Per essere efficace, un Mantra deve essere appropriato allo studente e al suo livello di conoscenza,
alla sua personalità e alle attitudini, e quando viene impartito deve poi essere utilizzato con
specifiche modalità. […]”

L’articolo è molto lungo e ricco di spunti, se ne consiglia la lettura al seguente indirizzo:
www.yimag.com/features.asp?articleid=1

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