L’unico modo per conquistare Dio è l’amore

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L’unico modo per conquistare Dio è l’amore

Da “L’eterna RICERCA dell’uomo”

Di Paramahansa Yogananda.

Edizioni Astrolabio

– Date a Dio il primo posto nel vostro cuore –

Dovunque è la vostra mente, là passerete il vostro tempo. Cosa accadrebbe se
Dio non vi avesse dato la facoltà di giocare, di leggere o di lavorare? Non
potreste fare nulla. Perciò Egli deve venire prima di ogni altra cosa nella
vostra vita. Dio sa cosa avete nel cuore; dateGli il primo posto in esso.

L’unico modo per conquistare Dio è l’amore. Meditate su di Lui, poi pregate
fervidamente: “Signore, non posso vivere senza Te. Tu sei il Potere dietro
la mia coscienza. Ti amo. RivelaTi a me!”. Quando rinuncerete al sonno per
meditare su di Lui, quando abbandonerete l’egoismo e piangerete per le Sue
sofferenze nei vostri fratelli, Egli verrà a voi. Quando effettivamente vi
sacrificherete per Lui, Egli verrà preso nella rete del vostro amore.
Nessun’altra cosa potrà catturarLo.

La conoscenza prepara la strada all’amore. Non si può amare quello che non
si conosce. La conoscenza di Dio deve perciò precedere l’amore per Lui.
Questa conoscenza viene attraverso la pratica del Kriya Yoga,[1] la tecnica
data da Lahiri Mahasaya. Quando conoscerete Dio, Lo amerete; e quando Lo
amerete, vi abbandonerete completamente a Lui.

Non datevi tregua, finché la vostra devozione per Dio e la vostra
consapevolezza di Lui non saranno complete; non lasciatevi prendere dal
sonno quando dovreste invece meditare. Non anteponete nient’altro a Dio. Il
Suo amore è il più grande che esista. Finché darete la preferenza ad altre
cose, Egli aspetterà. Ma il vostro indugio potrebbe essere eccessivo, e
grande, perciò, la vostra sofferenza. Non rimandate. Siate certi, nella
sincerità della vostra coscienza, di avere fatto lo sforzo per comunicare
con Lui. Non fermatevi, non arrendetevi finché non avrete potuto vederLo con
i vostri occhi, o sentirLo nel vostro cuore. Nascita, gioco, matrimonio,
figli, vecchiaia… e la vita è finita. Questo non è vivere! lo ho scoperto
che la vita è assai più profonda e meravigliosa di così! Quando si conosce
Dio, non c’è più tristezza. Tutti quelli che avete amati e perduti nella
morte sono di nuovo con voi nella Vita Eterna. Voi non sapete più chi
considerare “vostro”, perché tutti appartengono a voi.

La bellezza di Dio è immensa. Godere dei fiori per la loro grazia è bene, ma
è molto meglio vedere dietro la loro purezza e la loro bellezza il volto di
Dio. Lasciarsi trasportare dalla musica, per se stessa, è tutt’altra cosa
che udire in essa la Voce creativa di Dio. Benché Dio sia immanente nelle
bellezze finite del creato, è saggezza realizzare il proprio eterno Sé al di
là della forma e d’ogni finitezza. Voi sapete quanto io ami i giardini dei
nostri ashram[2] di Mount Washington e di Encinitas. Non mi stanco mai della
loro bellezza. Ma il Signore mi ha dato recentemente un’esperienza
illuminante. In una visione interiore osservavo della gente seduta in giro,
che parlava. Una di queste persone propose una certa attività, ma un’altra
disse: “No, Paramahansaji ci ha insegnato che questo non si deve fare”.
Improvvisamente realizzai che questa era una visione di anni futuri, quando
io non sarei stato più qui, in questo corpo. Per un attimo rimasi scosso;
poi ritornai alla coscienza normale.

Non ha scopo attaccarsi ad alcuna cosa in questo mondo. Tante cose vengono e
vanno nel dramma cosmico di Dio. lo vedo aeroporti distrutti, vedo il mare
pieno di morti, e molte altre cose a venire. Attraverso la percezione del
mio cuore vedo il mondo in cui io non ci sarò più. Questa libertà, alla
fine, viene data da Dio ad ogni anima.

Un grande santo disse: “Non m’importa dove io mi trovi, o Signore, ma non
punirmi con la dimenticanza di Te”. Non c’è punizione maggiore. Gesù disse:
“E’ meglio per te entrare monco nella vita”.[3] Ogni sofferenza può essere
annullata dal contatto di Dio.

[1] Kriya Yoga significa unione (yoga) con l’Infinito attraverso una certa
azione o un certo rito (kriya). In particolare, è una tecnica di meditazione
attraverso la quale la divina unione può essere realizzata. Lahiri Mahasaya,
Guru dei Guru di Paramahansa Yogananda, ebbe una parte importante nella
rinascita in quest’epoca dell’antica scienza del Kriya Yoga. (V. glossario,
e V. anche Autobiografia di uno Yoghi, cap. 26).

[2] Un’ashram è un eremitaggio spirituale, spesso un monastero. L’Ashram di
Mount Washington è il Centro internazionale della Self-Realization
Fellowship (Yogoda Satsanga Society of India) situato sul Mount Washington a
Los Angeles. L’ashram di Encinitas, California, è un ramo della
Self-Realization Fellowship.

[3] Marco, 9, 43. Significa: privato di tutti i desideri e delle abitudini
che impediscono all’uomo di pensare a Dio.

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