LO YOGA DEL SUONO E LA MUSICOTERAPIA NADA BRAHMA

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LO YOGA DEL SUONO E LA MUSICOTERAPIA NADA BRAHMA

Il simbolo OM. Rappresenta il Tutto e l’origine di Tutto.
E’ detto Nada Brahma: il Suono Creatore.

Il Nada Yoga, ovvero lo Yoga del Suono, è un aspetto dello Yoga che utilizza il Suono, i Mantra, la
Musica al fine di raggiungere la meta dello Yoga:
l’integrazione della personalità e la realizzazione spirituale.

Yoga: l’integrazione della personalità

Sono state date molte definizioni dello yoga, ma “integrazione della personalità” è la più
appropriata, perché si presta a varie chiavi di lettura. Era quella più usata da Swami
Kuvalayananda, pioniere dello yoga scientifico e fondatore del Kaivalyadhama di Lonavla.
Alain Danielou definisce lo Yoga “la scienza della reintegrazione totale”.
L’essere umano è l’insieme di corpo, mente e anima; l’integrazione armoniosa di questi aspetti è
dunque lo yoga. Per conseguire questo obiettivo, lo Yoga dispone di molte tecniche psicofisiche, che
sono senza dubbio molto efficaci e importanti.
E’ necessario però comprendere che lo Yoga è uno stato di coscienza, un modo di vivere proteso verso
l’unità, l’armonia, l’equilibrio.

Nel Bhagavad Gita, Krishna spiega ad Arjuna:
“Lo Yoga non è per chi mangia troppo e neppure per chi digiuna; non è per chi dorme troppo o per chi
sta sempre sveglio; lo Yoga è la condizione di chi è equilibrato nelle attività quotidiane, nel
lavoro e nel riposo. Questo Yoga distrugge i conflitti ed elimina la sofferenza.”

Da queste parole è evidente che lo Yoga non può essere solamente un insieme di tecniche, per quanto
raffinate. Lo Yoga perciò è l’espressione di un’attitudine interiore di equilibrio, di una
consapevolezza che abbraccia il mondo e l’universo intero nell’Armonia.

Le tecniche dello Yoga vanno perciò intese come uno strumento per ri-educare la mente e il corpo,
per ritrovare la nostra attitudine interiore illuminata dalla pura consapevolezza.

YOGA DEL SUONO E LA MUSICOTERAPIA NADA BRAHMA

Introduzione

La cultura degli antichi Hindu è sorprendentemente ancora vitale nell’India odierna.
Da una parte la società indiana guarda al passato ed alla sua grande eredità culturale e
spirituale,mentre dall’altra è proiettata verso lo sviluppo tecnologico che caratterizza il tempo in
cui viviamo.
Il grande libro dei Veda, il testo che raccoglie l’antica sapienza, ha tramandato molti insegnamenti
nei più svariati campi della scienza. Ciò che alcuni grandi esponenti nel campo della fisica sono
giunti oggi ad affermare con i loro esperimenti di fisica nucleare, fu esposto molti secoli fa dagli
antichi saggi, i Rishi dell’epoca Vedica.
I Veda sono composti da quattro libri: Rig Veda, Atharva Veda, Yajur Veda e il Sama Veda. E’ proprio
da quest’ultimo, il Sama Veda, che trae origine la scienza del suono utilizzato come via di
elevazione spirituale. Nel Sama Veda sono raccolti i canti liturgici, gli inni rivolti ai vari
aspetti del Divino che si manifesta in infinite forme al fine di divenire accessibile ad ogni
persona, secondo le sue capacità di comprensione.
Nelle Upanishad, letteratura immediatamente posteriore ai Veda. si trovano molti riferimenti al
suono primordiale: OM (AUM). OM è detto anche Nada Brahma, cioè Suono Creatore. Intonando questo
suono con attitudine interiorizzata e ricordando costantemente il suo significato, si giunge col
tempo a realizzarne l’essenza spirituale e a trascendere le limitazioni della condizione umana.

Le origini e il significato della Musica Indiana

Le radici di quella che oggi viene chiamata Musica Classica Indiana si ritrovano nel Sama Veda e in
altri testi di epoche più recenti dedicati agli aspetti tecnici della musica.
La musica in India è stata per lungo tempo utilizzata per lo sviluppo della mente e del corpo. Nella
cultura indiana si ritiene che l’influenza della musica inizi già allo stato fetale e continui
durante tutta l’esistenza, fino alla morte. Ascoltare la musica, cantare, oppure suonare uno
strumento preparano tanto il corpo quanto la mente ad affrontare le difficoltà della vita ed infine
a comprendere e ad accettare la morte con dignità.
Nella tradizione musicale indiana le melodie (Raga) e i cicli ritmici (Tala) possono provocare
emozioni diverse, reazioni fisiologiche, agire sui fenomeni atmosferici, sono inoltre indicate in
determinate stagioni o in differenti periodi del giorno o della notte.

Cosmogonia

Il Suono Creatore, nella tradizione cristiana il Verbo, è il mezzo indispensabile per la creazione
del mondo:

SHABDA BRAHMA
LA PAROLA CREATRICE, SI MANIFESTA COME

SWAYAMBHU
COLUI CHE CREA SÉ STESSO
ESSO SI MANIFESTA POI IN TRE ASPETTI
CON POLARITA’ MASCHILE E FEMMINILE

A (CREAZIONE) > POLARITA’ MASCHILE > BRAHMA – POLARITA’ FEMMINILE > MAHA SARASVATI

U (MANTENIMENTO) > POLARITA’ MASCHILE > VISHNU – POLARITA’ FEMMINILE > MAHA LAKSHMI

M (DISSOLUZIONE) > POLARITA’ MASCHILE > SHIVA – POLARITA’ FEMMINILE > MAHA SHAKTI

Per la manifestazione della vita nel cosmo sono necessarie queste tre forme di energia di creazione,
mantenimento, dissoluzione che derivano tutti da SWAYAMBHU. La vita nasce dall’interazione di queste
tre forze che, a loro volta, sono distinte in polarità maschile e femminile in reciproca armonia.

Nada Yoga

Il potere del suono, i suoi effetti sulle emozioni e la sua forza terapeutica e spirituale erano
fenomeni conosciuti e praticati da tutte le antiche civiltà, come se fosse esistito un ceppo di
origine comune a questa conoscenza.
La cultura che più ha conservato i tesori di questa scienza del suono è senza dubbio quella
dell’India. Gli esseri umani, nel corso della loro lunga presenza sulla terra, si sono
progressivamente allontanati dall’armonia che è all’origine della creazione. Ciò ha portato a
rendere la condizione umana sempre più soggetta alla sofferenza e all’insicurezza e a dimenticare il
vero senso dell’esistenza.
Per ritornare all’armonia originaria della creazione, l’essere umano ha a sua disposizione il suono
OM: è il simbolo del suono creatore, Nada Brahma. Se ci si mette in sintonia con esso intonandolo
correttamente, si può allora ritornare alla condizione originale, quando tutto fu creato all’inizio
del tempo.
La pratica del suono OM produce effetti sul piano mentale e su quello fisiologico. Crea una
condizione psicofisica favorevole all’introspezione, porta alla conoscenza di se stessi e a
ritrovare la propria dimensione spirituale.

La musicoterapia Nada Brahma di Vemu Mukunda

In India esiste tutto l’impianto teorico musicale, codificato da secoli, riguardante l’uso dei
suoni, melodie e ritmi collegati a stagioni, orari, stati fisici e psichici e a tutte le circostanze
della vita dell’uomo e della natura, e la pratica musicale è saldamente fissata su questo sistema.
Vemu Mukunda è nato in una famiglia con una lunga tradizione musicale ed è lui stesso maestro di
Vina, musicista e profondo conoscitore del patrimonio musicale Hindustano e Karnatico.
La sua formazione scientifica in Fisica Nucleare gli ha permesso di sviluppare l’attitudine a
verificare sperimentalmente tutto quello che la millenaria tradizione musicale Hindu ci ha lasciato.

Il suo metodo terapeutico utilizza il suono come fenomeno vibratorio che può agire direttamente su
specifici punti del corpo. Questi punti sono collegati a stati emozionali, quindi il suono
utilizzato con attenzione può indurre modificazioni sia psichiche sia fisiche nella direzione
desiderata.

La possibilità di indurre trasformazioni nel campo della materia rende questo metodo assai
differente dalla moderna musicoterapia del mondo occidentale che, invece, impiega la musica
prevalentemente come strumento di comunicazione, di gioco e di socializzazione.
Da qui nasce la necessità di ritornare alla fonte, a SHABDA BRAHMA, il Suono Creatore, con l’aiuto
del Nada Yoga.
Il principio base del Nada Brahma Yoga, descritto nei testi Vedici, afferma che dapprima è
necessario purificare la mente riportandola sotto controllo; quindi regolare le percezioni sensorie
per avere una vita più armoniosa.
Successivamente è possibile irradiare vibrazioni sonore e utilizzare specifici passaggi e
determinati movimenti musicali per permettere al paziente di curarsi da solo, aiutando
l’autoregolazione dei vari sistemi dell’organismo.

Ottave nel corpo

La voce cambia in relazione alle diverse esperienze del momento e cambiano anche le sue frequenze.
Normalmente la frequenza di una voce condizionata dai vari stati d’animo ha l’estensione di
un’ottava musicale.
Questa è l’ottava centrale di una serie di tre ottave di risonanza che possiamo trovare nel corpo
umano:

– ottava inferiore, dagli alluci all’ombelico
– ottava centrale, dall’ombelico al centro della fronte (occhio spirituale)
– ottava superiore, dall’occhio spirituale alla sommità del capo.

Nell’ottava centrale la tonica inferiore produce calma mentale e fisica ed è localizzata in
corrispondenza dell’ombelico.
La tonica superiore porta serenità spirituale e richiama la consapevolezza in corrispondenza
dell’occhio spirituale, al centro della fronte, dove idealmente guardano gli occhi incrociati verso
l’alto.
Tutte le altre emozioni si collocano tra questi due punti e la frequenza della voce cambia man mano
che la consapevolezza si muove da un punto all’altro del corpo.
Ascendendo dalla tonica inferiore a quella superiore, lungo lo spettro sonoro di un’ottava, si
passerà attraverso 22 punti principali di energia emozionale, chiamati Nadi, che corrispondono ad
altrettanti punti nel corpo, e la consapevolezza si muoverà da un’emozione all’altra.

Nadi e Shruti

Ogni giorno accumuliamo energie emozionali sia positive sia negative e queste possono rimanere
bloccate a livello dei Nadi.
Questi blocchi emozionali, anche se a livello inconscio, danno origine a disarmonie mentali e
fisiche. I 22 Nadi sono correlati a note musicali chiamate Shruti. Se le energie emozionali,
bloccate in tali punti, possono essere raggiunte per mezzo di un attento uso delle note, allora le
persone affette da turbe psichiche potranno convertire le energie emozionali negative in energie di
pace, ed avvicinarsi alla comprensione delle cause dei loro problemi e a liberarsene, se è maturo il
tempo per tale possibilità.

Tonica personale

Ognuno di noi possiede la propria nota base o tonica, che è la manifestazione sonora della nostra
essenza profonda, che può essere determinata partendo dal suono della voce, mediante un particolare
metodo di rilevazione.
La tonica personale può avere differenze di pochissimi Hertz, soprattutto in quelle culture che non
utilizzano i sistemi temperati di accordatura. In occidente comunque l’influenza del nostro sistema
musicale, che si avvale di frequenze relativamente fisse, organizzate intorno ai 440 Hz
(corrispondenti alla nota LA dell’ottava centrale del pianoforte) favorisce, in generale,
l’identificazione della tonica individuale con queste frequenze determinate. Così vi saranno persone
con la tonica SOL, altre con la tonica SOL#, oppure LA, e così via.
In ciascuna frequenza si riscontrano precise caratteristiche psicologiche rilevate statisticamente
su un’ingente mole di dati. Questo aspetto apre un nuovo campo di studio sulle tipologie umane e
sulle modalità di relazione che scaturiscono dall’interagire di frequenze consonanti e dissonanti.
Dopo un’analisi accurata sull’effetto delle diverse note sul soggetto, si può creare una musica
mantenendo la tonica personale come nota base dell’ottava. Lavorando sui punti di energia emozionale
bloccata, è possibile influenzare i processi fisiologici e aiutare la mente a sciogliere le sue
complessità.

La sillaba sacra OM (AUM)

Il canto di questa sillaba, secondo questo sistema, è assai differente dal modo in cui viene
praticato oggi sia in Occidente sia in Oriente. Questa sillaba è un mantra e rappresenta anche
foneticamente le tre forze che regolano l’Universo. Come i suoni musicali sono più da sentire che da
capire, così i suoni dei mantra sono rivolti alla mente incondizionata e raggiungono il cervello
senza aver bisogno di un significante. La vera base della terapia è liberare la mente dai
condizionamenti ed entrare in contatto con la sua parte più primitiva. Non c’è intelletto, ma
contatto con lo spirito puro.

A > BRAHMA > CREA
U > VISHNU > MANTIENE
M > SHIVA > DISTRUGGE

Il canto particolare di questa sillaba, secondo il metodo delle ottave che Vemu Mukunda ha riportato
alla luce, è al tempo stesso strumento di diagnosi e mezzo di terapia e riequilibrio per eccellenza;
la diagnosi può essere formulata solo grazie ad un ascolto attento del modo in cui il suono passa
attraverso il corpo. Percepire le interruzioni del suono, le sue accelerazioni, le inflessioni e le
sfumature che prende in corrispondenza di certi punti energetici è già l’inizio della terapia. Il
suono del canto inizia a lavorare per riequilibrare i punti energetico-emozionali attraverso
l’armonizzazione delle frequenze.
La globalità della persona è sintetizzata nella voce. Per questo è importante ascoltarla e
conoscerla: comprendere e sentire a quale emozione è collegata una determinata frequenza è l’inizio
del processo di trasformazione.

Trasformazione

Per comprendere lo Yoga del suono, è necessaria una pratica personale attenta e una raffinata
sensibilità d’ascolto, non solo uditivo; come è stato già detto, bisogna sentire il corpo e sentire
come il suono si sposta nel corpo, i punti risonanti, gli ostacoli, le oscillazioni di frequenza e
tutte le sfumature che possono schiudersi ad un’attenzione aperta e presente.
Lo scopo è di permettere all’energia di trasformarsi secondo il suo percorso naturale, che passa
attraverso tutti gli stati emotivi necessari prima di essere convertita in una pace di ordine più
alto, di natura spirituale e di vibrazione più sottile.
Vemu Mukunda, in linea anche con la scienza occidentale contemporanea, afferma che l’osservazione
consapevole delle manifestazioni dell’energia, trasforma queste stesse manifestazioni. Inoltre, la
contemplazione del movimento energetico permette di ricondurlo ad uno stato di quiete simile a
quello da cui ha avuto origine, ma di livello superiore.

Adalberto Zappalà e Claudio Gevi

Adalberto Zappalà
Cultore e insegnante di Yoga, chitarrista e sitarista ha compiuto frequenti viaggi di studio in
India. Si è diplomato in Musicoterapia con Vemu Mukunda ed ha al suo attivo numerose incisioni.

Claudio Gevi
Pianista ed insegnante di Metodo Feldenkrais. Ha studiato varie discipline inerenti lo studio dei
rapporti tra l’uomo e il suono e tra la musica e il movimento. E’ coordinatore della sezione ricerca
del Laris (Laboratorio per la Ricerca sul Suono)

Questo articolo è apparso su RIZA SCIENZE – DICEMBRE 1998
e su L’ETA’ DELL’ ACQUARIO – MAGGIO/GIUGNO 1999

da digilander.libero.it/azyogaemusica

Approfondimento sul sito www.sublimen.com

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