L’ipnosi naturale

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L’ipnosi naturale

di Marco Chisotti

(Link originale: Ipnosi Costruttivista)

Desidero passare in rassegna tutti quei fenomeni nei quali ci troviamo quotidianamente implicati che
hanno a che vedere con la fenomenologia ipnotica, per dimostrare con esperienze quotidiane che:
“L’Ipnosi non esiste! Tutto è ipnosi!” Milton Erickson

L’acronimo di riferimento che usiamo per siglare i passaggi che avvengono nelle induzioni di trance
è SE MO L T A FE DE, sincronismo emotivo, monoidea, limitazione del campo di consapevolezza, trance,
attivazione del potenziale mentale, fenomenologia, detrance, qui sono rappresentati tutti i passaggi
della tecnica ipnotica da noi insegnata, e rilevabile in tutte le esperienze analizzabili.

Per passare in rassegna le varie esperienze del nostro quotidiano in cui si vive la trance ipnotica
analizzerò alcune esperienze che sono alla portata di tutti, sperimentate da ogni individuo,
considerando al contempo gli obiettivi che certe esperienze mettono in luce.

Ogni attività fisica implica un processo, un’esperienza di azione, un’esperienza semplice e dinamica
in cui è interessata la nostra parte emotiva, fare sport è fare un’attività, nel movimento non c’è
bisogno di una conoscenza diretta di ciò che si va a fare, il movimento perché possa avvenire
facilmente ha bisogno di una bassa critica, il processo cognitivo, l’elaborazione descrittiva, la
formalizzazione della procedura, se non in fase didattica, non vanno prese in considerazione.

Fare sport porta ad abbassare la critica, implica la ripetizione e dunque la perseveranza ripetitiva
di determinate azioni, si sviluppa un’unica idea di riferimento ripetuta un’infinità di volte nel
gesto atletico.

Quando ci si sincronizza su gesti ripetuti sempre uguali si entra in uno stato mentale particolare,
costellato da esperienze di movimento, è nell’infanzia che si imparano con facilità gesti che
divengono abilità, il bambino apprende con facilità perché ha una bassa critica, non essendosi
ancora strutturato su un percorso di conoscenza, il bambino accetta il movimento perché gli da ciò
di cui ha bisogno, si gratifica con ciò che ottiene dall’esperienza stessa.

Il movimento avviene per automatismi, ogni gesto o movimento nuovo impegna e ci sposta dallo stato
mentale in cui ci troviamo ad aver sviluppato le nostre competenze, l’automatismo appreso con fatica
rimane perché la fatica stessa abbassa la nostra critica, la stanchezza abbassa il controllo fisico
e psichico, provare per credere, dopo che si è stanchi di un’attenzione protratta nel tempo si ha
bisogno di staccare e lo si fa naturalmente almeno ogni 90 miniti, si va in una sorta di trance in
cui si sfoca “l’attenzione”.

Molte pratiche magiche, religiose, implicano nei loro rituali azioni reiterate che abbassano la
critica, questo avviene al di la da come vengono descritte o suggerite le descrizioni di ciò che
avviene.

I rituali, ad esempio, servono ad abbassare la critica e a permettere, o impegnare, il nostro
cervello a lavorare con delle connessioni di tipo magico, quindi casuali, e non scientifiche,
causali; il rituale prevede una ripetizione di determinate pratiche, azioni, senza necessariamente
uno scopo specifico, spesso la giustificazione, che la ragione pretende, viene data attraverso una
fede, una fiducia richiesta senza poter avere una spiegazione di riferimento.

La danza è movimento del corpo armonizzato attraverso gesti ripetuti e schemi di comportamento
appresi, spesso abbinata alla musica permette di raggiungere l’estasi, una particolare forma di
trance in cui si perde il controllo, “ci si perde nel danzare” è una frase che spesso si sente
descrivere.

All’interno di esperienze volte ad organizzare ed ordinare le persone, pratiche che vanno sotto il
nome di formazione del personale, avviamento professionale, aggiornamento o altro, ultimamente sono
molto diffuse pratiche di insegnamento definibili “corporee” o “eperienziali”, prove di forza, di
coraggio, prove fisiche legate al movimento, all’esperienza concreta, in questo caso si sono
adottate pratiche come quelle di addestramento dei corpi scelti militari, teste di cuoio, marines,
legionari, o di addestramento per team sportivi, in cui sono presenti tutti gli elementi utilizzati
per indurre un abbassamento della critica questa induce una disattivazione del sistema nervoso del
gran simpatico, praticamente la parte cosidetta evoluta del cervello, la neocorteccia, viene in
parte isolata, l’effetto che si ottiene è l’accettazzione della situazione nuova, di nuove regole,
del gruppo di riferimento, si alza il livello di assonanza dei singoli individui col gruppo e così
via. Queste pratiche ipnotiche danno come effetto la possibilità di guidare più facilmente
dall’esterno gli individui creando in loro il piacere stesso nel lasciarsi guidare. Vanno
considerati, naturalmente, tutti i limiti e le possibilità che si ottengono nell’utilizzare le
regole del gioco sulle persone, se il fine è buono, portato avanti per scopi umanitari sono sistemi
accettabili, in ogni caso la stessa scolarizzazione degli individui lavora su sistemi analoghi,
dunque apprezzabili o meno a seconda dei risultati che sono orientati ad ottenere.

Vediamo alcuni dei modi in cui si manda in trance un individuo e abbiniamolo ad esperienze che
vengono suggerite da pratiche diverse in ambito religioso, politico o altro.

Una tecnica molto usata nella pratica ipnotica è la tecnica di saturazione che agisce sulla nostra
capacità elaborativa a livello percettivo, l’individuo è abilitatò a tener sotto controllo una certa
quantità di input, perturbazioni considerate esterne, statisticamente ogni secondo giungono a
livello centrale (cervello come elaboratore), 10.000 input contemporaneamente, noi siamo in grado di
accorpare questi imput in famiglie e ad ogni famiglia abbinare una data esperienza, possiamo tenere
sotto controllo 7 + o – 2 (sette più o meno due) informazioni contemporaneamente, se si supera il
livello di attenzione per mantenere sotto controllo nuovi stimoli si devono lasciare i precedenti,
dunque uscire dal proprio stato mentale abituale e censire altre esperienze percettive ed attentive.

Pensate a quante pratiche utilizzano questo principio, la saturazione del controllo o
dell’attenzione, tutti i riti di iniziazione agiscono su esperienze nuove per il soggetto, inattese,
che richiedono molta attenzione, per la poca esperienza non si hanno capacità di percezione
selettiva o mirata, non si è in grado di utilizzare solo gli stimoli essenziali, si rimane saturi in
breve e si va in uno stato mentale alternativo, detto in altri termini si va in trance.

Ogni persona che consce molto bene un settore, che detiene una competenza induce facilmente
dipendenza negli altri, semplicemente guidando le esperienze, le persone che posseggono poca
competenza vengono facilmente saturate, e si stancano a dismisusa cercando di tenere sotto controllo
ogni cosa, un esperienza comune che abbiamo quando affrontiamo una situazione nuova, ad esempio, è
percepire in modo distorto il tempo e lo spazio, il tempo di solito passa molto velocemente, si ha
un ricordo ricco di dettagli ed impressioni, gli spazi sono vissuti in modo alterato da come si
presentano una volta che ci si abitua alla novità.

Un’altra modalità utilizzata con l’ipnosi è la tecnica della confusione, comporta l’introduzione di
esperienze nuove e diverse che non hanno la possibilità di essere previste, creano l’inatteso, il
cosidetto “non sequitur”, l’impossibilità di dare seguito all’esperienza. Il principio a cui si rifa
questa tecnica è quello per cui ogni individuo agisce seguendo un listato di comandi, una specie di
procedura interna appresa che ci guida in ogni momento della nostra vita, quando viene a mancare il
listato di comandi la persona rimane come in attesa, in questa condizione accetta più facilmente di
essere guidata dall’esperno, una persona o un sistema ideologico di riferimento. Dopo un periodo o
un momento di confusione si accetta più facilmente un suggerimento esterno, soprattutto lo si
accetta acriticamente.

La fede religiosa o politica non è razionalizzabile ed è un esperienza che non porta un listato di
comandi con se, lascia in situazioni in cui non si hanno risposte, si accetta ogni cosa anche se
manca di un nesso logico.

Una pratica molto diffusa nelle esperienze dell’ipnosi è la tecnica dell’associazione, definita
anche tecnica di ancoraggio, associare tra loro due o più esperienze, porta ad associarle, ogni
esperienza che viene legata ad un’altra si trova in perfetta assonanza con questa; l’assonanza porta
ad un abbassamento della critica, ogni situazione assonante con la mia esperienza si confonde in
essa. Il principio a cui si può collegare questa tecnica è il principio di relazione, religione e
politica da sempre si dedicano a costruire e suggerire sistemi di relazione, come e perché
relazionarsi, legarsi, collegarsi, con gli altri e verso le cose.

I sistemi di credenza ideologica vengono mantenuti sul principio di collegamento e mantenimento per
inerzia psichica e/o motoria, le persone tendono a ripetere facilmente e volentieri qualcosa di
semplice e compiuto, la ripetizione è funzionale all’apprendimento e l’apprendimento crea nuovi
sistemi di dipendenza ed abitudine.

La ripetizione di un gesto e di certe formule, parole, suoni, crea un’inerzia psicologica, nelle
manifestazioni tra la folla lo slogan ti prende perché l’hai appreso con facilità l’hai ripetuto e
l’hai associato a determinate esperienze, le litanie abbassano la critica e favoriscono la comunione
con gli altri, permettono l’accettazzione di una guida esterna, la ripetizione agevola un principio
essenziale ad ogni individuo, il processo di identificazione come auto riconoscimento o etero
riconoscimento.

La conoscenza obbliga, ci impegna a tenere in considerazione ciò che sappiamo, è semplice vedere
quali sono i punti di debolezza del sistema attraverso cui ci conosciamo, basta vedere i punti di
forza di questa concezione dell’uomo, ogni invenzione psicologica, tecnologica o altro porta con se
anche “l’incidente”, le implicazioni che derivano dall’invenzione; l’invenzione della nave ha
portato il naufragio, l’invenzione dell’atomo ha portato la bomba atomica, la costruzione
dell’automobile ha portato gli incidenti stradali, così di seguito; l’idea di uomo è un invenzione
dell’uomo stesso, la psicologia dell’uomo è un invenzione dell’uomo stesso, come tale va presa e
considerata, i limiti di quest’invenzione sono il suo “incidente”, le regole di questo gioco sono
messe in luce dai fenomeni della trance e dal lavoro con gli stati mentali, i limiti del modello
psicologico sono evidenziati dalla conoscenza dell’ipnosi.

Ciò che mi interessa sottolineare è che le invenzioni prodotte e spese per organizzare,
intrattenere, guidare l’umanità sono l’incidente dell’idea che possediamo di noi stessi, noi siamo
implicati da ciò che pensiamo di essere, quest’idea ed il modo in cui c’è la siamo fatta,
costituisce il limite e la possibilità di ciò che possiamo divenire, l’invenzione ed il suo
“incidente”.

La trance o ipnosi abbassa in noi la critica, permette di cambiare stato mentale, ci induce ad
utilizzare il nostro potenziale mentale in un modo differente da quello cui siamo abituati dalle
dipendenze che abbiamo maturato nel nostro percorso di vita; siamo dipendenti dalle consuetudini,
dalle credenze, dalle convinzioni, dai valori, dalla tradizione, queste dipendenze sono al contempo
fondamentali per la nostra sopravvivenza, ma anche limitanti per quanto ci portano gli incidenti
connessi a questo nostro modo di pensarci, inventarci e vivere.

La consapevolezza dei processi mentali e delle descrizioni che dall’esterno facciamo ci può aiutare
a distinguere tra ciò che è frutto del nostro modo si essere e dunque di pensarci, la struttura, da
ciò che riguarda l’organizzazione dell’essere umano, che non può cambiare senza compromettere la
vita stessa.

La struttura è composta dalla sostanza di cui son fatti i nostri pensieri, questa può cambiare senza
comportare rischio per la persona, una sedia può essere fatta in legno, in metallo, in pietra, o in
un mix di materiali, mentre l’organizzazione dell’uomo appartienne ad un contesto di relazioni,
connessioni tra le parti che compongono l’uomo, queste relazioni non possono cambiare senza
compromettere l’esistenza stessa dell’uomo; una sedia ha una sola organizzazione, la relazione tra
almeno tre parti essenziali, le gambe della sedia, il sedile e lo schienale, se tolgo una parte, o
cambio la relazione che intercorre tra le sue parti, io non posseggo più una sedia, ho una panca,
piuttosto che uno sgabello, ma non ho più una sedia.

Ci sono cose che possono cambiare senza comportare sconvolgimenti, altre che non possono cambiare,
l’ipnosi aiuta a considerare le regole del gioco che possono cambiare da quelle che non possono
cambiare nell’ambito dell’organizzazione psicologica degli individui, gli stati mentali sono la
struttura che può cambiare senza compromettere l’organizzazione nel suo insieme, questo può divenire
un fondamentale punto di partenza.

www.neuroingegneria.com

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