LEtere, lenergia libera e lo scisma scientifico

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LEtere, lenergia libera e lo scisma scientifico

di Massimo Teodorani, scelto da La Redazione scienzaeconoscenza.it

La questione dell’etere nelle teorie e negli esperimenti di Nikola Tesla rimane, a tutt’oggi, un campo di indagine inesplorato

Nikola Tesla nella prima parte della sua vita parti da ricerche altamente innovative ma accettabili
dal sistema, in quanto largamente redditizie poiche di immediato utilizzo pratico, per approdare
nella secon- da parte della sua vita a ricerche di valenza ben piu elevata che avrebbero potuto
sconvolgere il mondo e gli equilibri su cui esso si basava. Fu proprio durante la seconda parte
della sua vita che lui si trovo ad aprire porte che non erano mai state aperte da nessuno prima
dallora. La ragione di cio era che Tesla, nel corso di suoi cruciali esperimenti sullelettricita
scopri qualcosa che nemmeno lui si sarebbe mai immaginato. Questo qualcosa, che improvvisamente
emerse per caso in for- ma di effetti strani, lui lo battezzo etere. Una sostanza che
pervaderebbe tutto luniverso e che, se stimolata opportunamente, potrebbe fornire energia ovunque e
in qualunque momento. Purtroppo queste sue scoper- te avvennero proprio in un periodo in cui un
famoso esperimento, quello dei fisici Michelson e Morley, e una nuovissima teoria, quella della
relativita di Albert Einstein, avevano messo fuori causa sul piano acca- demico lesistenza
dellipotetico etere. Allora Nikola Tesla si trovo da solo a combattere una sua battaglia il cui
scopo era di contrastare quello che lui ritenne un paradigma sbagliato in quanto generato da
problemi mal posti, da esperimenti manipolati al puro fine di confermare le vecchie teorie, e da una
teoria come quella della relativita, che secondo Tesla era minata alla base da un vizio di
impostazione nonostante la sofisticata formalizzazione matematica con cui essa era presentata.

Ma perche esistevano differenze di impostazione tra lui e i suoi colleghi del tempo? La ragione e
semplice. I suoi contemporanei basavano il loro lavoro agganciandosi a quanto era gia scritto nei
libri di testo e negli articoli tecnici del tempo e sottoponendosi al giudizio collegiale dei
colleghi per ottenere un consenso. E quel consenso mirava esclusivamente a perpetuare il sapere del
tempo: la teoria della relativita di Einstein, per quanto in se nuovissima, doveva in qualche modo
agganciarsi alla precedente meccanica classica per stabilirne un logico continuum evolutivo. Era sui
calcoli dei predecessori che bisognava far evolvere il libro della fisica e non tanto su
unosservazione piu diretta e imparziale dei fenomeni naturali. Nikola Tesla agiva in maniera
completamente differente. Lui prima di costruire castelli in aria, magari raffinatissimi dal punto
di vista della formalizzazione matematica, desiderava esplorare la realta spingendo ai massimi
livelli le sue esperimentazioni, compiendo un test dopo laltro per vedere come effettivamente la
natura rispondeva alle sue stimolazioni. Dopodiche prendeva nota dei risultati, di tutti i
risultati e non solo di quelli che gli facevano comodo per comprovare le sue teorie. Questo metodo,
completamente sperimentale, lo portava a sondare la natura in profondita registrando minuziosamente
le fenomenologie riscontrate, incluse le anomalie che le accompagnavano. Mentre i suoi colleghi
ignoravano deliberatamente le anomalie e cercavano di farle sparire dai loro calcoli, Tesla ne prendeva nota e cercava di elaborare su di esse delle nuove congetture.

Fu nel periodo passato sia a Colorado Springs che a Long Island che Tesla scopri certe
fenomenologie che lo portarono a formulare la sua ipotesi sulletere e da essa la possibilita di
estrarre energia libera in grandi quantita. Presso questi laboratori egli effettuo i primi
esperimenti di trasmissione di potenza elettrica senza fili, usando il suo famoso trasmettitore di
amplificazione, un derivato ultrapotenziato della sua ben nota bobina che gli aveva permesso di
produrre la corrente alternata. Questo strumento si basava sul principio di inviare forti emissioni
di energia elettrica alla Terra sintonizzandosi con la sua frequenza di risonanza. In tal modo la
Terra stessa avrebbe risuonato elettricamente come la grancassa di un violino. Londa avrebbe
raggiunto il centro della Terra e poi avrebbe rimbalzato verso la strumentazione di Tesla la quale pompava in continuazione energia amplificando londa di ritorno.

Nei piani di Tesla, questa energia sarebbe dovuta essere poi ritrasmessa tramite la ionosfera a vari
ricevitori che la raccoglievano. Non risultano prove documentate che lui fosse effettivamente
riuscito in questo intento, ma e invece confermato che con questo sistema di tra- smissione
elettrica senza fili egli riusci comunque ad accendere una gran quantita di lampadine situate a 40
chilometri di distanza. Il sistema dunque funzionava, ma evidentemente non incontrava i favori dei
magnati del tempo i quali non approvavano in alcun modo questo metodo di elettrificare il mondo,
perche si scon- trava con il business da loro stessi costruito su sistemi piu convenzionali basati sulla trasmissione di energia elettrica con uso di fili.

Certamente la corrente alternata di Tesla, che si propaga a grande distanza usando cavi
sottilissimi, andava benissimo a questo scopo, proprio perche creava profitto. Ma il sistema senza
fili era fuori discussione. Tesla, che aveva capito il gioco, cerco di mascherare il suo
laboratorio come un centro per sperimentazione sulla radio e la telegrafia, ovvero per la
telecomunicazione. In realta a lui interessava la tra- smissione di grande potenza elettrica in
tutto il mondo. E infatti, quando si accorsero che questo era il suo sco- po, i magnati gli
tagliarono i fondi. Da quel momento in poi, Tesla non ebbe piu finanziamenti da nessuno, se non per
piccoli progetti che gli servivano giusto per so- pravvivere, e passo il resto della sua vita a
riflettere sugli esperimenti che aveva condotto a Colorado Springs e a Long Island, cosa che lo
porto ad elaborare diverse teorie a dir poco rivoluzionarie, a loro volta associate a progetti
inventivi ancora piu innovativi. Piu o meno tutti questi progetti avevano come minimo comune de-
nominatore la supposta esistenza del fantomatico etere e la possibilita di estrarre energia da esso.

Ma in che modo arrivo a questa conclusione? Purtroppo Tesla in merito alla questione delletere non
aveva lasciato articoli tecnici di tipo accademico, cosa che peraltro gli sarebbe stata impedita dal
potere accademico che nella seconda parte della sua vita si scaglio contro di lui. Invece scrisse
le sue osservazioni prevalentemente su diari e appunti, dai quali gli scienziati eredi di Tesla
hanno poi cercato, ai giorni nostri, di estrarre informazione per proseguire gli esperimenti sullenergia libera e per derivare modelli teorici basati sui risultati ottenuti.

Tratto da Tesla, lampo di genio di Massimo Teodorani, Macro Edizioni, 2005.

Massimo Teodorani
Tesla, lampo di genio
La storia e le scoperte del pi geniale inventore del ventesimo secolo Macro Edizioni
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__tesla_lampo_di_genio.php?pn=1567

Kristo Papic
Il segreto di Nikola Tesla – DVD
Il film – In inglese con sottotitoli in italiano
Macrovideo
http://www.macrolibrarsi.it/video/__segreto_nikola_tesla_dvd.php?pn=1567

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