Le tue cattive abitudini sono dittatrici impietose!…

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Le tue cattive abitudini sono dittatrici impietose!…

Tratto da:

“L’eterna ricerca dell’uomo”

– di Yogananda Paramahansa –

– Anche se siete il più grande peccatore, dimenticatelo –

Non pensate a voi stesso come peccatore. Siete un figlio del Padre Celeste.

Se anche siete il più gran peccatore, dimenticatelo. Se avete preso

la decisione d’essere buono, non siete più un peccatore. “Perfino un

malfattore che volti le spalle a tutto il resto per adorare esclusivamente

Me può essere annoverato fra i buoni a causa della sua giusta risoluzione.

Egli diverrà rapidamente un uomo virtuoso e otterrà pace senza fine.

Dillo a tutti, o Argiuna, che il Mio devoto non perisce mai!”. (Bhagavad

Gita, nono, 30 31).

Cominciate col fare piazza pulita e dite:

“Sono sempre stato buono; ho solo sognato d’essere cattivo”. E’ vero:

il male è un incubo e non appartiene all’anima.

La tentazione è un veleno ricoperto di zucchero; ha un sapore delizioso,

ma dà morte sicura. La felicità che la gente cerca in questo mondo non

dura. La gioia divina è eterna. Desiderate ciò che è durevole, e abbiate il
cuore

saldo nel rifiutare i fuggevoli piaceri della vita. Dovete essere così.

Non lasciatevi governare dal mondo. Non dimenticate mai che il Signore

è l’unica realtà. Il vero amore del vostro Padre Cosmico gioca a nascondino

con voi nel vostro cuore. La vostra vera felicità sta nella vostra

esperienza di Lui.

L’uomo è sprofondato in un sogno d’ignoranza, e immagina di soffrire

di malattie e tristezza e povertà. Una volta il re Janaka, un grande santo

indiano, era profondamente assorto nella preghiera, quando improvvisamente

esclamò: “Chi c’è oggi nel mio tempio? Credevo di esserci io, ma

vedo che l’Eterno è qui. E il piccolo io, questo fardello d’ossa del mio

corpo, non sono io. E’ l’Infinito che è nel mio corpo. Io m’inchino a Me

stesso. Offro i fiori a Me stesso”. Un giorno questa realizzazione verrà a

voi, e non penserete più d’essere un uomo, o una donna mortale, saprete

che siete un’anima, fatta nella divina immagine, “e che lo Spirito di Dio

abita in voi”. (I Corinti, 3, 16).

L’anima è legata al corpo da una catena di desideri, tentazioni, angustie

e preoccupazioni, e cerca di liberarsi. Se continuerete a dare strappi a

quella catena che vi trattiene nella coscienza mortale, un giorno una

Mano Divina interverrà per romperla, e voi sarete liberi.

Proteggetevi dalla tentazione e dal dolore ragionando e comunicando

con Dio. Nella Bhagavad Gita il Signore dice: “Gli ignoranti, dimentichi

di Me, Fattore di tutte le creature, sono ciechi alla Mia presenza dentro la

forma umana” (nono, 11). La meditazione consiste semplicemente nel ricordare

continuamente a voi stessi che non siete il limitato corpo fisico, ma lo

Spirito Infinito.

Meditazione è: risvegliare la memoria del vostro vero Sé e

dimenticare ciò che immaginate di essere. Se un principe ubriaco va nei

bassifondi e, dimenticando totalmente la propria vera identità, comincia

a lamentarsi: “Sono tanto povero!”, i suoi amici rideranno di lui e

diranno: “Svegliati, e ricorda che sei un principe!”.

Anche voi siete caduti in un simile stato allucinatorio credendo di

essere un mortale impotente, affaticato e infelice. Ogni giorno dovreste

sedere quietamente e affermare con profonda convinzione: “Né nascita

né morte né casta io ho; padre, madre io non ho. Beato Spirito, io sono

Lui. Sono felicità infinita”.

Nota. Da un canto famoso di Swami Shankara, impareggiabile esponente

del monismo Vedico. Fine nota.

Se ripeterete continuamente questi pensieri, giorno e notte, un giorno

realizzerete ciò che veramente siete: un’anima immortale.

– L’abitudine è un dittatore impietoso –

Le imposizioni di trattenersi dal fare esperienze dannose sono generalmente

futili. Quando ordinate a una persona di non fare una certa

cosa, immediatamente quella persona desidera farla. Il gusto dei frutti

proibiti è dolce all’inizio, ma alla fine diviene amaro. Eppure, per quante

siano le sofferenze avute, la gente continua a fare le stesse cose nocive.

Una volta che abbiate preso gusto a una certa esperienza sensoria,

l’abitudine si insedia da dittatore nel cervello e vi comanda di appagare

voi stessi; anche se questo è contrario ai vostri migliori interessi. Voi

non volete ripetere una certa azione, eppure lo fate. Fate in modo da non

permettere mai a voi stessi di raggiungere il punto in cui diveniate vittima

di cattive abitudini. Dovete essere padrone di voi stessi; non permettete

ad alcuna abitudine di dominarvi. Ogni volta che il desiderio di una

particolare esperienza diviene abituale, è giunto il momento di

interrompere tale esperienza.

A me piaceva il Ginger Soda, perché mi ricordava la nostra limonata

indiana. Alcuni studenti dettero disposizioni perché io avessi questa

bibita dovunque andassi. Un giorno mi accorsi che la mia scorta era

esaurita, e la bevanda mi mancava. “Signor Ginger Soda” dissi, “hai

esagerato, e non me n’ero nemmeno accorto! Addio!”. Il giorno dopo

con intenzione, bevvi per prova un po’ di Ginger Soda: aveva un gusto

terribile. Il mio pensiero del giorno prima era stato così forte da

scacciare immediatamente quel desiderio.

Io non sento mai la mancanza di una cosa che mi venga tolta, o alla

quale io rinunci volontariamente. Nessuna comodità fisica può legarmi.

Ne ho fatto la prova. Voi dovete essere in grado di passare per tutte le

esperienze della vita senza attaccamenti. Sri Krishna ha detto: “L’uomo

che ha l’autocontrollo, che si aggira tra gli oggetti materiali con i sensi

soggiogati, libero da attrazioni e repulsioni, raggiunge l’incrollabile

calma interiore”. (Bhagavad Gita, secondo, 64).

Ogni volta che credete di avere assoluto bisogno di qualcosa,

un letto morbido, un cuscino, qualsiasi cosa insomma, rammentate

che state rendendovi schiavi, e se la vostra volontà e la vostra

discriminazione sono

tenute prigioniere dalla costrizione dell’attaccamento ai

sensi, perderete il regno infinito di Dio. Gesù gode ancora l’estasi

trascendente che sperimentò quando risuscitò se stesso nel Signore. Ma

quelli che vivono nell’ignoranza, soggetti alle pressioni dei desideri,

continueranno ad esistere così, una vita dopo l’altra, finché non saranno

in grado di resistere alle seduzioni del mondo.

Dovete fare attenzione e non permettere che qualche cosa leda la vostra

felicità. Le emozioni corrosive d’ira, ingordigia, gelosia, dell’eccessiva

stimolazione sessuale, dell’alcool o delle droghe sono estremamente nocive

per voi, perché vi impediscono di realizzare la gioia dell’anima.

Non abusate mai delle facoltà sensoriali indulgendo in eccessi, se volete

essere veramente felici. “Sempre nutriti, mai soddisfatti; mai nutriti,

sempre soddisfatti”, è un assioma veritiero che riguarda le malsane

esperienze sensorie.

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