Le catene della paura

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Le catene della paura

di Patricia Cori

Chi non ammetterebbe di essere spaventato dal luogo oscuro dove i cosiddetti leaders, auto
dichiaratisi “uomini di pace”, stanno conducendo l’intera specie umana? Chi non è in grado di
riconoscere i segni di ribellione della terra contro l’abuso che ha impoverito le risorse del
pianeta, inquinato i mari e distrutto le grandi foreste, la nostra anima, la nostra sorgente, il
nostro respiro vitale? Gli animali stanno morendo, l’atmosfera è sul punto di essere lacerata, e le
nostre speranze per un’umanità migliore annegano nel frastuono dell’indifferenza umana e nella
disperazione.

Abbiamo creato un tale squilibrio su questo magnifico pianeta che le Grandi Balene e i Delfini,
creatori della musica degli Abissi, si stanno arenando in massa sulle spiagge poiché le strazianti
prove sonar eseguite in nome dei test sugli armamenti attraversano i corpi di queste maestose
creature dilaniandone le cavità auricolari, distruggendo le armonie degli oceani.

Esse hanno semplicemente perso la strada, così come l’ha persa l’uomo.

Rannicchiati nella paura di tutto quello che sta accadendo intorno a noi, dove siamo stati e dove
siamo diretti, facciamo nostre la negatività e il sensazionalismo dei mezzi d’informazione che
riportano di cose oscure e forze del male estirpando tutto quanto è decente e buono nel mondo.
Temiamo per il futuro, per i bambini, per le nostre stesse vite. Ci sentiamo indifesi, condannati e
vittimizzati da coloro che agiscono per odio, vendetta e insensatezza di demolire, nel nome di
inesistenti ideali di governo, razza e religione, quello che abbiamo realizzato. Rassegnati,
piangiamo la situazione globale e diamo via il nostro potere, convinti di essere deboli e di non
poter cambiare le realtà che ci si stanno rivelando.

Io dico che ora è tempo di trasformare questa paralizzante stretta di paura nella sua vibrazione più
elevata: attenzione vigile e istinto penetrante. Prendiamoci carico del nostro mondo, diventando
acutamente consapevoli dei nostri pensieri, atti e parole e responsabili di ciò che immettiamo
nell’etere. Sosteniamo le nostre convinzioni pur rimanendo aperti a quelle altrui, senza temere il
nostro impegno di cambiare il mondo, un mondo che sappiamo può essere migliore.

Mettiamo in discussione chi guida la guerra e la repressione, parlando apertamente e con grande
determinazione. Curiamo le ferite, anziché dirigere la spada mortale verso il cuore degli uomini.
Lasciamo fiorire in noi quella grandezza a cui abbiamo diritto quali appartenenti al genere umano.
Lasciamoci essere nobili, pervasi di bellezza, e liberi.

Adesso è il momento di mettere alla prova le zone dove state comodi e spingervi oltre i loro
confini. Staccatevi dalla sedia e scivolate nella corrente di consapevolezza dove coloro che vi
sostengono si sono messi in azione. Rifiutate di essere manipolati dalle macchine e dai messaggeri
del potere. Fatevi portavoce della vostra resistenza, scrivete lettere, siate coinvolti. In questo
modo non farete altro che trasformare la vostra paura e il compiacimento che suscita in azione
positiva e un centrato approccio al problema.

Sostenete l’umanità intera, partecipando alla protesta pacifica e facendo qualcosa di importante
ogni giorno della vostra vita.
Non c’è spazio per la paura adesso. Non c’è spazio per la rabbia.
Solo l’elevato senso di riprenderci quello che ciecamente abbiamo consegnato ai vendicatori nel nome
della “giustizia”
Solo noi possiamo spazzare le catene della nostra paura e obbedienza.

Solo noi possiamo spezzare le catene.

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