La tecnica di “Osservare il respiro”

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LA TECNICA DI “OSSERVARE IL RESPIRO”

di Amadio Bianchi

tratto dal sito dell’Accademia Vaishnava
www.isvara.org

La meditazione sul respiro è forse uno dei metodi di concentrazione
più antica. Esso ha la prerogativa di ricollegare il praticante al
“presente”

Molte persone oggi praticano la meditazione orientale. Essa è molto
salutare per la mente. Oltre ad essere il più antico metodo di sviluppo
della consapevolezza è anche una pratica assai rilassante.

Molti manager di successo e famosi artisti dello spettacolo l’hanno
scelta come parte integrante del loro modo di essere, poichè procura, tra
l’altro, la conoscenza del giusto atteggiamento da osservare nella vita. Un
atteggiamento di non coinvolgimento e obiettività che risveglia la fiducia
in chi è a noi vicino.

Una pratica quotidiana mantiene, per così dire, centrati. Consiglio di
eseguirla soprattutto al mattino appena svegli e poi in ogni altra possibile
occasione.

La tecnica che vi suggerisco è la seguente:

lasciando da parte tutte le vostre preoccupazioni, le vostre tensioni,
sedetevi sul pavimento a gambe incrociate, in posizione comoda, cercando
tuttavia di mantenere la schiena ben eretta.

Restate con gli occhi chiusi, il più possibile immobili ma rilassati.

Una volta che il corpo é sistemato al punto da non darvi più disturbo
potete iniziare fissando l’attenzione sui rumori che vi giungono da lontano,
dall’esterno, rispetto alla stanza dove vi trovate.
Così, senza fretta… per qualche minuto.

Quindi restringete il campo di percezione della vostra coscienza alla
dimensione della stanza.

Percepite le pareti, il soffitto, il pavimento, gli oggetti presenti
vicini a voi.

Poi percepite voi stessi seduti in meditazione, nella posizione in cui
vi trovate… il vostro corpo, la vostra esistenza fisica.

Decontraetevi e lasciatevi pervadere dalla calma e dalla serenità.

Noterete che appena avrete avuto successo in questo senso il respiro
si farà più lento ma anche più evidente.

Allora con dolcezza convogliate tutta la vostra attenzione su di esso.
In un certo senso monodirezionate la concentrazione.

Ora siete certi di essere con la vostra consapevolezza nel presente.

Nel qui e ora.

Quello che state sperimentando é uno stato di coscienza, uno stato
dell’essere. Avete preso dimora nella vostra coscienza e vi rimanete con
naturalezza e piacere fin che vi sarà possibile.

Se qualche pensiero si presenta, osservatelo pure; ma, non lasciatevi
coinvolgere.

Allenatevi al distacco rispetto alla attività emotiva della vostra
mente. Devitalizzate i pensieri semplicemente spogliandoli del loro aspetto
emotivo. In questo modo rimarranno utili nella vostra memoria solo come una
esperienza, ma non vi disturberanno più.

Quando deciderete di terminare dovrete farlo gradualmente, compiendo
il percorso opposto rispetto all’inizio; muovendo con calma la
concentrazione dal centro del vostro essere alla periferia fino a che non
riprenderete coscienza del vostro corpo fisico e dei rumori che vi giungono
dall’esterno.

Sciogliete la posizione lentamente.

Tenete presente che una meditazione prolungata porta il battito
cardiaco e la pressione a livelli molto bassi e per conseguenza sarebbe
scioccante un risveglio troppo repentino.

Il suono del telefono o qualsiasi altro rumore, durante la meditazione
profonda, può procurarvi un tuffo al cuore. Per questo bisogna essere
attenti nell’organizzare il luogo e le giuste condizioni per la pratica.

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