La musica de mondi 3

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La musica de mondi 3

da La Musica della Natura e la Natura della Musica

di Caterina Galli

La Musica degli astri

Il rapporto tra suoni musicali e movimento dei corpi celesti, ha trovato nel tempo larga analisi in una pluralità di pensatori.
Ricordiamo innanzi tutto il già citato filosofo greco Pitagora, per il quale la relazione armonica poteva applicarsi al moto dei pianeti e costellazioni.
Pitagora parlò, a questo proposito, di “Musica delle Sfere”. In particolare pensava che i movimenti dei corpi celesti che si spostavano nell’universo producessero suoni percepibili da chi si era preparato con coscienza ad ascoltarli.

Platone, invece, enumera le serie di suoni musicali in corrispondenza con la serie dei corpi celesti. A ciò lega la corrispondenza di un terzo elemento attribuibile ad una sostanza naturale (come l’acqua, il fuoco, ecc…), in modo da creare così tante possibili terne suono-astro-sostanza.

Sempre in quest’ambito, il filosofo indiano Sarngadeva fondò, circa settecento anni fa, la prima compiuta teoria musicale nella quale viene ricostruito uno zodiaco musicale in cui, ad ogni segno, corrispondeva un suono; infatti si ritiene che nei nomi stessi degli astri sia racchiusa l’armonia musicale.

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Schneider, poi, raggruppa le dodici costellazioni sotto i quattro punti cardinali, quattro segni fissi e quattro mobili:

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Infine il filosofo immagina che ogni pianeta abbia lo stesso suono del segno zodiacale associato al proprio pianeta “madre”:

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Ora, prendendo ad esempio il seguente e ultimo schema, in relazione al racconto mitologico egizio di Er, possiamo provare a immaginare e ricostruire la sinfonia dell’accordo universale.

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Queste concezioni sopra citate sono state riprese recentemente da studiosi, i quali hanno accertato che, nel nostro sistema solare, ogni pianeta esegue una nota.
Trattandosi di frequenze molto basse, le note “suonate” dai pianeti del nostro sistema solare, risultano ben lontane dalla soglia dell’udibilità ed, in ogni caso, il vuoto quasi assoluto che si pone fra noi e loro ne impedirebbe la percezione. Tuttavia, forse per una strana coincidenza, i pianeti del sistema solare eseguono una melodia che potrebbe ricordare una delle progressioni armoniche più semplici e diffuse nella musica: tonica, sottodominante, dominante, tonica.
pianeta – Nota – intonazione – accordatura – ottava

MERCURIO DO diesis crescente +33 cent ottava -29
VENERE LA crescente +10 cent ottava -29
TERRA DO diesis calante -31 cent ottava -30
MARTE RE calante -25 cent ottava -31
GIOVE FA diesis calante -13 cent ottava -34
SATURNO RE crescente +12 cent ottava -35
URANO SOL diesis calante +1 cent ottava -37
NETTUNO SOL diesis crescente +32 cent ottava -38
PLUTONE DO diesis crescente +26 cent ottava -38

L’armonia planetaria non è una visione irreale, o in qualche modo irrazionale, di interpretare il moto dei pianeti, ma al contrario un concetto basato su leggi fisiche. Il principio è semplice: ad ogni corpo con un oscillazione periodica regolare corrisponde una frequenza (in oscillazioni al secondo) e quindi una precisa nota musicale.

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La tastiera raffigurata in alto nella figura, è un’ipotetica tastiera di 12 ottave dove possono essere collocate le frequenze di oscillazione dei pianeti. Per poter arrivare a delle frequenze udibili, dovremmo all’incirca triplicare l’estensione di questa tastiera (come raffigurato nella parte bassa dell’immagine) per poi finalmente accostare un pianoforte a coda reale.

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