La meditazione riduce il dolore più di un farmaco

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La meditazione riduce il dolore più di un farmaco

Salute: con un’ora di meditazione si anestetizza il dolore

Come un’anestesia, ma comandata dal cervello. Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of
Neuroscience, rilancia le virtù terapeutiche della meditazione sul dolore. Secondo i ricercatori del
Wake Forest Baptist apprendere i rudimenti del rilassamento aiuta in un a sola ora a “spegnere” le
sensazioni dolorose dal 40% al 57%. Lo hanno provato “formando” degli apprendisti della meditazione:
15 volontari senza evidenti problemi di salute che non avevano mai preso parte a esperimenti del
genere. La risonanza magnetica ha “fotografato” gli effetti della stimolazione dolorosa provocata ai
volontari dopo l’esperienza meditativa. Risultati alla mano, spiefa Fadel Zeidan, autore dello
studio, “la meditazione ha fatto meglio degli antidolorifici, che di solito riducono il dolore solo
del 25%”

(07/04/2011)

da salute24.ilsole24ore.com

La meditazione batte i farmaci

Basta un’ora per dimezzare il dolore

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, lo zen ha un effetto analgesico. Durante
l’esercizio della concentrazione “positiva”, nel cervello si accendono alcune aree e se ne spengono
delle altre in un’azione “combinata” che riduce la sofferenza anche del 40%

di ADELE SARNO

da repubblica.it/salute/ricerca

ROMA – Altro che analgesici: quando il dolore è troppo forte basta un’ora di meditazione. La
capacità di concentrare la propria mente e liberarla dai pensieri negativi, infatti, avrebbe il
potere di ridurre l’intensità del dolore fino al 40%. Non solo, abbasserebbe del 57% anche quella
sensazione spiacevole che segue la sofferenza. Queste “certezze” sono il punto d’arrivo di uno
studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, secondo il quale lo zen batte i farmaci perché è in
grado di influenzare l’attività delle aree cerebrali che controllano lo stimolo doloroso,
regolandone il grado di intensità. In altre parole, dicono i ricercatori del Wake Forest Baptist
Medical Center di Winston-Salem (Usa), la meditazione ha il potere di “assopire” la corteccia
somatosensoriale e di “svegliare” il cingolo anteriore, l’insula anteriore e la corteccia
fronto-orbitale. Questa azione “combinata” sulle aree che governano la percezione del dolore ha un
potere analgesico.

“L’effetto che abbiamo riscontrato è sorprendente – spiega Fadel Zeidan, autore dello studio – basti
pensare che la morfina o altri antidolorifici riducono in media il dolore del 25%”. Per testare gli
effetti postivi della meditazione sul dolore, il team ha coinvolto 15 volontari. Tutti erano novizi
dello zen. Per questo il campione è stato invitato a partecipare a un corso intensivo di una
paricolare forma di meditazione, chiamata ‘mindfullness’. Ogni lezione di “attenzione focalizzata”
durava 20 minuti, durante gli incontri ai partecipanti si chiedeva di concentrare la mente sul
respiro, di mandare via pensieri intrusivi ed emozioni negative.

Contemporaneamente gli studiosi, con un’apposita apparecchiatura sistemata sotto la gamba destra dei
soggetti, generavano per cinque minuti un calore dolorifico, raggiungendo una temperatura di 49
gradi centigradi. Prima e dopo le lezioni, i ricercatori fotografavano ciò che accadeva nel cervello
dei partecipanti grazie a una speciale risonanza magnetica, chiamata Arterial spin labelling. Questa
particolare tecnica è in grado di rilevare, attraverso la mappatura del flusso sanguigno,
l’intensita del dolore. Così registravano le reazioni dei partecipanti al dolore sia durante
l’esercitazione sia mentre erano a riposo. E’ emerso che la meditazione spegne il dolore riducendolo
del 40%, con delle punte del 93% in alcuni volontari.

A livello cerebrale le scansioni hanno messo in evidenza una riduzione significativa dell’attività
della corteccia somato-sensoriale, un’area fortemente coinvolta nella genesi della sensazione di
dolore. Contemporaneamente si iperattivavano anche altre zone: il cingolo anteriore, l’insula
anteriore e la corteccia fronto-orbitale. “Queste regioni cerebrali – dicono i ricercatori –
plasmano il modo in cui il cervello costruisce l’esperienza del dolore a partire dai segnali nervosi
provenienti dal corpo”. Una delle ragioni per cui la meditazione può essere stata così efficace nel
bloccare il dolore è che non agisce su una singola regione del cervello, ma a più livelli.

“Questo studio – dice Fadel Zeidan – mostra che la meditazione produce effetti realmente positivi
sul cervello. E che quindi potrebbe garantire il controllo del dolore senza l’utilizzo di farmaci”.

(05 aprile 2011)

Meditazione toglie il dolore più degli antidolorifici

da dica33.it

La meditazione riduce il dolore più di un farmaco antidolorifico e basta poco più di un’ora di
esercizio per ottenere un potente effetto analgesico. Lo dimostra una ricerca di Fadel Zeidan della
Wake Forest Baptist Medical Center presso Winston-Salem. «Abbiamo riscontrato un grande effetto
della meditazione» spiega Zeidan «una riduzione di circa il 40% nell’intensità del dolore e di circa
il 57% della sensazione spiacevole prodotta da esso. La morfina o altri antidolorifici riducono in
media il dolore del 25%». La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Neuroscience. Gli esperti
hanno coinvolto 15 volontari, tutti “novizi” della meditazione, facendoli partecipare a quattro
lezioni di meditazione “mindfullness”, in particolar modo chiedendo loro di focalizzare l’attenzione
sul respiro e mandar via tutti i pensieri intrusivi e le emozioni. I ricercatori hanno analizzato
l’attività del loro cervello con una speciale risonanza magnetica che studia la dinamica del flusso
capillare, chiamata Arterial Spin Labelling, e che permette di vedere processi mentali invisibili
con la risonanza standard. Durante la risonanza gli esperti hanno applicato ai volontari uno stimolo
doloroso e osservato come reagisse il loro cervello durante la meditazione e a riposo da questo
esercizio mentale. È emerso che meditare spegne il dolore riducendolo fino anche del 99% in alcuni
volontari.

Meditare spegne dolore piu’ dei farmaci

Ricerca di Fadel Zeidan pubblicata dal Journal of Neuroscience

(ANSA) – ROMA, 6 APR – La meditazione riduce il dolore piu’ di un farmaco antidolorifico e basta
poco piu’ di un’ora di esercizio per ottenere un potente effetto analgesico. Lo dimostra una ricerca
di Fadel Zeidan pubblicata dal Journal of Neuroscience. ‘La meditazione – spiega Zeidan – riduce di
circa il 40% l’intensita’ del dolore. La morfina o altri antidolorifici riducono il dolore del 25%’.
Gli esperti hanno coinvolto 15 volontari, alcuni dei quali – con la meditazione – hanno ridotto il
dolore del 99%.

La meditazione agisce sul cervello e riduce il dolore

da news.paginemediche.it

La meditazione non sembra essere solo una pratica amata da qualche fanatico new age un po’ alla
moda, ma una tecnica che riesce a rilassare corpo e mente e anche a ridurre il dolore quando
presente.

Lo conferma una ricerca condotta presso il Wake Forest Baptist Medical Center su quindici volontari
che hanno partecipato a quattro sedute di meditazione durante le quali si sono concentrati sulla
respirazione e sull’eliminazione di pensieri negativi. I ricercatori hanno sottoposto i volontari a
una risonanza magnetica volta a valutare l’Arterial Spin Labelling, la dinamica del flusso
capillare; si tratta di un esame particolare, che mostra processi mentali che una normale risonanza
solitamente non fotografa.

Ebbene, durante la risonanza ai volontari è stato provocato uno stimolo doloroso (una bruciatura
sulla gamba) e i ricercatori hanno, così, osservato che durante la meditazione la sensazione di
dolore si riduceva notevolmente arrivando a scendere finanche del 93% in alcuni volontari.

Fadel Zeidan, autore dell’esperimento, ha spiegato sulle pagine del Journal of Neuroscience che
“l’effetto della meditazione porta a una riduzione del 40% dell’intensità del dolore e del 57% della
sensazione spiacevole legata al dolore; la morfina, ad esempio, riduce in media solo il 25%
dell’intensità del dolore”.

Secondo quanto riscontrato con la risonanza, la meditazione riesce a inibire l’attività di alcune
zone del cervello, come la corteccia somatosensoriale, dove si localizza il dolore, mentre attiva
altre zone in risposta all’effetto provocato dal dolore. Insomma, la meditazione agisce proprio come
un farmaco antidolorifico.

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