La Bibbia Aquariana

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La Bibbia Aquariana

estratto da “GLI INSEGNAMENTI DELL’ASCETA”,

pag. 4-8, La Bibbia Aquariana

L’energia vitale dell’universo, chiamata anche prana, che solitamente assorbiamo attraverso il
respiro e attraverso l’acqua e gli alimenti vivi e vitali, è la forza primaria naturale che dà
felicità, potenza, perfezione, salute, virilità, bellezza, liberazione, ma anche malattia e ansietà,
illusione e pazzia, quando è bloccata o incanalata male. Può essere anche trasmessa o assorbita
attraverso il contatto fisico affettuoso o l’imposizione delle mani a circa 2-3 centimetri di
distanza dalla pelle. Questa energia vitale circola nel corpo umano attraverso un canale principale
(attraverso la colonna vertebrale), più altri due laterali (collegati con la narice destra e la
narice sinistra, di splendore dorato e argentato), più altri sette (collegati con i vortici di
energia del corpo), più altri novanta che percorrono il corpo (e sono conosciuti come i punti
dell’agopuntura o agopressione), più 71900 che percorrono tutto il corpo in corrispondenza dei vari
terminali nervosi del corpo grossolano, dando origine in tutto a 350.000 punti nervosi sottili.

I circuiti principali di questa energia vitale sono cinque:
il primo e principale scorre nel cuore e nei polmoni e in tutta la regione del torace, e viene
generalmente assimilato con la respirazione, il secondo circola nella regione intestinale e spinge
verso il basso le sostanze di scarto di cui l’organismo si deve liberare; è anche la forza che
spinge il bambino fuori dall’utero al momento della nascita, il terzo parte dalla zona dello stomaco
e circola in tutto il corpo attraverso il flusso sanguigno, trasportando le sostanze nutritive e
vitali a tutte le cellule, il quarto circola nel corpo intero in corrispondenza del sistema nervoso
e consente i movimenti e la sensibilità, il quinto, il più alto, circola nella regione della gola e
della testa, e spinge verso l’alto la voce, il muco e il catarro in eccesso, l’aria da espellere, il
vomito quando è necessario, eccetera. Il quinto circuito dell’energia vitale è anche in grado di
trasportare l’energia sessuale per sublimarla e nutrirne i tessuti sottili del cervello per
acquisire potenza, splendore e liberazione dai condizionamenti della materia: si tratta di
un’operazione difficile e delicata, che richiede grande abilità o grande fortuna; se viene compiuta
in modo scorretto o viene lasciata al caso, nelle persone ignoranti, i tessuti sottili del cervello
possono esserne danneggiati invece che nutriti e arricchiti. Questo è il motivo per cui alcune
persone che sono sottoposte ad astinenza sessuale forzata oppure a pratiche sessuali errate possono
subire dei danni al sistema nervoso e al cervello.

Nel corpo umano risiedono tutti i luoghi sacri, tutte le divinità, tutti i mantra, tutti i poteri.

Non permettete agli insegnamenti di qualche gruppo o scuola di costringervi a pensare a voi stessi
come a un essere ordinario, banale, stupido o debole. Il corpo è un grande amico. E’ la città sulla
quale governate, il regno che controllate. E’ sempre al vostro servizio, pronto a recarsi dovunque
desiderate. E’ soddisfatto di ciò che gli date, e vi serve sempre fedelmente. Se ve ne prendete cura
affettuosamente, vi servirà ancora meglio. Se lo danneggiate, cercherà comunque di fare del suo
meglio per servirvi. Il corpo è un capolavoro creato da Dio, un veicolo perfetto, un magazzino di
sapienza, una miniera di conoscenze segrete.
Non disprezzate la mente, che è lo strumento più prezioso che potrete mai possedere. La mente è la
luce della consapevolezza in forma concentrata: l’intero universo viene all’esistenza attraverso il
potere della mente. La nostra mente individuale è costituita da una certa quantità di quell’elemento
universale che è la mente. La mente è un elemento come la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria, lo
spazio. Ha una sua potenza, in quanto elemento naturale, proprio come gli altri elementi hanno una
grande potenza racchiusa in sé. Non si può distruggere la mente o liberarsi dalla mente, proprio
come non si può distruggere l’acqua che costituisce il proprio corpo, o liberarsene completamente.
Così la mente che fa parte del nostro veicolo non è differente dalla Mente Universale, o dalla mente
collettiva.

La mente appare sempre in trasformazione, ma in realtà è immutabile, proprio come l’acqua, la terra
o il fuoco. Può essere utilizzata bene o male, a seconda della nostra consapevolezza e della nostra
abilità. Possiamo purificarla o contaminarla, proprio come possiamo purificare o inquinare l’acqua.
Possiamo usarla per svolgere dei lavori, proprio come possiamo usare l’acqua per spingere le pale di
un mulino o di una centrale idroelettrica. Possiamo imparare a controllarla con dighe e canali, e
possiamo lasciarla correre libera di inondare e spazzare via ciò che abbiamo costruito: la mente non
ne ha nessuna colpa, perché è solo un elemento. La mente ci può dare pace, illusione, intelligenza,
arguzia. Usando bene la mente si può diventare poeti, intellettuali, artisti, musicisti, o asceti.
Usando male la mente si vive costantemente all’inferno, dovunque si vada.

Il Divino vive nella mente, che costituisce il suo tempio. L’energia divina della consapevolezza
risiede nella mente. La mente ci permette di sviluppare i poteri mistici e di comprendere a fondo la
natura della realtà. La stessa irrequietudine della mente è una benedizione, perché ci spinge
costantemente lontano da ciò che non ci dà una vera soddisfazione. La mente è sempre alla ricerca
della perfezione, del rifugio perfetto, del riposo perfetto. Invece di cercare di mortificare la
mente e di affamarla, conducetela al fiume dell’estasi del sé interiore, portatela in pellegrinaggio
alle fonti della conoscenza, all’oceano dell’amore, che è il corpo di Dio.

Nel corpo umano esistono sette sigilli, sette stelle, sette ruote che bisogna penetrare. Sono i
sette sigilli della consapevolezza superiore, la consapevolezza del livello umano. I sette sigilli
della consapevolezza inferiore appartengono al regno animale, mentre i sette sigilli della
consapevolezza divina appartengono al regno superiore all’umano e solo poche anime elette li
raggiungono. In totale esistono dunque ventuno sigilli del viaggio verso il divino, che è splendente
e luminoso come milioni di soli.
I sette sigilli del regno animale, dove si trova la consapevolezza a livello inferiore all’umano,
sono, dal basso verso l’alto:

1) la dimora infernale, dove l’essere vive nell’odio, nel disprezzo, nella violenza, nel senso di
vendetta, nell’uccisione priva di rimorso, dettata da motivazioni egoistiche. Chi vive in questo
livello uccide per il piacere di uccidere, tortura per il piacere di torturare. Il suo nome è “la
regione infernale della malvagità”, ed è localizzata sotto i piedi.

2) la dimora della mancanza di coscienza e della criminalità, dove l’essere è cieco a tutti gli
impulsi superiori e alle conseguenze delle sue azioni, e non conosce né la consapevolezza del fare
il male, né il pentimento né la paura. Chi vive a questo livello è spesso preda di emozioni
negative, di profonde depressioni; ruba e saccheggia considerando ciò come suo diritto. Il suo nome
è “grande regione inferiore”, ed è localizzata nei talloni.

3) la dimora dell’egoismo, dove l’essere si preoccupa solo di sé stesso, senza interessarsi
minimamente alle esigenze o alle sofferenze degli altri. Il suo nome è “regione inferiore
dell’umidità” ed è localizzata nelle caviglie.

4) la dimora della confusione prolungata, dove le gioie naturali dell’essere sono sostituite dalla
perversione, e le conseguenze negative delle attività colpevoli bloccano e ostacolano il flusso
della consapevolezza. Chi si trova a questo livello di consapevolezza prende senza dare, manipola e
usa gli altri per i propri fini egoistici e per arrivare al successo materiale. In questa posizione
infernale in cui prevalgono l’avidità e l’inganno, l’essere vede le altre persone alla luce di ciò
che può ottenere da loro. Il suo nome è “sotto il livello inferiore” ed è localizzata nei polpacci.

5) la dimora dell’invidia e della vendetta, dove la mente è sempre intenta a desiderare ciò che
hanno gli altri e preoccuparsi di ciò che non si è o non si ha, tormentata dal senso di inferiorità,
disperazione e incapacità. Il suo nome è “grande regione bassa”, ed è situata nella zona delle
ginocchia.

6) la dimora della collera incontrollata e del risentimento, dove la consapevolezza entra nella
fornace del fuoco istintivo e ferisce gli altri senza rendersene conto. La rabbia nasce dalla
disperazione, dalla confusione, dalla frustrazione e dall’ignoranza, e produce risentimento e
collera verso tutto e verso tutti, e desiderio di distruzione. Il suo nome è “la regione dei
perduti”, ed è situata nella zona delle cosce.

7) la dimora della paura e della lussuria, l’abisso dove l’indecisione blocca l’azione positiva e
lascia passare solo l’ambizione, e le abitudini di gratificazione incontrollata dei sensi ottundono
il corpo etereo. Il suo nome è “senza fondo” ed è situata nella zona dei fianchi.

Chi supera questi primi sette sigilli del regno animale si trova a poter accedere ai sette sigilli
del regno umano: questi sono i quattordici mondi materiali. Chi supera i sette sigilli del regno
umano può accedere ai sette sigilli del regno divino, i sette mondi superiori, spirituali e
trascendentali.

Il primo vortice di energia superiore nel corpo umano si trova alla base della spina dorsale, sul
plesso pelvico a metà strada tra l’ano e i genitali; nelle donne è sul lato posteriore della
cervice, alla base dell’utero. E’ il sigillo della memoria, del tempo e dello spazio, la base di
ogni conoscenza umana e degli istinti di sopravvivenza. Il suo centro è la sicurezza, il cibo e il
riparo, il suo senso è l’odorato. Quando ripercorriamo le strade del ricordo del passato, comprese
le vite passate, operiamo da questa energia. In questo centro nascono la passione e l’inerzia, la
manifestazione dei desideri sessuali, il senso di colpa, l’agonia, la gelosia, la collera e molti
complessi, manie e fobie.

Dei quattro petali di questo fiore di loto rosso, uno governa i ricordi delle vite passate, e gli
altri tre governano gli schemi di memoria e le relazioni tra azioni e conseguenze da una vita
all’altra. Questo sigillo è chiamato anche “la radice della crescita”, e generalmente l’essere umano
evoluto risiede in questa stella durante i primi sette anni della sua vita, quando impara a parlare,
a relazionare e a coltivare la cultura. Il suo elemento è la terra.
Questo vortice di energia è il fondamento dell’energia umana, e in esso dorme il serpente della
consapevolezza, arrotolato su sé stesso. Per penetrare questo sigillo e liberare la consapevolezza,
facendola risalire gradualmente attraverso i vortici superiori di energia, è necessario percepire il
suo potere e onorarlo, accettarlo come la corrente della vita stessa, la fonte dell’abbondanza.
Bisogna sciogliere il nodo dei nomi e delle forme, e purificare le cinque finestre del corpo.
Sciogliendo il nodo dell’attaccamento e del desiderio, che trattengono la mente nei piani della
sofferenza, la mente diventa capace di concentrarsi e di praticare la meditazione in modo efficace,
chiudendo le finestre del corpo e facendo silenzio nel sé. Purificando i canali dell’energia
attraverso la respirazione e le altre pratiche ascetiche, l’energia comincia a salire verso l’alto,
superando il primo nodo.

Il secondo vortice di energia si trova nella parte inferiore dell’addome, nella posizione di quello
che si chiama “osso sacro”. E’ collegato al plesso nervoso della prostata nell’uomo e all’utero e
alla vagina nella donna. Nella parte anteriore del corpo il suo punto di riferimento è l’osso
pubico. E’ raffigurato come un fiore di loto color arancione, a sei petali.
E’ il sigillo della ragione, della logica e dell’analisi. In esso riesiede il senso del piacere,
dell’attrazione e repulsione che ci fanno scegliere ciò che è bene per noi, il filo della passione
per le cose e per le scelte che ci portano a progredire nel nostro cammino. Il suo elemento è
l’acqua, il senso predominante è il gusto, il suo signore è Mercurio controllato dalla Luna. In
questo vortice di energia si possono trovare le radici e le origini del nostro essere, e perciò è
chiamato anche “la dimora dell’individualità”. Il suo centro è l’inconscio, la famiglia, il piacere,
la sensualità, la sessualità, la fantasia, la bellezza, il divertimento, l’ispirazione, la
creatività, l’emotività, che rappresentano la fase successiva alla pura e semplice sopravvivenza.
Nei sette anni successivi della vita dell’essere umano evoluto, dai 7 ai 14 anni, la consapevolezza
si eleva a questo livello, stimolando la ricerca dei perché della vita, lo studio delle informazioni
memorizzate, le teorie e le spiegazioni, e controllando le funzioni del primo vortice alla luce
della ragione e della comprensione. Per penetrare questa stella è necessario purificare la nostra
consapevolezza con il controllo del respiro.

Il terzo vortice di energia si trova nella zona dell’ombelico, all’interno della spina dorsale, ed è
chiamato anche plesso solare. Controlla le funzioni della digestione e della regolazione della
temperatura corporea. E’ raffigurato come un fiore di loto giallo a dieci petali con all’interno un
triangolo con la punta verso il basso. Risvegliandosi cera una base permanente per il serpente
divino e conferisce una visione spirituale.
E’ il sigillo della volontà, della disciplina, che trasforma le idee in azione, il centro del
sistema nervoso dove tutti i canali conduttori dell’energia si incontrano per formare il “secondo
cervello”. Il suo elemento è il fuoco, il senso predominante è la vista, il suo signore è il Sole.
In esso risiede la definizione del nostro contributo al mondo, il giusto uso della materia intorno a
noi, ed è chiamato anche “la città dei gioielli”. In questo vortice di energia si trova il fuoco
interiore, che brucia gli alimenti e l’ossigeno che respiriamo, trasformandoli in energia pura. I
desideri che ostacolano la purificazione di questo centro di energia si chiamano immortalità,
autorità, nome e fama, potere e gloria, mentre gli strumenti che vi si trovano sono la carità,
l’espiazione degli errori, il servizio altruistico e il senso del dovere. I dieci petali di questo
fiore di loto sono rivolti cinque verso l’alto e cinque verso il basso: la potenza dell’energia
della volontà, Sole del nostro essere, può dirigerci verso la consapevolezza materiale dei due
centri inferiori o verso la consapevolezza spirituale dei due centri superiori successivi. L’essere
umano evoluto ha la propria consapevolezza in questo livello dai 14 anni ai 21 anni, quando sceglie
il suo cammino nella vita.

Per penetrare questo sigillo, dobbiamo diventare consapevoli del processo con il quale agiamo nel
mondo. Questo è il sigillo in cui l’azione umana comincia a manifestarsi nel mondo nella sua forma
pura e benefica, in cui l’essere umano diventa partecipe della creazione dell’universo e del piano
divino.
Per prima cosa, dobbiamo definire il nostro contributo al progresso del Tutto, e questo richiede
molta meditazione e chiarezza di pensiero, resi possibili dalla penetrazione dei sigilli precedenti.
Dobbiamo quindi fare pace con il nostro desiderio secondo la nostra natura, in modo che mente
cosciente e mente subcosciente possano collaborare senza difficoltà a traghettarci al di là
dell’oceano delle difficoltà. Quando avremo realizzato la pace interiore, è necessario creare
entusiasmo e motivazione, mobilitare le energie e gli alleati verso lo scopo che dobbiamo
raggiungere, verso il compimento della nostra missione. Questo processo richiede lunghe meditazioni,
nelle quali è necessario visualizzare, permettere al futuro di manifestare la sua via e svelare il
modo in cui si concretizzerà in modo efficace.

Una volta che la via è chiara, è necessario ascoltare le emozioni, esaminare il valore dell’idea
alla luce dell’amore, assicurarsi che il nostro desiderio sia in armonia con l’evoluzione e con il
pianeta, che sarà di beneficio alle generazioni future. Tutto questo ci permetterà di sintonizzare
il terzo sigillo, e farlo ruotare in armonia con il movimento del cosmo. Se sapremo superare gli
ostacoli di questa ruota della consapevolezza, accederemo a un livello di coscienza superiore, che
ci libera dalle catene del nostro sé condizionato.
Il quarto vortice di energia si trova nella spina dorsale, direttamente dietro il centro del torace,
all’altezza del cuore. Il suo elemento è l’aria, il senso predominante è il tatto, e il pianeta che
lo controlla è Venere. E’ il sigillo dell’intuizione, della profezia, della saggezza profonda, che
permette a chi lo penetra di comprendere le persone e le cose, di dare consigli utili, di risolvere
i problemi, di aiutare gli altri nel loro cammino; il suo nome è “senza macchia”. I desideri di
questa ruota di energia sono amore, fede, devozione, dovere. Questo vortice è la conoscenza diretta
che non ha bisogno di logica e ragionamenti per vedere la verità e la realtà. In questa stella siede
l’Anima dell’anima, che è sempre pronta a dare i suoi insegnamenti e il suo aiuto. In questo vortice
di energia risiede l’amore universale, circondato dai suoi affettuosi servitori e da tutte le sue
opulenze. I dodici petali di questo fiore di loto verde sono i dodici modi di espressione della
consapevolezza, che si esprime attraverso diverse apparenze, dirette verso l’alto o verso il basso:
l’allegria, lo scherzo, i movimenti, il desiderio di comunicazione sessuale, la carità, il desiderio
di azioni sante, il sonno, la pigrizia, l’ira, la crudeltà, il desiderio di fare cose cattive, la
rinuncia.

L’essere umano evoluto, che ha vissuto molte vite, segue le tecniche della vita perfetta e pratica
la meditazione, si trova in questo vortice generalmente tra i 21 e i 28 anni. La meditazione su
questo vortice di energia può produrre il controllo della lingua e delle manifestazioni verbali, dei
sensi e delle funzioni fisiche, la saggezza e la forza interiore, l’equilibrio tra la parte maschile
e quella femminile. Nascono la pace e la calma, si imparano a padroneggiare le situazioni della
vita; non si dipende più dal destino per determinare la propria esistenza ma si realizzano i
desideri per esercizio del proprio volere; si può persino sviluppare l’invisibilità e la capacità di
viaggiare nello spazio.

Per progredire ulteriormente verso l’alto, è necessario superare il secondo nodo, che produce
compassione, dedizione alle opere di beneficienza e attaccamento verso le tradizioni, le istituzioni
e i gruppi spirituali. Anche il rispetto per gli ordini religiosi diventa un vincolo, che porta al
desiderio di conservazione e cristallizzazione della conoscenza. Con la discriminazione, la
conoscenza e la realizzazione si può superare questo secondo nodo della coscienza e trascendere il
codice genetico, liberandosi così dai legami emotivi con le tradizioni e gli obblighi che appaiono
come lealtà nei confronti di una particolare congregazione. Allora si dissolve l’ego individuale,
fondendosi nel flusso eterno della vita. Si comprendono i giochi di Dio e si riesce a vedere la
natura illusoria del mondo.
Il quinto vortice di energia si trova nella gola (plesso cervicale), nella zona della tiroide, ed è
collegato fisiologicamente con i plessi nervosi della laringe e della faringe. Il suo elemento è
l’etere, lo spazio, il suono primordiale. Questo centro della gola è la dimora della forza femminile
del sonno. Viene raffigurato come un loto blu a sedici petali contenente un triangolo che punta
verso il basso. E’ il centro della discriminazione e dell’accettazione delle dualità della vita.

Il senso predominante è l’udito, e il pianeta che lo controlla è Giove. E’ il sigillo dell’amore
divino, del suono creativo, della vibrazione sacra che trasforma ogni cosa; il suo nome è
“perfettamente puro”. Chi penetra questo sigillo, spinto dalla forza del vortice del cuore, vede
realizzarsi in sé l’amore divino e il potere illimitato della creazione, la capacità di comprendere
i messaggi dei sogni. Il desiderio di questa ruota di potere è la conoscenza. La consapevolezza si
ritira automaticamente dal chiacchericcio della mente e dalle onde continue delle emozioni, e il Sé
abita costantemente nella Luce, irradiando luce tutto intorno al corpo. L’essere umano evoluto
attraversa questa fase generalmente dai 28 ai 35 anni.

Quando viene risvegliato, e si stimola la secrezione del nettare dell’immortalità dalla centrale
energetica chiamata “la luna”, situata nella parte alta posteriore della testa, il corpo fisico
viene rigenerato. In questo centro nascono la visualizzazione e la percezione delle
vibrazioni-pensiero provenienti dalla mente altrui.
Il sesto vortice di energia si trova nel cervello, nella zona più bassa della fronte, in mezzo alle
sopracciglia ma leggermente al di sopra di esse, nel punto in cui la tradizione pone il terzo
occhio, la ghiandola pineale. Il suo elemento è l’intelligenza, e il pianeta che lo controlla è
Saturno. In esso risiede il superamento androgino della dualità, la posizione di beatitudine,
conoscenza ed eternità. E’ il sigillo della visione divina, e il suo nome è “centro di comando e di
conoscenza”. Chi penetra questo sigillo attraverso le pratiche della meditazione raggiunge l’unità
con il Supremo e con la Luce. Questa stella interiore trascende gli elementi materiali, e le sue
caratteristiche sono realizzazione, austerità, chiaroveggenza e intuizione. Viene raffigurato come
un fiore di loto color blu profondo. Nei suoi due petali sta la capacità di osservare i mondi
inferiori — gli stati della mente — e i mondi superiori, cioè gli stati coscienza spirituale.
Gestisce tutte le attività che implicano consapevolezza mentale, e permette di percepire la realtà
senza l’impiego dei sensi fisici. Qui nasce l’intelligenza intuitiva, e la volontà diventa
fortissima.

L’essere umano evoluto attraversa generalmente questa fase dai 35 ai 42 anni.
In questa posizione si trova il terzo e ultimo nodo che blocca il movimento della consapevolezza
verso i piani superiori. Questo nodo è il desiderio di compiacersi delle proprie facoltà intuitive,
dei poteri mistici e dei miracoli che si è ormai in grado di compiere. Superando questo ultimo
ostacolo, l’asceta si immerge completamente nella beatitudine eterna.
Il settimo vortice di energia si trova in cima al cranio, nel punto dove la testa dei neonati è
ancora morbida e tenera, in corrispondenza della ghiandola pituitaria. Viene chiamato anche “la
corona” o “l’aureola”, e governa 1008 aspetti o attributi del corpo spirituale. Appena sotto di
esso, c’è una centrale energetica chiamata “il nettare” o “la luna”, che produce il nettare
dell’immortalità che generalmente viene bruciato dal fuoco della ruota di fuoco, ma chi riesce a
controllare questa centrale di trasmutazione può usare il nettare dell’immortalità per fortificare
tutto il corpo e vincere qualsiasi desiderio. Questa è la stanza delle Nozze Divine, in cui il
principio Maschile si unisce eternamente con il principio Femminile. L’asceta che raggiunge il
controllo di questa ruota di energia possiede tutti i poteri mistici e l’immortalità, ha superato
l’identificazione materiale e i desideri materiali. Quest’anima perfetta risplende di luce propria e
illumina l’universo con la sua presenza.

Attraverso il settimo vortice di energia l’anima realizzata lascia il corpo per salire attraverso i
sette vortici divini del suono interiore, che si sviluppano grazie alla pratica spirituale svolta
per molte vite, e ottenere la liberazione suprema. I sette sigilli divini sono chiamati “la soglia
del passaggio”, “la dimora dello spazio”, “la dimora della liberazione”, “la dimora del senza
dimora”, “la dimora del rispetto supremo” e “la dimora della trascendenza”.
Questo settimo sigillo della consapevolezza umana, la porta che ci permette di accedere ai sette
sigilli divini, è la montagna spirituale, il pinnacolo dell’essere umano, la vetta della luce,
dell’energia e della consapevolezza, la soglia dell’unione con il Supremo. Il suo nome è “il fiore
dai mille petali”, oppure “l’illimitato”, e il suo colore è dorato o violetto chiaro, con
quarantatré triangoli che si intersecano e puntano sia verso il basso che verso l’alto, nel
diagramma cosmico della Madre eterna. L’essere umano evoluto raggiunge genealmente questo livello di
consapevolezza tra i 42 e i 49 anni, e dopo essere divenuto perfetto abbandona questo corpo al
momento della morte uscendo per questa porta.
Gli esseri umani meno perfetti escono generalmente dal corpo attraverso le aperture naturali, a
seconda del loro grado di evoluzione attraverso gli occhi, il naso, la bocca, oppure attraverso
l’ano. Quest’ultimo è il caso delle persone non evolute, che nell’ultima parte della vita rimangono
incastrate nel vortice della radice, passando anni interi immersi nei ricordi del passato, dopo
essere scesi man mano attraverso i vortici della volontà e della ragione.

Il risveglio della forza primordiale dell’essere, il serpente divino, può provocare vari tipi di
sintomi, compresi dei dolori passeggeri, senso di solitudine, distacco dal corpo e anche sensazioni
spiacevoli o emozioni negative. Non bisogna spaventarsi di fronte a queste manifestazioni, ma
viverle in modo estremamente aperto e distaccato: dureranno poco, al massimo qualche giorno o poche
settimane. Quando l’esperienza del risveglio diventa stabile, il battito cardiaco e la respirazione
possono arrestarsi per ore o addirittura per giorni. Il corpo resta immobile e come morto, ma
sollevando le sue palpebre si potranno notare gli occhi che brillano come diamanti. La
consapevolezza rimane al livello più elevato, e l’essere può anche scegliere di non fare più ritorno
al corpo fisico: oltrepassato il ventunesimo giorno non è più possibile tornare. Se l’asceta sceglie
di tornare al piano fisico, rientrerà al livello di veglia prima del ventunesimo giorno, portando
con sé la consapevolezza continua della realtà e una potenza immensa.

Educa la tua mente e la forza del pensiero. La nostra vita è modellata costantemente dai nostri
pensieri. L’essere umano è ciò che pensa di essere. Quello che noi siamo oggi è il risultato di
quello che abbiamo pensato nel passato: le convinzioni danno nascita ai fatti. La potenza della
mente è immensa: noi non sappiamo nemmeno fin dove può arrivare. La mente può liberarci e può
incatenarci. Può spostare le montagne e prosciugare gli oceani. Il seme dell’albero della
liberazione è la giusta conoscenza, applicata in pratica. La pratica dell’ascesi consiste nella
purificazione delle modificazioni della mente subconscia. Questo si ottiene seguendo le sette vie
dell’ascesi: l’amore per il sé divino, la pratica regolare della meditazione, il servizio
devozionale disinteressato, la compagnia di altri ricercatori sinceri, il controllo
dell’alimentazione e del riposo, la purezza mentale (che comprende la pazienza e il silenzio, cioè
l’astensione dai discorsi inutili), la preghiera.
La quantità di gioia che si ottiene nella vita è direttamente proporzionale all’autodisciplina.
Nessuno può abbandonarsi in balia delle sensazioni e sperare di gustare una gioia duratura. Tutto
ciò che è bene e felicità viene da Dio, tutto ciò che è male e sofferenza viene dall’ego.
L’identificazione con la materia e con le limitazioni materiali è causa di male e di sofferenza.
Eliminando la barriera dell’ego materiale e trasformandola in identificazione spirituale — “io sono
l’anima spirituale eterna”, “io sono un frammento di Dio”, “io sono il sé superiore e non
contaminato” — si riesce a vincere la sofferenza materiale.

E’ necessario coltivare l’amore naturalmente insito nel cuore, la forza morale, il ricordo della
propria vera natura e la vera concentrazione. La forza morale è potenziata dall’osservanza della
moralità e dell’autocontrollo (non violenza, sincerità, onestà, moderazione e assenza di avidità) e
dalle osservanze religiose (purezza del corpo e della mente, letizia in ogni circostanza e
obbedienza agli insegnamenti del Maestro). Liberati con queste pratiche dalle otto schiavitù:
l’odio, la vergogna, la paura, il dolore, la critica, i pregiudizi razziali, l’orgoglio della
propria discendenza e la presunzione. Evita in tutti i modi di dipendere da altri e di essere
controllato da altri; soltanto il Maestro deve avere la possibilità di controllare le tue attività.

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