La base spirituale della vera prosperità

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La base spirituale della vera prosperità

di Roy Eugene Davis

Traduzione a cura di Furio Sclano

La vita non deve essere per forza dolorosa, difficile o limitata. Chiunque sia capace di pensare in
modo razionale può scegliere di essere spiritualmente sveglio e serenamente felice. Può anche
scegliere di vivere in modo funzionale, di soddisfare i suoi desideri migliorativi e di raggiungere
scopi di valore in modo consistente.

Per realizzare pienamente il potenziale più alto della vita dobbiamo solo aspirare all’eccellenza,
essere decisi, avere o acquisire la conoscenza che può permetterci di agire in modo saggio e abile,
persistere con ferma risoluzione e cooperare con volontà e in modo appropriato con le leggi di
causazione che producono i risultati desiderati.

La base spirituale della vera prosperità è la consapevolezza vigile della nostra realizzazione di
esseri spirituali che dona una percezione chiara dell’universo come manifestazione indivisa o
completa di forze cosmiche che si emanano e sono sostenute da un piano di coscienza infinita. Se non
siamo sempre in grado di percepire noi stessi e l’universo in questo modo, se circostanze limitanti
sono comuni o se le sperimentiamo occasionalmente in modo persistente, abbiamo bisogno di chiarire
la nostra consapevolezza per ristabilirla nella completezza. I termini prosperare e prosperità
derivano dalla parola latina prosperus: fortunato.

Prosperare significa star bene, fiorire, avere successo, essere affluente. Quest’ultima espressione
indica l’essere in un flusso continuo di risorse ed eventi di supporto che assicurano il proprio
bene supremo. Si sperimenta la prosperità, quando si integrano armoniosamente tra loro le componenti
spirituali, mentali, fisiche ed ambientali della vita. Siamo realmente prosperi, quando:

• Siamo spiritualmente consapevoli • Siamo in salute fisica, mentale ed emotiva. • Abbiamo relazioni
armoniose e soddisfacenti con le persone con le quali ci associamo. • Ci possiamo relazionare in
modo appropriato e con sicurezza al mondo, agli eventi che cambiano e alle circostanze. • Possiamo
compiere con efficienza i nostri doveri e raggiungere scopi di valore. • Soddisfiamo facilmente i
nostri desideri che migliorano la vita. • Abbiamo sempre risorse disponibili per il nostro benessere
che ci permettono di vivere in modo efficace.

L’unico piano di Coscienza che manifesta forme ed energie della natura è completo in se stesso.
Poiché è l’unica cosa esistente, interagisce solo con se stesso. Ogni cosa nella dimensione della
natura oggettiva come luce, piano quantico, atomi, molecole, elettricità, magnetismo, varie forme di
materia, esseri viventi e la mente e il corpo di creature ed esseri umani è un aspetto del potere
creativo della Coscienza, prodotto dalle sue interazioni.

Poiché tutte le anime che danno vita ai corpi sono aspetti espressivi della Coscienza, mentre la
Natura è composta dalle sue forze emanate, perché creature ed esseri umani sperimentano cattiva
fortuna, difficoltà e privazioni? Cellule, microbi, virus, batteri, vita acquatica, insetti, uccelli
e animali vivono bene naturalmente, quando le condizioni sono ideali per i loro bisogni; si
sforzano, invece, di adattarsi a condizioni che minacciano la loro sopravvivenza e soffrono o
muoiono, quando le circostanze dell’ambiente non li supportano.

Gli esseri umani, allo stesso modo, tendono a sopravvivere, hanno intelligenza, istinto e capacità
di adattamento e richiedono circostanze ambientali di supporto, se devono vivere bene, soddisfare i
propri impulsi e raggiungere i loro scopi. Normalmente gli esseri umani sono più coscienti delle
forme più semplici di vita. Sistema nervoso e cervello raffinati ci permettono di avere il
potenziale di essere più coscienti, intelligenti e immaginativi, di scegliere i nostri comportamenti
e di avere un livello considerevole di controllo su ambiente e circostanze.

Benché i nostri comportamenti determinati possano, a volte, crearci dei problemi, quando si scelgono
con saggezza possono essere mezzi attraverso i quali possiamo creare o scegliere circostanze ideali
per noi stessi e per gli altri. Avere risorse materiali in abbondanza non è un segno evidente di
prosperità. Possiamo avere un surplus di beni materiali e altre risorse, eppure essere
spiritualmente impoveriti, avere salute fisica mediocre, essere psicologicamente disturbati o dover
affrontare problemi seri e sfide di vario genere. Possiamo essere felici e avere relazioni
confortevoli, eppure essere incapaci (o non avere la volontà) di relazionarci con efficacia al mondo
materiale e avere una quantità adeguata di risorse.

Sintomi di mancanza di consapevolezza spirituale, nevrosi, psicosi, cattiva salute, comportamenti di
dipendenza, confusione mentale, agitazione emotiva, immaturità, insicurezza, solitudine e
disperazione possono essere sperimentati sia da chi ha sicurezza finanziaria, sia da chi non ce
l’ha. Quando dirigiamo l’attenzione sul denaro, alcune domande possono sorgere nella mente. Perché
molte persone oneste, sinceramente inclini a livello spirituale, non sono in grado di avere successo
nei loro sforzi o di dimostrare un grado generale di prosperità nelle loro vite? Perché, invece,
altri individui che non sono spiritualmente svegli e i cui comportamenti sono molto ordinari (o,
addirittura, nevrotici) sono benestanti?

Qualsiasi cosa è possibile sperimentare alle persone egocentriche (consapevoli solo di se stesse)
avviene e può avvenire perché la loro coscienza è come un sogno, ossia sono coscienti solo
parzialmente. Problemi e cattiva sorte o l’esatto contrario non sono sempre relazionati ai loro
pensieri superficiali o alle azioni casuali che compiono.

Gli stati abituali di coscienza determinano primariamente le circostanze personali e prevalgono
persino sugli eroici tentativi di pensare costruttivamente o di agire in modo efficace. Alcune
persone che non sanno nulla dei principi metafisici di causa ed effetto possono avere capacità
sviluppate di concentrazione, essere molto motivate e avere capacità che permettono loro di
raggiungere i loro scopi.

Altre, invece, che sanno come agire in modo funzionale, non hanno il desiderio di farlo o possono
essere inibite da problemi psicologici o di altro genere. Anche solo con un grado modesto di
consapevolezza spirituale e conoscenza dei principi di causa ed effetto possiamo imparare presto
come determinare le nostre circostanze attraverso scelte sagge e azioni costruttive. Come possono
essere prospere persone che vivono in condizioni di oppressione a livello politico, sociale ed
economico? I principi di causa ed effetto che determinano le circostanze sono impersonali e
universali, ossia operano per tutti, sempre e in ogni luogo.

Anche quando le condizioni sono opprimenti, quando si diventa consapevoli di poter fare delle scelte
e si fanno, le correzioni costruttive degli stati di coscienza e di quelli mentali (rinforzate dalle
eventuali azioni costruttive) porteranno sempre ad un miglioramento delle circostanze. Negli ultimi
anni sono stati scritti un gran numero di libri, dove gli autori hanno dissertato sull’idea
dell’abbondanza: “L’universo è una manifestazione del potere creativo di Dio e puoi avere quante
risorse desideri, se impari ad essere in una relazione armoniosa con esso”.

Anche se è vero che l’universo può provvedere per i nostri bisogni, non è spiritualmente utile
coltivare un atteggiamento arrogante di acquisizione caratterizzato da aggressione, avidità e sforzi
compulsivi di attaccamento, possesso e controllo. E’ più benefico e soddisfacente al livello
dell’anima determinare quali sono i nostri scopi più importanti nella vita e imparare in che modo
essere sufficientemente prosperi in tutto per poterli raggiungere. Pochissimi lettori di libri sulla
prosperità hanno benefici a lungo termine.

Le cause possono essere diverse. E’ possibile che non comprendano il messaggio, oppure possono non
cambiare il loro punto di vista dallo stato condizionato centrato sulla personalità a quello della
consapevolezza di loro stessi come esseri spirituali. Possono anche essere distratti facilmente dai
loro obiettivi, oppure essere soddisfatti dei loro stati mentali prevalenti e di processi di
pensiero esistenti, comportamenti di dipendenza, circostanze familiari e relazioni acquisite.
Abbiamo la coscienza della prosperità quando siamo assolutamente consapevoli della completezza,
ossia di avere. Gli sforzi di manifestare gli effetti di una coscienza della prosperità (salute
fisica, mentale ed emotiva oppure discernimento intellettuale, creatività, circostanze ordinate,
relazioni di supporto, eventi nelle giuste tempistiche e risorse abbondanti) senza la consapevolezza
viva della completezza della vita, non raggiungono i risultati dovuti o non danno risultati
permanenti. Perché succede questo? Perché non possiamo sperimentare o manifestare ciò che non è
ancora nella nostra coscienza. Quando la consapevolezza della completezza, ossia di avere, è il
nostro stato normale, i suoi effetti sono espressi naturalmente.

Gli stati mentali e di coscienza producono effetti corrispondenti in accordo con i principi
naturali (e, pertanto, affidabili e prevedibili) di causazione. Esperienze personali, comportamenti
e circostanze sono sempre perfettamente corrispondenti a stati soggettivi abituali di coscienza,
stati mentali, pensieri dominanti e desideri conosciuti e/o subliminali. Poiché gli stati mentali e
di coscienza possono causare effetti, ogni persona – felice o infelice, malata o in salute, di
successo o non di successo, ricca o povera – determina da sola sempre in modo inesorabile le sue
esperienze e circostanze. Una persona di mente sana ed emotivamente in salute che desidera
migliorare le sue circostanze, risponderà favorevolmente quando si tratterà di imparare a contare su
stessa e a vivere in modo efficace. E’ possibile, invece, che altri soggetti le cui azioni sono
state improduttive o che preferiscono credersi vittime di destino, karma, influenze planetarie
avverse, fattori genetici, tendenze economiche o sociali negative oppure pensieri e azioni malevoli
di altri, possano non voler sentirsi dire che stanno loro stessi contribuendo alle proprie
sofferenza e cattiva sorte.

E’ possibile che queste persone si lamentino e che asseriscano che Dio non le ama, che la vita non è
giusta, che gli altri sono più fortunati, che nessuno si prende cura di loro e li capisce…o che non
sono in grado di aiutare se stesse, perché sono vittima di circostanze oltre la loro capacità di
controllo. La verità, quando si apprende, è liberante: ogni persona in grado di fare delle scelte
può imparare ad essere responsabile per ciò che pensa, fa e sperimenta. E’ possibile essere
completi, facendo ciò che è necessario per riuscirci. Se non siamo spiritualmente consapevoli,
quando ci sforziamo di dimostrare o sperimentare l’evidenza della prosperità, possiamo avere la
propensione ad essere manipolativi o a nutrire idee superstiziose.

La propensione ad essere manipolativi e a controllare altre persone, eventi e circostanze per scopi
egocentrici, indica una mancanza nella consapevolezza della completezza. Idee di superstizione e
comportamenti relazionati alle stesse indicano, invece, una comprensione incompleta della natura di
coscienza, mente e legge di causa ed effetto. Non possiamo avere ciò che desideriamo o di cui
abbiamo bisogno, se non ce l’abbiamo già nella nostra coscienza. Questo principio è indicato nel
Nuovo Testamento: A chi ha (la coscienza della prosperità) sarà dato di più. A chi non ha, sarà
tolto anche quel poco che ha.

Qualsiasi cosa reclamiamo o possediamo nella nostra coscienza è, di fatto, nostro. Ciò che non
reclamiamo nella nostra coscienza (o che non possiamo o desideriamo reclamare) non è sostanziale.
Niente e nessuno al di fuori di noi può toglierci ciò che è stabilizzato nella nostra coscienza.
Niente e nessuno al di fuori di noi può provvedere per noi in modo permanente ciò che non è già
stabilizzato nella nostra coscienza. Quando si realizza (conosce chiaramente e sperimenta in modo
vivo) la completezza, la stessa pervade coscienza, mente, corpo e ambiente. Quando credenze ed
illusioni di mancanza o limitazione sono allontanate per sempre da mente e consapevolezza, non
possiamo sperimentare carenze e non può prevalere nessun ostacolo nei confronti di espressione
personale, sforzo creativo e raggiungimento di qualsiasi scopo. Se ci sembra che le risorse che
abbiamo, incluso il denaro, non sono adeguate per soddisfare i nostri bisogni e per permetterci di
fare ciò che dobbiamo, il problema non è la mancanza delle risorse stesse. La mancanza di qualcosa
in un universo completo è impossibile. L’unico problema può consistere nel fatto che dobbiamo ancora
diventare spiritualmente consapevoli, utilizzare in modo efficiente tempo, energie e talenti che
abbiamo a disposizione e gestire in modo saggio le nostre risorse.

(…..)

Questo testo è tratto dal libro di Roy Eugene Davis “The spiritual basis of real prosperity”;
attualmente in fase di traduzione. L’uscita è prevista per fine 2009 o inizio 2010.

www.angelfire.com/yt/KRIYAYOGA/prosperity.pdf

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