Ipnosi e Geni

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Ipnosi e Geni

di Tommaso Pavia

Abstract

Nel lavoro viene messa in evidenza l’azione dell’ipnosi sulle proteine che avvolgono i geni, spiegando così l’azione terapeutica dell’ipnosi. Viene descritto un caso di disturbo del comportamento curato con ipnosi.

ipnosi e geni

Nel 1952 un giovane medico inglese Albert Mason aveva tentato di curare delle verruche ad un paziente quindicenne con l’ipnosi. Mason ed altri medici erano già riusciti a eliminare le verruche con l’ipnosi, ma questo caso era particolarmente difficile. Durante la prima seduta, Mason si concentrò su un braccio . Quando il ragazzo cadde in una trance ipnotica, Mason gli disse che la pelle del braccio sarebbe guarita. Quando il ragazzo tornò, una settimana dopo, Mason esultò vedendo che il braccio era guarito, ma quando fece vedere il suo giovane paziente al chirurgo, questi sbarrò gli occhi e disse a Mason che non si trattava di verruche, ma di una malattia genetica letale chiamata ittiosi. Facendo regredire i suoi sintomi, Mason ed il ragazzo erano riusciti a fare qualcosa di impossibile. Mason continuò le sedute di ipnosi, con lo stupefacente risultato che la maggior parte della pelle del suo paziente assunse lo stesso aspetto sano e roseo del braccio.

Questo caso spiegava e giustificava l’azione dell’ipnosi sull’attività genica e quindi sul fenotipo. I geni non sono una struttura rigida che si esprime sempre nello stesso modo. Dalla combinazione tra fattori ambientali e genoma il fenotipo nel soggetto può variare notevolmente. Nel gene la struttura base è l’ istone formato da zone attivanti e zone inibenti, la cui attività è regolata dai fattori ambientali. Quando viene richiesta l’attività di un gene, è un segnale proveniente dall’ambiente, e non una proprietà derivante dal gene stesso, che attiva l’espressione di quel gene. In figura viene rappresentata la struttura dell’istone e dell’attivazione dello stesso.

Il genmeccanismo d’azione viene così descritto: il DNA è coperto da una proteina manica, occorre un segnale esterno alla cellula che spinga la proteina manica a staccarsi dalla doppia elica permettendo così la lettura del gene. Gli stimoli ambientali vengono recepiti da proteine di membrana dette IMP e suddivise in due categorie funzionali: proteine recettori e proteine effettori. Insieme, il complesso recettore-effettore agisce come un interruttore, traducendo i segnali dell’ambiente nel comportamento cellulare. Quando una proteina recettore si collega ad un segnale ambientale, la conseguente alterazione nelle cariche elettriche determina un cambiamento nella sua forma, e la proteina adotta una conformazione attiva.

Le antenne riceventi possono decodificare segnali chimici, campi energetici come la luce, il suono, le frequenze radio e quindi la voce ma anche forze invisibili come il pensiero. Le frequenze provenienti dalle antenne attivate, controllano DNA ed RNA, governano la regolazione dei geni ed in ultima analisi il funzionamento del sistema nervoso. Gli studi di Candace Pert in Molecules of Emotion rivelano che le emozioni non sono prodotte soltanto da un feedback del corpo in risposta alle informazioni ambientali. Attraverso l’autocoscienza, la mente può usare il cervello per generare “molecole di emozioni” agendo sull’attività genica e quindi modificando il fenotipo.
Un uso appropriato della consapevolezza può ridare salute ad una mente ed un corpo malato.

Stimoli che attivano il comportamento possono essere segnali che il sistema nervoso riceve dal mondo esterno e/o segnali che provengono dall’interno, come emozioni, dolore e piacere.

L’impiego dell’ipnosi, provoca l’attivazione delle proteine di membrana IMP e la conseguente espressione dei Geni Primari Rapidi con formazioni di cascate di proteine, che determinano la guarigione di molte patologie, tra i quali i disturbi del comportamento. Il caso clinico che viene descritto chiarisce l’azione dell’ipnosi.
Il signor V.L. di anni 48 capitò alla mia osservazione alcuni anni fa. Era affetto da disturbo del comportamento di tipo paranoide di grado medio. In anamnesi si rilevava che quando era giovane manifestava una condizione di stato d’ansia continuo. Negli ultimi anni era comparsa una sintomatologia caratterizzata da accessi d’ira immotivati nei confronti dei clienti e soprattutto della moglie, con spunti di riferimento. Sottoposta ad ipnosi con sedute caratterizzate da induzione alla trance spontanea col suggerimento di essere in un posto comodo e vivere le sensazioni di comodità, rilassamento profondo e sonno. In questo stato il paziente analizzava le sue problematiche, comunicando con i gesti inconsci, studiava quindi le soluzioni, e dopo un controllo ecologico, le applicava facendo una simulata in stato di trance. In vivo, durante la sua attività di lavoro e di relazione, applicava le soluzione sviluppate in stato di trance. La condizione patologica pian piano è migliorata fino a completa guarigione.

Bibliografia:

Corona D. Onorati M.C. Il Codice sopra il Codice Link Magazine-epigenoma
Lipton Bruce H. (2011) La biologia delle credenze ( 58-59, 78-79, 94-95, 127-128, 142-144, 152-154) Rossi Lawrance E. (2008) Discorso tra Geni ( 45-48 )

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