Il trattato di Kundalini – di Swami Sivananda – Parte terza

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KUNDALINI YOGA by Swami Sivananda

Traduzione dalla 6 edizione a cura di Aumprakash & Roma

1971 by The Divine Life Trust Society 1981 by Editrice Vidyananda.

– Terza parte –

Capitolo Primo

PRELIMINARE

Patanjali – Vyasamukhan Gurunanyamscha bhaktitah Natosmi vangmanah – kayairajnanadhvanta –
bhaskaran. Offriamo la nostra obbedienza con parola, mente e corpo a Patanjali, a Vyasa e a tutti
gli altri Rishi e Maestri di yoga che sono come tanti soli che rimuovono l’oscurità dell’ajnana.

Fondamento – Vairagya

L’uomo, ignorante della sua vera natura Divina, cerca invano di procurarsi la felicità nei
deperibili oggetti di quest’illusorio universo sensibile. Ogni uomo di questo mondo è agitato,
scontento e insoddisfatto. Egli sente realmente di essere in cerca di qualcosa, la cui natura non
comprende veramente. Cerca il riposo e la pace, di cui sente di avere bisogno, nel compimento di
progetti ambiziosi. Ma trova che la grandezza mondana, anche quando procurata, è un’illusione e una
trappola; senza dubbio non trova nessuna felicità in essa. Egli ottiene diplomi, lauree, titoli,
onori, poteri, nome e fama; si sposa, ha figli e, in breve, ottiene tutto quanto immagina gli
dovrebbe dare la felicità. Ma tuttavia, non trova pace e riposo.

Non vi vergognate di ripetere continuamente lo stesso processo di mangiare, dormire e parlare? Non
siete veramente stufi degli oggetti illusori creati dai giochi di prestigio di maya? Avete avuto un
solo amico sincero in quest’universo? C’è qualche differenza tra un animale e il cosiddetto
nobilitato essere umano dal millantato intelletto, se egli non pratica quotidianamente nessuna
sadhana spirituale per avere l’Autorealizzazione? Per quanto tempo volete rimanere schiavi di
passioni, indriya, donne e corpo? Vergogna su quei miserabili individui che si dilettano nella
sozzura e che hanno dimenticato la loro vera natura Atmica e i loro poteri nascosti!

Le cosiddette persone educate sono soltanto raffinati sensualisti. Il piacere sensuale non è affatto
piacere. I sensi vi stanno ingannando in ogni momento. Il piacere misto a dolore, sofferenza, paura,
peccato e malattia non è affatto piacevole. La felicità che dipende da oggetti deperibili non è
felicità. Se muore vostra moglie voi piangete. Se perdete denaro o proprietà, vi sprofondate nel
dolore. Quanto tempo volete rimanere in questo abbietto e degradato stato? Quelli che sprecano la
loro preziosa vita mangiando, dormendo e chiacchierando, senza fare nessuna sadhana, sono soltanto
bruti.

Avete dimenticato il vostro vero svarupa o scopo della vita a causa di avidya, maya, moha e raga.
Siete sospinto qui e là senza meta dalle due correnti di raga e dwesha. Siete preso nella ruota del
samsara a causa del vostro egoismo, dei vasana, dei desideri e delle passioni di vario tipo.

Voi volete un’Ananda eterna (nitya), indipendente (nirupadhika) e infinita (niratisaya), che
troverete solo nella vostra realizzazione del Sé. Allora soltanto cesseranno tutte le vostre miserie
e tribolazioni. Avete assunto questo corpo solo per conseguire questo fine. ‘ Din nike bite jate
hain – I giorni stanno passando velocemente ‘. Il giorno è venuto e passato. Sperpererete anche la
notte?

Aashaya badhyate loko karmana bahu-chintaya Ayukshinam na janati tasmat Jagrata Jagrata. ‘ Sei
legato in questo mondo da desideri, azioni e innumerevoli ansietà. Perciò non sai che la tua vita
sta lentamente decadendo ed è sprecata. Perciò svegliati, svegliati’.

Adesso svegliatevi. Aprite gli occhi. Applicatevi diligentemente alla sadhana spirituale. Non
sprecate nemmeno un minuto. Molti yogi e jnani, Dattatreya, Patanjali, Cristo, Buddha, Gorakhnath,
Matsyendranath, Ramdas e altri hanno già percorso il sentiero spirituale e realizzato mediante la
sadhana. Seguite implicitamente i loro insegnamenti e le loro istruzioni.

Coraggio, Potenza, Forza, Saggezza, Gioia e Felicità sono vostra Eredità Divina, vostro diritto di
nascita. Abbiateli tutti mediante la giusta sadhana. È semplicemente assurdo pensare che il vostro
guru farà la sadhana per voi. Voi siete il vostro redentore. Guru e acharya vi mostreranno il
sentiero spirituale, rimuoveranno dubbi e problemi e vi daranno ispirazione. Voi dovrete percorrere
il sentiero spirituale. Ricordate bene questo punto. Voi stesso dovrete fare ogni singolo passo nel
sentiero spirituale. Perciò fate vera sadhana. Liberatevi da nascita e morte e godete la più alta
Beatitudine.

Che Cos’è lo Yoga?

La parola ‘ yoga ‘ viene dalla radice sanscrita ‘ yuj ‘, che significa unire. In senso spirituale, è
quel processo per cui lo yogi realizza l’identità tra jivatman e Paramatman.

L’anima umana è portata in cosciente comunione con Dio. ‘ Yoga è dominare le modificazioni mentali.
Yoga è quell’inibizione delle funzioni della mente che conduce all’attenersi dello Spirito nella sua
vera natura. Il controllo di queste funzioni della mente avviene per mezzo di abhyasa e vairagya’.
(Yoga sutra).

Lo yoga è la scienza che insegna il metodo di unire lo Spirito umano con Dio. Lo yoga è la scienza
divina che disincaglia il jiva dal mondo fenomenico degli oggetti dei sensi e lo lega con l’infinita
Beatitudine (ananta Ananda), la Pace suprema (parama Shanti), la Gioia continua e una Potenza che
sono attributi inerenti dell’Assoluto. Lo yoga dà mukti attraverso l’asamprajnata samadhi,
distruggendo tutti i sankalpa di tutte le precedenti funzioni mentali. Il samadhi non è possibile
senza ridestare Kundalini. Quando lo yogi ottiene lo stato più elevato tutti i suoi karma vengono
bruciati, e consegue la liberazione dalla ruota del samsara.

L’Importanza del Kundalini Yoga

Nel kundalini yoga la Shakti creatrice e sostenente l’intero corpo è effettivamente e veramente
unita col Signore Shiva. Lo yogi La incita a introdurlo al Suo Signore. Il risveglio di Kundalini
Shakti e la Sua unione col Signore Shiva produce lo stato di samadhi (unione estatica) e di anubhava
(esperienza) spirituale. È Lei che dà la Conoscenza o Jnana, perché questa è Lei stessa. La stessa
Kundalini, quando risvegliata dagli yogi, consegue per loro l’illuminazione (Jnana).

Kundalini può essere risvegliata con vari mezzi, e questi metodi differenti sono chiamati con
diversi nomi, cioè: raja yoga, hatha yoga, ecc. Chi pratica il kundalini yoga afferma che esso è
migliore di qualsiasi altro processo e che il samadhi ottenuto suo tramite è più perfetto. La
ragione che essi adducono è questa: nel dhyana yoga, l’estasi ha luogo mediante il distacco dal
mondo e la concentrazione mentale, guidando la varietà dell’operazione mentale (vritti) del levarsi
della pura coscienza non ostacolata dalle limitazioni della mente. Il grado in cui si compie questo
svelarsi della coscienza dipende dal potere meditativo, dhyana shakti, del sadhaka e dalla misura di
distacco dal mondo. D’altro canto, Kundalini – è tutta Shakti e perciò è Lei stessa jnana Shakti –
quando destata dagli yogi, concede jnana e mukti. Inoltre, nel kundalini yoga non c’è semplicemente
il samadhi tramite la meditazione, ma il potere centrale del jiva porta con sé le forme di corpo e
mente. L’unione in questo senso è considerata più completa di quella procurata soltanto attraverso
metodi. Sebbene in entrambi i casi si perde la coscienza del corpo, nel kundalini yoga non soltanto
la mente ma anche il corpo, in quanto rappresentato dal suo potere centrale, è effettivamente unito
col Signore Shiva nel sahasrara chakra.

Quest’unione (samadhi) produce bhukti (godimento), che un dhyana yogi non possiede. Un kundalini
yogi possiede entrambi bhukti (godimento) e mukti (liberazione) nel senso più pieno e letterale.
Perciò, questo yoga è osannato come il più eminente di tutti gli yoga. Quando la dormiente Kundalini
è risvegliata dai kriya yogici, forza un passaggio verso l’alto attraverso i diversi chakra
(shat-chakra bheda). Li eccita, o stimola ad un’intensa attività. Durante la sua ascesa, strato dopo
strato della mente, si apre pienamente. Tutte le afflizioni (klesha) e i tre tipi di tapa (bruciore)
svaniscono. Lo yogi fa esperienza di varie visioni e poteri, di beatitudine e conoscenza. Quando
raggiunge il sahasrara chakra nel cervello, lo yogi ottiene il massimo di conoscenza, beatitudine,
potenza e siddhi; raggiunge il gradino più alto nella scala yogica. Ottiene il perfetto distacco da
corpo e mente, e diviene libero in ogni senso. È uno Yogi completamente sbocciato (purna yogi).

Qualità Importanti di un Sadhaka

Quando l’intera vitalità del corpo è fiaccata, uno non può fare nessuna rigida sadhana. La
giovinezza è il miglior periodo per yoga abhyasa. Questa è la prima e più importante qualità di un
sadhaka: ci deve essere vigore e vitalità.

Chi ha una mente calma, chi ha fede nelle parole del suo guru e degli Shastra, chi è moderato nel
mangiare e nel dormire e chi ha un intenso desiderio di liberarsi dalla ruota del samsara è una
persona qualificata alla pratica dello yoga.

Ahamkaram balam darpam Kaman Krodham parigraham Vimuchya nirmanah Santo Brahmabhuyaya Kalpate.

‘Avendo ripudiato egoismo, violenza, arroganza, desiderio, collera e cupidigia, disinteressato e
pacifico – egli è degno di diventare ETERNO’.

Coloro che sono dediti ai piaceri sensuali, o che sono arroganti e orgogliosi, disonesti, falsi,
diplomatici, furbi e infidi e che non rispettano il guru, i sadhu e gli anziani e trovano piacere
nelle vane controversie e in azioni mondane, non possono mai ottenere successo nelle pratiche
yogiche.

Kama, krodha, lobha, moha, mada e tutte le altre impurità devono essere completamente annientate.
Uno non può diventare puro e perfetto quando ha tante qualità impure.

I sadhaka devono sviluppare le seguenti qualità virtuose:

Rettitudine, servizio al guru e alle persone malate e anziane, non violenza, castità, generosità
spontanea, visione equanime, titiksha, samata, spirito di servizio, altruismo, tolleranza, mitahara,
umiltà, onestà e altre virtù, in misura enorme. Gli aspiranti non saranno beneficati in alcun modo
se mancano di queste virtù, anche se si sforzano molto di destare Kundalini tramite gli esercizi
yogici.

Gli aspiranti devono aprire liberamente i loro cuori al guru. Devono essere franchi e candidi;
devono abbandonare l’auto-assertiva e rajasica veemenza, la vanità e l’arroganza, e mettere in atto
le istruzioni del loro maestro con fede e amore (sraddha e prem). La costante auto- giustificazione
è un’abitudine pericolosa per un sadhaka.

L’energia è dissipata nel troppo parlare, nelle preoccupazioni inutili e in vane paure.

Pettegolezzo e ciarle devono essere abbandonati completamente. Un vero sadhaka è un uomo di poche
parole, essenziali, e anche queste solo su cose spirituali. I sadhaka devono sempre rimanere da
soli. Mauna è un grande desideratum. Mischiarsi con capifamiglia è estremamente pericoloso per un
sadhaka.

Dieta Yogica

Un sadhaka deve osservare una disciplina perfetta. Dev’essere civile, pulito, cortese, gentile,
nobile e grazioso nel comportamento. Nella sadhana, deve avere perseveranza, volontà adamantina,
pazienza asinina e tenacità da sanguisuga. Dev’essere perfettamente autocontrollato, puro e devoto
al guru.

Un ghiottone, o chi è schiavo dei sensi, e ha parecchie cattive abitudini, non è idoneo per il
sentiero spirituale.

Mitaharam vina yastu Yogarambham tu karayet Nanarogo bhavettasya kinchit Yogo na siddhyati.
Senza osservare moderazione nella dieta, se uno intraprende le pratiche yogiche non può ottenere
nessun beneficio, ma prende diverse malattie’. (Gheranda Samhita V-16).

Il cibo svolge un ruolo importante nella sadhana yoga. Un’aspirante dev’essere molto attento nella
selezione di articoli di natura sattvica, specialmente all’inizio dei suo periodo di sadhana. In
seguito, ottenuta la perfezione (siddhi), le drastiche dietetiche possono essere rimosse.

La purità del cibo conduce alla purezza della mente. Il cibo sattvico favorisce la meditazione. La
disciplina del cibo è veramente molto necessaria per la sadhana yogica. Se la lingua è controllata,
sono controllati tutti gli altri sensi.

Ahara Suddhau Sattva Suddhih, Sattva Suddhau dhruva smritih; Smriti labhe sarva granthinam
vipramokshah. ‘ Dalla purità del cibo segue la purificazione della natura interiore, con la
purificazione della natura interiore la memoria diviene ferma; e rafforzando la memoria ne consegue
lo scioglimento di tutti i legami, e così il saggio ottiene Moksha ‘.

Articoli Sattvici

Vi darò una lista di articoli sattvici per un sadhaka.

Latte, riso, orzo, farina, havirannam, charu, formaggio, burro, lenticchie verdi, mandorle, zucchero
candito, uvetta, kichidi, diversi tipi di vegetali, piantaggine, parwal, bhindi, melograni, arance,
uva, mele, banane, mango, datteri, miele, zenzero essiccato, pepe nero, ecc., sono gli articoli
sattvici della dieta prescritta per il praticante yoga.

Charu: bollite mezza misura di latte assieme a del riso bollito, ghì (burro chiarificato) e
zucchero. È un cibo eccellente per gli yogi. Questo per il giorno; per la sera, mezza misura di
latte basterà.

Il latte non dev’essere bollito troppo; dev’essere tolto dal fuoco non appena raggiunge il punto di
ebollizione. Il troppo bollire ne distrugge i principi nutritivi e le vitamine, e lo rende del tutto
inutile. È un cibo ideale per i sadhaka, un cibo di per sé perfetto.

Una dieta di frutta esercita un’influenza benefica sulla costituzione. È una forma naturale di
dieta. I frutti sono grandissimi produttori di energia. Una dieta di frutta e latte aiuta la
concentrazione e facilita la focalizzazione mentale. Orzo, farina, latte e ghì favoriscono la
longevità e aumentano forza e potenza. Il succo di frutta e l’acqua in cui è disciolto dello
zucchero candito sono ottime bevande. Si possono prendere burro mischiato con zucchero candito, e
mandorle inzuppate nell’acqua. Queste rinfrescheranno il sistema.

Articoli Proibiti

Piatti acidi, caldi, piccanti e aspri, sale, senape, assafetida, peperoncino, tamarindo, yogurt
aspro, chutny, carne, uova, pesce, aglio, cipolla, bevande alcoliche, cose acide, cibo passato,
frutti troppo o poco maturi, e altri articoli che non si confanno col vostro sistema devono essere
evitati completamente.

Il cibo rajasico distrae la mente; eccita la passione.

Vivete una vita naturale. Prendete cibo semplice e piacevole, Dovete avere il vostro menù per
soddisfare la vostra costituzione. Voi stesso siete la migliore autorità per selezionare una dieta
sattvica.

L’esperto nello yoga deve abbandonare gli articoli di cibo nocivi alla pratica yoga. Durante la
sadhana intensa viene prescritto latte (e anche ghì).

Ho dato sopra parecchi articoli di natura sattvica. Questo non significa che dovete prendere tutto.
Dovrete scegliere quelle cose che sono facilmente ottenibili e adatte a voi. Il latte è il cibo
migliore per gli yogi. Ma, per alcuni, anche una piccola quantità di latte è dannosa; inoltre può
non essere adatto a tutte le costituzioni. Se una forma di dieta non è adatta o vi sentite stitici,
cambiate dieta e provate altri articoli sattvici. Questo è yukti.

In materia di cibo e bevande dovete essere un maestro. Non dovete avere il minimo desiderio o brama
dei sensi verso nessun cibo particolare. Non dovete diventare schiavo di nessun oggetto particolare.

Mitahara

Il cibo pesante conduce allo stato tamasico e induce solo sonno. Esiste il malinteso comune che è
necessaria una grande quantità di cibo per avere forza e salute. Molto dipende dal potere
d’assimilazione e d’assorbimento. Generalmente, nella stragrande maggioranza dei casi, molta parte
del cibo passa via non digerito assieme alle feci. Riempite metà stomaco con cibo sano, riempitene
un quarto con acqua pura, e lasciate il resto libero. Questo è mitahara, che gioca una parte vitale
nel mantenersi in perfetta salute. Quasi tutte le malattie sono dovute all’irregolarità dei pasti,
al mangiare troppo e al cibo insano. Mangiare ogni cosa in qualsiasi momento come una scimmia è
molto pericoloso. Un tale uomo può diventare facilmente un rogi (ammalato), ma mai uno yogi.
Ascoltate l’enfatica dichiarazione del Signore Krishna: ‘ Il successo nello yoga non è per colui che
mangia troppo o troppo poco – né per colui che dorme troppo o troppo poco’ (Bhagavad Gita VI-16). Di
nuovo, nella diciottesima strofa dello stesso capitolo, dice: ‘ Per colui che è moderato nel
mangiare, nel dormire e nella veglia, lo yoga diventa distruttore di miseria’.

Un ghiottone non può avere fin dall’inizio una regolamentazione della dieta e osservare mitahara.
Deve praticar questo gradualmente. Dapprima prenda meno quantità, due volte al giorno come al
solito. Quindi, invece dell’usuale pesante pasto serale, prenda per alcuni giorni soltanto frutta e
latte. A tempo debito, può evitare completamente il pasto serale e cercare di prendere frutta e
latte durante il giorno. Quelli che fanno sadhana intensa devono prendere soltanto latte, che è un
cibo in sé perfetto. Se necessario possono prendere qualche frutto facilmente digeribile. Se un
ghiottone, tutto d’un tratto, si volge a una dieta di frutta o latte, desidererà ogni momento
mangiare una cosa o l’altra. Questo è brutto. Ripeto ancora una volta, è necessaria una pratica
graduale.

Non digiunate molto; ciò produrrà debolezza in voi. Un digiuno occasionale, una volta al mese o
quando le passioni vi turbano molto, sarà sufficiente. Durante il digiuno non dovete nemmeno pensare
ai diversi tipi di cibo. Il pensiero costante del cibo, quando digiunate, non può portarvi il
risultato desiderato. Durante il digiuno, evitate le compagnie. Vivete da soli. Utilizzate il vostro
tempo nella sadhana yogica. Dopo un digiuno, non prendete nessun cibo pesante; è benefico il latte o
del succo di frutta.

Non fate molto chiasso circa la vostra dieta. Non c’è bisogno di avvisare tutti, se siete in grado
di procedere con una forma particolare di dieta. L’osservanza di tali niyama è per il vostro
progresso nel sentiero spirituale, e non sarete spiritualmente beneficiati facendo pubblicità alla
vostra sadhana. Ci sono molti oggigiorno che fanno una professione per guadagnar soldi e il loro
vivere compiendo qualche asana e pranayama o avendo qualche regolamentazione dietetica come mangiare
solo cose crude o foglie o radici. Questi non possono avere nessuna crescita spirituale. La meta
della vita è l’Autorealizzazione. I sadhaka devono mantenere la Meta sempre in vista e praticare
un’intensa sadhana, secondo i metodi prescritti.

Il Luogo per la Sadhana

La sadhana dev’essere fatta in un luogo solitario. Non ci dev’essere interruzione da parte di
nessuno. Se vivete in una casa, una stanza ben ventilata dev’essere riservata ai fini della sadhana.
Non permettete a nessuno di entrare in questa stanza; tenetela sotto chiave. Non permettete nemmeno
a vostra moglie, ai figli o agli amici intimi di entrare nella stanza.

Questa dev’essere mantenuta pura e sacra; dev’essere libera da zanzare, mosche e parassiti ed
assolutamente priva d’umidità. Non tenete troppe cose nella stanza, che di tanto in tanto vi
distrarranno. Inoltre, nessun rumore circostante vi deve disturbare. La stanza non dev’essere troppo
grande, altrimenti gli occhi cominceranno a vagare.

Per la pratica yoga si richiedono posti con clima freddo, o temperato, poiché in posti caldi vi
stanchereste facilmente. Dovete scegliere un posto dove potete stare confortevolmente per tutto
l’anno, in estate, in inverno e durante la stagione delle piogge. Dovete fermarvi in un posto per
tutto il periodo della sadhana. Scegliete un luogo bello e piacevole, dove non ci sono disturbi,
sulle rive di un fiume, di un lago o del mare, o in cima a un monte, dove c’è una bella sorgente e
crescono alberi, e dove latte e cibo sono facilmente reperibili. Dovete scegliere un posto dove ci
sono altri praticanti yoga. Quando vedete altre persone devote alle pratiche yogiche, voi stesso vi
applicherete diligentemente alle vostre pratiche; inoltre, potete consultarli in tempi di
difficoltà. Non girovagate qui e là in cerca di un posto dove avrete ogni convenienza. Non cambiate
posto molto spesso, quando trovate qualche inconveniente. Dovete rimanere lì. Ogni posto ha qualche
vantaggio e svantaggio; trovate un posto dove avete molti vantaggi e pochi svantaggi.

I seguenti posti (in India) sono molto indicati, ammirabilmente adatti. Lo scenario è incantevole e
le vibrazioni spirituali sono meravigliose ed elevanti. Ci sono parecchi kutir (casupole) in cui
possono vivere dei veri abhyasi, oppure potete costruirvi la vostra capanna. Latte e altri prodotti
sono disponibili in tutti i posti, dai villaggi vicini. Ogni villaggio solitario sulle rive di
Gange, Narmada, Jamuna, Godavari, Krishna e Kaveri è adatto. Vi dirò alcuni posti importanti per la
meditazione:

La valle di Kulu, la valle di Champa e Srinagar nel Kashmir; Banrughi Guha vicino Tehri; Brahmavarta
vicino Kampur; Joshi (Prayag) ad Allahabad; le grotte Canary vicino Bombay; Mussori; Monte Abu;
Nainital; Brindavan; Benares; Puri; Uttara Brindavan (14 miglia da Almora); Hardwar; Rishikesh;
Lakshman Jhula; la foresta Brahmapuri; Ram Guha nella foresta Brahmapuri; Garuda Chatty; Nilkant;
Vasishtha Guha; Uttarkashi; Deva Prayag; Badrinarayan; Gangotri; Nasik e i monti Nandi nel Mysore.

Se costruite un kutir in un posto affollato, la gente vi disturberà spinta dalla curiosità. Non
avrete vibrazioni spirituali, e inoltre ci saranno un gran numero di altri disturbi. Ancora, sarete
senza protezione alcuna se costruite il vostro kutir in una densa foresta; ladri e animali feroci vi
disturberanno, sorgerà la questione del cibo. Dovete considerare bene tutti questi punti prima di
scegliere il posto della vostra sadhana. Se non potete andare in posti simili, convertite una stanza
solitaria in una foresta.

Il vostro asana (seggio) per le pratiche yogiche non dev’essere né troppo alto, né troppo basso.
Stendetevi erba kusha, pelle di tigre o di daino e quindi sedete. Ogni giorno accendete dell’incenso
nella stanza. Nel periodo iniziale della vostra sadhana dovete essere molto scrupoloso riguardo
tutte queste cose. Quando siete sufficientemente avanzati nella pratica, allora non avete bisogno di
porre molta enfasi su queste regole.

Il Tempo

Nella Gheranda Samhita si afferma che le pratiche yogiche non devono essere cominciate in inverno,
in estate e nella stagione delle piogge, ma solo in primavera e in autunno. Questo dipende dalla
temperatura del posto particolare e dalla forza dell’individuo. Generalmente, le ore fresche sono le
più indicate. Nei luoghi caldi, non dovete praticare durante il giorno. Le prime ore della mattina
sono adatte alle pratiche yogiche. In estate, dovete evitare completamente la pratica yoga in quei
posti dove la temperatura è calda anche d’inverno. Se vivete in posti freddi come Kodaikanal, Ooty,
Kashmir, Badrinarayan, Gangotri, ecc., potete praticare anche durante il giorno.

Come ho detto nelle precedenti lezioni, non dovete praticare quando lo stomaco è appesantito.
Generalmente, le pratiche yogiche devono essere fatte solo dopo un bagno. Un bagno immediatamente
dopo le pratiche non è benefico. Non dovete sedere per le pratiche yogiche quando la vostra mente è
agitata o quando siete molto preoccupati.

L’Età

I giovani sotto i 18 anni, i cui corpi sono molto teneri, non devono fare molta pratica. Essi hanno
un corpo molto tenero che non può sopportare lo sforzo degli esercizi. Inoltre, la mente di un
giovane è errabonda e instabile e perciò durante la gioventù non ci si può concentrare bene, mentre
gli esercizi yogici richiedono intensa e profonda concentrazione. Nella vecchiaia, quando tutta la
vitalità è stata fiaccata da preoccupazioni inutili, ansietà, affanni e altri vyavahara mondani, non
si può fare nessuna pratica spirituale. Lo yoga richiede piena vitalità, energia, potenza e forza.
Perciò, il periodo migliore per la pratica yoga è dai 20 ai 40 anni. Quelli che sono forti e salubri
possono intraprendere le pratiche yogiche anche dopo i 50 anni.

da: lista_sadhana@yahoogroups.com

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