Il sistema bioenergetico in musicoterapia

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Il sistema bioenergetico in musicoterapia

da altrasalute.it

Il sistema bioenergetico è costituito da centri, intendendo per tali quei sistemi neuro-endocrini
che regolano le attività della persona. Questi sono punti di controllo delle funzioni vitali, si
localizzano in zone specifiche del corpo umano e sono alimentati da energia nervosa che circola fra
essi.

L’energia è l’alimento dei centri, il combustibile con il quale funzionano. Questa energia deve
mantenersi ad un livello costante, poiché se aumenta l’attività di un centro, alzando per questo il
consumo energetico si sovraccarica tutto il circuito, mentre se diminuisce la quantità di forza
disponibile il centro si può bloccare, fermando così la circolazione della corrente e producendo
alterazioni in tutto il sistema.

I blocchi energetici nella musicoterapia

Secondo la musicoterapia, la maggior parte delle patologie trova origine nei conflitti emozionali
sofferti dalla persona. I disturbi di origine emotiva vanno ad interferire con il nostro sistema
bioenergetico, costituito da centri neuro-endocrini che regolano tutte le nostre attività. Se
l’energia che li alimenta non si mantiene a un livello costante in tutti i centri, si verifica un
blocco che causa disequilibrio, disfunzioni o addirittura malattie. I blocchi di energia si
localizzano in determinate zone del corpo, con ghiandole, organi e viscere corrispondenti.
Molte malattie, organiche o mentali, hanno origine nella sfera emotiva ed emozionale: in ognuno di
noi si possono osservare rigidità mentali, emozioni represse e/o pregiudizi sul proprio corpo,
paure, tutti elementi che determinano una certa divisione interiore e che comportano un fare –
pensare – agire spesso contraddittorio.La musicoterapia parte dalla constatazione che l’uomo
somatizza costantemente le sue emozioni positive e negative, gli organi colgono queste vibrazioni
che influiscono sul loro funzionamento. Attraverso il suono e la musica si può agire su due aspetti
fondamentali della persona, emozionale e fisiologico, per arrivare all’identificazione dei conflitti
che condizionano i comportamenti delle persone e per capire il funzionamento di quei meccanismi
interiori che portano sofferenza.

Che succede a livello energetico con la musicoterapia?

I conflitti emotivi, strutturandosi come blocchi, creano ostacoli al passaggio della energia nel
corpo, si somatizzano e compare la malattia.I blocchi hanno una particolare forza di coesione, alla
quale corrisponde una frequenza, cioè una nota chiave: inviando suoni con frequenza simile a quella
di coesione si può alterare la forza che li mantiene uniti. A tal fine si usa il suono, canalizzando
le vibrazioni verso i posti in cui i blocchi si trovano. Il suono, infatti, può entrare in risonanza
con questa frequenza, rompere il blocco e reintegrare l’energia nel circuito bioenergetico, evitando
così la somatizzazione. Da qui il carattere preventivo della musicoterapia: nel caso in cui la
malattia sia già conclamata, questa terapia può aiutare a fermarne l’evoluzione o persino a produrre
un’involuzione, grazie al principio di risonanza fra suono e corpo.Tuttavia, anche se la musica
“indirizzata” può dissolvere e/o rimuovere i blocchi ed indurli a restituire all’organismo quella
energia che avevano immagazzinato, la guarigione completa avviene solo quando si risolve il
conflitto emotivo che ha originato la patologia. I conflitti emotivi possono essere superati nel
momento in cui la persona riesce ad individuare l’origine del suo male.In questo caso è necessario,
però, fare un lavoro profondo su se stessi ed attivare un cambiamento, altrimenti, primo o poi,
ricomparirà la malattia. La musicoterapia può essere un valido aiuto, soprattutto se coadiuvata da
altre tecniche che possono aiutare il soggetto ad operare sui conflitti, per risolverli e per
riassorbire l’energia che hanno imprigionato.

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