Il dilemma sulla coscienza e il cervello olografico

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Il dilemma sulla coscienza e il cervello olografico

Neuroscienze e Cervello

Che cos’è la coscienza? Che rapporto c’è tra mente e cervello? È possibile parlare di processi
quantistici e olografici della mente? Ce ne parla Alberto Lori, giornalista e divulgatori scientifico, nel suo ebook Coscienza Quantica.

di Alberto Lori – 10/08/2018

Tratto dal libro Coscienza Quantica di Alberto Lori

Che la coscienza sia un fenomeno complesso di difficile soluzione sul piano strettamente scientifico
non lo scopro certo io. È materia di studio che richiede linterdisciplinarietà di diversi settori
di ricerca, dalla filosofia alla psicologia, dalla medicina alla psichiatria, ma anche di una scienza esatta come la fisica.

Senza dubbio è un fenomeno soggettivo che ognuno può interpretare come vuole, ma che non può in
alcun modo essere negato, poiché è davvero una riserva inesauribile di sensazioni, emozioni,
intuizioni, ispirazioni, attraverso cui, ciascuno è in grado di discernere il bene dal male, il vero
dal falso, ma soprattutto ciascuno, grazie ad essa, trova in sé la potenzialità per costruirsi una
realtà scevra dai condizionamenti, dalle credenze limitanti, dai pregiudizi, dalle manipolazioni vere e presunte di chi controlla i nostri modelli mentali.

In ogni caso, sono troppe le evidenze grazie alle quali la coscienza non può essere considerata come
una semplice manifestazione della neocorteccia cerebrale. Anzi, quelle stesse evidenze dimostrano
come essa, lo afferma il fisico Luigi Maxmilian Caligiuri, «sia caratterizzata da unesistenza
propria, con tutta probabilità attinente a un livello più profondo di realtà, e sia in grado di
interagire con la materia. Ciò è indicativo di come la coscienza potrebbe avere essa stessa una
connotazione materiale, ma di quale tipo di materia possa trattarsi e a quale dinamica essa risponda sono interrogativi tuttaltro che semplici cui rispondere».

Sulla natura della coscienza: Eccles e Dobbs

Nonostante ciò sono molti i ricercatori che hanno tentato di dare una risposta alla natura della
coscienza. Per essi, a cominciare dal neurofisiologo John Eccles (1903-1997), coscienza e mente sono
la stessa cosa, in ogni caso differenziata dal cervello. In altre parole, abbiamo la mente, una
struttura fisica ancora sconosciuta, e il cervello che ha il compito di garantire ed eseguire le attività fisiologiche necessarie alla vita dellorganismo cosciente.

Nel 1967 il matematico inglese A. Dobbs ha proposto un modello fisico della mente secondo cui la
materia pensante sarebbe costituita da un sistema complesso composto di unità quantistiche
elementari denominate psitroni, ovvero particelle, simili ai tachioni, aventi massa propria
immaginaria e, di conseguenza, caratterizzati da una velocità superiore a quella della luce nel vuoto.

La coscienza secondo Roberto Assagioli

Lo psicologo transpersonale italiano, Roberto Assagioli [fondatore della Psicosintesi: 1888-1974;
N.d.A.], fa ricorso allarchetipo uovo per rappresentare lessere umano come un microcosmo.

Nella sua Psicosintesi, Assagioli vede la psiche umana come una figura ovoidale galleggiante nel
grande mare dellinconscio collettivo. Il cerchio tratteggiato al centro della figura rappresenta il
campo di consapevolezza. Tutto ciò che non appartiene al campo, secondo Assagioli, è il subconscio e
ancor più in basso linconscio profondo. È loceano tumultuoso nel quale sono immersi gli impulsi
primari, le nostre abitudini, gli automatismi, i programmi autobloccanti, i problemi irrisolti. È la
sede da cui originano spesso i nostri pensieri e stati danimo negativi. Cè poi tutta una zona
superiore al campo dellEgo, che è dominio del super conscio, il livello dal quale provengono
creatività, genialità, intuizioni, illuminazioni. «È qui che risiedono allo stato potenziale», dice Assagioli, «le energie superiori dello Spirito».

Se osserviamo bene la figura ovoidale, ci sono altri due punti degni di considerazione. Il puntino
al centro del campo di consapevolezza rappresenta lIo cosciente, autoconsapevole della propria
individualità. LIo cosciente, tuttavia, è soltanto un pallido riflesso dellIo universale, la
Coscienza primaria, lOsservatore del Tutto, la vera essenza del nostro essere. Assagioli la
descrive come una stella sulla punta delluovo, a metà sommersa nellovoide psichico individuale e
metà partecipe del Campo di coscienza universale o Inconscio collettivo, dove esiste tutto ciò è stato, è e sarà.

La coscienza per Antonio Damasio

Per Antonio Damasio (1944), brillante neuroscienziato portoghese, la coscienza è un particolare
stato della mente in cui vi è consapevolezza dellesistenza propria e dellambiente circostante. La
conoscenza del proprio esistere è determinata dal lavoro di concerto di aspetti diversi del Sé che
Damasio definisce Proto-Sè (alla cui base sono le emozioni, sulle quali a loro volta si sviluppano i
sentimenti), il Sé nucleare (è ciò che fornisce allorganismo il senso del qui e ora), il Sé
autobiografico (livello di coscienza che richiede luso del linguaggio giacché solo grazie ad esso è
possibile formulare la propria storia personale, fatta di ricordi, rimpianti, speranze). Il Sé, pur
nelle sue diverse estensioni, è in ogni caso una manifestazione del corpo e in questo caso va
riconosciuto a Damasio il merito di avere introdotto il corpo nella discussione scientifica sulla coscienza.

L’ipotesi olografica di Karl Pribram

Di grande fascino è poi stata la teoria olografica di Karl Pribram (1919-2015): secondo lo
psichiatra austriaco, il cervello funziona in maniera olografica grazie alla presenza di cellule
specializzate. Pribram ipotizzò nel 1960 che le informazioni non risiedessero nei neuroni o in reti
neurali, ma nellintreccio degli impulsi elettrici cerebrali lungo la superficie del cervello.
Lesempio che fa è quello dellologramma creato allo stesso modo dallintreccio dei raggi laser.

Una spiegazione agevole se si considera sia la mole dinformazioni che un cervello umano è in grado
di immagazzinare, sino a dieci miliardi; sia che gli ologrammi in un centimetro cubo riescono a
riporre miliardi di informazioni grazie a delle minime variazioni degli angoli di intersezione dei
laser. Abbastanza agevole anche perché il modo in cui la mente è capace di richiamare
istantaneamente sensazioni e ricordi per associazioni la fa sembrare molto simile a un sistema di
correlazione incrociato. Agevole anche perché la mente è un grande elaboratore, decodificatore e codificatore di frequenze in immagini.

L’ordine implicato di Bohm

Lidea dellologramma, in ogni caso, non era nuova. Secondo il fisico americano David Bohm
(1917-1992), la realtà stessa della nostra vita quotidiana è una sorta dillusione. Sotto di essa vi
è un altro livello di realtà, più vasto e profondo, che dà origine a tutti gli oggetti e alle
apparenze del nostro mondo fisico, in modo molto simile a quello con il quale una porzione di pellicola olografica dà origine a un ologramma.

Bohm definisce il livello di realtà più profondo ordine implicato, nel senso di celato, mentre
chiama ordine esplicato, nel senso di svelato, il nostro livello di esistenza. Luniverso e la
coscienza sono considerati da Bohm come un unicum indiviso, un ologramma, nel quale la registrazione
fotografica degli oggetti reali contiene in ogni sua parte linformazione relativa allintero oggetto.

La forma e la struttura delloggetto sono inviluppate in ogni porzione della lastra fotografica e
quando queste sono sviluppate forniscono unimmagine tridimensionale dellintero oggetto. Queste due
realtà si fondono luna nellaltra, interagendo. Il cervello umano le rappresenta entrambe. Lordine
esplicato è costituito dai neuroni. Lordine implicato è costituito dalla coscienza.

Scopri il libro di Alberto Lori

eBook – Coscienza Quantica
Un percorso quantistico di sviluppo evolutivo
Alberto Lori
www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebook-coscienza-quantica.php?pn=1567

 

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