I Sette stadi di sviluppo e I sette centri vitali

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I Sette stadi di sviluppo e I sette centri vitali

di Roy Eugene Davis

Tratto dal libro: “The Book of life” di Roy Eugene Davis. CSA Press 1993 (pagg. 57…67 / estratti più significativi)

(Traduzione a cura di Furio Sclano)

Le creature e gli esseri umani hanno centri vitali sottili, attraverso i quali le forze vitali o il
prana fluiscono per nutrire e dare vita ai loro corpi. Negli esseri umani questi centri sono più
sviluppati e organizzati e permettono, insieme al cervello, di esprimere stati di coscienza
progressivamente più elevati. Una parola comune per questi centri è “Chakra”, che significa
“Ruota”. I raggi delle ruote sono le frequenze della forza vitale che operano attraverso di esse. La
forza dell’anima entra nel corpo nel midollo allungato alla base del cranio, quindi fluisce nei
centri superiori del cervello e verso il basso, nel corpo. I centri vitali sono manifestazioni
astrali della forza della vita ed essa fluisce attraverso di loro per regolare i processi interni. I
livelli di consapevolezza sono determinati dall’identificazione dell’anima con i centri vitali. Questa stessa identificazione influenza i poteri di percezione e funzionalità.

Il Chakra di base: alla fine del percorso spinale. Il Prana, che opera attraverso questo centro,
regola le funzioni grossolane del corpo (terra). Le frequenze del Prana si possono percepire durante
la meditazione come luci gialle, come il suono di un’ape inquieta che si emana dal chakra, e, a
volte, come un sapore dolce nella bocca e nella gola. La coscienza, influenzata da questo centro,
può manifestarsi come ansietà per la sopravvivenza e il benessere fisici e il desiderio di
accumulare cose materiali. Lo stato di coscienza predominante è l’incoscienza. Benché si sia svegli
e funzionali, le capacità intellettuali possono essere scarse e l’intuizione rara o inaffidabile.
L’impulso religioso può indurre una persona ad identificarsi con un sistema di credenze, una
teologia o filosofia fondamentaliste, e, a volte, con la speranza di una vita confortevole in paradiso dopo la morte, come ricompensa per il giusto sforzo.

Il Centro sacrale: situato nel percorso spinale, nella parte bassa della schiena. Il Prana che opera
attraverso questo centro regola i fluidi del corpo (acqua). Le frequenze del Prana possono essere a
volte percepite durante la meditazione come luce bianca (come una luna crescente), come il suono di
un flauto che si emana dal chakra e come un sapore astringente nella gola e nella bocca. La
coscienza influenzata da questo centro può manifestarsi come attrazione verso le stimolazioni
sensoriali, godimento delle relazioni di ogni tipo e soggettività alle illusioni e alle errate
percezioni. Ci può essere confusione. Le tendenze subcoscienti sono influenti, le capacità di
determinazione e discriminazione possono essere imperfette e si può erroneamente pensare che le
fantasie siano percezioni intuitive o di guida. L’impulso religioso può indurre ad essere
affascinati dai fenomeni psichici, dal diverso, dal particolare e dal fantastico. Alcune percezioni
astrali possono essere presenti, ma tenderanno ad essere mescolate con le influenze del chakra di
base ed influenzate anche dall’ego. Molte persone parzialmente risvegliate a questo livello pensano
erroneamente di essere sinceri studenti sul percorso spirituale, mentre, allo stato dei fatti, sono intrappolate nelle loro stesse illusioni.

Il Chakra lombare: nel percorso spinale, in mezzo alla schiena, all’altezza del plesso solare. Il
Prana che opera attraverso questo centro regola le trasformazioni biologiche (fuoco). Le frequenze
del Prana si possono percepire a volte nella meditazione come una luce rossa, come un suono d’arpa
che si emana dal chakra e un gusto amaro nella gola e nella bocca. La coscienza influenzata da
questo centro può manifestarsi come autodeterminazione, desiderio di controllare l’ambiente
circostante o di creare una realtà personale, nell’abilità funzionale di raggiungere gli scopi con
responsabilità e di avere il controllo delle circostanze. L’ego è ancora dominante, ma può esserci
un grado di comprensione e di capacità mentale, inclusa l’abilità di metterla in pratica. Uno stato
di coscienza sveglio, vigile e autocosciente è predominante. Le influenze subconscie possono essere
ancora influenti. L’impulso religioso può invitare a studiare la metafisica e gli altri sistemi di
filosofia e di pensiero, la comprensione dei quali promette potere e controllo. Chi ha raggiunto
questo livello può pensare erroneamente di essere illuminato e in controllo delle proprie circostanze.

Il centro del cuore: nel percorso spinale tra le scapole. Il Prana che opera attraverso questo
centro regola le proprietà circolatorie nel corpo e le sostanze gassose (aria). Durante la
meditazione, le frequenze del Prana si possono percepire come una luce bluastra. Si possono
percepire anche il suono continuo di un gong che si emana dal chakra, unitamente ad un sapore aspro
nella bocca e nella gola. Essendo situato a metà tra i centri più bassi e quelli più alti, si dice
che sia la “porta” attraverso la dimensione esteriore e quella interiore. C’è meno ego a questo
livello e l’impulso religioso può invitare allo studio dell’alta metafisica, a dissolvere i limiti
dell’ego, a dedicarsi alla pratica e alla crescita spirituali e ad essere un discepolo totalmente
immerso nel percorso spirituale. L’amore per Dio può essere pronunciato, così come si contempla la
rinuncia a tutto quello che si frappone sulla strada per la realizzazione. La preghiera e la
meditazione sono attraenti e godibili. La compassione si risveglia e si vuole servire il prossimo per un fattore d’evoluzione. Si desidera fare la volontà di Dio.

Il Centro della gola: nel percorso spinale, dietro la gola. Il Prana operante attraverso questo
centro regola le forze sottili e le proprietà del corpo. Le frequenze del Prana si possono percepire
come una luce grigia annebbiata con luci scintillanti, il suono di un tuono, il fragore dell’oceano
e forse anche un sapore piccante nella gola e nella bocca. Si manifestano solitamente poteri acuti
dell’intelletto, che permettono alla persona di discernere il lavoro sottile della natura e di
comprendere parzialmente la realtà di Dio e delle categorie della manifestazione cosmica. Il
pensiero è interamente razionale e le fantasie sono assenti. L’impulso religioso può culminare nel
diventare un vero filosofo e profeta. La coscienza cosmica è spontanea. Il devoto vede l’unità della vita.

Il centro dell’occhio spirituale: nella fronte, tra le sopracciglia. Il Prana qui è riflesso dal
centro midollare alla base del cervello. Questo centro è associato con l’esercizio della pura
volontà e della contemplazione meditativa. La luce che si vede in questo punto è blu scura con una
cornice dorata; il blu ha al suo centro una luce bianca brillante. Si afferma che l’oro sia la
frequenza di “om”, il verbo, la forza creativa che pervade l’universo. Si afferma che il blu sia la
frequenza universale di Dio, che regola le forze cosmiche in manifestazione. Il bianco è la
frequenza della forza-coscienza pura e originale che precede la manifestazione. Stabile in questo
chakra, la coscienza è rimossa dall’identificazione con il mondo. L’anima è realizzata nel Sè, in
grado di comprendere la realtà di Dio e di risvegliarsi alla piena realizzazione del Supremo.

Chakra della corona: relativo alla parte alta del cervello e spesso illustrato nelle foto dei santi
come una luce sopra e intorno alla testa, per indicare l’illuminazione della coscienza e la
trascendenza. Stabile in questo livello di coscienza, l’anima è pienamente liberata.

Si possono sperimentare immediate correzioni degli stati di coscienza (anche se a volte, all’inizio,
in maniera sottile) e degli atteggiamenti mentali che si relazionano ai centri vitali. Quando le
sensazioni sono centrate nei due chakra più bassi, ci si può sentire più coscienti del corpo e
orientati verso i sensi. Quando ci si sente più stabili nel centro lombare e nel plesso solare, ci
si può sentire più potenti a livello personale. Quando l’attenzione e le sensazioni sono al centro
del cuore, ci si sente più devoti e compassionevoli. Quando si porta l’attenzione e le sensazioni al
centro della gola nel collo, ci si può sentire più obiettivi e in grado di discernere. Quando la
consapevolezza è più focalizzata al centro dell’occhio spirituale, si può essere maggiormente
intuitivi e rimossi dai processi disordinati dei pensieri e dei cambiamenti emotivi. Si può essere
più consapevoli di se stessi. Con la consapevolezza nel centro della corona, infine, ci si può sentire spiritualmente più liberi ed espansivi.

Nel momento in cui si è più orientati verso il corpo e coinvolti con sensi, relazioni e sforzi, le
nostre forze vitali sono solitamente più focalizzate e fluiscono attraverso i centri più bassi,
anche se possiamo essere razionali (e con uno scopo) e abbiamo un qualche senso interiore di
identità spirituale. Con l’assenza di una coscienza spirituale risvegliata, la forza dell’anima è
identificata così profondamente con il corpo, al punto che una buona parte della stessa è dormiente.
La forza dormiente dell’anima è la “kundalini” (parola sanscrita), la forza evolutiva dentro di noi
con un potenziale. Il suo risveglio spontaneo contribuisce alle nostre trasformazioni psicologiche
(quale risultato della sua azione). Questa forza è nostra, vale a dire non è esteriore. E’ la
medesima forza che pervade l’universo e dà vita allo stesso e alla natura. E’ il potere di Dio in
noi e nel cosmo. La kundalini è accelerata dentro di noi, quando aspiriamo alla crescita spirituale, coltiviamo la devozione a Dio e nutriamo le qualità dell’anima.

Può anche essere risvegliata quando ci associamo a persone spiritualmente sveglie. Le loro forze
espressive dell’anima si mescolano con le nostre (dormienti), mettendole in azione. Anche le visite
a templi, ashram e altari dove le energie sono più raffinate, possono ravvivare le nostre forze
dell’anima. La preghiera devozionale, la meditazione supercosciente e la pratica delle tecniche di
meditazione che si possono imparare da un insegnante capace, possono darci un potere più cosciente
sulle nostre forze dell’anima. Quale risultato della coltivazione di alti stati di coscienza e del
permettere alla kundalini di essere più espressiva, si può sperimentare la purificazione della
coscienza, la trasformazione degli stati mentali e persino la rigenerazione del corpo fisico.
Seguendo con costanza le nostre pratiche spirituali e vivendo una vita ordinata ed equilibrata, il
nostro sistema nervoso si nutre, diventando così più raffinato e capace di processare stati più
elevati di coscienza. Questo è uno dei segreti per facilitare una crescita spirituale più veloce.
Possiamo desiderare sinceramente di migliorare la nostra comprensione di Dio e dei processi
universali, possiamo onestamente desiderare di crescere a livello spirituale, ma se il nostro
sistema nervoso è eccessivamente stressato e siamo soggetti alla confusione mentale ed agli stati
emotivi conflittuali, gli stati superiori di coscienza non possono essere processati dal sistema nervoso stesso.

I nostri sforzi più sinceri per crescere spiritualmente sono quindi contrastati, non perché Dio non
ci risponda e non perché non siamo meritevoli della grazia, ma a causa delle nostre restrizioni
interiori. Tutte le tradizione mistiche e di illuminazione insegnano pratiche che possono essere
utili ai devoti desiderosi di aiutare se stessi per crescere spiritualmente, rimuovendo con
responsabilità le influenze restrittive dalle loro vite. Quando si rimuovono queste influenze, il
fluire delle forze creative completa la raffinazione del sistema nervoso e illumina la mente, in
modo che l’illuminazione spirituale possa sorgere spontaneamente. Qualunque persona, se vive
abbastanza a lungo in circostanze di salute e di supporto, sperimenterà una crescita spirituale
progressiva, a causa dell’inclinazione innata dell’anima di risvegliarsi e diventare sempre più
cosciente. Questo avverrà anche se la persona non pensa coscientemente a possibilità più elevate. In
ogni modo, la persona comune sperimenta episodi di trauma psicologico, stati mentali confusi, sfide
circostanziali di qualsiasi tipo (incluse quelle che minacciano la sopravvivenza, come malattie e
comportamenti di dipendenza), episodi periodici di morte e, spesso, di reincarnazione.

La crescita spirituale è quindi ostacolata in molti casi. I profeti illuminati, ossia coloro che
vedono da una prospettiva più elevata, insegnano che grazie allo sforzo concentrato è possibile
sperimentare una crescita spirituale accelerata e realizzare Dio in una sola incarnazione. Possiamo
essere certi che forse non tutti quelli che aspirano alla piena illuminazione della coscienza
nell’incarnazione attuale avranno successo, ma sicuramente faranno di più di quanto avrebbero fatto
se non avessero scelto il percorso diretto e non avessero dato se stessi a questo percorso con la devozione del cento per cento. (..)

Vi dico sinceramente che uno dei maggiori ostacoli alla crescita spirituale è l’inclinazione ad
adattarsi ai comportamenti comuni all’esperienza della condizione umana, cioè essere nella media,
tirare avanti, aggiustarsi ed essere un essere umano ragionevolmente contento, invece di
risvegliarsi al proprio pieno potenziale e applicare nella vita capacità illimitate dell’anima. La
maggior parte delle persone che non crescono spiritualmente, semplicemente è perché non vogliono
farlo. Una volta che si è sul percorso spirituale, si possono incontrare altri ostacoli, ma questi
non possono resistere alla ferma risoluzione, alla giusta applicazione dei principi già imparati e
al prudente esercizio del buon senso. Si può essere tentati di avere troppo interesse per i fenomeni
psichici o per le capacità mentali, di essere attirati dalla possibilità di comunicare
telepaticamente con “esseri spiritualmente avanzati” nelle dimensioni sottili. Non c’è dubbio che
onde di benedizioni possano essere trasmesse dai santi attraverso i piani e le dimensioni e che se
comprendiamo questo processo possiamo esserne ricettivi, ma alcuni devoti sinceri pensano di essere
in contatto con questi esseri, illudendo se stessi e, allo stesso tempo, scavando nelle memorie
subcoscienti, aprendosi così alla possibilità di avere delle allucinazioni. Questi coinvolgimenti
non dovrebbero essere perseguiti, se si vuole una crescita spirituale soddisfacente. Il percorso
spirituale non è di fuga dalla realtà, ma è una comprensione più estesa della stessa. (.)

Meditate giornalmente per sperimentare la supercoscienza e per permettere che la stessa vi guarisca
e che le sue influenze redentrici fluiscano nella vostra mente, nel corpo e nella vostra vita.
Quando la supercoscienza coincide con i vostri stati normali di veglia mentre siete attivi,
sperimenterete stati di coscienza cosmica in ogni momento. Da questo livello di consapevolezza vi
risveglierete con decisione agli stati coscienti di Dio e tutta la conoscenza necessaria vi sarà
rivelata. Avrete sperimentato nella vita quella che altri chiamano “salvezza”, ossia la condizione
dell’essere salvati dalla sofferenza dovuta all’ignoranza. Nessuna delle vostre esperienze passate
può influenzarvi. Nessuna delle vostre esperienze presenti può fermarvi. Risvegliatevi in Dio e sarete liberi nella verità.

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