I neuromediatori

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I neuromediatori

Le catecolamine sono tra le pricipali sostanze responsabili della mediazione cerebrale

Lo studio delle neuroscienze ha portato ad identificare molti neuromediatori ed il loro numero è in
progressivo aumento.

La dopamina (che è anche un precursore della noradrenalina) svolge un ruolo molto importante nelle
zone dell’encefalo che controllano il movimento ed il suo deficit in alcuni nuclei del cervello è
correlato col morbo di Parkinson. Un suo precursore (levoDOPA) viene impiegato nella cura di questa
malattia, caratterizzata da degenerazione di strutture del sistema extrapiramidale, (in particolare
della sostanza nera) e da sbilanciamento nell’equilibrio tra mediatori inibitori (dopaminergici) ed
eccitatori (colinergici) nei corpi striati (putamen e nucleo caudato) con eccesso dei secondi e
carenza dei primi.
Una sua presenza eccessiva (o più probabilmente una troppo accentuata sensibilità nel soggetto alla
dopamina, dovuta ad un eccesso di recettori specifici per essa) sembra correlata a gravi malattie
mentali come la schizofrenia che colpisce circa l’uno per cento della popolazione mondiale. Questa
malattia è caratterizzata da una grave, e progressivamente crescente, disorganizzazione del
pensiero. In essa si notano allucinazioni percettive, deliri e false credenze (quali alterazioni
fantastiche ed irreali dello stato del proprio corpo, voci ed interventi divini di varia natura) e
stati più o meno marcatamente persecutori. (Molti degli attuali farmaci antipsicotici, tra cui
clorpromazina ed ancor più haloperidol, così efficaci nella riduzione dei sintomi, attuano un blocco
nella trasmissione di dopamina).

La noradrenalina (precursore della adrenalina) è un ormone presente nella midollare del surrene ed
un neuromediatore del sistema nervoso centrale e periferico. In sede centrale è presente in maniera
massiccia in sede ipotalamica. E’ il neuromediatore delle fibre postgangliari nel sistema simpatico.
Essa è attiva a livello cardiaco (dove aumenta la frequenza e la contrattilità del muscolo);
vascolare (con vasocostrizione) e produce pertanto aumento della pressione arteriosa in genere in
risposta dell’organismo ad agenti di stress.
Favorisce inoltre la dilatazione dei bronchi e causa la contrazione degli sfinteri e il
rilasciamento della parete muscolare.
E’ anche un dilatatore della pupilla (midriasi)

L’adrenalina è uno dei due ormoni (l’altro è la noradrenalina) secreti dalla midollare del surrene
in risposta a stimoli provenienti dal sistema simpatico originati da stress, emozioni violente (es.
paura) e sforzo fisico.
E’ un vasocostrittore cutaneo e causa, nei momenti di stress intenso, un pallore visibile sul volto.
Diminuisce inoltre l’irrorazione sanguigna di intestino e reni. Rilassa la muscolatura liscia del
digerente, con arresto della peristalsi; contemporaneamente provoca la contrazione degli sfinteri,
della vescica e dell’intestino.
Aumenta la sudorazione e lo stato generale di vigilanza.
Possiamo dire che tende a deprimere le funzioni vegetative a tutto vantaggio di attività di
preparazione alla difesa.
Aumenta ad esempio la pressione e la frequenza cardiaca ed accresce l’afflusso di sangue ai muscoli,
preparando l’organismo a fronteggiare l’emergenza.
Rilassa la muscolatura bronchiale, migliora la respirazione ed è efficace nel contrastare attacchi
acuti di asma.
Questi primi tre mediatori sono detti catecolamine.

Altri importantissimi mediatori cerebrali

L’acetilcolina è un importante neuromediatore presente nel sistema nervoso centrale e periferico.
E’ fortemente implicata nei fenomeni della memoria, del linguaggio e dell’intelligenza.
La trasmissione sinaptica mediata da questa amina è detta colinergica ed interessa:
le giunzioni neuromuscolari volontarie;
le fibre pregangliari simpatiche e parasimpatiche;
le fibre postgangliari parasimpatiche (controllando le ghiandole sudoripare e il battito cardiaco);
estese aree cerebrali e nuclei (putamen, caudato, amigdala e ippocampo).
Inoltre l’invecchiamento cerebrale sembra correlato ad un progressivo deficit del sistema
colinergico (così come gravi malattie degenerative quali il morbo di Alzheimer).

La serotonina è presente principalmente nel tronco encefalico (nei nuclei del rafe), in sede
ipotalamica e nei corpi quadrigemini.
E’ coinvolta in diverse funzioni:
a) nella regolazione del ciclo sonno-veglia,
b) nell’organizzare e dare forza alle componenti motivazionali del comportamento (tramite la
modulazione della percezione del dolore, dei comportamenti alimentari, sessuali, aggressivi e
motori).
I farmaci antidepressivi favoriscono un aumento della disponibilità o dell’efficacia della
serotonina (e talvolta della noradrenalina) in sede sinaptica.
L’LSD sembra che produca le alterazioni psichiche che sappiamo, anche grazie al fatto che altera ed
interagisce con la serotonina.

L’istamina oltre ad essere un neuromediatore è presente in molti tessuti e parti dell’organismo.
Produce molti effetti biologicamente rilevanti quali broncocostrizione, prurito, dolore,
ipotensione, aumento della secrezione gastrica.
E’ contenuta abbondantemente nei mastociti e viene esposta in ambiente extracellulare in caso di
interazione dei medesimi con immunoglobuline di classe E (IgE) dando luogo a fenomeni allergici.
La sostanza P è un polipeptide composto da 11 aminoacidi. E’ stato isolato nell’intestino e nel
S.N.C.
Come neurotrasmettitore è implicato, assieme alle endorfine ed encefaline, nella trasmissione e
nell’inibizione del dolore.
Ha effetto vasodilatatore e stimola la muscolatura liscia intestinale.
Svolge anche azioni come neuro-ormone.

Il GABA (acido gamma aminobutirrico) e un neuromediatore inibitorio che deprime l’attività
eccitatoria degli elementi nervosi provenienti dalla corteccia cerebrale. Ricerche
elettrofisiologiche e neurochimiche hanno dimostrato che le attività delle benzodiazepine (una
classe di tranquillanti di grande successo) sono legate alla loro capacità di potenziare l’azione
del GABA. Ciò accade probabilmente sia a livello pre che post sinaptico con conseguente aumento
dell’inibizione originata da questo neuromediatore.
In modo un po’ rozzo, ma efficace, si può dire che le benzodiazepine stimolano l’azione inibente
dell’acido gamma-aminobutirrico ottenendo una buona sedazione dell’ansia con modesti effetti
collaterali.

Alcune di queste sostanze sono anche neuromodulatori, La loro azione, cioè, non si svolge solo a
livello di sinapsi ma si esplica a distanza su popolazioni di neuroni modulandone l’attività come
molecole messaggere ormonali.
Mentre gli effetti dei mediatori sono rapidi e di breve durata, i modulatori risultano più lenti
nell’entrare in azione ma hanno effetti di minuti o addirittura di ore.
Mentre i primi alterano l’equilibrio elettrico nel neurone generando un potenziale postsinaptico
inibitorio o eccitatorio, i secondi possono modificare il metabolismo del neurone e talvolta persino
il patrimonio genetico.

guide.supereva.it/ipnosi/interventi/2001/12/85278.shtml

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