I 12 Yoga dell’illuminazione interiore 2f

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I 12 Yoga dell’illuminazione interiore 2f

(di Athos A. Altomonte)

(parte seconda e fine)

3) Bhakti Yoga; è l’unione con l’ideale divino attraverso la devozione ed il culto.

a.Mantra Yoga; è la scienza del suono e della parola: l’energia vivente, vibrando ri-suona, così
crea forme sonore che anche l’iniziato può riprodurre. Un’attività molto interessante è quella di
apprendere come costruire immagini sonore o forme pensiero, attraverso il “suono della parola”, che
non ha nessuna relazione con il comune parlare.

b.Shiva Yoga; è l’unione attraverso la contemplazione, con il Sé, con il Sé Supremo e con Dio.

c.Asparsha Yoga; con la contemplazione avviene il distacco, indirizzato soprattutto al dissolvimento
degli annebbiamenti propri (Maya-Illusione) e altrui (v. culture oniriche).

4) Karma Yoga; è l’unione al Principio spirituale attraverso l’Atto di Servizio disinteressato ed
impersonale. È un passo importante per il devoto (v. Bhakti Yoga) entrare in questo spirito di
Servizio, così da spostare la propria devozione dall’asse personale a quello del Servizio non
condizionato dalle aspirazioni personali. La via dell’azione senza azione o non-azione è anche
servire senza desiderio di ricevere riconoscimenti.

5) Jnana Yoga; è l’unione attraverso la saggezza ch’è consapevolezza di:

vedere che tutto ciò che muta è illusorio o illusione;

sentire che in ogni forma vivente dimora l’unico Sé (Dio);

vedere la differenza tra reale e irreale (v. discriminazione e Libero Arbitrio), sentire il distacco
per il mondo mutevole, per il mondo dei pensieri mutevoli, andando verso il mondo delle Idee dove
regnano i principi immutabili, che si possono raggiungere sviluppando l’intelletto, l’intuizione,
per poi realizzare la fusione con la Conoscenza del Sé superiore (il sapere per contatto) . I suoi
“strumenti” sono l’intelligenza attiva (3° raggio), l’amore (2°raggio) e la volontà (1°raggio).

6) Raja Yoga; che significa ” Unione Regale” (in occidente Ars Regia) è l’unione, attraverso il
pieno potere dell’intelletto (v. Siddhi) sulla “propria materia” col Signore Interiore (v. Monade
spirituale).

Si basa sui cosiddetti «Quattro Punti d’Osservazione» (i 4 stadi di sviluppo occulto) descritti
anche da Patanjali. Il pieno sviluppo psichico è l’essenza della Psicologia Esoterica. Serve a
percepire la “Consapevolezza dell’Anima” e a raggiungere la parte della nostra coscienza che viene
chiamata: Angelo Solare.

Gli strumenti che il raja yogi (l’Iniziato) usa comunemente oltre la visualizzazione profonda, sono
la respirazione e la concentrazione del prana (energia vitale), che trasforma in energia da
utilizzare per la costruzione e l’invio di “forme pensiero”.

a.Samadhi yoga; racchiude gli stati di consapevolezza più evoluti del raya yogi (l’Iniziato):

stato di beatitudine;

stato di pace (nirvana);

stato di libertà (maha-nirvana);

stato del silenzio, che risuona di Conoscenza, che precede l’Agni Yoga.

7) Agni Yoga; è lo Yoga del Fuoco, e significa l’unione del sé (transpersonale) con il Fuoco delle
Idee spirituali. In altre parole: questo Yoga è la filosofia che porta all’illuminazione interiore
e, quindi, spirituale.

Il Maestro M. insegna che: «l’Agni Yoga guida per la via più semplice, e se qualche giovane
domandasse, infine, cos’è l’Agni Yoga, i Discepoli possono rispondere ch’è percepire ed applicare
alla vita l’elemento fuoco, che tutto abbraccia e che nutre il seme dello spirito» , inoltre, egli
aggiunge: «tutte le forme di Yoga precedenti, emanate dalle Fonti più alte, si basano su una
specifica qualità della vita. Ma ora che incombe l’Età del Maitreya, occorre uno Yoga che comprenda
tutta l’essenza della vita, che tutto contenga senza nulla escludere».

Poi, torna a dire: «..come quei giovani che nella leggenda biblica si sacrificarono eroicamente
gettandosi nella fornace ardente, ma uscendone incolumi e diventando, così, potenti; è proprio
l’elemento fuoco che da il nome a questo Yoga del Sacrificio di sé.

Mentre in altre forme di Yoga i pericoli diminuiscono con l’esercizio, in questo aumentano. Il
fuoco, infatti, elemento che tutto collega, si manifesta ovunque, e quindi consente di realizzare le
energie più sottili della vera essenza umana ch’è d’origine spirituale.

Il fuoco non estranea dalla vita ma, come una guida sicura, conduce ai mondi lontani. Inoltre,
cos’altro se non il Fuoco (dello spirito) inonda l’immensità dello spazio? Contempliamo sorridendo,
allora, la vita infuocata».

Paragonando le diversi Filosofie Yoga, il Maestro M. così si è espresso:

«Esaminiamo somiglianze e divergenze tra l’Agni Yoga e quelli che l’hanno preceduto. Quando il Karma
Yoga agisce con gli elementi della terra ha molti punti di contatto con l’Agni Yoga, ma quando
l’Agni Yoga porta a realizzare “mondi lontani” (dimensioni più sottili), la distinzione si fa
evidente.

Raja Yoga, Jnana Yoga e Bhakti Yoga, sono tutti estranei alla realtà che li circonda, e pertanto non
possono partecipare all’evoluzione del futuro.

Beninteso, un agni yogi (l’Iniziato) deve essere già stato un perfetto bhakti yogi e poi un jnana
yogi, così che lo sviluppo delle sue forze spirituali ne facessero anche un raja yogi.

L’Agni Yoga supera il punto d’arrivo degli Yoga precedenti, poiché è diretto all’esplorazione dei
regni superiori, come quello intuitivo, animico, monadico, e quello divino ch’è dentro ogni Uomo,
nel pianeta, nel sistema solare e nel cosmo.

Agni Yoga è anche il processo di costruzione della parte più interiore dell’Antahkarana (il ponte
interiore). La prima parte, che va dalla personalità all’Anima, è costruita con la migliore sostanza
mentale (l’intelletto). La seconda parte dell’Antahkarana, che va dalla personalità pervasa
dall’Anima alla Triade spirituale, è costituita con sostanza di luce.

La “sostanza di luce” è formata dal quarto e terzo etere. Ricordo che il piano Buddhico (piano
intuitivo) è la sostanza fisica del Logos Planetario (v. Anima Mundi).
Lo scopo principale di questo Yoga, dunque, è quello di elevare la consapevolezza dell’Adepto fino a
raggiungere quella della Triade spirituale, così, da venire in contatto con le Fonti del Fuoco che
sono sul pianeta: che alcuni insegnamenti chiamano Shamballa, altri Torre oppure, Isola Bianca.

Questo è lo Yoga della Nuova Era, con cui è bello preparasi ai compiti dell’evoluzione futura, senza
ripudiare le conquiste spirituali del passato. Non ci sono innovazioni di cui fare vanto, poiché è
solo il combinarsi degli elementi che “rigenera” le possibilità.»

Per concludere, gli Yoga superiori Raja ed Agni comprendono tutti gli Yoga che li precedono, tanto
da rendere superata la loro utilizzazione.

Come epilogo, riproponiamo una sintesi dell’intero percorso.

Il Bhakti Yoga è la via del cuore, incentrato com’è sullo sviluppo del sentimento e della devozione,
anche religiosa. È lo yoga del sentimento e del cuore, ma anche del corpo astrale, in cui stimola la
sottomissione dei desideri e delle emozioni, portandoli “ai piedi” dell’Amato bene, visto e
conosciuto nel cuore. Diventa, così, la sublimazione di tutti gli amori inferiori. E tutti i
desideri divengono prigionieri di un’unica brama: quella di conoscere il volto amorevole della
Divinità e l’amore di Dio.
Fu la scienza iniziatica dell’ultima razza madre, quella Atlantidea, mentre il Raja Yoga è la
massima scienza della civiltà Ariana.

Il Bhakti Yoga faceva di un alto Iniziato un Arhat (Maestro di Compassione) e lo guidava verso la
quarta iniziazione. Mentre il Raja Yoga conduce alla Soglia della quinta iniziazione. Entrambi gli
Yoga affrancano l’Adepto dal ciclo delle rinascite, ma il Raja Yoga lo rende libero di servire come
Mago bianco nella Grande Opera di « Sacralizzazione della Materia ».

Questo antico Yoga trova uno sviluppo ancora attuale, nell’animo di chi riesce a concepire la
devozione, non più come un sentimento personale o come un’espressione di fede per una religione
particolare, ma come sentimento altruistico e onnicomprensivo, che porta la devozione a crescere,
sino a diventare la Devozione immateriale per un Ideale astratto e soprattutto impersonale.

Il Karma Yoga ha specifico rapporto con l’attività fisica e con l’espressione di tutti gli impulsi
interiori. Nella forma più semplice ed antica è stato lo yoga della razza Lémure, che assieme
all’Hatha Yoga, si rivolgeva a studenti dalla ragione ancora poco evoluta, per insegnare loro a
controllare coscientemente il coordinamento del corpo fisico, ch’erano ancora incapaci di dominare.
Ciò avveniva attraverso pratiche fisiche, che permettevano il controllo dei diversi organi e
dell’intero meccanismo fisico. Il Laya Yoga, invece, si addentra nei misteri del corpo eterico e dei
suoi centri di forza (i chakra). S’interessa di distribuire le sue correnti vitali e cura il
risveglio del fuoco serpentino (v. kundalini). Il Karma Yoga conduce ancora al dominio della
condizione fisica, ovvero, di tutti quegli aspetti che sono in relazione con la Legge di
Causa-Effetto (v. Karma).

Se considerassimo il corpo umano diviso in tre parti, non potremmo mancare di osservare che:

Il Karma Yoga nella sua evoluzione risveglia i quattro centri posti sotto il diaframma.

Il Bhakti Yoga nella sua evoluzione trasmuta e trasferisce le energie inferiori nei due centri sopra
il diaframma, e cioè nel cuore e nella gola.

Il Raja Yoga nella sua evoluzione sintetizza tutte le forze vitali dei centri sottostanti nel chakra
della testa (il centro coronale), che ridistribuisce in ordine alle priorità dell’Ego superiore o
Sé.

Il Raja Yoga è la scienza della quinta razza (l’attuale) e s’incentra sullo sviluppo delle facoltà
latenti (siddhi) della mente (non del cervello), attraverso l’uso intelligente della volontà.

È lo Yoga della sintesi intellettuale, che opera allo sviluppo intellettivo dell’umanità.

È la scienza della mente e della volontà diretta ad uno scopo preciso: quello per cui l’essere umano
abbandona il proprio “essere profano”, che sottomette volontariamente al Potere interiore
dell’Anima. Ecco che, il Raja Yoga coordina la triplicità inferiore dell’uomo, aiutandolo a
diventare uno strumento dell’anima. Includendo ed utilizzando tutti i risultati realizzati dagli
antichi Yoga.

È la sintesi dell’opera evolutiva individuale e conferisce all’uomo la corona di Re del proprio
regno. Ma, già s’intravedono gli effetti di un altro Yoga, rivolto all’essenza della vita, che tutto
contiene, che nulla esclude. Questo è l’Agni Yoga.

Uno Yoga che agisce sulla manifestazione del fuoco, datore di vita e artefice di volontà.

È chiamato allo Yoga del Fuoco colui ch’è capace di costruire se stesso e la propria vita, secondo
una disciplina che non appare all’esterno. Che coopera con i mondi lontani e ch’è capace d’intendere
i fondamenti dell’evoluzione. Ma quello che caratterizza la Scuola delle “Vesti Rosse” è
l’accensione dei fuochi di conoscenza, che consente ai loro Discepoli d’interagire con le energie
più sottili e sviluppare, così, la conoscenza-diretta e la “conoscenza per contatto” con l’Anima

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