Gregg Braden e la teroria del disegno intelligente

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Gregg Braden e la teroria del disegno intelligente

Gregg Braden illustra la teoria del disegno intelligente che fornisce una nuova spiegazione alla nascita e allo sviluppo della vita umana sulla Terra

di Gregg Braden – 14/11/2012

>> http://goo.gl/PVHyS

Cè una singola domanda che sta alla base di tutte le altre e dietro alle scelte di ogni essere
umano, che è presente in ogni sfida che egli può incontrare nonché fondamento di ogni decisione che
dovrà mai prendere. Una domanda che, nell’arco dei circa 200.000 anni di permanenza dellessere
umano sulla Terra, un numero infinito di persone si è posta: Chi siamo? È questa una delle area di
scoperta affrontata da Gregg Braden nel suo libro La Verità Nascosta. Gregg Braden, scienziato e
studioso poliedrico, qui si avventura oltre i confini di scienza e spiritualità, scardinando i
consolidati paradigmi del nostro vivere contemporaneo per offrire soluzioni colme di nuovi significati.

Un nuovo modo di pensare

Sebbene la domanda sia apparentemente semplice, il modo in cui le si risponde plasma non solo il
concetto di essere umano nel mondo ma anche le scelte che questo compie. La risposta su chi siamo
rappresenta dunque la base su cui poggia la civiltà stessa e influenza le modalità di condivisione
delle risorse (cibo, acqua, medicine e altri bisogni umani); il quando e il perchè si va in guerra;
ciò su cui si fonda l’economia. Le credenze sul passato e le origine dell’uomo giustificano perfino il quando un essere umano sceglie di salvare una vita o se porvi fine.

Oggi, dopo tre secoli di ricorso al metodo scientifico, la risposta a tale domanda cruciale non è
stata ancora elaborata. Proprio in quest’epoca, in cui l’uomo si trova a fronteggiare una delle
maggiori crisi in tema di vita e sopravvivenza, con una rinnovata minaccia di guerra globale,
lutilizzo indiscriminato delle risorse e lo stress senza precedenti cui vengono sottoposti oceani,
foreste, fiumi e laghi, tale verità diventa più che mai fondamentale. Per inteso, non è la Terra a
essere in difficoltà. Lo sono le persone che vivono sulla Terra e questo a causa degli esperti che
non sembrano concordare su soluzione uniche per i problemi elencati in precedenza.

Sviluppare un nuovo modo di pensare è ciò che dobbiamo fare oggi. Come già disse Albert Einstein:
Un nuovo modo di pensare è essenziale se lumanità vuole sopravvivere e raggiungere livelli più
alti. Il boom di nuove scoperte scientifiche avvenuto in anni recenti ha lasciato ben pochi dubbi
sul fatto che molti dei concetti convalidati riferiti alla vita, al mondo in cui viviamo e al corpo
umano devono cambiare. Il motivo è semplice: quelle idee non sono corrette. Un nuovo modo di vedere
il mondo, basato su un crescente corpus di prove scientifiche, sta completando i tasselli mancanti della conoscenza, cambiando il modo in cui l’essere umano si concepisce.

Quando inizia la vita umana?

Il nucleo del dibattito legale, politico e scientifico più infuocato della storia umana di oggi
risiede nella domanda: Da dove proveniamo? La chiave sta nello svelare due misteri apparentemente
eterni: 1) come ha avuto inizio la vita umana sulla Terra e 2) quando ha inizio la vita umana
allinterno dellutero materno. Prima di poter perfino pensare di esplorare questi due misteri, cè
unaltra domanda, ancor più fondamentale, a cui dobbiamo rispondere: in cosa consiste, dunque, la
vita? Scienziati devoti a discipline diverse danno risposte diverse a questa domanda. Quindi,
nemmeno gli esperti si sono messi daccordo su una definizione universale della nostra stessa
esistenza. Uno dei motivi per cui manca una chiara definizione della vita è che questo concetto
implica in primo luogo un’intima comprensione di come la vita abbia avuto origine. Le questioni di
cosa sia la vita e come sia iniziata sono talmente connesse da rendere difficile dare risposta alla
prima senza curarsi della seconda. Quando inizia effettivamente la vita umana? Anche se potremmo non
arrivare mai a sapere esattamente da dove veniamo o come mai ci troviamo qui sulla Terra, sappiamo
quali sono i diversi stadi della vita che si sviluppano nell’utero materno dopo la fecondazione. Per
questo, esistono anche varie definizioni della vita riferite a ciascuno di essi.

Storicamente la branca scientifica che si occupa di studiare la vita (la biologia) si affida a
quattro criteri per definire la vita: il metabolismo, la crescita, la reazione agli stimoli e la
riproduzione. Quando qualcosa esprime queste quattro caratteristiche, i biologi lo ritengono un
essere vivente. Si ritiene che la vita in genere, e la vita umana in particolare, scaturisca da
materiale biologico che è già allo stato vivente. Quando si parla di ciò che avviene nellutero di
nostra madre, è importante tenere a mente un fatto: la vita comincia con la vita. Lo spermatozoo e
lovocita che si fondono sono vivi e fungono da conduttori viventi dellessenza vivente dalla quale
traiamo origine. La profonda verità è che linizio della vita umana è un processo, anzichè un
evento. La vita comincia in quanto vita. Da questa comprensione di ciò che avviene nella vita
intrauterina risulta evidente che, a ogni stadio di sviluppo, le nostre cellule sono vive secondo
modalità diverse. Quando la cellula maschile e quella femminile si fondono, la prima cellula che
viene a crearsi dalla loro unione risponde alla definizione biologica della vita in generale. Quindi
siamo decisamente vivi fin dalla prima cellula della nostra esistenza. Ma la radice della
controversia non riguarda tanto le cellule viventi, quanto il momento in cui assumiamo i caratteri che consideriamo umani.

Se si definisce la vita umana in termini di quella singola nuova cellula che viene a crearsi allo
stadio del concepimento, allora per vita umana si intende quella che inizia entro le prime 24 ore di
fecondazione della cellula germinale femminile da parte dello spermatozoo. Se riteniamo che la vita
umana abbia inizio quando il DNA si attiva per darci i caratteri umani ereditati dai nostri
genitori, allora la si fa partire dallo stadio di otto cellule, tra 2,9 e 3,9 giorni dopo la
fecondazione. Se, come ritengono alcune culture indigene, la vita è definita dalla presenza di un
battito cardiaco, allora il cuore umano diventa operativo e inizia a pompare sangue il 22a giorno
dopo la fecondazione. Alcuni ritengono che la comparsa di onde cerebrali, che si verifica intorno
alle 6 settimane, rappresenti un chiaro segno di vita umana, nonostante gli studi dimostrino che la
coscienza si sviluppi molto più tardi, intorno alla 28a settimana. Ciò che possiamo affermare con
certezza è che la vita stessa ha inizio ogni volta che spermatozoo e ovocita si uniscono, per creare la materia della quale è fatta la vita.

Darwin e l’evoluzione

Fin dal 1859 il dibattito scientifico sulle origini delluomo si è incentrato intorno alla teoria
dellevoluzione, formulata dal naturalista Charles Darwin. La teoria sostiene che tutta la vita è in
relazione reciproca e che iniziò con un antenato comune. A partire da quellantenato, le forme di
vita si sono trasformate nel corso di lunghi periodi di tempo per diventare come le vediamo oggi.
Darwin condivise per la prima volta le sue idee col pubblico attraverso lopera Lorigine delle
specie nella quale presenta la sua teoria dellevoluzione elaborata partendo da osservazioni su
fossili, flora e fauna selvaggia (specialmente le specie degli uccelli delle Isole Galapagos) nel corso del suo ormai famoso viaggio oceanico che ebbe inizio nel 1835.

In sintesi, la teoria di Darwin afferma che avvengono cambiamenti in una specie a seguito di
mutazioni casuali o errori riproduttivi. I membri di una popolazione in possesso di cambiamenti che
sostengono la vita hanno un vantaggio sugli altri. Col passare del tempo e col modificarsi delle
condizioni, i nuovi tratti posseduti dagli individui sopravvissuti avranno il sopravvento e questi
produrranno più prole, anchessa dotata dei caratteri desiderabili (selezione naturale). Alla fine i
membri della specie dotata dei nuovi cambiamenti mutano al punto da non potersi più riprodurre con i
membri del gruppo originario e diventano una nuova specie. Tutte queste osservazioni di per sé hanno
perfettamente senso e sono confermate dai registri fossili delle specie vissute in passato. Lo
osserviamo in natura oggi. Ma levoluzione che vediamo intorno a noi si applica anche alla vita
umana? Sebbene la teoria dellevoluzione sia largamente accolta dalla odierna comunità scientifica,
lavvento di nuove tecnologie ha consentito scoperte in campi che vanno dalla biologia cellulare
alla genetica che hanno condotto un numero crescente di scienziati a mettere in dubbio che la teoria
di Darwin possa rappresentare una spiegazione completa del perchè la vita, e più in particolare la vita umana, sia quella che è.

Perchè Darwin non è più di moda…

I principali dubbi riguardo levoluzione derivano da due dei punti chiave della teoria: 1) la natura
non fornisce a una specie più di quanto necessiti per la propria sopravvivenza e 2) le specie
esistenti possono evolversi in specie completamente nuove nellarco di lunghi periodi di tempo.
Anche se il primo assunto deriva dalle osservazioni di Darwin riguardo il cambiamento della
grandezza del becco dei fringuelli delle Galapagos, che li mette in grado di schiacciare meglio le
noci, o della colorazione delle falene per mimetizzarsi sulla corteccia e proteggersi dai predatori,
esso cede se consideriamo l’aumento della capacità cerebrale degli esseri umani moderni. Lo stesso
cervello che ci consente il pensiero astratto oltre che di creare i valori e le credenze che
attualmente governano la civiltà più avanzata della storia del mondo, è dotato di capacità che
eccedono di gran lunga ciò di cui i primi uomini avevano bisogno per sopravvivere giorno dopo giorno
quando comparvero, 200.000 di anni fa. Secondo levoluzionismo, questo non dovrebbe accadere.
Inoltre, i nostri cervelli non sono cambiati molto negli ultimi 200.000 anni, ma nemmeno i nostri
corpi, se li paragoniamo ai resti fossili dei nostri antenati. Perchè? Se levoluzione si applica
davvero anche a noi al pari di altre forme di vita, allora perchè siamo rimasti immutati durante questo lasso di tempo?

Il problema maggiore per quanto riguarda il secondo assunto, è la sua natura speculativa, nel senso
che non esistono prove documentate della formazione di una nuova specie a partire da unaltra specie
già esistente. Nel caso degli esseri umani, quella che consideriamo come capacità di adattamento è
più adatta a descrivere ciò che è stato osservato e, forse, erroneamente scambiato per evoluzione.
Le tribù indigene dellArtico e della Siberia, per esempio, hanno sviluppato uno strato
supplementare di pelle attorno agli occhi, il che fornisce loro protezione dal perpetuo scintillio
del sole riflesso dalla superficie della neve e del ghiaccio. Sebbene si ritenga che tale
caratteristica rappresenti una risposta diretta allambiente, si tratta solo di un cambiamento del
loro aspetto. Lo stesso registro fossile dimostra che la grande maggioranza delle specie vissute
sulla Terra è comparsa circa 540 milioni di anni fa in un lasso di tempo relativamente breve e non
in seguito a un lento processo evolutivo in un lungo periodo. Cosa significa questo per noi?

Le nuove verità e il disegno intelligente

Lo stesso Darwin ne Lorigine delle specie riconosce la mancanza di evidenze fossili che possano
dimostrare la transizione di una specie verso unaltra: […] Il numero di varietà intermedie, che
sono precedentemente esistite sulla terra, [deve] essere davvero enorme. Allora perchè ogni
formazione geologica e ogni strato non sono pieni di questi legami intermedi? […] questa, forse, rappresenta lobiezione più ovvia e seria che si può muovere alla mia teoria.
Questi ed altri fattori problematici hanno indotto un numero crescente di scienziati ad avvicinarsi
alla questione delle origini della vita partendo da una fonte diversa. In altre parole, siamo qui
per un disegno? Perfino agli occhi dello scienziato più scettico, un insieme crescente di prove
indica che la forza di qualche genere di schema, un disegno di origine sconosciuta, sta alla base
della nostra esistenza e implica la presenza di una intelligenza ancor più immensa.

Allo stesso modo in cui la teoria darwiniana è rappresentata da un termine che ne riassume il
contenuto (evoluzione mediante la selezione naturale) così anche la spiegazione alternativa di un
progetto cosmico riflesso nella vita ha un nome: la teoria del disegno intelligente. La teoria
sostiene che determinate caratteristiche delluniverso e degli esseri viventi possono essere meglio
spiegate dall’esistenza di una causa intelligente. Prima che il termine di disegno intelligente
entrasse in voga nel 1989, si era affermata unaltra teoria alternativa a quella dellevoluzione di
Darwin, sotto forma di movimento: il creazionismo. Sebbene vi siano varie posizioni allinterno del
creazionismo il tema generale di tutte si basa sullo stesso principio: uno o più esseri
sovrannaturali (un dio o degli dei) hanno creato la vita, gli umani e il mondo naturale.

Sebbene il disegno intelligente sia spesso associato alla teoria della creazione, nella sua forma
più pura non lo è. La teoria del disegno intelligente non tenta di individuare una intelligenza
responsabile degli schemi presenti nella natura e nella vita. Non afferma nemmeno che una tale
intelligenza esista. Sostiene semplicemente che la complessità della vita in generale, e della vita
umana in particolare, non può rappresentare un evento accidentale della biologia scaturito da
mutazioni casuali avvenute nellarco di lunghi periodi temporali, ma che è basata su processi diretti e guidati.

Esiste una verità assoluta?

Ne Lorigine delle specie perfino Darwin stesso ha osservato quanto sia improbabile che la selezione
naturale sia stata lunica responsabile del grado di specializzazione che osserviamo negli organi e
nei tessuti. Uno degli argomenti più convincenti a sostegno della teoria del disegno intelligente è
rappresentato proprio dal fatto che molti dei sistemi della vita mostrano quel che va sotto il nome
di complessità irriducibile. In pratica significa che, se una qualunque parte del sistema cessa di funzionare, lo fa anche lintero sistema.
Noi tutti sappiamo bene che quando ci tagliamo il nostro corpo sanguinerà per breve tempo poi, in
corrispondenza della ferita, il nostro sangue coagulerà; quella della coagulazione è un perfetto
esempio di complessità irriducibile. Venti diverse proteine devono essere presenti affinché il
nostro sangue coaguli e, anche se una sola delle proteine è assente, il meccanismo di coagulazione
non funzionerà. In termini evolutivi ciò significa che tutte e venti le proteine necessarie dovevano
essersi già formate, e tutte nello stesso punto, prima che il sangue evolvesse le sue funzioni
vitali per il corpo umano. Questo è un esempio di funzione vitale che non si sarebbe potuta verificare attraverso levoluzione. Ed è solo uno dei tanti esempi.

Sembra esserci qualcosa, riguardo al processo che si svolge allinterno della fabbrica dei prodigi
con la quale può essere paragonata ogni cellula del nostro organismo, che va oltre una spiegazione
data con la conoscenza convenzionale e il pensiero tradizionale. Si percepisce quanto sia improbabile che noi siamo il risultato di una creazione accidentale.
In natura, lordine spesso viene visto come segno di intelligenza. Lesistenza di schemi prevedibili
e ripetibili, descrivibili per mezzo di formule universali, costituisce un esempio di come vada inteso questo termine.
Durante alcune schiette interviste rilasciate nei suoi ultimi anni di vita, Albert Einstein
condivise la sua convinzione che esista un ordine soggiacente nelluniverso e anche la sua
sensazione della provenienza di tale ordine. In una delle sue conversazioni confidò quanto segue:
Vedo un modello ma la mia immaginazione non riesce a raffigurarsi lartefice del modello […] noi
tutti danziamo al suono di una melodia misteriosa intonata a distanza da un pifferaio invisibile. Nella nostra ricerca
del significato della vita, la presenza stessa dellordine viene spesso vista come un segno che il pifferaio invisibile di Einstein esista.

Sebbene sia il disegno intelligente sia levoluzione ci offrano utili intuizioni sulla natura delle
nostre origini, potremmo scoprire che la fusione di concetti chiave, desunti da entrambe le teorie,
offre la migliore spiegazione dellevidenza finora osservata. Una simile teoria ibrida della
creazione tiene conto delle osservazioni evolutive affermando che il nostro mondo è antico e che
certi processi avvengono effettivamente nellarco di lunghi periodi di tempo. Inoltre, incorpora il
concetto del disegno intelligente, secondo il quale una forza speciale, diversa da quella che oggi
risulta conoscibile o riconoscibile dagli scienziati tradizionali, è responsabile in primo luogo di
aver messo in moto le condizioni dalle quali ha avuto inizio la vita sulla Terra.

Qualsiasi cosa sia successa per dare inizio alla vita in generale, e alla vita umana in particolare,
si è verificata molto tempo fa, e noi non eravamo lì ad assistere. Chiaramente la cosa migliore alla
quale possiamo anelare è levidenza. Levidenza che troviamo in entrambe le teorie, unita alla
disponibilità ad accettare qualsiasi cosa scopriamo, alla fine, ci condurrà alla verità sulle nostre
origini. Per ora una teoria combinata che incorpori elementi sia del disegno intelligente che
dellevoluzione sembra essere la nostra migliore spiegazione del mistero e del miracolo della vita.
Nel riconoscere le evidenze scoperte fino a oggi, questa spiegazione ammette che la sensazione
intuitiva, percepita dalla stragrande maggioranza degli abitanti di questo pianeta, di far parte di qualcosa di più grande è fondata e realistica.

La Verità Nascosta – Deep Truth – Libro >> http://goo.gl/PVHyS Gregg Braden
Macro Edizioni
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__deep-truth-la-verita-nascosta-libro.php?pn=1567

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