EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA – 6

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EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA – 6

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

BREVE STORIA DELL’EVOLUZIONE – IL MITO DEI CYBER

La zuppa biologica! Ossia i magnifici quattro e i loro amici

Il Tao generò l’Uno, l’Uno generò il Due, il Due generò il Tre, e il Tre generò i diecimila esseri.”
Lao Tzu – dal “Tao Te Ching”

“Ma di atomi ce ne sono solo poco più di un centinaio – disse Alice mentre tagliuzzava le cipolle –
ricordo che il russo Dimitri Ivanovic Mendeleev li aveva catalogati per il loro peso e divisi per
classi. Come fanno a mettersi insieme in modo armonico?”

“Nel nostro pianeta, come nell’intera galassia, questi pochi atomi formano i vari elementi chimici –
continuò Kermit sgusciando i fagioli – ma, tra tutti questi, solo quattro sono i veri artefici
dell’evoluzione atomica verso la vita biologica: il drammatico aumento di complessità che porterà al
primo grande salto quantico evolutivo.

Questi magnifici quattro sono l’idrogeno, l’ossigeno, il carbonio e l’azoto. Essi sono i più
semplici e i più intelligenti, le loro valenze di legame sono proprio: uno per l’idrogeno, due per
l’ossigeno, tre per l’azoto e quattro per il carbonio. L’idrogeno è neutro, fluido e femminile,
l’ossigeno è attivo, rapido e focoso, il carbonio è stabile, accentratore e coerente, l’azoto
inerte, articolato ed equilibratore. La loro funzione insieme è complessa e bilanciata un po’ come
come le patate, le cipolle, le zucchine e le carote nel minestrone.

I quattro atomi essenziali, aggregandosi tra loro, formano 20 combinazioni molecolari relativamente
complesse chiamate aminoacidi. Statisticamente, erano possibili infinite combinazioni di
aggregazione dei quattro atomi, ma solo venti si sono rivelate utili alla vita. La caratteristica
primaria che porta al drammatico aumento di complessità – vera base dell’intero processo evolutivo –
è la “flessibilità” o “libertà” intrinseca della struttura degli aminoacidi che dà loro
un’eccezionale mobilità e potenzialità. Questi venti aminoacidi sono i mattoni che si uniscono
intelligentemente (a volte a milioni), organizzandosi in strutture di grande varietà e complessità,
le proteine, che compongono gli organismi viventi: grazie alla flessibilità e libertà degli
aminoacidi, esse sono le strutture chimiche più complesse dell’universo conosciuto.

È essenziale notare che gli atomi che costituiscono una molecola proteica, oltre a essere
“consapevoli” delle proprie informazioni, diventano “consapevoli” delle informazioni relative
all’intera unità molecolare ossia al complesso degli atomi di cui sono parte.

In altri termini il “campo di coscienza” del singolo atomo, ossia l’insieme delle sue informazioni,
si espande fino a comprendere l’insieme delle informazioni della molecola di cui è parte, con un
relativo aumento di densità di informazione. Il campo di coscienza atomico diventa esteso al campo
di informazioni molecolare con la sua vibrazione, pulsazione e qualità globale. L’analogia più
prossima è quella delle lettere: i composti chimici stabili sono formati da una o più
lettere/elementi sempre uguali, come le consonanti, e quindi formano dei suoni monotoni come i
rumori inarticolati del traffico o della pioggia sui vetri. Gli aminoacidi sono al contrario come
delle parole semplici ma articolate, composte da vocali – i quattro elementi – da cui nasce il
linguaggio complesso che include anche le consonanti.

Accanto a questi quattro atomi si aggregano infatti altri elementi essenziali seppure secondari come
fosforo, calcio, magnesio, potassio, sodio, zolfo, ferro, silicio, rame… che entrano in
consistenti quantità nella zuppa biologica.”

“Come i fagioli, il sedano, i cavoli e le erbette”

“E in più gli oligoelementi, come l’oro, l’argento, il selenio… di questi ce ne vuole pochissimo.
Come il prezzemolo, l’aglio e la noce moscata!”

Ecoevoluzione

Uno degli aspetti più interessanti delle strutture dissipative è certamente la coerenza del sistema
nel suo insieme. Al di là del punto di biforcazione, il sistema sembra comportarsi come un tutto.
Contrariamente al fatto che le forze di interazione tra molecole non sorpassano una portata
dell’ordine di 10 alla -8 cm., il sistema si struttura come se ogni molecola fosse “informata” dello
stato complessivo del sistema stesso. Per dirla in termini antropomorfi: lontano dall’equilibrio la
materia comincia a “percepire” il suo ambiente. “Comunicazione” e “percezione” sono le parole chiave
del nuovo comportamento della materia lontano dall’equilibrio. – Ilya Prigogine premio Nobel nel
testo La nuova Alleanza –

“Dopo la prima fase di evoluzione chimica, avvenuta nel “breve” arco di un miliardo di anni
dall’inizio della formazione del pianeta, inizia il periodo “prebiotico” che coincide con il
formarsi delle “nicchie ecoevolutive” ossia delle aree del pianeta in condizioni di particolare
equilibrio, delle zone protette e armoniche che, come un utero della Madre Terra, creano le
condizioni ottimali per la generazione e l’evoluzione di strutture atomiche sempre più complesse,
portando alla creazione dei “Buddhafield” di seconda densità, le cellule. Così – narravano gli
antichi – agli inizi del Tempo, Crono, Gaia fecondata da Urano, il Cielo, e benedetta da Elio, il
Sole, generava e partoriva nel suo seno protetto e nascosto le innumerevoli creature viventi. Altre
leggende raccontano che esse nacquero grazie a Ponto, il Mare, nutrite dalle sue acque.

Grazie alla natura armonica di Gaia, all’interno di queste nicchie ecologiche si viene a creare una
condizione di grande varietà di atomi, aminoacidi e molecole in condizioni ottimali di
comunicazione: la zuppa biologica appunto.”

Inizia la formazione del Buddhafield

La cosa più affascinante è che, in qualche modo, ogni molecola conosce ciò che le altre molecole
stanno facendo nello stesso tempo, ad una distanza relativamente macroscopica. Questi esperimenti ci
danno esempi di come le molecole comunicano… Questa è certamente una proprietà da sempre accettata
nei sistemi viventi, ma nei sistemi non-viventi è stata del tutto inaspettata. Ilya Prigogine premio
Nobel.

“Il momento magico dell’inizio della vita biologica coincide con la formazione di una membrana
sferica semipermeabile – un vero e proprio utero – che permette la creazione di un ambiente interno,
protetto e fecondo, dove migliaia di atomi e molecole proteiche relativamente complesse si trovano a
coesistere. Questa pellicola molecolare forma come un guscio d’uovo, un campo elettromagnetico
protettivo che crea un’area delimitata dove le informazioni possono essere conservate meglio e dove
quindi si viene a creare una sempre maggiore comunicazione e sincronicità informatica.

Questo “campo di informazioni” isolato e protetto crea le condizioni ideali per la formazione di un
“Buddhafield” potenziale, ossia di un “campo di evoluzione di coscienza” in cui i singoli individui
– atomi nel nostro caso – iniziano a “co-evolvere”, a connettere il loro campo di coscienza-energia,
e ad espandere il loro campo di informazioni agli altri atomi dello stesso campo. Questa struttura
già rispecchia e anticipa la logica della cellula.

Nel “campo di informazione collettiva” le varie molecole trovano un elevatissimo livello di coerenza
e iniziano a pulsare insieme… iniziano a scambiarsi vibrazioni elettromagnetiche – informazioni
sempre più complesse e articolate fino a sentirsi parte di una stessa unità, così si forma il
Buddhafield.”

Acqua Santa

Tutto il mondo vivente è pervaso dalla coscienza. Joseph Campbell

“In questo processo il ruolo dell’acqua è essenziale, sia come puro veicolo delle informazioni
fotoniche-elettromagnetiche che per la sua “memoria”, ossia la capacità di conservare informazioni e
quindi di creare un “protoplasma” che funziona come elementare “sistema nervoso” unitario di
interconnessione cibernetica, come un primitivo sistema nervoso per la circolazione e conservazione
delle informazioni all’interno del Buddhafield. Senza acqua niente minestrone.”

“Ehi Kermit! Hai sentito?”

“… No… cosa?”

“… Credo proprio che stia piovendo… andiamo a chiudere le finestre e ritirare i panni, dai!”

Co-evoluzione

Come il più minuscolo granello di polvere è solidale con l’intero sistema solare e viene da esso
trascinato dall’indiviso moto di discesa che costituisce la materialità, così tutti gli esseri
organici, dal più umile al più perfetto, dalle prime origini della vita fino ai tempi nostri, come
in tutti i luoghi e i tempi, non fanno che rilevare ai nostri occhi un’unica spinta, inversa al
movimento della materia e, in sé, indivisibile… Tutto avviene come se un’ampia corrente di
coscienza fosse penetrata nella materia. Henri Bergson premio Nobel

“Sai, Kermit, la cosa che più mi piace di questa storia è che sembra finta… proprio come lo sono
le storie più belle… eppure sento che è la più vera di tutte… È la prima volta che qualcuno mi
parla di chimica e la capisco, anzi mi piace, anche se a volte mi perdo qualche particolare. Sì,
sì… mi piace proprio.”

“E io non mi stufo mai di raccontarla, sai? Questa visione è nata nel mio cuore prima ancora che
nella mia mente, come effetto della meditazione che mi ha permesso di vedere le cose nella loro
unità, come quando…”

“Senti, Kermit, prima di iniziare con una tua nuova storia… finiscimi quella di prima.”

“O.K. Allora… seguimi attentamente perchè il “Buddhafield” è il centro dell’evoluzione della vita.
Le caratteristiche di questo periodo, che va dalla prima formazione di una membrana, ossia di un
“campo di informazioni” unitario e isolato, alla realizzazione del Buddhafield, della vera “unità di
coscienza” cellulare, sono essenziali.

Per prima cosa la mobilità! Le varie molecole all’interno del campo iniziano una loro attività
intelligente, si muovono in modo articolato e finalizzato. Possiamo ipotizzare che questo primo
movimento sia stato in qualche modo attivato dal ciclo dell’attività solare: ritmo giorno/notte,
stagioni, oscillazioni del campo magnetico terrestre; queste “pulsazioni” planetarie devono aver
stimolano analoghi ritmi di polarizzazione e depolarizzazione elettromagnetica delle molecole,
creando una pulsazione biologica, che troviamo alla base di ogni organismo vivente. Come risultato
si era venuta a creare, sulla membrana, una differenza di potenziale tra interno ed esterno.

Un insieme di fattori ecosistemici e interni ha favorito la sintropia del sistema, cosicché, grazie
alla conservazione dell’informazione totale e alla sua circolazione, le attività, da relativamente
casuali, si sono via via trasformate in finalizzate”

La sincronizzazione dell’intero sistema, la sua coerenza e la sua pulsazione ritmica, sono il primo
aspetto che caratterizza questo livello iniziale di cooperazione e di scambio informatico. Questa
comunicazione coerente è certamente continuata per un periodo lunghissimo, portando a una sempre
maggiore differenziazione delle energie e delle informazioni, fino a che ogni atomo e ogni molecola
si sente pulsare all’unisono, si adegua alla comunicazione collettiva e, in quanto parte di un
tutto, si organizza in una specifica attività. Questo livello evolutivo è stato studiato negli
esperimenti con le Microsfere di Fox (simili alle Protocellule ipotizzate da Oparin) e prima ancora
con i Bioni di Reich. La sempre più intensa co-evoluzione e intercomunicazione genera una “rete
cybernetica” sempre più fitta di comunicazioni interatomiche e intermolecolari che culmina con la
“fusione informatica”.”

La realizzazione del Buddhafield

Un’altra definizione di coscienza potremmo cercarla nel modo in cui i sottosistemi sono agganciati
tra loro per formare un tutto più grande. Gregory Bateson

“Quando il livello di densità e di complessità ottimale è raggiunto, avviene il “primo salto
quantico” dell’evoluzione terrestre: una trasformazione cybernetica che, da un aggregato di unità
atomiche, porta ad una nuova unità multiatomica, con una sua identità, individualità, o self, una
sua vita, una sua propria coscienza individuale che noi chiamiamo cellula.

Questo livello corrisponde alla formazione di una “memoria cellulare organizzata”, probabilmente
molecole di RNA (acido ribonucleico) che porteranno poi alla formazione del vero e proprio codice
genetico cellulare: il DNA. È probabile che non sia possibile ritrovare traccia di questo stadio
evolutivo primario, in quanto rappresenta un passaggio relativamente instabile verso una struttura
di codice genetico strutturato e organizzato.

Il Cyber atomico, dopo una lunghissima evoluzione attraverso la co-evoluzione molecolare con altri
Cyber atomici, realizza un nuovo livello di coscienza – infinitamente più evoluto e complesso – il
Cyber cellulare.”

Dalla prima alla seconda densità

Tutte le cose e tutti gli esseri dell’Universo non sono altro che uova spazio-temporali racchiudenti
lo stesso Dio, seppur a diversi stadi di sviluppo. Mikhail Naimy in “Il libro di Mirdad”

“Una cellula è un individuo autocosciente, autopoietico e autodeterminante, mediamente formato da
alcune decine/centinaia di miliardi di atomi. Dal punto di vista cybernetico, le singole unità di
coscienza atomiche si sono unificate attraverso un processo di sintropia in un’unità di coscienza
superindividuale.

Ogni cyber atomico che costituisce la cellula avrà quindi una “densità informatica” estremamente più
elevata e complessa di un atomo isolato, e soprattutto “non proporzionale” al numero totale degli
atomi.

Ogni campo di coscienza atomico (che già era espanso al campo molecolare) ora si espande all’intero
“campo di coscienza cellulare”. Proporzionalmente è come se un essere umano cosciente di sé
diventasse dapprima consapevole della famiglia/società di cui è parte, e poi di essere parte
integrante dell’intera umanità nel suo complesso e di operare per il suo bene personale e per il
bene comune come fossero la stessa cosa.

Quindi ogni atomo della cellula “sa”, in qualche modo a noi sconosciuto, di essere l’intera cellula,
è “consapevole” dell’intera macrounità di cui è parte e di cui è co-creatore.

Per gli atomi la cellula è un mondo, è un oceano infinito di intelligente complessità, è un
“Buddhafield”, è il massimo livello di espansione ed evoluzione di coscienza possibile, paragonabile
al raggiungimento della coscienza planetaria per l’essere umano.

Se riuscirai a comprendere profondamente la logica unitaria del Buddhafield – mia sensibile Alice
dai lunghi capelli – comprenderai anche l’evoluzione di tutte le forme viventi, l’evoluzione sociale
della nostra povera razza umana e, soprattutto, l’evoluzione interiore della coscienza.”

La seconda densità’ cybernetica – Il periodo arancio solare

Prima sorse il vuoto Caos,
poi Gea dal rigoglioso seno.
Dal Caos discendono Erebo, il buio senza luce,
e Nyx, la notte, che, unitasi a Erebo,
partorì Etere, la luce del cielo, ed Emera, il giorno.
Gea invece partorì Urano, il cielo stellato,
e da lui venne abbracciata e fecondata
e partorì Ponto, il mare,
e le infinite creature viventi
che nascondeva nelle sue cavità.

Esiodo

Il secondo corpo di Dio: le cellule sono sensibili come le tue palpebre

Riassunto: La storia olistica racconta che, su questo piccolo ramo dell’universo, la Terra Gaia,
l’armonia delle note di mezzo ispirò i Cyber atomici più evoluti della prima densità: alcune
centinaia di miliardi di atomi viventi e pulsanti, già in gran parte uniti in gruppi chiamati
aminoacidi, crearono grandi legami e società chiamate proteine, e infine si unirono in un patto di
eterna amicizia, che era la prima cellula, la prima gigantesca comune atomica di seconda densità
cybernetica. Un “pianeta degli atomi” che gli olistici chiamiamo “Buddhafield Atomico”. Miliardi di
atomi avevano trovato il modo di comunicare e cooperare ad un unico progetto, ad un’unica onda di
vita che includesse tutte le loro differenze in un unico respiro e in una sola pulsazione. Il tutto
formava un unico flusso di informazioni, un’unica coscienza. E questa informazione era infinitamente
più densa di significati di quella scambiata tra atomi: era la seconda densità cybernetica.

“Sì Alice – Così nacque la seconda ondata di vita! La seconda densità cybernetica, il secondo corpo
di Dio.

Fu un “salto quantico evolutivo” dalla densità dell’atomo alla densità della cellula. Sintropia,
-KLog1/D, aveva operato come sempre nel bene e nella coscienza. La vita si apriva come i petali
delicati al sole di fresche mattine di Marzo. Sintropia creò vita ed Entropia si trasformò in
morte… Metabolismo e Purtrefazione.

Il primo organismo unicellulare, un microbo, inizia la sua storia! Questa cellulina batterica si è
evoluta a velocità impressionante… ha generato innumerevoli figlie e complesse strategie di vita,
forme che seguivano le logiche articolate delle sue necessità di sopravvivenze e di evoluzione,
strutture biologiche che significavano intelligenza, sforzo e adattamento. Esperienze
meticolosamente conservate in codici cybernetici biochimici, spirali di acidi nucleici che
conservavano le informazioni con accorti programmi di compressione dati.

Si svilupparono diverse linee di hardware e software biologico, i batteri colonizzarono l’intera
Terra Gaia.

Le unità con il sistema strategico più veloce ed efficace si selezionavano sulle altre, e
l’esperienza ricevuta dai genitori si accumulava nelle spirali informatiche del DNA, costantemente
accresciuta dell’esperienza aggiunta da ogni singola unità vivente.

E si crearono colonie di cyber cellule, si formarono simbiosi e conflitti, e complessi di cellule
sempre più articolate e differenziate. L’intensità della loro comunicazione era sempre più complessa
e densa di significati.”

“Sai Kermit – sussurrò Alice dopo una lunga pausa – ho sempre avuto questa sensazione di avere un
corpo vivo e intelligente, lo sapevo anche se non l’avevo mai pensato coi pensieri. Lo sento proprio
ora, specie se chiudo gli occhi… è così intenso e delicato… mi sento un coro di piccole voci
sussurranti.

Comprendo ora quando dici che se gli scienziati avessero questa esperienza e questa concezione della
vita, non potrebbero può fare male nemmeno ad un filo d’erba! Perchè ogni frammento di vita è vivo
come loro! È sensibile come una loro palpebra!… Oh, ti prego, andiamo fuori che voglio sentire
tutto il giardino vivo intorno a me.”

Il cervello cellula è meglio di un computer

All’inizio era il nulla, e il nulla non aveva nome. Di là si produsse l’uno, l’uno fu, senza che
avesse una forma materiale. Ne nacquero gli esseri: è ciò che viene chiamata la sua virtù. In ciò
che non aveva forma si ebbe una distribuzione, alla quale seguì un movimento perpetuo, che ha nome
Destino; nel corso delle sue trasformazioni sono nati gli esseri. Chuang Tzu

“La cellula è un cyber di seconda densità. Sì, è così! La cellula possiede una sua identità o self
che le permette un grado di libertà sconfinato rispetto a quello dell’atomo.

Con la cellula inizia un livello di evoluzione assolutamente unico e irripetibile della Terra,
un’evoluzione che – per ora – non abbiamo ancora trovato sugli altri pianeti e che rende questo
nostro pianeta azzurro un paradiso di bellezza e di vita.

Con la cellula il processo di evoluzione si accelera enormemente; possiamo meglio comprenderlo se
paragoniamo gli atomi, come campi di elaborazione di informazione, a dei calcolatori meccanici:
abachi o pallottolieri lenti e limitati, senza possibilità di espandersi e con una memoria
ridottissima. La cellula invece rappresenta invece un computer: velocissimo, con grandi memorie, con
infiniti programmi disponibili e con la possibilità di espandersi, di connettersi con un grande
numero di strumenti, schede, periferiche o di creare una rete di comunicazione con altri computers.
La fondamentale differenza con il computer è che la cellula non viene fabbricata a Taiwan o negli
USA ma si costruisce da sola. La cellula è in grado di fare operazioni incredibilmente più complesse
di un computer, si auto-elabora i suoi programmi, li modifica, li passa in memoria genetica così che
possano essere utilizzati dai suoi cloni “figli”. La cellula rappresenta ancora il sogno della sesta
generazione dell’informatica moderna, i computer dotati di intelligenza, di auto-apprendimento, di
autodeterminazione. Ma è ancora più di questo: la cellula è viva e autocosciente! E quindi ciò che
fa è dotato di saggezza, di finalità e di bellezza.

La cellula è un’unità di coscienza perchè possiede questa “coscienza delle informazioni”.”

La coscienza cellulare

L’informazione rappresenta l’essenza stessa della vita. Manfred Eigen premio Nobel

“Comprendere la coscienza cellulare è relativamente semplice in quanto la cellula ci assomiglia
molto e anche perchè siamo direttamente composti da cellule.

La cellula non ha coscienza diretta degli atomi che la compongono, ma solo della sua unità di campo
esattamente come noi non siamo consapevoli direttamente delle cellule di cui siamo fatti, ma del
nostro corpo in genere.

La cellula ha una complessità di funzioni psichiche/energetiche già molto vicine a quelle umane:
nasce, si alimenta, seleziona i cibi, li digerisce, li ricombina secondo proprie architetture
biochimiche per costruire i suo corpo, elimina gli scarti, cresce, si riproduce, prova benessere o
dolore, fugge dagli stimoli nocivi e ricerca il piacere, si autoequilibra (omeostasi), si
autoripara, si stanca, può chiudersi in se stessa, a volte si ammala e alla fine muore.

Dal punto di vista cybernetico la cellula – come l’uomo, anche se ad un livelo evolutivo
estremamente più basso – è un’unità di coscienza formata da una rete unitaria di subunità
atomiche/molecolari, che riceve informazioni selettive dall’esterno e dall’interno, le centralizza,
“ne comprende il senso o significato”, le confronta con le informazioni già presenti in memoria, le
elabora, le valuta e da queste genera strategie intelligenti e articolate per una migliore attività
globale che trasforma in attività operative.

Ora, Alice, credo che ti dovrò portare a letto in braccio perchè ti sei addormentata…”

“No, no, ti stavo ascoltando ad occhi chiusi… mh… si… andiamo su… stavo immaginando come…
i Buddhafields… mhh”

La terza densità cybernetica – Il periodo giallo vivo

Il germe della vita contiene un motore sottile.
Questo, se cade nell’acqua, forma le alghe…
Forma le piantagioni se nasce in collina…
Dai vecchi bambù esce l’animale strisciante chiamato Qing-ning,
quest’ultimo genera la pantera,
che genera il cavallo,
che genera l’uomo.
L’uomo fa finalmente ritorno al motore sottile.
Tutti gli esseri del mondo provengono dal motore sottile
e tutti vi rientrano.

Chuang Tzu

continua…

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