Estensione della Mente

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Estensione della Mente

di: Paolo Manzelli/University of Florence

La mente umana viene estesa come conseguenza della duplice capacità del cervello di convertire
l’informazione dall’analogico al digitale la quale genera la semplificazione sensoriale e permette
di sviluppare un successivo ragionamento interpretativo che si svolge sulla base di un frequente
confronto di differenti modalità logiche ed analogiche del pensiero.

È utile comprendere come affinando i contenuti dell’apprendimento sul funzionamento del sistema
cerebrale, la interpretazione dei fatti e degli eventi possa mutare dal complesso al semplice,
proprio in relazione alla più elevata forma mentis concettuale di colui che le percepisce e ne
definisce la significazione. Pertanto oggigiorno crescendo la complessità del sistema di
comunicazione diviene necessario ampliare la consapevolezza per capire il funzionamento del
cervello, in modo da appropriarsi delle sue complementari metodologia di pensiero.

Il cervello utilizza nella rappresentazione dei processi mentali sostanzialmente di due modalità di
pensare: una “Analogica” (basata su un segnale continuo) e l’altra detta “Digitale” (basata su la
discontinuità del messaggio: vedi NOTA*); ciò in quanto il cervello impiega un segnale bio-elettrico
nel far scorrere un flusso continuo di informazione tra i neuroni, mentre utilizza il getto
discontinuo della neuro tramissione alle sinapsi, per la realizzazione delle sensazioni e delle
immagini mentali. Di conseguenza la capacita di conversione, tramite processi di codificazione e
decodificazione dei segnali da analogici in digitali (e viceversa), permette al cervello di tradurre
la complessità dello stimolo fisico nella più semplice risposta sensoriale.

Così ad esempio il suono è la risposta sensoriale prodotta dal cervello quale funzione delle
variazioni di pressione dell’aria recepite con continuità dalla membrana dell’orecchio (Timpano) La
complessità delle continue variazioni di pressione delle onde sonore viene “trasdotta” in un segnale
discontinuo, che viene prodotto dagli ossicini interni al condotto auricolare (martello, incudine e
staffa) il quale successivamente viene riconvertito nella cloclea, in segnali continui di tipo
“bio-elettrico”, che sono condotti dal nervo uditivo nella corteccia cerebrale ed in particolare
nell’area del cervello principalmente deputata a integrare la sensazione del suono dove il segnale
viene riconvertito nelle sinapsi, in segnale “bio-chimico” discontinuo.

Pertanto la rappresentazione del suono, mediante una successione complementare di convertitori
analogico-digitali, si sviluppa in un itinerario che di conseguenza si estende alle logiche di
sviluppo del pensiero. Infatti il nostro modo di pensare utilizza, mediante nessi di
complementarietà delle due modalità di interpretazione che sono una diretta conseguenza delle
possibilità cerebrali di conversione analogico-digitale.

Semplificando possiamo infatti attribuire ai due emisferi cerebrali le differenziazioni di
reciprocità funzionale del pensiero:

a) quella Deduttivo – seriale
b) quella Intuitivo-analogica, che dalla loro comparazione determinano la creazione delle mappe
concettuali mediante le quali ragioniamo.

Le due modalità di capire si sviluppano infatti per mezzo di una duplice modalità di “problem
setting” e cioè sia come pensiero logico sistematico di causa ed effetto (dall’idea generale ai casi
particolari che ricerca la massima coerenza ), ovvero intuitivo-induttivo (dai casi particolari
all’idea generale ),mediante un processo analogico di “similutudine” o di “sostituzione-traslazione”
di immagini e sensazioni, nel quale è più possibile l’accettazione di ambiguità e flessibilità
interpretative. Il pensiero analogico mettendo in relazione eventi diversi, cercando tra loro
analogie o diversità. È “laterale”, perché si allontana dalla gerarchizzazione della logica lineare
e con il gioco delle metafore, delle visualizzazioni, delle similitudini, diviene utile per aprire
nuove capacita di relazionarsi per condividere conoscenze.

Anche il computer correlato ad una linea telefonica si comporta in sostanza come un convertitore
analogico-digitale ad elevate prestazioni in termini di frequenza di campionamento e di risoluzione,
con bassissimo consumo di potenza per bit, e questa similitudine di comportamento. Pertanto le
dinamiche di estensione della mente vengono favorite dalla comunicazione di informazione tecnologica
(IT&C) permettendo di passare da uno sviluppo di una “intelligenza collettiva” e di gruppo
(localizzata nella classe e nella scuola) ad una “intelligenza connettiva” frutto delle nuove
modalità di apprendimento mutuo in rete telematica interattiva.

Come l’orologio può segnare lo stesso tempo sia che sia Analogico che Digitale, così anche
l’estensione della mente permessa dalle tecnologie computerizzate di apprendimento potrà ottenere
una maggior o minore capacità di estensione delle propria mentalità creativa non tanto in seguito al
mezzo od alle modalità di pensiero preferenzialmente utilizzate, ma più propriamente in relazione ai
contenuti che definiscono la forma mentis concettuale e la personalità cognitiva di colui che le
percepisce e sviluppa la significazione degli eventi.

BIBO e un termine buffo che sta per (“Babbage In Babbage Out”; ovvero tradotto “spazzatura dentro
casa corrisponde a spazzatura fuori di casa”), quindi e certo che non e il metodo di “traduzione”
quello che permette la crescita delle diverse forme di intelligenza, ma la saggezza con cui si
apprendono i contenuti qualitativamente più elevati per generare una costruzione del pensiero
creativa capace di utilizzare al meglio delle modalità cerebrali per estendere la propria mente.

NOTA: Digitale: Dall’inglese “digit”, cifra, attributo che riguarda un’informazione esprimibile
mediante un numero intero, o in forma discreta o che riguarda una apparecchiatura o una procedura
che opera su tali informazioni. Il calcolatore è il tipico esempio di uno strumento digitale, in
quanto è capace di elaborare informazioni espresse come sequenze di 1 e 0 (bit). Dal momento che in
natura si osservano per lo più grandezze che variano con continuità (analogiche), per la loro
elaborazione si rende necessaria una trasformazione (conversione A/D – analogico/digitale).

Per ulteriori informazioni:

Paolo Manzelli
Director of LRE/EGO-CreaNet-“VIA” – University of Florence
Via Cavour, 82 – 50129 FIRENZE – Italy
Phone: +39 055-288754
Fax: +39 055-2756702
Mobil +39 335-6760004
E-mail: LRE@UNIFI.IT
E-mail: manzelli@invisibilmente.it

Università degli Studi di Firenze

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