EnneaMediCina: l’Enneagramma alla luce delle neuroscienze

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EnneaMediCina: lEnneagramma alla luce delle neuroscienze

Scritto da: Liliana Atz

Consapevolezza e Spiritualità

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EnneaMediCina: lEnneagramma alla luce delle neuroscienze

Qualè il messaggio che i Simboli, questi modelli archetipici dellinconscio collettivo, da tempo immemore custodiscono per gli uomini di tutti i tempi?

Jung, il famoso psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero affermava che lArchetipo è come un
modello invisibile che determina quale struttura assumerà, ad esempio, un cristallo nel formarsi.
Egli considerava il numero unentità numinosa, sacra e lo ha definito come un archetipo dellordine fattosi cosciente.

Anche la scuola di Pitagora riteneva che “l’universo intero fosse armonia e numero” e come, di conseguenza, l’essenza ultima della realtà fosse la matematica.

Analogamente a Pitagora anche S. Agostino credeva che tutto avesse una relazione matematica e
spettava alla mente ricercare ed investigare i segreti di queste relazioni o farsele rivelare da una
forza divina. Sant’Agostino scrisse ” I numeri sono il linguaggio universale offerto dalle divinità agli umani come riconferma della verità”.

Gli Archetipi, queste raffigurazioni collettive dellinconscio, essendo ereditate, sono un
patrimonio comune dellumanità e si ritrovano nei miti e nelle leggende di tutti i popoli.

Nella vita ci possono essere tanti Archetipi, quante situazioni caratteristiche, che si ritrovano
nei modelli tipici e riconoscibili del comportamento umano, come simbolicamente rappresentato dai nove enneatipi dellEnneagramma.

A livello psicologico lEnneagramma si rifà al pensiero che lintelligenza umana si estrinseca
attraverso tre aspetti fondamentali collegati ai Centri Istintivo, Emotivo e Mentale.

Cervello rettiliano

Questi tre centri corrispondono a tre diversi modi dessere, a tre cervelli secondo la visione
evoluzionistica di MacLean, ciascuno dei quali è caratterizzato da connotazioni comportamentali e caratteriali profonde, tipiche del centro stesso.

Il primo cervello, rettiliano (centro istintivo), si collega agli automatismi, ad esempio, del cuore
e del sistema digestivo. E il centro che si occupa di garantire la sopravvivenza sia fisica che
psicologica dellindividuo, il luogo del vigore, delle motivazioni, dellazione.

Gli enneatipi 1, 8 e 9 si servono, primariamente, di questo centro per fronteggiare in modo adeguato
le diverse situazioni della vita. Lapparato digerente e la zona del plesso solare sono qui molto coinvolti, per questo vengono anche definiti tipi di pancia.

La memoria del proprio vissuto avviene in modo per lo più inconscio, con la forte mediazione di
questo centro e la risposta a stimoli inconsci determina le risposte del conscio.

Il premio Nobel Eric Richard Kandel descrive un sistema di memoria a lungo termine, esplicita,
verbalizzabile e ricordabile, riguardante la propria autobiografia, ma anche una memoria sotterranea
implicita, non ricordabile e non verbalizzabile, fatta di sensazioni ed emozioni, piuttosto che di parole, una memoria somatica, collegata al cervello rettiliano.

Nei primi due anni di vita le esperienze infantili risultano depositate in questa forma di memoria,
gestita dalla sede delle emozioni istintive per eccellenza che è lamigdala, che, proprio perché non
coscienti, non possono essere ricordate, verbalizzate e liberate, senza un preciso lavoro di coinvolgimento psico-corporeo sul cosiddetto centro del fare.

Questa memoria inconscia costituisce, infatti, il marchio, la struttura portante, la madre della
personalità dellindividuo e continua, nel tempo, a condizionare la sua vita emotiva, cognitiva ed affettiva e, tornando a noi, direi, le funzioni degli archetipi enneasimbolici.

Sistema limbico

Il centro emotivo, il cervello limbico, è il luogo delle emozioni e dellaffettività, delle
aspirazioni e dei legami. Esso si preoccupa soprattutto del presente. I tipi 2, 3 e 4 utilizzano
essenzialmente questo cervello, che mette la relazione con la gente, al centro dell esistenza. Qui sono il cuore ed il sistema circolatorio ad essere molto coinvolti.

Ai giorni nostri la neuroscienza affronta la questione di come a livello cognitivo le funzioni
psicologiche siano prodotte dai circuiti neurali; linterazione tra il cervello ed il suo ambiente.

Allinterno della neuroscienza, la PNEI indaga i rapporti tra la psiche il sistema nervoso, il
sistema endocrino ed immunitario, i quali, attraverso la trasmissione nel corpo di molecole chiamate neuro peptidi, interagiscono ininterrottamente tra loro.

I neuropeptidi sono molecole psichiche in quanto trasmettono emozioni e segnali psicofisici che, in risposta a stimoli inconsci, raggiungono ogni distretto corporeo.

Come affermato da millenni dallantica medicina cinese, arrivano oggi sempre più conferme di come le
emozioni siano prima di tutto eventi fisiologici, eventi neurovegetativi strettamente collegati
allinconscio, alle esperienze non ricordabili, che influiscono sulla funzionalità dellintero psiche-soma.

Neocorteccia

La neocorteccia, infine, la parte del cervello che contraddistingue la natura delle umane
possibilità, cerca di dare un senso al Sè e al mondo, utilizzando il ragionamento, limmaginazione e lo studio di differenti possibilità e punti di vista.

Nel centro della testa si muovono gli enneatipi 5, 6, e 7, le tipologie più interessate alle informazioni e alla razionalizzazione.

Il centro del corpo che li guida è il cervello ed il sistema nervoso centrale.

Per il neuroscienziato Goldberg Elkhonon lemisfero destro del cervello umano si occupa delle
novità, mentre il sinistro delle configurazioni ben sviluppate, dei programmi stereotipati.

Tutto ciò che è nuovo viene elaborato dallemisfero destro e inviato al sinistro, che ne crea un modello.

Poiché le parti del cervello destro coinvolte nei processi emotivi lo sono anche nei processi di
ragionamento, decisione ed elaborazione del pensiero, linvecchiamento cerebrale si collega
allincapacità di apprendere cose nuove, allirrigidimento emozionale che demotiva alle nuove scoperte e sperimentazioni e alla creazione di nuovi modelli. 5

Tornando al modello enneagrammatico troviamo che gli enneatipi 2, 3 e 4 si posizionano a destra,
nellemisfero collegato alle novità, allanalisi del contenuto emotivo dellesperienza.

Gli enneatipi 5, 6 e 7, per contro, occupano la parte sinistra del modello, quella deputata
allanalisi del significato delle parole e alla creazione dei modelli operativi.

In alto, allinterno del centro istintivo, lorigine e la risultante di un dialogo viscerale che
influenza le risposte dei due emisferi cerebrali, si incontrano gli enneatipi 8,9,1. Le maschere di
personalità con le quali lindividuo tutela la propria sopravvivenza sono da leggersi, quindi, come conseguenza di un lavoro incrociato tra i centri, tra genetica ed epigenetica.

Conclusioni

Poiché tutto è in costante vibrazione, compreso il DNA umano, che può variare il suo ritmo in base
ai diversi stati emotivi, gli studiosi parlano di una rete strettamente intessuta che connette tutta la materia attraverso eventi vibrazionali.

DNA come antenna, quindi, come condensatore elettrico, come circuito oscillante in grado di ricevere e trasmettere onde elettromagnetiche e quindi informazioni.

Le nove ‘trappole’, o ‘passioni’ dellEnneagramma (superbia, invidia, ira, accidia, avarizia,
ingordigia, lussuria, menzogna e paura) simboleggiano allora, esacerbazioni caratteriali, che
impediscono all’energia di fluire liberamente, disattivando laccensione dei geni allinterno del DNA?

La direzione controcorrente indicata delle frecce dellenneagramma indica quindi il percorso più
idoneo allintegrazione di psiche e soma e guida allaccensione dei geni del DNA?

Gli antichi, che già avevano capito tutto ciò, ci hanno trasmesso il loro sapere racchiuso in
simboli, in numeri, che altro non sono che percorsi di crescita, di consapevolezza, di trasformazione condensati.

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