COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA AMBIENTALE IN CUI CI TROVIAMO? (2)

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COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA AMBIENTALE IN CUI CI TROVIAMO? (2)

(Estratto della Conferenza di Marco Ferrini tenuta a Padova
in data 17 Gennaio 2009, sul tema ‘Psiche e Ambiente’)

Buone relazioni alla base di una buona economia

Il primo investimento di tempo e di energie è importante che sia fatto nelle relazioni, che sono il
patrimonio più grande della vita se fondate su valori autentici, quando cioè il rapporto è
caratterizzato da lealtà e sincerità: sin-cero vuol dire “senza cera”, quindi senza maschera. Non
sempre è bene ed utile dire la verità nuda e cruda, basti pensare al caso estremo in cui un
rapinatore armato dovesse entrare in casa nostra e, con l’intenzione di uccidere nostra madre ci
chiedesse dove si trova; l’importante è comunque non dire mai quel che non è, ogni nostra parola
deve sempre avere un fine costruttivo. Si deve credere in quello che dice e in ciò che si fa,
parlando e agendo con tutto il cuore e l’anima, per uno scopo evolutivo: ciò risana le relazioni, il
carattere, le abitudini e migliora anche l’economia, a dire il vero migliora l’intera esistenza,
restituendole senso. Se invece si privilegiano le futilità, la superficialità e i prodotti senza
valore, da molti spacciati come pregiati, si rovina progressivamente ogni aspetto della nostra vita.

La qualità dell’economia non è separata dalla qualità delle relazioni: non può prosperare se
imbrogliamo o inganniamo gli altri. Per un po’ gli affari possono anche sembrarci redditizi, ma poi
ci ricade tutto addosso. Se si possiede una fornace per fare mattoni, ci s’impegni a produrre
migliori mattoni, in maggiore quantità, ma anche ci si assicuri che alle persone che vi lavorano non
manchi qualcosa di essenziale, che siano nelle più idonee condizioni per affezionarsi al servizio
che stanno facendo, che siano capaci di una buona organizzazione e gestione del tempo e di buone
relazioni. Si presti attenzione anche alla qualità della propria e altrui alimentazione, poiché essa
rappresenta un aspetto tutt’altro che secondario nel determinare la qualità della nostra coscienza e
della nostra vita nel suo complesso, in ogni campo di attività. Curatevi di mangiare cibi naturali,
che non sono impestati da pesticidi, che non sono passati per dieci piazze di mercati e decine di
frigoriferi, che non hanno attraversato gli oceani per arrivare sulla nostra tavola. Aiutate voi
stessi e gli altri a nutrirvi in maniera più genuina, specialmente evitando cibi che scaturiscono
dalla violenza o quelli prodotti per guadagnare di più e dare sempre meno.

Ci sono al riguardo interessanti ricerche scientifiche di cui c’è ampia documentazione: in un campus
universitario americano, ad esempio, semplicemente per l’aver migliorato e incrementato la qualità
dell’alimentazione, c’è stato un incremento della qualità della vita rilevantissimo in soli sei
mesi: non c’è stato più bisogno di poliziotti in aula, non più necessità di mediatori per sedare le
risse tra studenti e tra studenti e insegnanti, e così via. L’esperimento è continuato per tre anni
e si sono registrati trasformazioni migliorative enormi, introducendo un cibo sano prodotto con
metodo biologico e biodinamico, facendo attenzione a mangiare ad orari regolari. Anche l’economia di
quell’Università ha avuto un ottimo incremento: prima era un luogo in cui si viveva con difficoltà,
con pesanti problematiche relazionali, dal quale studenti e docenti tendevano a fuggire, e
progressivamente si è trasformato in un ambiente piacevole, ricercato, ambito.

Dunque, come abbiamo già sottolineato in precedenza, l’economia si crea in molti modi e prima di
tutto con buone relazioni: rapporti di fiducia, stima, affetto, solidarietà, lealtà, sostenuti dal
pensiero che se diamo qualcosa a qualcuno non è perduto, dare non è mai una perdita, bensì un
investimento, che produce un valore reale che non conosce svalutazione. Quanto più ci si separa dai
princìpi etico-morali e spirituali, tanto più si crea, anche quando non ce ne accorgiamo,
un’economia tossica. Pensiamo ai grandi artisti della storia: le loro opere sono rimaste nei secoli
nella misura in cui essi avevano messo il cuore e l’anima in quell’opera, nell’intento di offrire un
contributo alla società; chi ha agito superficialmente è entrato nell’oblio del tempo. Tutto quel
che facciamo ha valore nella misura in cui noi ci crediamo, non in maniera frammentata, discontinua,
ma con intensità costante, con propensione costante verso il bene e la perfezione.

Sappiamo che la perfezione non è umana, non dobbiamo pretendere di essere perfetti, ma possiamo
camminare con umiltà sul sentiero della perfezione, apprendendo ogni cosa nuova con lo stupore e
l’entusiasmo dei bambini, con gioia applicandola nella nostra vita, consapevoli di quanto ancora c’è
da imparare. Più si approfondisce lo studio della matematica, ad esempio, più comprendiamo che le
funzioni numeriche sono illimitate, più entriamo nel mondo della fisica più realizziamo la
meraviglia dell’atomo, la struttura più piccola della materia, la cui energia può essere utilizzata
e per fini evolutivi e per fini distruttivi, come nel caso della bomba atomica. Collegandoci a ciò,
concludiamo sottolineando l’importanza della motivazione che sta a fondamento di ogni agire: se essa
è costruttiva sarà costruttivo quello che fate e sempre ben fondata sarà la vostra finalità.
Quest’ultima dovrebbe rimanere elastica, dovremmo essere sempre pronti a modificarla, perché la
finalità di oggi può non essere la finalità di domani, perché domani potremo fare delle scoperte che
ci inducono a ridefinirla e a riorientarla, ma attenzione a non perdere la motivazione costruttiva
basata su sattva guna, sulla ricerca di equilibrio e di benessere interiore per noi e per gli altri,
sul desiderio imprescindibile di realizzarci a livello spirituale e di aiutare gli altri ad
evolvere, presupposti essenziali per garantire nel tempo la qualità della nostra finalità.

psicologiaespiritualita.blogspot.com/

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