Chakras e Risonanza costruttiva

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Chakras e Risonanza costruttiva
 
Cakra, Chakra o Chakras

 

I centri rotanti fondamentali dell’Energia Vitale

 

Il termine Cakra, solitamente translitterato in Chakra, proviene dal sanscrito e significa “ruota“, ma ha molte accezioni tra le quali quella di “plesso” o vortice. È un termine utilizzato nella filosofia e nella fisiologia tradizionali indiane. Nella tradizione occidentale moderna tali chakra vengono talvolta identificati con il nome di Centri di Forza o Sensi Spirituali, che in medicina corrispondono alle ghiandole endocrine.
 
I Chakra (dal sanscrito: “ruota”, “cerchio”, “movimento”, “vortice”) sono, secondo la antica dottrina indovedica dei Tantra, centri sottili d’azione presenti nel corpo umano anche se non ne siamo consapevoli, ed estremamente importanti perché accumulano, elaborano e trasmettono l’energia vitale universale, e cioè il Prana, o Chi, nell’individuo. Questi “vortici d’energia” inducono stati psichici diversi, che la medicina moderna spiega come cambiamenti biochimici prodotti dall’attività delle ghiandole endocrine.

La visione che nel complesso organismo umano vi siano una serie di ricettori e trasmettitori di energia è avvalorata anche dalla scienza medica, che con parole differenti esprime però delle basilari analogie. Sebbene i Chakra abbiano i loro corrispettivi organici (plesso solare, plesso cardiaco etc..), non possono però essere identificati con quest’ultimi, in quanto appartengono a un livello sottile, “eterico” della realtà fenomenica. In essi l’universo fisico e psichico dell’uomo si intersecano, compenetrandosi a vicenda.
 
I testi antichi parlano di 88.000 Chakra: praticamente ogni punto del corpo umano è in grado di captare modificare e distribuire l’energia. Tali centri si addensano soprattutto nella nuca, attorno alla milza, nella palma delle mani e nella pinta dei piedi. Ma si tratta di centri minuscoli che nell’intero quadro energetico hanno poca rilevanza. Sette invece sono i chakra principali, che formano l’essenza del Kundalini Yoga, tutti disposti lungo l’asse cerebrospinale, o Sushumna, il canale fondamentale di energia. I primi sei sono all’interno del corpo, mentre il settimo si trova all’esterno, sulla sommità del capo.
 
Grazie a specifici esercizi di meditazione, l’individuo può riuscire a “svegliare” la forza spirituale Kundalini, dormiente in forma di serpente arrotolato alla base della colonna vertebrale, nel primo chakra. Una volta attivata, Kundalini prende a salire, attraversando uno dopo l’altro i chakra successivi, creando stati sempre più particolari di consapevolezza, di beatitudine (ananda) e facendogli acquisire poteri psichici. Riuscire a entrare in contatto con questi centri, riconoscerne le qualità, potenziarne le attività è fondamentale per ottenere un equilibrio sempre più armonico. Per questo, i chakra vengono chiamati anche centri di coscienza.
 
Secondo la tradizione tantrica, il corpo umano è attraversato da tre fondamentali canali d’energia (nadi), che si trovano lungo la colonna vertebrale: Sushumna, all’interno dell’asse cerebrospinale, che funge da elemento equilibrante tra le altre due “arterie” sottili, Ida (lunare, rinfrescante, calmante, assimila il Prana attraverso la narice sinistra; corrisponde al sistema nervoso parasimpatico, Pingala, (solare, piena di calore, assimila il prana attraverso la narice destra), corrispondente al sistema nervoso simpatico.
 
I chakra sono punti di forza umani, a volte associati a gangli (granthi) o organi fisici, tra i quali si muoverebbe un’energia variamente definita (prana, o in casi particolari kundalini o avadhuti) e la loro conoscenza è trasmessa da molti sistemi di yoga, nelle diverse tradizioni induiste, buddhiste e jainiste con mappature diverse. Molte tradizioni concordano sul fatto che i chakra agiscano come valvole energetiche.
 
Uno squilibrio a livello di un chakra determinerebbe uno squilibrio d’energia nei determinati organi associati. Molte moderne terapie naturali, soprattutto la Cristalloterapia ed il Reiki, si basano sull’analisi dei chakra; la Riflessologia e l’Aromaterapia lavorano sugli stessi meridiani e la meditazione e visualizzazione basate sui colori, sarebbero strumenti importanti per bilanciare i chakra.
Ciascuno dei chakra ha il proprio centro in una delle sette ghiandole a secrezione interna del sistema endocrino corporeo e ha la funzione di stimolare la produzione ormonale della ghiandola.
 
Secondo il Vedanta, il corpo fisico e il corpo sottile (Suksma Sarira: le emozioni, pensieri, percezioni, stati di coscienza) formano un insieme. Questi due corpi sono collegati a livello dei chakra, quindi agendo sul corpo fisico si produrrà un effetto su quello sottile e viceversa.
 
I chakra vengono assimilati al Loto, questo perché benché esso nasca da acque stagnanti e putrescenti, dà origine ad un fiore bellissimo e candido. Proprio per tale peculiarità è considerato un simbolo di purezza: nato dal fango ma non macchiato da esso. Nella simbologia indiana le acque stagnanti rappresentano l’indistinzione primordiale del caos e il loto che da esse sorge rappresenta l’elevazione spirituale. Ogni “loto”, ha un numero particolare di petali, un particolare Yantra (mandala o forma geometrica archetipa), un mantra ed è associato ad un elemento (tattva), ad un senso e ad un colore.
 
Gli esseri umani, la maggior parte degli animali ed alcune piante avrebbero sette chakra principali o primari. Secondo alcune tradizioni, ogni chakra assomiglierebbe ad un piccolo vortice con la parte più stretta dell’imbuto orientata verso il corpo ed ogni chakra (con l’eccezione di due) avrebbe due metà o poli, una rivolta verso la parte anteriore e l’altra verso la parte posteriore del corpo.
 
Il secondo gruppo per importanza è composto da chakra minori che si troverebbero nei polpastrelli, al centro del palmo delle mani, in alcune aree dei piedi, nella lingua o altrove. Il terzo gruppo è composto da un numero praticamente incalcolabile di chakra di dimensioni piccole e minuscole; infatti, in ogni punto in cui si incontrano almeno due linee energetiche, anche infinitesimali, si troverebbe un chakra.

 

 

I 7 Chakras principali

 

I chakra sono punti (centri energetici, porte girevoli, centri di forza) di connessione ai quali affluisce l’energia che scorre dal corpo di un individuo a quello di un altro (e dall’universo circostante).Tali porte sono in continua rotazione. Esistono chakra di importanza maggiore o minore. I primi sono deputati alla gestione delle funzioni più critiche dell’essere umano, mentre i secondi regolano i bisogni di tipo secondario.
Dei dodici chakra orientati all’aspetto fisico, sette sono localizzati all’interno del corpo umano. Noti da millenni a gran parte delle civiltà orientali e latino-americane (Maya) tali centri sono stati presi in considerazione da molti medici olistici occidentali soltanto in tempi recenti.

 

 

Muladhara

 

Primo chakra (centro basale, radice, liberazione)

 

E’ decisivo per la sopravvivenza degli individui, è connesso con gli istinti primari degli esseri umani. Localizzato nell’area genitale, riceve la propria struttura elementare dal nucleo familiare. In base a essa il soggetto prenderà le proprie decisioni riguardo ai propri diritti e alla propria volontà di sopravvivenza. In questa sede sono anche registrate le primissime esperienze dell’individuo, le quali danno luogo a fenomeni di consapevolezza o di rimozione dei sentimenti primitivi.

 

Collocazione: zona inferiore del bacino e area genitale, gonadi

 

Senso (Tanmatra): olfatto, odorato

 

Organo di senso: naso

 

Organo di azione: escretorio

 

Elemento: terra

 

Kosha (involucro) governato: anna-maya – involucro fisico

 

Pianeti e segni astrologici: toro – ariete/marte – scorpione/plutone – capricorno/saturno

 

Colore: rosso, rosso corallo

 

Elementi raffigurativi: serpenti, draghi, fuoco sacro

 

Fonte di: passione, rabbia, terrore, gioia, energia di sopravvivenza, energia materiale

 

Sede di: volontà di vivere

 

Parole chiave: consapevolezza

 

Mantra: LAM

 

Musica: ritmi monotoni ed enfatici. Musica antica tribale e suoni della Natura. Battito ritmico

 

Vocali: U pronunciata come UUH intonata in DO minore

 

Frequenze di risonanza: 396, 99, 297, 261 Hz. DO/UT

 

Ormoni e Ghiandole: adrenalina, noradrenalina, ghiandole surrenali

 

Tipo di energia: solida, terra, è la sede della Kundalini, l’energia terrena, materiale

 

Comunicazione fisica: dolore sofferenza, consapevolezza fisica

 

Problemi: disfunzioni sessuali, malattie sistema nervoso, problemi intestino retto, difficoltà riproduttive e circolatorie

 

Questo centro sottile dai 4 petali si chiama Mooladhara e si situa sotto l’osso triangolare chiamato Sacro. Questo centro è il solo ad essere posto fuori dalla colonna vertebrale e corrisponde, a livello fisico, al plesso pelvico. Questo centro si occupa degli organi genitali e delle attività sessuali. Le sue funzioni fisiologiche sono tutte le forme di escrezione. Il senso della castità è essenziale per la crescita in questo chakra. L’adulterio, la pornografia, l’attenzione lussuriosa danneggiano questo chakra. Se l’individuo perde il suo equilibrio, la sua memoria e la sua saggezza cominciano a mostrare segni di deterioramento, o persino disturbi mentali. La sessualità non dovrebbe essere repressa. È un desiderio normale. La saggezza risiede nel prendere coscienza progressivamente degli stimoli esterni che riceviamo attraverso questo canale, e, mano a mano, nel cercare di sublimare questa energia per cominciare ad elevarla attraverso l’asse centrale dei sette chakra, finché non sarà sufficientemente purificata per essere trasmutata verso la nostra dimensione superiore. È un processo lungo e complesso, ma è anche la base di un insegnamento antichissimo che è il Tantra, il quale considera il sesso come uno strumento di elevazione, il cui obiettivo è l'”ineiaculazione”: arrestare la incosciente dispersione energetica che avviene durante l’eiaculazione, a favore di una canalizzazione cosciente di questa energia. È questo il mezzo per arrivare al parossismo, “mille volte più intenso e cosciente di un orgasmo”.

 

Il Mooladhara è una fonte di saggezza assoluta e d’innocenza. Malgrado le leggi naturali, anche se danneggiato, indebolito o malato, il potere del Mooladhara resta intatto e può essere ristabilito attraverso il risveglio della Kundalini. Al momento di questo risveglio, il Mooladhara protegge la purezza e la castità della Kundalini, permettendole di passare attraverso i 6 centri. Il Mooladhara chakra una volta risvegliato distrugge le paure, ci dona la potenza del Dharma (il codice del giusto comportamento), la padronanza delle tentazioni e delle eccitazioni, la vittoria sugli spiriti che possiedono gli altri, l’equilibrio, la saggezza, l’armonia, il senso interiore della giusta direzione, l’innocenza, la fiducia e la purezza.

 

Ha come simbolo geometrico il triangolo con un vertice in basso racchiuso in un quadrato, emblemi il primo dell’organo sessuale femminile e il secondo dell’elemento Terra; in esso dorme Kundalini. Il loto presenta quattro petali. Il suo Mantra-seme è Lam, La divinità preposta a questa ruota è Brahma, la sua energia vitale prende il nome di Savitri o sposa del creatore.
La Terra è la Grande Madre da cui scaturisce ogni essere. Il significato stesso del nome di questo chakra, d’altronde, conferma il senso di «origine» che contraddistingue questo primo livello energetico: Muladhara significa infatti «radice» ovvero principio-energia capace di assicurare sviluppo e nutrimento a ogni cosa. Il chakra della radice corrisponde agli organi genitali (gonadi), simbologia che rappresenta per eccellenza la fertilità e la nascita della vita. È di colore rosso ed ha soltanto una metà o polo. È orientato verticalmente con l’apertura dell’imbuto che indica verso la Terra. È il chakra da cui la coscienza entra nel corpo fisico al momento della nascita. La sua funzione principale è legata al corpo materiale, all’istinto di sopravvivenza. Produce un senso di armonia fisica e mentale in rapporto alla natura; è legato alla vitalità sessuale, la capacità di adattamento al mondo e di sopravvivenza, soddisfa i bisogni primordiali quali il cibo, l’acqua, l’aria, il riparo. Poiché ha solo un polo, tende ad essere un po’ più grande degli altri chakra. È il chakra con cui vengono assorbite le energie della Terra e scaricate le tensioni eccedenti mediante l’atto sessuale.

 

 

Svadhishthana

 

Secondo chakra (centro sacrale, addome, cambiamento)

 

E’ il centro dei sentimenti e della creatività. E’ connesso all’intestino, agli organi addominali e al sistema riproduttivo femminile.  

 

Collocazione: addome, vescica, ghiandole surrenali

 

Senso (Tanmatra): gusto

 

Organo di senso: lingua

 

Organo di azione: uro-genitale

 

Elemento: acqua

 

Kosha (involucro) governato: anna-maya – involucro fisico

 

Pianeti e segni astrologici: cancro/luna – bilancia/venere – scorpione/plutone

 

Colore: arancione, giallo

 

Elementi raffigurativi: elementi e animali acquatici: pesci e lucertole

 

Fonte di: sentimenti e energia creativa

 

Sede di: facoltà creative

 

Parole chiave: sentimento, creatività

 

Mantra: VAM

 

Musica: musica melodica gioiosa. Ritmi popolari melodici e musica da ballo. Canto degli uccelli, gorgoglio dell’acqua, che scorre, scrosciare melodico di piccola fontana. Danze folkloristiche

 

Vocali: O chiusa come la o di novembre intonata in RE

 

Frequenze di risonanza: 417, 104.25, 330, 293 Hz. RE

 

Ormoni e Ghiandole: estrogeni, testosterone, ghiandole riproduttive, ovaie, prostata, testicoli

 

Tipo di energia: liquida, acqua, chi o Qi, energia vitale

 

Comunicazione fisica: pianto, grido, riso

 

Problemi: colite, appendicite, problemi di fertilità, renali, disturbi ginecologici

 

Questo centro sottile dai 6 petali si chiama lo Swadisthan. Il chakra dello Swadisthan gravita attorno al Nabhi, come un satellite, delimitando così la regione del Void. È il solo chakra ad essere mobile. È situato sotto il ventre al livello del plesso aortico, alla base del canale destro, Pingala Nadi, che governa le nostre azioni fisiche e mentali. È questo chakra che dà all’individuo il suo potere di creatività, di pensiero astratto e il suo senso dell’estetica. Grazie alle sue qualità, gli esseri umani possono sviluppare il proprio stile di vita. La parte sinistra di questo chakra è particolarmente sviluppata. È responsabile della conoscenza pura, la conoscenza del Sé. La principale funzione di questo centro è di metabolizzare le particelle di grasso dell’addome per procurare dell’energia ai neuroni del cervello che si affaticano a causa di eccessi di pianificazioni. Pianificare troppo, troppi pensieri, il consumo di alcool, di droghe, la dominazione, una vita orientata verso l’ego esauriscono lo Swadisthan chakra, dove si trova il fegato, che è la sede della nostra attenzione. Nel corpo fisico, lo Swadisthan chakra controlla le funzioni dei reni, dei surrenali, della parte inferiore del fegato, del pancreas, dell’utero e degli intestini. Con il risveglio della Kundalini che apre questo centro, si diviene realmente creativi, dinamici e spontanei.

 

Ha come simbolo geometrico la falce di luna racchiusa in un cerchio, emblema dell’elemento Acqua; i petali del loto sono sei. La divinità preposta è Varuna, la sua energia vitale o Shakti è Sarasvati.
Le ghiandole endocrine associate a questo chakra sono le ghiandole surrenali, adibite alla produzione di steroidei e adrenalina. È di colore arancio, è bipolare ed è orientato orizzontalmente. È fondamentalmente associato alla creatività in tutte le sue forme e al raggiungimento dell’espressione di sè tramite la creazione. È collegato al piacere fisico, alla gioia di vivere, al desiderio, all’aggressività naturale. Come il chakra della Radice, Svadhisthana è legato al mondo materiale. Un suo cattivo funzionamento è causa di mancanza di voglia di fare e continuo bisogno di ricorrere ad eccitanti e stimolanti.

 

 

Manipura

 

Terzo chakra (plesso solare, nabhi, trasformazione, gemma lucente)

 

Noto come “centro del potere”, esso funziona da deposito dei giudizi, delle opinioni e delle convinzioni del soggetto su di sé e sul mondo. E’ il luogo dei processi decisionali.

 

Collocazione: plesso solare, pancreas, ombellico

 

Senso (Tanmatra): vista

 

Organo di senso: occhio

 

Organo di azione: piede

 

Elemento: fuoco

 

Kosha (involucro) governato: anna-maya – involucro fisico

 

Pianeti e segni astrologici: marte – leone/sole – sagittario/giove – vergine/mercurio

 

Colore: giallo, verde, giallo dorato

 

Elementi raffigurativi: elementi e animali: uccelli

 

Fonte di: potere personale, giudizi di sé e del prossimo

 

Sede di: autostima, potere

 

Parole chiave: potere, discriminazione

 

Mantra: RAM

 

Musica: ritmi incalzanti e violenti. Musica orchestrale con sonorità armoniche

 

Vocali: O aperta come nella parola lotta intonata in MI

 

Frequenze di risonanza: 528, 132, 363, 329 Hz. MI

 

Ormoni e Ghiandole: insulina (cistifellea), pancreas (fegato)

 

Tipo di energia: radiante, calore, fuoco, mentale, intellettuale

 

Comunicazione fisica: idee, pensieri, sapere

 

Problemi: disturbi di natura digestiva e metabolica, confusione o pazzia, ghiandole surrenali, milza, fegato

 

Questo centro sottile dai 10 petali si chiama il Nabhi (ombelico) e si trova nella regione del plesso solare . Il Nabhi è il centro del benessere individuale e collettivo. Grazie alla forza creativa del suo Swadisthan, l’uomo sviluppa i mezzi per controllare le risorse naturali a proprio vantaggio e grazie a ciò diventa prospero e ricco. Il denaro è importante per soddisfare i desideri e bisogni essenziali, purché non diventi una priorità. Non c’è niente di male ad essere ricchi ma il problema è di essere ossessionati dal denaro. L’avarizia e l’accumulo di beni impediscono la circolazione dei soldi; l’avarizia è l’espressione di un cervello egoista e primitivo, che non conosce la verità sui fondamenti della vita. La generosità è la principale corrente di questo centro. Da un punto di vista fisico, questo centro si occupa degli organi innervati dal plesso solare: lo stomaco, gli intestini, il fegato e la vescicola biliare. La nostra attitudine verso il cibo e il modo in cui mangiamo, colpiscono le secrezioni digestive. Esso è bloccato o colpito da una cattiva alimentazione come l’alcool o i cibi troppo grassi. Pensare troppo all’alimentazione colpisce pure il Nabhi chakra. Il ritmo biologico del corpo che è gestito dalla milza, fa anche parte delle funzioni del Nabhi. Il Nabhi chakra è ugualmente colpito dalla mancanza di rispetto per la propria moglie, dalle noie domestiche o da uno stato di stress a casa. L’individuo diventa vulnerabile alle malattie allergiche. Questo centro è responsabile del benessere e dell’evoluzione della razza umana. L’adesione cosciente alle leggi universali di condotta (Dharma) è fondamentale per la sopravvivenza e la crescita dell’uomo. Quando la Kundalini attraversa questo centro risvegliandolo, il ricercatore diventa soddisfatto interiormente e generoso.L’elemento di questo chakra è il fuoco ed è chiamato così perché il fuoco che vi arde dentro lo fà risplendere come un gioiello.questo chakra prende energia dal fuoco e ha come carattere l’aggressività.

 

Ha come simbolo geometrico il triangolo equilatero, emblema dell’elemento Fuoco.I petali del loto sono dieci. Il Mantra-seme è Rang, la sua energia vitale è Bhadrakali.
Il chakra del Plesso Solare è situato nel pancreas. È di colore giallo, è bipolare ed orientato orizzontalmente. Questo è il chakra della forza di volontà individuale, del carisma e dell’efficenza. Un suo funzionamento eccessivo provoca incapacità di rimanere calmi, scoppi d’ira, iperattività, disturbi di origine nervosa. Presiede le emozioni, corrisponde al potere ed al controllo. Attraverso questo punto si gestisce l’emotività, il desiderio di autoaffermarsi; è legato al potere e alla capacità decisionale. La sua energia facilita l’assimilazione delle esperienze, rivela gli obiettivi, permette l’uso positivo dell’energia personale, infonde capacità decisionale, sicurezza e autostima. Il funzionamento carente invece causa scarsa energia, timidezza, bassa stima di sè, senso di inutilità.

 

 

Anahata

 

Quarto chakra (centro del petto, non manifesto, connessione)

 

Il Cuore è considerato fin dall’alba dei tempi il centro del corpo umano, la sede dell’energia divina. Alla nascita il muscolo cardiaco è verde, indizio della capacità e dell’energia di tipo lenitivo innate nell’essere umano. Nel corso dell’adolescenza diventerebbe rosa, infine il cuore di un adulto dovrebbe assumere la colorazione dorata, propria dell’amore universale.

 

Collocazione: cuore, timo

 

Senso (Tanmatra): tatto

 

Organo di senso: pelle

 

Organo di azione: mani

 

Elemento: aria

 

Kosha (involucro) governato: prana-maya – involucro energetico

 

Pianeti e segni astrologici: saturno – leone/sole – bilancia/venere

 

Colore: verde, rosa, rosso rubino, giallo oro

 

Elementi raffigurativi: elementi terrestri e mammiferi

 

Fonte di: energia curativa, sogni personali

 

Sede di: compassione

 

Parole chiave: amore, guarigione, devozione, abbandonarsi

 

Mantra: YAM

 

Musica: musica classica, New Age o sacra sia orientale che occidentale

 

Vocali: AH espressa come in esclamazione AH intonata in FA

 

Frequenze di risonanza: 639, 159.75, 396, 349 Hz. FA

 

Ormoni e Ghiandole: ormoni del timo (scientificamente non ancora individuati), timo

 

Tipo di energia: gassosa, aria, astrale

 

Comunicazione fisica: bisogni fisici ed emotivi

 

Problemi: malattie e disturbi cardiocircolatori, pressione arteriosa, problemi polmonari (asma, allergie,ecc), disturbi del sonno

 

Questo centro dai 12 petali si chiama Anahata e si situa al livello del plesso cardiaco, dietro lo sterno, nell’asse del midollo spinale. È lì che, fino all’età di 12 anni, sono prodotti gli anticorpi e inviati nel nostro sistema sottile, aiutandoci a lottare contro gli attacchi esterni al nostro corpo e psiche, e proteggendoci da malattie e intrusioni nocive durante la nostra vita. Quando il chakra del cuore non è sviluppato correttamente o è bloccato, si soffre d’un importante sentimento d’insicurezza. Il cuore è il punto centrale della creazione e dunque tutti i chakras dipendono da lui. Potrebbe essere paragonato a una stazione centrale dalla quale parte un’energia verso le parti del corpo. Il cuore è la sede dello Spirito, la fonte della forza onnipotente, manifestata in Shiva. Dunque un chakra del cuore forte è la base di una personalità sana e dinamica, piena di amore e compassione. Questo centro sottile controlla la respirazione e il funzionamento del cuore e dei polmoni. Con il risveglio della kundalini che apre questo centro, si diventa una persona sicura di sé e in Dio, responsabile e coraggiosa. Una persona così è capace di amare l’intera umanità senza alcun interesse personale ed è amata da tutti.

 

Il Anahata Cakra. Ha come simbolo geometrico il doppio triangolo incrociato. I petali del loto sono dodici. Il Bija-Mantra è Vam, la divinità è Isana e la sua energia vitale è Bhuvanesvari.
Si trova al centro del petto, allo stesso livello del cuore fisico e la ghiandola endocrina a cui è associato è il timo. È di colore verde, è bipolare, è orientato orizzontalmente e il suo elemento è l’Aria. Produce emozioni, come amore incondizionato, empatia e comprensione verso gli altri, sensibilità verso l’ambiente esterno, accettazione, pietà, bontà, il dare ed il ricevere ed in generale il prendersi cura della vita (umana, animale, vegetale). Un suo cattivo funzionamento è causa di sentimenti quali timore, odio, avversione verso il prossimo, tristezza, disprezzo.

 

 

Vishuddha

 

Quinto chakra (centro della gola, purificazione, espressione)

 

E’ importante per l’espressione e per la protezione personali. Tramite tale centro gli individui esprimono idee, sentimenti, desideri, osservazioni. La sua parte frontale è nota come “sede delle responsabilità”, poiché attraverso la stessa il soggetto accoglie o scarta le opzioni offertegli dalla vita.

 

Collocazione: gola, tiroide, laringe

 

Senso (Tanmatra): udito

 

Organo di senso: orecchi

 

Organo di azione: organo vocale

 

Elemento: etere (akasha)

 

Kosha (involucro) governato: mano-maya – involucro pensante emotivo

 

Pianeti e segni astrologici: marte – gemelli/mercurio – toro/venere – acquario/urano

 

Colore: blu, azzurro, argento

 

Elementi raffigurativi: elementi eterici

 

Parole chiave: comunicazione, espressione, risonanza dell’essere

 

Mantra: HAM

 

Musica: musica New Age e canti ricchi di toni alti, ipertoni ed effetti eco

 

Vocali: EH intonata in SOL

 

Frequenze di risonanza: 741, 185.25, 429, 392 Hz. SOL

 

Ormoni e Ghiandole: tiroxina, ghiandola tiroidea e paratiroidea

 

Tipo di energia: eterica, etere

 

Comunicazione fisica: linguaggio, suono, canto, comunicazione verbale

 

Problemi: malattie e disturbi della gola, mascella, tiroide, laringe, tonsille, timo, l’incapacità di dire sì o no alle opportunità offerte dalla vita

 

Questo centro dai 16 petali si chiama il Vishuddi; si situa al livello della nuca, del plesso cervicale. Questo centro sottile è responsabile del funzionamento del collo, della lingua, della nuca, della bocca, delle orecchie, del naso, dei denti, del viso, della pelle e delle braccia. Questi sono gli organi per mezzo dei quali comunichiamo con gli altri. È attraverso il Vishuddi che possiamo comunicare con tutte le Deità, poiché è la fonte dei mantras che si cantano. Le qualità del Vishuddi sono il rispetto di sé, la visione distaccata del mondo esteriore, l’amore verso l’umanità, una relazione non possessiva nei confronti della famiglia, delle relazioni e degli amici. Equilibrando ed armonizzando questo chakra è possibile esprimere la gioia dello Spirito. Così, l’umanità ha composto della musica e della poesia alla gloria del Divino. Al livello fisiologico, controlla il funzionamento della ghiandola tiroide. Il sentimento di colpevolezza, il tabacco e dei comportamenti artificiali ed egoisti bloccano questo centro sottile. Il miglior modo di mantenere il Vishuddi in buono stato è di adottare un comportamento umile e di integrare questo comportamento all’insieme della personalità. Quando la kundalini attraversa questo centro risvegliandolo, il ricercatore diventa autentico, pieno di dolcezza e di rispetto comunicando con gli altri. Egli non partecipa a discussioni e arguzie futili. Diviene estremamente diplomatico nelle situazioni difficili, senza pomparsi l’ego. Gli ingredienti della diplomazia divina sono una voce dolce, del tatto per avvicinarsi alla gente con considerazione, discernimento, compassione, generosità e amore. Questo modo di fare da un carisma personale e rende l’individuo magnetico. Tutto ciò che dice la persona va dritto al cuore dell’individuo e anche delle masse.

 

Il Vishuddha Chakra o della “purificazione”. Ha come simbolo geometrico il triangolo equilatero nel quale è inscritto un cerchio, emblema dell’elemento Etere (Akasa). Il Mantra-seme è Ham. La divinità preposta è Sadasiva e la sua energia vitale è Sakini.
Il chakra della gola è situato nella tiroide. È di colore blu, è bipolare ed è orientato orizzontalmente. È il chakra della Creatività inteso come manifestazione verso l’esterno. Questo chakra sovrintende la comunicazione, la capacità d’ascolto e di parola, la sincerità. Produce capacità espressive e chiare dell’intelletto, logiche ed espressioni personali. Il suo potere è particolarmente evidente per quello che riguarda la comunicazione, verbale e non, l’eloquenza e la capacità di trasmettere le proprie idee in modo chiaro, preciso e cristallino. Attivato, conferisce infatti il potere di esprimersi e parlare in modo estremamente persuasivo e convincente. Gli squilibri in questo chakra si manifesteranno come problemi quali incomunicabilità, incapacità di trasmettere chiaramente agli altri le proprie idee e sentimenti, incapacità di sfogare le proprie tensioni psicologiche, stress e introversione. È responsabile della comunicazione con il mondo Etereo (delle creature extracorporee).

 

 

Ajna

 

Sesto chakra (centro frontale, conoscenza, intuizione, percezione)

 

Detto “terzo occhio” è il centro visivo interno ed esterno dell’essere umano. Associato alla ghiandola pituitaria, regola le funzioni ormonali ed endocrine.

 

Collocazione: fronte, ghiandola pituitaria, ipofisi

 

Senso (Tanmatra): pensiero, tutti i sensi comprese le percezioni extrasensoriali

 

Organo di senso: mente

 

Organo di azione: mente

 

Elemento: mente spazio

 

Kosha (involucro) governato: vijnana-maya – involucro delle sottili discriminazioni

 

Pianeti e segni astrologici: mercurio – sagittario/giove – acquario/urano pesci/nettuno

 

Colore: porpora, bianco, indaco, giallo

 

Elementi raffigurativi: esseri umani spiritualizzati: santi, guru, spiriti

 

Fonte di: discernimento

 

Sede di: facoltà visiva e immaginativa

 

Parole chiave: visione

 

Mantra: KSHAM

 

Musica: musica delle sfere, rilassante classica (Bach) o New Age che stimoli dimensione cosmica

 

Vocali: I come nella parola isola intonata in LA

 

Frequenze di risonanza: 852, 213, 462, 440 Hz. LA

 

Ormoni e Ghiandole: vasocompressori (ormone antidiuretico dell’ipofisi), ghiandola pituitaria (ipofisi)

 

Tipo di energia: luce, cerebrale, plasma

 

Comunicazione fisica: sfrutta la capacità dell’individuo di vedere, attrarre a sé

 

Problemi: malattie e disturbi ghiandolari o endocrini, squilibri ormonali, problemi di crescita e sviluppo

 

Questo centro sottile dai 2 petali è l’Agnya chakra che si situa al centro della fronte. Questo punto è conosciuto anche come il terzo occhio di Shiva. Nel corpo fisico è rappresentato dall’incrocio dei 2 nervi ottici nel nostro cervello (il chiasmo ottico). Questo centro controlla il funzionamento delle 2 ghiandole pituitaria e pineale, che si manifestano all’interno di noi come il nostro ego e superego. Poiché questo centro sottile controlla i nostri occhi, un impegno visuale eccessivo (come il cinema, la televisione, il computer o la lettura) può rovinare questo chakra, così come tutti i cattivi pensieri. Per pulire l’Agnya chakra bisogna purificare il nostro sguardo. La collera repressa e il rifiuto a perdonare, delle false nozioni su Dio, un ego gonfiato, frequentare persone dall’influenza nefasta, bloccano questo chakra. Pensare e pianificare troppo gonfiano troppo il nostro ego; fare delle proiezioni eccessive verso il futuro blocca questo chakra. L’Agnya chakra dà la possibilità agli esseri umani di perdonare e essere perdonati, affinché possano pulirsi da sé dai loro peccati e dai loro karmas passati. Perdonando a sè stessi e agli altri si permette l’apertura di questo chakra attraverso il risveglio della kundalini.

 

Ajna è gerarchicamente uno fra i più elevati dei chakra; in questa ruota è anche contenuto il Manas; sui petali del loto vi sono le lettere Ham e Ksam; esso contiene la rappresentazione della sacra sillaba Om, sintesi di tutti i Mantra. La divinità preposta è Shambhu e la sua Shakti è Siddha-Kali.
È anche conosciuto in occidente come “Terzo Occhio” ed è situato nello spazio tra le sopracciglia: la sua ghiandola a cui è associato è l’ipofisi. È di colore indaco, è bipolare ed è orientato orizzontalmente. Influenza il mesencefalo, dove vengono assorbiti tutti gli stimoli nervosi per potere essere inviati a tutte le altre parti del cervello (per cui il mesencefalo dà energia a tutta la regione del capo). È il chakra che presiede la visione interiore o extrasensoriale. Esercita lo sviluppo della capacità di concentrazione; la sua attivazione mediante meditazione permette l’utilizzo del sesto senso e la capacità di manifestare le percezioni extrasensoriali, stati mistici, proiezione mentale, e di viaggiare nel Piano astrale. Produce il controllo della coscienza e delle reazioni fisiche, purificazione e trasformazione dei pensieri in forme di giudizio più raccolto, con la graduale diminuzione delle percezioni sensoriali. Gli squilibri qui si manifesteranno attraverso incubi, fenomeni psichici incontrollati o sgradevoli, mancanza completa di sogni, allucinazioni, confusione mentale. È responsabile della percezione “visiva” dell’aura.

 

 

Sahasrara

 

Settimo chakra (centro coronale, mille petali)

 

Associato all’epifisi, alla corteccia cerebrale regola molte funzioni corporee e extracorporee. Centro psichico del sapere superiore, riceve le energie spirituali indispensabili per attivare lo scopo personale. E’ il centro della divinità umana.

 

Collocazione: corona (fontanella), ghiandola pineale

 

Senso (Tanmatra): coscienza

 

Organo di senso: coscienza

 

Organo di azione: coscienza

 

Elemento: coscienza spazio

 

Kosha (involucro) governato: ananda-maya – involucro causale di beatitudine

 

Pianeti e segni astrologici: capricorno/saturno – pesci/nettuno

 

Colore: bianco, viola, oro, arcobaleno

 

Elementi raffigurativi: entità spirituali: angeli, potenze supreme

 

Fonte di: consapevolezza divina

 

Sede di: appartenenza dell’individuo al tutto

 

Parole chiave: vibrazioni, divinità

 

Mantra: OM

 

Musica: silenzio. Musiche che preparino al silenzio

 

Vocali: M (vocale sanscrita) cantilenante senza fine intonata in SI

 

Frequenze di risonanza: 963, 240, 495, 493 Hz. SI

 

Ormoni e Ghiandole: serotonina (enteramina), ghiandola pineale (epifisi)

 

Tipo di energia: essere allo stato puro, eterica, forma materializzata di energia spirituale che scaturisce dall’universo

 

Problemi: malattie e disturbi sistema immunitario, neoplasie, problemi ossei, disturbi collegati all’epifisi, schizofrenia, depressioni, cefalee, dissociazione psichica, squilibri di qualsiasi genere.

 

Questo centro sottile dai 1000 petali, conosciuto con il nome di Sahasrara, è il chakra più importante di tutti. È situato nell’area limbica del nostro cervello. Il chakra del Sahasrara è costituito dalla riunione dei 6 chakras: si tratta di uno spazio incavo, sui bordi del quale si trovano i 1000 nervi. Si possono vedere tutti questi nervi lungo il lobo limbico: se si seziona il cervello trasversalmente, assomigliano a dei petali. Prima della realizzazione del Sé questo centro è chiuso dai 2 palloni del nostro ego e superego. Assomiglia ad un fiore di loto chiuso. Quando è illuminato dal risveglio della kundalini che lo raggiunge, si vede il Sahasrara che assomiglia a un fascio di fiamme dai 7 colori. Un loto aperto dai 1000 petali. Ma questi colori si integrano creando infine una fiamma di colore cristallo chiaro. Questa è l’attualizzazione dell’Unione (realizzazione del Sé) con il Potere Divino onnipervadente, che ci permette di sentire le vibrazioni fresche. È l’integrazione, la libertà assoluta, la gioia dello Spirito e la serenità.

 

È anche chiamato Chakra della Corona, ha nel suo cuore un loto più piccolo a dodici petali in cui è inscritto il triangolo chiamato Kamakala, che simbolicamente raffigura la sede della Shakti Suprema, cioè la Forza Cosmica non individualizzata. Nei mille petali del loto sono contenute tutte le lettere dell’alfabeto sanscrito.
Il chakra della corona trova posto nella ghiandola pineale, ed ha un solo polo. È di colore viola ed è orientato verticalmente con il relativo imbuto che indica verso il cielo. È il chakra che presiede il contatto con la Conoscenza Divina, governa la corteccia cerebrale e la presa di coscienza. Esso determina l’apertura e la dilatazione della coscienza con lo sviluppo dell’intelletto. Le sue funzioni principali sono relative alla conoscenza superiore, alla medianità, al contatto con il Divino. Al Sahasrara Chakra appartengono tutte le questioni relative alla “Illuminazione”, vale a dire la relazione tra la coscienza dell’individuo e quella dell’universo. L’apertura o la creazione del Settimo Chakra porta a uno stato di contatto e comunione con la forza creatrice dell’universo, uno stato di purificazione, appagamento spirituale, totale libertà dalle limitazioni dei nostri istinti bassi e grossolani: si tratta, è evidente, di stati dell’essere che sfuggono alle possibilità descrittive della razionalità e che possono essere compresi (nel senso di “presi all’interno di noi”, vale a dire assimilati e non semplicemente capiti) soltanto attraverso l’esperienza diretta. L’apertura di questo chakra coincide con il Bodhi

 

Con brevi estratti da Wikipedia e da La Mappa dei Chakra e I suoni dei Chakra, il risveglio dell’energia Ed. Red

 

 

I Chakras nelle dottrine occidentali

 

Uno fra i primi scritti occidentali che sembrano alludere alla dottrina dei “Centri di Forza” o chakra è il testo Eine kurze Eroffnung und Anweisung der dreyen Principien und Welten im Menschen (Una breve rivelazione e istruzione sui tre principi e mondi nell’uomo) di Johann Georg Gichtel (1638-1710), opera meglio conosciuta sotto il titolo (erroneo) di Theosophia Practica (1723). Gichtel fu discepolo di Jakob Bohme, teosofo e mistico cristiano (1575-1624). Tale scritto fa supporre una certa conoscenza della dottrina relativa ai chakra, perlomeno in certi ambienti alchemico-cristiani dell’Europa. La dottrina in questione – nota forse anche ai monaci orientali nel contesto dell’esicasmo – rimane tuttavia poco diffusa in Occidente almeno fino agli inizi del XX secolo.
 
In Occidente la dottrina dei chakra deve la sua diffusione principalmente alla traduzione di due testi indiani: il Sat-Cakra-Nirupana e il Padaka-Pancaka operata da Sir John Woodroffe, alias Arthur Avalon, nel libro Il Potere del Serpente (1917). Tale libro è estremamente dettagliato e complesso e rappresentò un notevole supporto per lo studio e la diffusione in occidente della dottrina relativa ai chakra. Un contributo successivo fu operato da C. W. Leadbeater il quale pubblicò un libro contenente i propri studi e le proprie osservazioni chiaroveggenti relative ai centri di forza nel libro Chakras (1927).
 
Rudolf Steiner fondatore dell’Antroposofia, parla dello sviluppo dei chakra nel libro Come conoscere i mondi superiori (1ª ed. 1909), fornendo istruzioni progressive per lo sviluppo di tali centri di forza. Si tratta di esercizi quotidiani che richiedono un tempo e una applicazione considerevole. Egli segnala che per il risveglio e lo sviluppo di tali centri di forza esistono anche altri metodi più rapidi, che potrebbero però risultare dannosi se non operati da persone spiritualmente mature.
 
Nel panorama moderno Tommaso Palamidessi, fondatore dell’Archeosofia, rielabora la dottrina dei centri di forza alla luce dell’esoterismo giudaico-cristiano. Nel libro Tecniche di Risveglio Iniziatico (1975), Tommaso Palamidessi illustra alcune tecniche ascetiche tese al risveglio e allo sviluppo di tali Centri di Forza che coinvolgono la realizzazione di icone o supporti meditativi, tecniche respiratorie e meditazioni su nomi divini ebraici (invece che su mantra tibetani), in linea con la tradizione occidentale.
 
Il testo di Woodroffe è al centro de La psicologia del Kundalini-yoga. Seminario tenuto nel 1932 di Jung.[4] L’aspetto forse più interessante dell’interpretazione junghiana è il tentativo di correlare un simile fenomeno a ciò che oggi la psichiatria definirebbe Disturbo da somatizzazione,[5] in cui però la psicosomatica prevale sul somatopsichico[6]. Altra differenza notevole è che nel kundalinismo si assiste a un decorso o percorso appunto chakrico, dunque non caotico ma ordinato, centripeto (verso la testa) e centrifugo (extra corpus).
 
Altrettanto rilevante è il confronto fra l’esperienza descritta da Gopi Krishna in Kundalini. L’energia evolutiva dell’uomo e l’annesso Commento psicologico di James Hillman.[7][8] In questo caso, l’originalità risiede anzitutto in quanto vissuto dallo stesso Gopi Krishna, distante dalle consuete sovrastrutture rituali: niente meditazione dei loto, niente mantra, niente sanscrito, niente màndala, nessuna tecnica di respirazione, nessuna guida spirituale.
 
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

 

 

Chakra e Risonanza costruttiva

 

di Marco Stefanelli, Ph.D.

 

Quando è in salute e bilanciato, ognuno dei sette chakra maggiori umani ruota ad una costante e predeterminata frequenza o vibrazione. Il Chakra della radice ha una frequenza risonante normale di 256 cicli a secondo, o 256 Hz (il Do centrale del pianoforte). Il Chakra seguente per altezza, il Sacrale, risuona a 288 Hz, che è la nota Re. E ogni chakra via via più alto, nel corpo fisico, ha una nota via via più alta della scala, fino al Si. Questi sette toni o note sono chiamati “Ottava 0”. Ogni volta che si sale di un’ottava (per esempio dal Do centrale, 256 Hz, al Do più alto della scala, 512 Hz) si può notare come il valore della frequenza raddoppi. Questa caratteristica molto importante è anche uno dei princìpi di risonanza.
 
Si noti anche che, come il pianoforte ha diverse ottave sopra l’ottava 0, così ne ha anche quel veicolo energetico che chiamiamo “Campo di Energia Umana”. Gli Uomini hanno complessivamente cinque ottave associate alla loro Aura, ma solo l’ottava più bassa, la 0, è associata al loro corpo fisico. Ad ottave più alte corrispondono connessioni energetiche tra persone e dimensioni più elevate, partendo dall’ambiente locale della persona (ottava 1), alla Madre Terra in senso Globale (Ottava 2), al nostro sistema solare e in particolare al Sole, l’immediata fonte di tutte le energie “fisiche” che supportano la vita in questo mondo (ottava 3), alla nostra galassia, la via lattea (ottava 4), e all’energia dell’Universo (Ottava 5). Comunque, quando si lavora con la terapia del suono, ci si può concentrare sull’ottava 0, l’ottava associata al corpo fisico e ai suoi maggiori centri di energia.
 
Se un Chakra è un pò “scordato” e non vibra in armonia, esso può essere ri-accordato attraverso un processo di vibrazione simpatetica. Questo è un concetto base della terapia. Le vibrazioni armoniose alla frequenza corretta entrano direttamente nel campo di rotazione del Chakra e hanno l’effetto di portare quella sequenza vibrazionale del Chakra indietro alla sua frequenza propria così che possa funzionare efficientemente come un transduttore di energie provenienti dal campo di energia universale richiesto dagli organi e ghiandole associati al chakra. 
I sette princìpi che caratterizzano il suono e che in ultima analisi determinano gli effetti che il suono ha sul corpo umano e sui suoi sistemi di energia sono: Risonanza, Ritmo, Melodia, Armonia, Tonalità, Timbro e Intonazione.
 
 
Risonanza costruttiva

 

Quando un Chakra risuona ad una particolare vibrazione o frequenza, prende e assorbe energia da quella frequenza. C’è un trasferimento di energia che ha luogo dalla sorgente dell’energia sonora in vibrazione (strumento, voce, coristi…) al chakra stesso. Questo trasferimento che ha luogo nel fenomeno è conosciuto come “Risonanza Simpatica”. La risonanza simpatica (o simpatetica) può essere meglio illustrata osservando due strumenti a corda (Violino, Arpa…) accordati in maniera identica posti l’uno accanto all’altro. Se pizzichiamo la corda del primo strumento, le vibrazioni di quella corda sono sentite dalla stessa corda del secondo strumento, questi inizia ad assorbire l’energia del suono di quella specifica frequenza e quindi inizierà a vibrare a quella frequenza.
 
Il principio della Risonanza Simpatica è usato nella terapia del suono per riempire ogni chakra con le vibrazioni sonore della frequenza propria. Per introdurre il suono della frequenza propria del Chakra si possono usare sia la voce umana che degli accordatori (coristi). Introducendo la frequenza propria, il livello di vibrazione del Chakra stesso inizia a riequilibrarsi ed armonizzarsi alla sua frequenza.
 
Un’altra caratteristica del fenomeno della Risonanza Simpatica è che le corde accordate alla stessa nota o ad una o più ottave sopra la nota vibrante, iniziano a vibrare uguale. Per esempio, se un violino ha una corda intonata al Do centrale (256 Hz) e un secondo violino vicino ha una corda accordata ad un’ottava sopra il Do centrale (Do Alto – 512 Hz), quando la corda del Do centrale è pizzicata sul primo violino, il Do alto del secondo violino inizierà a vibrare. Così lavorando con i toni di un’ottava possiamo produrre vibrazioni nelle ottave superiori.
 
Questo principio è usato nella Terapia del Suono e per creare sopratoni che possano interessare corpi di energia più alta del campo di energia umano. Questi corpi di energia secondari (eterico, emozionale, mentale e spirituale) possono essere pensati come delle ottave superiori al corpo fisico. Così, quando lavoriamo coi Chakra del livello fisico, i sopratoni prodotti hanno lo stesso effetto, attraverso la risonanza simpatica, sulle sequenza di energia di vibrazione dei chakra nei corpi superiori. Tutto questo attraverso una profonda sensazione di benessere, serenità, pace, e connessione attraverso i livelli di energia del soggetto. 
 
approfondimento su http://www.amadeux.net/sublimen/  
 
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