Cervello e Significazione

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Cervello e Significazione

di: Paolo Manzelli/University of Florence

Il cervello è concepibile come un sistema “flessibile” di funzioni che opera su di un input (le
afferenze sensoriali ), per elaborare un output, generatore di una “alfabetizzazione” del
significato, che ha come referente il duplice versante della realtà esterna ed interiore. La “Teoria
delle Funzioni di apprendimento significativo” del LRE/EGO-CreaNET, si fonda schematicamente su due
funzioni di integrazione cerebrale “alfa”) che corrisponde alla evocazione della memoria e “beta”)
al confronto ed alla elaborazione dei dati sensori e mnemonici attuata dall’intelletto.

La attività di tali funzioni cerebrali viene anticipata da un processo di allarme (bio-elettrico),
che pre-configura l’attivazione della neuro-trasmissione nelle diverse aree cerebrali; ciò è
conseguenza di una processazione di carattere essenzialmente intuitivo, che correla l’attenzione
nonché le attese, che sono in relazione all’obiettivo di attuare una risposta cerebrale finalizzata,
in ogni momento, alla ricerca della miglior risoluzione cognitiva e/o comportamentale. La
“alfa-betizzazione” significativa delle informazioni in conoscenze apprese, avviene secondo un
principio di economia, che tende a chiudere l’ampiezza della gestione della memoria ed accelerare il
ritmo della contemporanea attività di elaborazione finalizzata attuata dall’intelletto, suddividendo
l’ “alfabetizzazione” interpretativa in differenti tipologie di integrazione cerebrale. La
suddivisione delle aree di integrazione il cervello persegue un principio di minimizzazione del
dispendio energetico, che agisce sull’orientamento della distribuzione di flusso sanguigno, proprio
in quanto, per rispondere a differenti scopi attesi è sufficiente selezionare i contorni di aree
specifiche; infatti quanto più fosse potente l’integrazione, altrettanto maggiormente essa sarebbe
dispersiva per l’eccesso di connessioni interneuronali (assoni e dendriti) da porre a convergenza.

La definizione delle aree cerebrali preferenzialmente attivate è esercitata dalle pulsioni
provenienti dalle sezioni più ancestrali del nostro cervello (cioè le strutture sub-corticali come i
Gangli Basali, Amigdala ed Ipotalamo), le quali vengono inizialmente indirizzate verso la zona
cerebrale dell’Acumen, e successivamente distribuite per attivare particolari processi di
integrazione funzionali, che, a livello di significazione cognitiva, trovano corrispondenza con
diverse strutturazioni di “mappe mentali”, le quali infine si rivelano determinanti nella formazione
di differenti modalità di intelligenza che convivono in modo più e meno esercitato in ciascuno di
noi (intelligenze multiple).

Tra le forme di intelligenza che caratterizzano le modalità di significazione e comunicazione
fondamentalmente sono da annoverare:

1) la capacità “intra-personale” di riconoscere i propri stati di coscienza e di utilizzali entro
sistemi logici di analisi e sintesi cognitiva, necessaria per costruire conoscenze innovative e
personalizzarle;

2) la capacità “inter-personale” di percepire interpretare ed agire in conseguenza agli
atteggiamenti e motivazioni altrui, ciò è alla base della abilità di interpretare efficacemente
delle attività sensoriali e tradurle con facilità nella risposta linguistica e comportamentale;

3) la capacità “cinestesica” di apprendere ad eseguire movimenti articolati con le membra ed il
corpo e finalizzali ad una attività di espressione artistica ,musicale e sportiva.

Pertanto gli atteggiamenti mentali e i percorsi del ragionamento preferenziali risultano essere
differenziati a seconda delle aree di integrazione cerebrale coinvolte, e ciò corrisponde ad una
“alfa-betizzazione” settoriale delle funzioni cognitive, che assume differenti aspetti nelle abilità
intellettuali personali adeguate a realizzare ed esprimere propriamente le relazioni tra pensiero ed
azione.

Possiamo ora approfondire la interpretazione delle precedenti modalità integrative di
“alfabetizzazione” cerebrale:

1) la costruzione “intra-personale” delle conoscenze, può essere evidenziata mediante lo studio
delle “mappe concettuali” in quanto esse sono la conseguenza della primaria modalità di integrazione
funzionale delle aree cerebrali che dà come risultato prevalente una cascata di associazioni
cognitive. Lo studio delle mappe concettuali può essere utile per comprendere le fasi di
assimilazione delle nuove conoscenze in modo da ottenere maggior consapevolezza delle proprie
modalità di costruzione dei concetti e conoscenze. Si ottiene così un sistema per “imparare ad
imparare”, mediante l’utilizzazione delle più appropriate caratteristiche “alfabetizzanti” della
significazione cognitiva, esplicitando le associazioni preferite nel rielaborare e comunicare
conoscenze ed evidenziando i concetti e le emozioni principali evocate ed i legami che tra essi si
stabiliscono per creare percorsi alternativi di ragionamento.

2) l’intelligenza emotiva è invece alla base delle capacità di comprensione e comunicazione
“inter-personali”. In particolare è normalmente l’Amigdala quella che inizia l’attivazione delle
memorie emozionali; l’esercizio di questa seconda tipologia di integrazione si fonda sulla capacità
di autocontrollo delle attività emotive che permettono di ottenere una maggior attenzione allo stile
relazionale da assumere nei rapporti di comunicazione con gli altri. Nello specifico tale modalità
di integrazione cerebrale conduce ad una miglior conoscenza delle possibilità di regolazione dei
propri vissuti emotivi, che induce la capacità di sapersi motivare in quadro relazionale basato
sulla attenzione ad entrare in ascolto, e riconoscere e valutare l’empatia, attuando dinamiche di
comunicazione basate su strategie cognitive ed affettive adeguate a stemperare le barriere
psicologiche, e gli atteggiamenti di difesa propri ed altrui nelle relazioni di comunicazione
interpersonale.

La capacità di dominare le emozioni per raggiungere un obiettivo è una dote istintiva essenziale, ma
che può essere esercitata per concentrare l’attenzione, e per trovare motivazione e controllo di sé,
anche ai fini di essere compresi nella propria creatività. Il controllo emozionale, corrisponde alla
capacità di ritardare la gratificazione e di regolare gli impulsi, ed è centrale per qualunque tipo
di realizzazione sia di crescita cognitiva “intra-personale”, che nell’appropriarsi coscientemente
della successiva tipologia di integrazione cerebrale. “Cinestetica”. Per inciso notiamo che
“motivazione ed emozione” hanno in comune la stessa matrice nella lingua latina “movere”, cioè
entrambe determinano la spinta all’azione, consentendo all’individuo di riconsiderare e riorientare
il suo pensiero e comportamento verso uno scopo e verso la soddisfazione di determinati bisogni.

3) Per evitare predisposizioni mentali stereotipate e correggere preconcetti o mis-conoscenze ed
anche per migliorare le capacità cognitive, non e da sottovalutare la tipologia di integrazione
cerebrale che include prevalentemente l’attività del “cervelletto”, in quanto essa permette di
aumentare l’efficienza e le prestazioni mentali tramite un potenziamento della esperienza
nell’esercizio delle relazioni tra memoria a breve e a lungo termine.

L’attività “Cinestetica” implica infatti notevoli interferenze neuronali tra sistema percettivo e
sensoriale con il “cervelletto”, (posto alla base occipitale del cervello), generando una
integrazione processuale tra memoria ed intelletto, che attraverso la spina dorsale provvede a
segnalare al cervello indicazioni interattive di equilibrio e di direzione e di azione al corpo ed
agli arti in movimento e viceversa da questi ultimi al cervello. Tale attività integrativa, pertanto
conduce ad un “modus operandi” capace di rafforzamento dei potenziali cognitivi ed emozionali,
amplificando la più completa formazione nella sperimentazione e nell’utilizzazione dell’intelligenze
multiple che convivono in ciascuno di noi.

Le tecnologie della “intelligenza connettiva”

La diffusione globale delle reti telematiche ha iniziato ad agire profondamente su ogni aspetto
della vita sociale, non ultima la relazione dell’uomo i processi di sviluppo delle conoscenze. Tale
innovazione della tecnologia di comunicazione informatizzata tende a trasformare le relazioni di
flessibilità tra i sistemi di integrazione cerebrale, modificando notevolmente le precedenti
dinamiche di apprendimento, ciò in quanto la esternalizzazione delle memorie in rete tende a
cambiare le strategie di costruzione delle mappe cognitive entro un sistema distribuito, andando di
conseguenza ad agire anche su una differenziazione delle capacità empatiche e delle abilità
cinestetiche del cervello umano. Il sistema educativo in rete va pertanto inteso letteralmente come
“sistema “trasformativo” dei processi di “alfabetizzazione” dei significati, proprio in quanto
gradualmente cambierà irreversibilmente, le relazioni di relativa flessibilità di interazione tra i
processi di integrazione cerebrale sopra indicati, in seguito al modificarsi delle relazioni tra gli
stimoli propriocettivi ed esterocettivi, sia nei processi di memorizzazione che di elaborazione
cognitiva dell’intelletto.

Si acuisce pertanto la necessità di studi di “Neuroscienze dello sviluppo” delle relazioni tra
“intelligenza artificiale e creatività umana”, capaci di interpretare e presagire le rinnovate
modalità di integrazione cerebrale, che si rivelano necessarie per acquisire rinnovate funzioni
cerebrali estese e condivise in rete internet, le quali saranno più proprie di una nuova modalità di
“intelligenza connettiva”.

La trasformazione graduale delle modalità di integrazione cerebrale, sia rispetto alla gestione
della memoria che all’elaborazione dell’intelletto, senza una opportuna teoria, potrà svolgersi
soltanto attraverso modalità di rappresentazione confuse e indistinte, ritardando la nostra capacità
di capire ed attuare una sperimentazione cosciente, adeguata ad indirizzare le modalità ed i criteri
di flessibilizzazione ottimale dei sistemi di integrazione cerebrale nel quadro dello sviluppo
contemporaneo della Societa della Conoscenza.

Un miglioramento delle funzioni cerebrali è evolutivamente possibile proprio in quanto le categorie
mentali non sono statiche nella memoria, né componibili tramite percorsi cognitivi dal significato
invariabile e quindi non ulteriormente elaborabili dall’intelletto; pertanto le concezioni anche le
più tradizionali vanno sempre storicamente modificandosi secondo una rinnovata maturazione
funzionale della utilizzazione dei sistemi di integrazione dell’apparato neurale. «Le idee dice un
vecchio saggio sono come colombe in gabbia, non e facile infatti catturarle perché per loro natura
volano via». Pertanto sulla base sulla base della flessibilità dell’apprendimento mnemonico,
l’intelletto possiede la congenita potenzialità di evolversi costruendo modificando categorie
cognitive, allo stesso tempo in cui può creare significazioni innovative più coerenti con lo
sviluppo individuale e sociale.

Certamente per agire intelleggibilmente nel quadro del cambiamento contemporaneo del management
della Economia della Conoscenza e quindi necessario per saper accettare le nuove sfide di una linea
di orizzonte mentale che si sposta nella condivisione della conoscenza nel World Wide WEB, è
necessario un profondo risveglio della consapevolezza, tale che perseguendo appropriate indicazioni
teoriche, la mente umana possa divenire ancora più capace e creativa nell’elaborare sistemi
integrati di “condivisione di conoscenza” e favorire in tal guisa lo sviluppo della “Intelligenza
Connettiva”.

Per ulteriori informazioni:

Paolo Manzelli
Director of LRE/EGO-CreaNet-“VIA” – University of Florence
Via Cavour, 82 – 50129 FIRENZE – Italy
Phone: +39 055-288754
Fax: +39 055-2756702
Mobil +39 335-6760004
E-mail: LRE@UNIFI.IT
E-mail: manzelli@invisibilmente.it

Università degli Studi di Firenze

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