CERCHI di GRANO (Crop Circles) – 2

pubblicato in: AltroBlog 0

CERCHI di GRANO (Crop Circles) – 2

da mednat.org

Da un recente aricolo di Freddy Silva pubblicato sulla rivista Nexus, emerge un’affascinante visione
dell’origine dei cerchi nel grano legata al suono…

Infiniti sono i piani di interpretazione del “ruolo” della musica e, alle origini, del suono
nell’esistenza umana. All’interno del nostro dossier dedicato a questo poliedrico universo abbiamo
tracciato alcuni sentieri da percorrere sotto differenti punti di vista, cercando di “andare sempre
un po’ più in là…”.

Abbiamo visto come il suono possa interagire con la materia, sia ai suoi livelli più densi che a
quelli più sottili; come la musica, grazie a queste sue proprietà, sia stata utilizzata da millenni
con funzione terapeutica; abbiamo visto come anche le piante siano sensibili al suono e come loro
stesse producano melodie che possono dialogare con le nostre emozioni.

Per questo ora vogliamo presentarvi un tema delicato e illuminante, che se da una parte può stupire,
può rendere scettici riguardo alla sua veridicità, dall’altra può fare sperare che anche la ricerca
scientifica, spinta da indizi evidenti, vada “oltre” ciò che riesce a leggere solo con la “mente”.

Vi parliamo, quindi, dell’ultima teoria applicata ai misteri dei cerchi nel grano, secondo la quale
sarebbero stati creati dal suono.

Alla base di questo legame vi è la cimatica, ovvero lo studio dell’influenza delle onde sonore sulle
sostanze fisiche, di cui uno dei cultori più validi in ambito contemporaneo è stato lo scienziato
svizzero Hans Jenny.

Fu intorno agli anni ‘50/’60 del Novecento che Jenny riuscì a immortalare su pellicola gi effetti
dell’interazione del suono su polveri e liquidi, provando che la vibrazione sonora crea forme
geometriche. Anche le più antiche tradizioni sacre degli Hopi e dei Navajo tramandano la facoltà
dello sciamano di creare, attraverso parole pronunciate sulla sabbia, disegni simili a quelli dei
mandala indù.

A questo proposito, proprio lo stesso Jenny notò che più è bassa la frequenza applicata, più la
forma che ne risulta è semplice, come ad esempio un solo cerchio circondato da anelli, più la
frequenza è alta più la forma è complessa.

Nei suoi esperimenti Jenny riuscì a produrre con alte frequenze mandala, tetraedri e altre forme
sacre.
Tale sperimentazione può ricordare quella che Masaru Emoto ha fatto attraverso l’acqua (“Messaggi
dall’acqua” Ed. Mediterranee).

La complessità e la bellezza delle forme dei cristalli che si formano nell’acqua è direttamente
proporzionale al “tipo” di suono utilizzato, dalla musica di Mozart, all’intonazione di preghiere o
semplici rumori.
A chiudere appunto il “cerchio” basti pensare all’antico Egitto per cui la geometria era musica
congelata.

Tornando ai cerchi nel grano, fu nel 1995 che cominciarono a comparirne alcuni che mostravano nella
loro manifestazione fisica più evidente, la forma incisa sul campo, un forte legame con il suono.
Uno dei primi della serie, che fu trovato ad Andover in Hampshire, presentava al suo interno la
sagoma del Lambdoma circolare di Pitagora, schema che non solo risale alle antiche scuole misteriche
egizie, ma che contiene la relazione tra armonici musicali e rapporti matematici. Un anno dopo a
Goodwood Clatford fece la sua comparsa un cerchio la cui forma era la rappresentazione di uno schema
cimatico.

Nei resoconti che riguardano l’apparizione dei cerchi compaiono sempre testimonianze che segnalano
la comparsa parallela di un suono molto particolare. All’interno di una registrazione fatta nella
notte del 1989 a Cheesefoot Head, in Inghilterra, fu identificata la presenza di un “rumore” che non
era collegabile a fonti di origine naturale.

Fu il Dott. Robert Weiss ad affermare che si poteva trattare di una vibrazione “meccanica”
contenente una frequenza di 5.0 – 5.2 kHz.

Ed è proprio questo il punto. Infatti, fu negli anni ’50 che il ricercatore agrario americano Gorge
Smith fece una scoperta che torna utile al nostro discorso. Esponendo il mais a determinate
frequenze sonore, Smith constatò che il suolo produceva maggiore calore e che, di conseguenza, le
piante che ne venivano nutrite comparivano leggermente bruciacchiate.

Questi sono esattamente gli effetti ritrovati sul suolo e sulle piante da cui hanno preso forma i
nostri cerchi. L’area intorno, infatti, risulta essere molto più asciutta e la base degli steli sono
“bruciati”. Lo confermano i test eseguiti dal fisico W. Levengood nell’89, il quale scoprì
addirittura che le piante all’interno e intorno al cerchio hanno subito la presenza di un’energia
che ne ha influenzato l’embrione del seme e la loro stessa crescita, allungandone i nodi e alterando
lo schema della loro struttura.

Furono, quindi, negli anni ’60, Mary Measures e Paul Weinberger ad applicare ad alcune piante di
grano frequenze sonore pari a 5 kHz, ottenendo un effetto risonante nelle loro cellule e
accelerandone la crescita.

Uno dei dettagli fondamentali, che tuttora è fonte di infinite congetture, risiede nel fatto che gli
steli delle piante nei cerchi manifestano una flessione permanente, che al momento non si è riusciti
a riprodurre nemmeno in laboratorio.

Nel ’68 in Colorado presso il Temple Buell College, si fecero degli esperimenti sugli effetti della
musica sulle piante. Quando fu utilizzata musica religiosa indù le piante piegarono i loro steli di
oltre 60°, sembra il coefficiente raggiunto in laboratorio più vicino a quello rintracciato negli
esemplari all’interno dei cerchi.

Ricerche simili condotte in India all’inizio del secolo scorso riscontrarono in seguito
all’applicazione su vegetali di brani religiosi indiani, la presenza di cambiamenti biofisici
significativamente simili a quelli ritrovati nelle piante studiate dal Dr. Levengood.

Se, da una parte, esistono studi e prove in laboratorio che supportano l’ipotesi della “genesi
sonora” all’origine della presenza dei cerchi nel grano, bisogna ora stabilire da dove provengono
tali frequenze, diversificate e “programmate” nella creazione di queste tanto gigantesche quanto
evidenti presenze “misteriose”.
By Francesca Giomo

I cerchi nel grano sono creati dal suono ?
Esperimenti effettuati con piante e suono hanno prodotto effetti simili a quelli analizzati in
prossimità dei cerchi nel grano, ad indicare che potrebbero essere particolari frequenze sonore a
creare questi misteriosi e affascinanti disegni.

Sfatare il mito secondo cui “Tutti i cerchi nel grano sono burle”

Negli ultimi giorni del 1998, alcuni trafiletti infilati nelle sezioni meno visibili della stampa
britannica annunciavano sommessamente che “Uno dei burloni dichiara che dietro i cerchi nel grano vi
era una forza ignota”. Questa drammatica inversione di rotta del membro ancora vivente del
famigerato duo Doug e Dave — i sessantenni inglesi che dal 1997 ingannavano il mondo con le storie
sulla loro abilità di appiattire i raccolti con tavole di legno —dimostra che la mano dell’uomo ha
fatto la sua comparsa nella tradizione dei cerchi nel grano molto più tardi della reale
manifestazione del fenomeno.

Anche se i burloni affermano di aver orchestrato il fenomeno nel 1978, prove rimaste inedite
all’epoca hanno indicato circa 200 rapporti sporadici di cerchi nel grano diffusi in tutto il mondo
per tutto il ventesimo secolo, mentre sin dal 1890 dozzine di testimoni oculari hanno riferito di
cerchi nel grano formatisi nell’arco di alcuni secondi. Vari resoconti assai dettagliati sono stati
documentati nel 1678 da Robert Plot, all’epoca curatore della Ashmolean Library di Oxford,
Inghilterra. Se i responsabili dei cerchi nel grano sono i burloni, allora a quanto pare costoro
hanno padroneggiato l’arte del viaggio nel tempo e, in tal caso, sono loro che avrebbero dovuto
essere oggetto di indagine scientifica.

Al momento attuale sono stati catalogati circa 10.000 cerchi nel grano in 29 paesi di tutto il
mondo, mentre le loro anomale caratteristiche continuano a sfidare la riproduzione ad opera di
esseri umani: piante piegate ad un pollice al di sopra del suolo, con la struttura cellulare
alterata e gli steli bruciacchiati attorno alla base; alterazioni della struttura cristallina del
suolo interessato dal fenomeno; evaporazione dell’acqua freatica; alterazioni del campo
elettromagnetico locale; durevoli schemi energetici rilevabili rabdomanticamente, per non parlare
delle centinaia di effetti misurati sul campo biologico umano.

Troppa grazia, dunque, per due signori e un’asse di legno. Tuttavia, grazie ad un virtuale embargo
mediatico sui progressi della ricerca, si è attestato il mito popolare che tutti i cerchi nel grano
non siano altro che una burla realizzata con un’asse. Una burla è per definizione una
falsificazione, ed un falsario ha bisogno di un modello originale da cui trarre spunto. Allora che
cos’è questa “forza ignota” che crea i cerchi nel grano autentici? Una possibile risposta è il
suono.

Suono e geometria sacra
Il suono è stato tradizionalmente considerato una forza primaria universale nella creazione della
materia; si tratta di un concetto che riecheggia in tutte le tradizioni e le credenze religiose: “In
principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio”, come ci ricordano la Bibbia, il Corano e il Rig
Veda. In modo analogo, le tradizioni religiose degli Hopi e dei Navajo affermano che in tempi remoti
gli sciamani erano in grado di pronunciare parole sulla sabbia e creare disegni non molto diversi
dai mandala indù — i disegni geometrici ritenuti espressione delle vibrazioni derivanti
dall’universo invisibile. In seguito le confessioni orientali, in particolare l’Islam, scelsero
questa geometria sacra per esprimere l’immagine di Dio. Nel 12° secolo tali principi geometrici
vennero codificati nel progetto delle cattedrali gotiche, mentre ora si sa che la loro applicazione
aumenta gli effetti sonici di queste costruzioni.

Geometria, suono, risonanza e vibrazione sono fondamentali per il nostro mondo apparentemente
fisico. Quando si intona il primordiale suono indù OM (da cui deriva il vocabolo moderno “hum” — in
lingua inglese ronzio, borbottio, ndt) in un tonoscopio (un congegno che serve a convertire la voce
umana in forma visibile) è possibile vedere forme geometriche cui viene conferito il carattere di
“sacralità”. Al microscopio anche gli atomi si presentano come risuonatori armonici e le loro
strutture sono composte da ritmi geometrici le cui proporzioni sono simili agli intervalli
matematici che governano le note della scala musicale. Ad esempio, l’intervallo fra le note Do e Sol
— musicalmente parlando, una quinta — può essere rappresentato come un pentacolo.

In quanto espressione del numero nello spazio, la geometria è inestricabilmente legata al suono,
dato che le leggi della prima governano gli intervalli matematici che formano le note delle scale
musicali occidentali, altrimenti noti come rapporti diatonici. Sembra che la realtà fisica sia
governata da insiemi geometrici correlati a frequenze sonore.

Una delle menti matematiche che ha studiato i cerchi nel grano è stato il tardo Professor Gerald
Hawkins il quale, nel febbraio del 1992, pubblicò un’interessante sfida al mezzo milione di abbonati
a Science News. Il Prof. Hawkins aveva esaminato l’opera di Euclide, il matematico greco del terzo
secolo a.C. i cui trattati sulla matematica costituiscono in gran parte la base delle nostre
conoscenze odierne e, impiegandone i principi, dimostrò che dal rapporto degli elementi figurativi
dei cerchi nel grano è possibile derivare quattro teoremi della geometria. Aspetto ancor più
significativo, Hawkins scoprì un quinto teorema, in precedenza sconosciuto, dal quale riuscì a
derivare gli altri quattro; lo stesso Euclide non lo aveva riportato nei suoi 13 trattati e tuttavia
il Prof. Hawkins dimostrò che nel lavoro del matematico greco esisteva una lacuna che il teorema in
questione avrebbe dovuto logicamente occupare.

Nonostante l’aperta sfida lanciata ai lettori di Science News, gente da QI elevato, nessuno riuscì a
formulare il quinto teorema. Non c’è bisogno di sottolineare il lieve shock determinato dalla
materializzazione del teorema nella forma di un cerchio nel grano di 160.000 piedi quadrati,
avvenuta nel 1995 a Litchfield, Inghilterra (vedere figura 1). Incredibilmente, il teorema non
comparve in forma esplicita e, proprio come nel caso della sfida lanciata da Hawkins, i creatori dei
cerchi nel grano ne richiesero la decodifica partendo dall’interno del loro disegno.

I teoremi espressi nei cerchi nel grano producono per loro natura rapporti diatonici, quindi ora
esiste un legame fra essi e le note musicali, ovvero l’effetto secondario del suono. Nel 1995
iniziarono a fare la loro comparsa cerchi nel grano che recavano un’inconfondibile associazione
fisica con il suono. Uno conteneva una curiosa figura a dente di arresto da cui si ricava un
diagramma musicale, il Lambdoma, risalente alle antiche scuole misteriche egizie; noto anche come
Tavola Pitagorica, esso definisce l’esatta relazione fra armoniche musicali e rapporti matematici
(vedere figure 2a, 2b).

Ad ogni modo fu un convincente cerchio impresso nell’orzo a Goodwood Clatford, Inghilterra —
comparso nel 1996, presentava piante piegate a sei pollici dalla sommità — a dare il proverbiale
cenno di approvazione al suono, perché questo era la rappresentazione di uno schema cimatico (vedere
figura 3).

La cimatica è lo studio delle onde sonore e della loro interazione con le sostanze fisiche.
Uno dei suoi moderni studiosi era lo scienziato svizzero Hans Jenny il quale, negli anni ‘50 e ‘60
del secolo scorso, catturò scrupolosamente su pellicola gli effetti del suono allorquando questo
interagiva con polveri e liquidi. Jenny osservò come la vibrazione sonora creasse forme geometriche:
una bassa frequenza produceva un semplice cerchio circondato da anelli, mentre un’alta frequenza
faceva aumentare il numero degli anelli concentrici attorno al cerchio centrale. All’aumento delle
frequenze corrispondeva un aumento della complessità delle forme, al punto che si potevano
distinguere tetraedri, mandala ed altre forme geometriche sacre.

Proprio come gli Egizi avevano un tempo descritto la geometria come “musica congelata”, così ora
Jenny la rendeva visibile all’umanità. Jenny ha inoltre fornito la connessione fisica con la
creazione dei cerchi nel grano che stavo cercando, dato che molti degli schemi vibrazionali
catturati nelle sue foto imitano i loro disegni: dal semplice cerchio circondato da anelli
concentrici, tipico dei disegni dei primi anni ‘80, sino al tetraedro ed ai complessi frattali a
forma di stella degli anni ‘90 (vedere figura 4). Sotto il profilo visivo, quindi, la connessione è
incontestabile. Ma quali riscontri collegano suono e cerchi nel grano a livello fisico?

Effetti sonici sul campo ed in laboratorio – Suono percepibile
Esistono molti resoconti relativi ad un suono trillante udito dagli 80 testimoni riconosciuti della
formazione di cerchi nel grano. Nel 1989, durante una notte di osservazione di un campo presso
Cheesefoot Head, Inghilterra, un gruppo di ricercatori registrò su nastro questo insolito rumore,
qualcosa a metà strada fra una cicala ed una cascata; la registrazione venne debitamente inviata al
Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, dove fu sottoposta all’attenzione di Robert Weiss,
ovvero colui che tempo addietro aveva analizzato i famosi nastri dello scandalo Watergate. Weiss
trasse la conclusione che il rumore non era collegato ad alcun tipo di uccello o insetto e, a causa
della sua natura ritmica e iterativa, sembrava avere un’origine meccanica intelligente; per di più,
conteneva una frequenza di 5.0-5.2 kHz.

In un periodo successivo di quella stessa estate il suono trillante fu catturato nuovamente — questa
volta ad opera di un cameraman della BBC, mentre costui stava registrando un’intervista all’interno
di un cerchio nel grano. Alcuni secondi dopo la sua comparsa, il suono rese inutilizzabile una
telecamera da 55.000 dollari. Secondo i tecnici che in seguito ripararono le attrezzature, la
frequenza sonora aveva talmente interferito con i circuiti che dopo quell’episodio la telecamera non
funzionò più.

Curiosamente, molti aborigeni australiani contemporanei fanno riferimento a questo suono trillante.
Durante i loro rituali per contattare i propri “spiriti celesti”, attaccano all’estremità di una
lunga corda un pezzo di legno dalla foggia particolare, denominato bora, e quindi lo fanno roteare,
il che produce un suono praticamente identico a quello prodotto nei cerchi nel grano. In seguito si
scoprì che non solo i cerchi erano comparsi in Australia, ma che erano presenti anche nella
mitologia degli aborigeni, così come le loro geometrie erano presenti nelle antiche pitture rupestri
aborigene.

Ma torniamo alla questione dei 5 kHz, dato che mi ha condotto in un viaggio di straordinarie
connessioni, in particolare riguardo al modo in cui il suono interagisce con le piante e con il
suolo. Tornando agli anni ‘50 del secolo scorso, il ricercatore agrario statunitense George Smith
scoprì che l’esposizione di mais a frequenze sonore produceva nel suolo un maggiore contenuto di
calore, nonché un aspetto leggermente bruciacchiato nelle piante. Questi effetti sono coerenti con
il suolo dei cerchi nel grano, in cui l’area interessata sembra sensibilmente più asciutta — in
alcuni casi, cotta — rispetto al resto del campo, anche in caso di pioggia notturna; altrettanto
vale per le “leggere bruciature” alla base degli steli. Alquanto stranamente, all’epoca Smith
ipotizzò che particolari frequenze sonore aumentassero anche l’attività molecolare delle piante.

Tre decenni più tardi si rilevò la suddetta attività in campioni di piante prelevati dai cerchi nel
grano. I test eseguiti sin dal 1989 dal fisico del Michigan Dr. W. Levengood dimostrano
coerentemente come l’energia che genera i cerchi nel grano influisce sull’embrione del seme e sulla
crescita delle piante, allungandone i nodi, sino ad alterare lo schema della loro struttura
cristallina.

Levengood ha attribuito l’improvvisa ed anomala crescita delle piante influenzate dall’energia dei
cerchi nel grano alle microonde. Tuttavia le microonde hanno la capacità di rendere sterili i
sistemi biologici ed inoltre una loro dose eccessiva ucciderà gli organismi. Le piante dei cerchi
nel grano, peraltro, godono indubbiamente di ottima salute, quindi la risposta deve essere un’altra.

Già a conoscenza delle scoperte di alcuni scienziati russi, secondo cui determinate frequenze sonore
influivano sensibilmente sulla crescita di piante e semi, negli anni ‘60 Mary Measures e Paul
Weinberger effettuarono degli esperimenti con il suono presso la University of Ottawa; riuscirono ad
accelerare la crescita del grano, tuttavia il suono produceva anche un effetto risonante nelle
cellule delle piante, influenzandone in tal modo il metabolismo; inoltre la frequenza applicata era
identica al rumore trillante dei cerchi nel grano: 5 kHz.

Forse la principale connessione che collega il suono alla manifestazione dei cerchi nel grano
risiede nella loro anomalia più rilevante: la flessione permanente degli steli delle piante. Alcuni
esperimenti di laboratorio, condotti nel 1968 presso il Temple Buell College, Colorado, misurarono
gli effetti della musica sulle piante, sottoponendole a toni diversi. L’esposizione a musica heavy
metal faceva inclinare le piante nella direzione opposta alla fonte sonora oppure le faceva morire,
mentre la musica classica le cullava sino a farle flettere verso i diffusori acustici. Tuttavia nel
caso della musica religiosa indù — il genere eseguito dal suonatore di sitar Ravi Shankar — gli
steli si piegavano di oltre 60° rispetto alla verticale, forse il coefficiente più vicino mai
raggiunto dagli esseri umani nel tentare di ricreare la flessione ad angolo retto tipica degli steli
all’interno dei cerchi nel grano autentici.

Curiosamente le applicazioni alle piante di brani religiosi indiani, svoltesi durante gli anni ‘30
del secolo scorso presso la Annamalai University, India, hanno anch’esse indicato una serie di
cambiamenti biofisici analoghi a quelli verificatisi nelle piante prelevate dai cerchi nel grano ed
analizzate dal Dr. Levengood.

Ora l’ipotesi del suono come fonte di energia in grado di creare i cerchi nel grano diventa assai
plausibile. Ma quale tipo di suono induce le piante ad inclinarsi e a restare piegate applicando una
delicata e risoluta pressione e, considerata la complessità e ricercatezza dei disegni odierni, con
un raffinato grado di precisione ?

Ultrasuoni
Un aspetto interessante è che gli ultrasuoni sono in grado di interagire con gli elementi fisici ad
un livello incredibile; possono essere convogliati come un raggio laser, ed è possibile concentrare
specifiche frequenze allo scopo di far vibrare determinate molecole lasciando immobili quelle
contigue.

Più elevata è la frequenza degli ultrasuoni, maggiore è la loro capacità di essere convogliati; ciò
richiede frequenze nella gamma dei MHz, come quelle individuate da oltre un decennio all’interno dei
cerchi nel grano; in genere le letture si aggirano intorno ai 260-320 MHz. Sembra tuttavia che le
frequenze interne ai cerchi aumentino ogni anno, in concomitanza con l’aumento della complessità
geometrica. Questo aspetto rispecchia gli esperimenti di Jenny, i quali indicano che esiste una
relazione fra la complessità delle geometrie cimatiche in proporzione con le frequenze sonore
emesse; in altri termini, più alte sono le frequenze, più elaborata è la geometria.

Si sa che tali frequenze estremamente elevate influiscono sugli stati di consapevolezza e coscienza
degli esseri umani, come spesso riferito da coloro che visitano le formazioni dei cerchi nel grano.

Tali effetti sono tradizionalmente associati a spazi sacri — in particolare cerchi di pietre — ed è
interessante notare che è sata individuata la presenza di ultrasuoni in corrispondenza di cerchi di
pietre e monoliti inglesi. Quando sintonizzati nella gamma dei MHz, gli ultrasuoni impediscono danni
ai tessuti sensibili, quindi al giorno d’oggi le loro proprietà terapeutiche vengono utilizzate nel
trattamento dei disturbi muscolari. Questo aspetto riflette ancora una volta la tradizione degli
spazi sacri — e per quanto riguarda i cerchi nel grano, centinaia di persone hanno riferito di
guarigioni. Una persona, da lungo tempo affetta dal morbo di Parkinson, ha smesso di soffrire di
tremori. Un uomo affetto da un tumore alla retina, maligno al 99%, lo ha visto avvizzire in seguito
al contatto con i cerchi nel grano; questo caso è clinicamente documentato nel New Hampshire, mentre
i medici curanti del malato sono in difficoltà nel fornire spiegazioni.

Infrasuoni
Al di sotto dei 20 Hz il suono diventa infrasonico e tali frequenze influiscono sui processi
biologici; e qui risiede la connessione diretta con i cerchi nel grano.

Esperimenti condotti durante gli anni ‘80 presso il Princeton Engineering Anomalies Research (PEAR)
Laboratory dimostrano che la potenza acustica degli infrasuoni, quando combinata con l’alta
pressione, fa bollire in un nanosecondo l’acqua all’interno di una cavità.

Quando l’acqua acquista calore, si espande; nel caso delle piante di un cerchio nel grano e dei loro
steli pieni d’acqua, un esame ravvicinato rivela la presenza di piccoli fori nei loro nodi (le
“articolazioni” della pianta), ad indicare che l’acqua surriscaldata è filtrata all’esterno. Il
calore rende le basi degli steli sottili come vetro fuso, lasciando collassare le sezioni superiori
delle piante, ormai pesanti, nella loro nuova posizione orizzontale. Dato che questo fenomeno
(denominato “cavitazione del vapore”) crea nella temperatura locale incrementi di centinaia di
migliaia di gradi per una frazione di secondo, non è difficile comprendere come mai entro e attorno
al perimetro di un cerchio nel grano possano scomparire milioni di galloni di acqua freatica, oppure
come mai le piante assumano un aspetto leggermente bruciacchiato.

Combinando questo aspetto con la scoperta di Levengood relativa ai microscopici fori di sfiato nelle
cavità delle pareti cellulari delle piante (ad indicare la rapida ebollizione di acqua all’interno
della pianta), tutto inizia a quadrare.

Gli infrasuoni sono inoltre in grado di nebulizzare le molecole d’acqua, creando una fine
nebbiolina, ed agricoltori inglesi e canadesi hanno osservato colonne di nebbia salire dall’interno
dei cerchi nel grano di nuova formazione.

Infine, più è bassa la frequenza operativa degli infrasuoni e maggiore sarà l’effetto; 18 Hz è la
più bassa soglia di frequenza al di sotto della quale notoriamente la pressione prodotta dagli
infrasuoni determina la disgregazione dei cromosomi.

Ogni estate dell’emisfero settentrionale vengono inviate al Dr. Levengood, per una valutazione alla
cieca, piante di ogni tipo prelevate da cerchi nel grano; immancabilmente alcuni campioni
manifestano un’inconfondibile disgregazione dei rispettivi cromosomi. Se invece gli si consegnano
campioni prelevati da cerchi fatti dall’uomo Levengood rileva qualcosa di davvero notevole: piante
perfettamente normali!

Indagini psichiche sui creatori dei cerchi
Allora chi padroneggia la “tecnologia” che palesa questi eufonici cerchi nel grano? In Inghilterra,
nel corso di una sessione di trance una stimatissima sensitiva ha inavvertitamente convogliato
informazioni sull’origine del fenomeno; il suo nome è Isabelle Kingston.

Le facoltà psichiche rappresentano senza dubbio la prassi più difficile da dimostrare, e ciò in
virtù delle barriere sociali poste davanti alla ricerca della loro comprensione, in primis lo
scherno. Tuttavia, sin dagli anni ‘50 del secolo scorso, i parapsicologi sovietici considerano
sistematicamente il sesto senso in quanto valido mezzo di comunicazione.

Quello che avvantaggia gli scienziati dell’Est è la loro radicata comprensione del fatto che il
mondo naturale è composto dal visibile e dall’invisibile, e che molti dei suoi fenomeni — come
ultrasuoni, infrasuoni e la porzione maggiore dello spettro luminoso — sono al di là della portata
dei cinque limitati sensi percettivi.

In Bulgaria le facoltà psichiche si sono dimostrate talmente utili che vengono applicate in campo
educativo e medico. In Occidente, nonostante la mancanza di riconoscimento pubblico, l’impiego delle
facoltà psichiche sta diventando più comune di quanto si possa immaginare; attualmente vengono
impiegate con successo nell’individuazione di faglie geologiche, per la risoluzione di casi
criminali, persino per la previsione di terremoti. I militari hanno ammesso di lavorare con
sensitivi, sia per l’osservazione a distanza che per influenzare personaggi politici, quindi è ovvio
che qualcosa funziona.

Le informazioni convogliate da Isabelle Kingston nel 1982 provenivano dai Guardiani, una coscienza
di gruppo universale presente in tutta la storia, in veste di utili guide del genere umano durante i
suoi periodi di tumultuoso cambiamento. Compaiono negli antichi testi egizi con il nome di
Splendenti o Els; hanno inoltre agevolato la costruzione del più alto tumulo europeo, ovvero Silbury
Hill (“Sil-bury” significa “collina degli esseri splendenti”).

Il problema inerente alle informazioni ricevute da Isabelle consisteva nel fatto che all’epoca ben
pochi sapevano cosa fosse un “cerchio nel grano”, di conseguenza quando i Guardiani dissero che nel
giro di sette giorni avrebbero fornito segni dei loro intenti nei campi di Silbury Hill, nessuno nel
gruppo di Isabelle sapeva cosa aspettarsi. Sette giorni dopo un gruppo di cinque cerchi nel grano,
disposti come una croce celtica, fece la sua comparsa alla base del luogo sacro vecchio di 5.000
anni.

Negli anni seguenti Isabelle ebbe modo di ricevere ulteriori informazioni preliminari inerenti a
future collocazioni e caratteristiche fisiche dei cerchi; spesso la loro comparsa veniva seguita da
vicino da elicotteri militari, apparentemente in grado di rilevare sul radar la loro impronta
elettromagnetica.

Ci dicono che lo scopo principale a monte dei disegni è quello di inserire informazioni nella
griglia di energia sottile del pianeta, fornendo in tal modo agli esseri umani gli strumenti che li
aiuteranno a diventare consapevoli delle loro responsabilità di co-creatori e ad acquisire il loro
maggiore potenziale.

Ad alcuni il messaggio potrà apparire alquanto semplicistico, persino utopistico, tuttavia non vi è
dubbio che viviamo in tempi di grandi cambiamenti radicali, mentre tutte le scelte collettive che
stiamo operando avranno effetto sulle generazioni future. Quel che è già un dato certo è che le
decine di migliaia di persone che sono entrate in contatto con i cerchi nel grano hanno acquisito
una visione del mondo più positiva, e questo cambiamento del modo di percepire sta discretamente
filtrando nel mondo di tutti i giorni.

I Guardiani parlarono di tecnologia che doveva ancora essere decifrata dai glifi (mentre scrivo sono
in fase di elaborazione dischi rotanti e dispositivi antigravità basati sui disegni) e di come le
formazioni sono connesse a tutti gli antichi siti sacri tramite energie sottili. Da allora si è
scoperto che tutti i cerchi nel grano autentici in realtà si manifestano sugli incroci di invisibili
percorsi elettromagnetici che intersecano l’intero globo, collegando tutti i luoghi sacri.

Inoltre dissero che i disegni erano creati essenzialmente attraverso processi mentali inviati da
altri piani di coscienza. Mentre le loro frequenze vengono rallentate dalla nostra atmosfera e dalle
leggi che presiedono al mondo fisico, queste vibrazioni si trasformano in suono e luce. Indizi dei
suddetti processi sarebbero stati infine scoperti nelle piante e nel suolo da persone che sarebbero
state contattate a livello sottile.

Il suono della trasformazione
La scala musicale, elaborata in base alle armoniche della geometria sacra ed ora rilevata
all’interno dello schema dei cerchi nel grano, rappresenta la struttura matematica dell’anima del
mondo, in quanto incarna l’essenza dell’universo. Quindi non è una coincidenza che i cerchi nel
grano possano, per un’ampia percentuale, essere identificati con e da antiche culture che ancor oggi
onorano la propria storia attraverso canzoni e musica, e i cui riti di guarigione vengono eseguiti
con il suono. Questa relazione si applica nei mandala buddisti, le cui elaborate geometrie vengono
utilizzate per alterare gli stati di coscienza. Né forse è una coincidenza che i disegni dei cerchi
nel grano rispecchino tali intricati modelli, allo stesso modo in cui presentano una straordinaria
somiglianza con le materializzazioni del suono di Jenny.

Se a creare i cerchi nel grano sono vibrazioni sonore, non è possibile che siano in grado di elevare
l’individuo ad un livello spirituale? In fin dei conti è attraverso la musica che le esperienze
umane complessive si celebrano e si trasmettono di generazione in generazione; è assai probabile che
proprio la conformazione dell’orecchio umano — più specificatamente la coclea — sia una spirale
costruita secondo le leggi armoniche del tono, allo stesso modo in cui la medesima forma a spirale è
la forma primaria da cui hanno avuto origine migliaia di cerchi nel grano.

La musica è un vettore del cambiamento sociale: si ritiene che l’effetto della musica di Handel
abbia rovesciato i rilassati valori morali predominanti nel primo periodo dell’Inghilterra
vittoriana, proprio come gli anarchici ipertoni della musica punk spinsero una gioventù delusa a
lottare contro un establishment che non aveva alcuna tolleranza nei confronti di coloro che andavano
al di fuori delle sue regole.

Analogamente documentati sono gli effetti sulla presa di coscienza di coloro che sono venuti a
contatto con i cerchi. Nel 1990 un pittogramma presso Alton Barnes sfoggiò il tridente di Nettuno o
Shiva — personaggi tradizionalmente associati alla trasformazione. Ironicamente, è stato proprio
attraverso l’esposizione a questo singolare cerchio nel grano, unico nel suo genere, che milioni di
individui in tutto il mondo si sono sentiti trasformati, nello stesso modo in cui oggi le immagini
dei cerchi nel grano continuano ad illuminare la coscienza di coloro che entrano in contatto con
esse.

Se il suono è uno dei princìpi a monte della formazione dei cerchi nel grano, non sorprende che tali
formazioni lascino impronte psicologiche su coloro le cui antenne sono ricettive e sintonizzate.

A proposito dell’Autore: Freddy Silva è uno scrittore e direttore artistico, il quale sin dal 1990
esegue ricerche sui cerchi nel grano e sui luoghi sacri secondo un approccio multidisciplinare.
Attualmente è uno dei principali esperti mondiali di tali ambiti, nonché autore di successo. Il suo
esauriente libro dal titolo Secrets in the Fields:
The Science And Mysticism of Crop Circles (Hampton Road, 2002) è disponibile tramite il suo sito
web, The Crop Circular, www.lovely.clara.net, presso il quale è inoltre possibile consultare
la versione originale del presente articolo, corredata da fotografie a colori.
By Freddy Silva lovely272@earthlink.net – Nexus Italia N. 60
Hans Jenny – Cymatic – Basillius Presse, 1972
Peter Tompkins e Christopher Bird – The Secret Life of Plants – Allen Lane, Penguin, 1974

Letture consigliate

• Peter Tompkins e Christopher Bird, The Secret Life of Plants, Allen Lane, Penguin, 1974

• David Tame, The Secret Power of Music, Destiny, 1984

• Hans Jenny, Cymatic, Basillius Presse, 1972

• Robert Lawlor, Sacred Geometry: Philosophy and Practice, Thames & Hudson, 1982, 1994

• Joachim Ernst Berendt, Nada Brahma, Destiny, 1983

• Valerie Hunt, Infinite Mind, Malibu, 1989

• Sheila Ostrander e Lynn Schroeder, Psychic Discoveries Behind the Iron Curtain, Prentice-Hall,
1970

Siti web
www.cropcircleconnector.com + www.masaru-emoto.net

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *