Anguria: il frutto “da bere”

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Anguria: il frutto “da bere”

di Paola Magni

[Dissetante e depurativa, tra i frutti della bella stagione è quello che più di tutti “fa estate”. Con la sua bontà e la sua imponenza, è ospite gradita sulle tavole nelle calde giornate d’agosto]

L’anguria è un frutto antico e ne esistono diverse varietà, ognuna vera delizia per gli occhi e il palato. La Sugar Baby o la Madera, ad esempio, sono rotonde: con polpa rosso viva, la prima, e rosso-arancio la seconda. La Jubilee o la Galery, hanno forma ovale e la polpa rosso brillante. Tutte si caratterizzano per il sapore dolce, ma non stucchevole; delicato e sempre inconfondibile.

L’anguria detiene due primati: è il frutto più ricco di acqua (93,5%) ed è del tutto privo di grassi. Contiene pochissimo zucchero: il suo gusto dolce si deve alla naturale presenza di sostanze aromatiche. Il valore nutrizionale dell’anguria è modesto, ma ampiamente compensato dal vantaggio di poterne consumare grandi quantità senza incorrere in problemi di peso o sovralimentazione. La sua popolarità è quindi più che meritata: rinfresca, disseta, idrata e depura l’organismo senza farci introdurre troppe calorie. Va segnalata la presenza di vitamina A (37 mcg) e vitamina C (8mg).

Come si sceglie una buona anguria? Le striature della buccia devono essere allargate. La buccia deve quindi essere ben tesa e, battendo l’anguria con le nocche, si deve sentire un suono nitido, non sordo.

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